Serie TV > Versailles
Ricorda la storia  |      
Autore: Angel of Opera    27/03/2017    0 recensioni
Prima della partenza di Philippe per il fronte, Chevalier si strugge. Cos'è che lo preoccupa? Morte, solitudine, che altro?
'' La maschera di cera che Chevalier porta costantemente è ciò che lo contraddistingue e che gli permette di sopravvivere [...] La maschera cade, ma dura un istante. ''
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chevalier de Lorraine, Philippe d'Orléans
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
html>

Je ne vis que dans ses yeux


Philippe dorme beato, i lunghi capelli corvini a incorniciargli i lineamenti dolci. Pareva un angelo, un dono di Dio sceso sulla terra per benedirlo. Oppure un fanciullo, ancora nel pieno della primavera della vita. Ma c'era poi tanta differenza fra un angelo, un fanciullo e Philippe? Tutti e tre erano accomunati da una certa ingenuità innocente, qualcosa che li rendeva infinitamente piccoli e infinitamente grandi al contempo.
Eppure, ora che il Re di Francia aveva deciso di spedire suo fratello al fronte, Chevalier era turbato. La sola persona che amasse e stimasse più di se stesso stava per partire, e il suo ritorno era un enorme punto interrogativo, un ponte traballante e instabile che poteva condurlo a un baratro di solitudine o a un avvenire di cui non conosceva la forma.

Di sicuro, da quando gli era stata comunicata la decisione del Re, Chevalier non aveva più avvertito quel senso di calda sicurezza che provava quando era al fianco di Philippe, sensazione che lo faceva sentire a suo agio e che in un certo senso lo rassicurava. In questo momento prova solamente un senso di abbandono che lo strangola, bloccandogli la gola. Piccoli singhiozzi involontari scuotono il suo petto, tuttavia si ostina orgogliosamente a reprimerli. Perché non riesce a gioire della fortuna del suo amato? Tornerà trionfante e finalmente sarà riconosciuto in tutto il suo valore. Il Sole sarebbe stato poco più luminoso di quel nuovo, giovane astro che lo avrebbe bagnato con la sua gloria e avrebbe fatto risplendere indirettamente anche lui.
Allora cos'è qu
el pensiero che nella notte si insinua nei suoi più oscuri pensieri? Il terrore di perdere il proprio status? Certo, questo è quello che pensa la corte. La maschera di cera che Chevalier porta costantemente è ciò che lo contraddistingue e che gli permette di sopravvivere a tutto il veleno di cui si nutrono i nobili francesi. Nessuno conosce ciò che si cela al di sotto di questa pelle fittizia. Nessuno, tranne colui capace di far colare via la cera.
Il dormiente si desta nel momento in cui una lacrima ribelle scavalca ogni resistenza e fugge veloce sul corpo nudo di Chevalier. Philippe non parla, l'anima ancora intorpidita dal sonno. Allunga una mano, cerca la pelle dell'amato; egli rifugge il suo abbraccio, non vuole, non accetta.
Perché donargli affetto? Nel migliore dei casi l'avrebbe dimenticato per un soldato o un popolano, nel peggiore avrebbe aspettato invano qualcuno che mai sarebbe tornato.

« Come posso abbracciarti? Troverai un amante migliore. »
La maschera cade, ma dura un istante. Dalla finestra, le stelle odono la sua sentenza fredda, tagliente, malinconica, sola e, subito dopo, scorgono una mano invisibile che assicura sulla nuca di Chevalier la sua solita, imperturbabile, impassibilità. Si volta, un gesto stizzito che asciuga le perle di rugiada che, illuminate dalla luna, sono le uniche testimoni della sua debolezza. Inizia a raccogliere i vestiti in modo disordinato, nemmeno si cura di assicurarsi se siano effettivamente i suoi e fa per andarsene. L'unica cosa capace a farlo desistere dal suo intento è la voce confusa di Philippe.
« Come... Come puoi dirlo? Io ti penserò, non potrei non farlo. Puoi venire con me... »
Lui, Chevalier, partire per la guerra? Ne avevano già parlato e la sua risposta non sarebbe cambiata. Il suo, il loro posto non era tra i fangosi campi di battaglia, tra il sangue e la morte, ma a corte, adorati come d
èi scesi in terra. Come il Re che lo stava privando della sua luce. Se solo ci fosse stato Philippe al suo posto...
« Come sei romantico. Mi inviti a una guerra. »
Il tono vorrebbe essere sarcastico, e sarebbe capace anche di fingerlo, ma è stanco di mentire. Perché farlo se Philippe avrebbe intuito tutto?
« Chevalier tu...
hai paura? »
Sul volto di Philippe compare sorpresa. In tanti anni, mai ha veduto l'amato pieno di paura. L'aveva visto spaventato, preoccupato al massimo, ma la paura era cosa ben più profonda. L'inquietudine era, in Chevalier, spesso accompagnata da nervosismo, dall'incapacità di trovare pace. Di solito, quando si trovava in quello stato d'animo, sistemava il suo aspetto senza posa, crucciandosi prima di un ciuffo di capelli ribelle, poi di una ruga che sembrava aver rovinato il suo volto, infine faceva chiamare un sarto, cosicché gli confezionasse un nuovo abito.
Invece ora sembrava solo, perso, confuso dal corso degli avvenimenti. Poi, ad un tratto, Philippe intuisce. Quello che turba Chevalier non è la preoccupazione che lo tradisca. È la fobia della solitudine.
Immediatamente, Philippe lo invita a raggiungerlo nel letto, così che possa rassicurarlo meglio. Il piglio deciso che ha assunto fa sì che Chevalier gli obbedisca senza ribattere. Gli fa posare la testa sul suo petto e ne accarezza i boccoli biondi, in modo che possa sentirsi a suo agio.
A quel punto, le difese di Chevalier crollano miserabilmente. Forti singhiozzi e copiose lacrime sgorgano dal suo corpo, la liberazione di un peso che si porta dentro da tanto. Non piangeva da quando era un infante.
E Philippe è lì, Philippe lo ascolta e lo lascia sfogare. Lo aiuta a calmarsi e lo rassicura. Lo abbraccia, lasciandogli qualche bacio sul capo.
« Se tu non vuoi venire con me, porterò l'anello d'oro con incisi i nostri nomi. Lo guarderò ogni sera e ogni mattina, così da avere sempre impressa una tua immagine. Lo porterò con orgoglio e racconterò di te a coloro a cui darò fiducia. ''L'ho amato e lo amo ancora, lo amerò finche sarò in vita. Lo amerò anche da morto, se è concesso ai trapassati.'' »
« Non dirlo, ti prego. Se tu...
se non dovessi tornare piangerò tre giorni, o forse di più? Farò straripare la Senna e tutti i fiumi, così che chi ti avesse privato della vita muoia e bruci all'inferno. »
Philippe accenna un sorriso.
Sa di essere riuscito nel suo intento, l'ha rassicurato.
Chevalier si protra
e verso di lui, alla ricerca di un bacio. Dopo averlo ricevuto, non passa molto tempo prima che Morfeo lo prenda tra le sue braccia.
Dolcemente, Philippe lo guarda. Si sente completo.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Versailles / Vai alla pagina dell'autore: Angel of Opera