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Autore: GanzoBello    27/03/2017    0 recensioni
Sproloqui di Ciro al bar
Genere: Generale, Satirico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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In questa vita di cose ne ho viste parecchie, ma penso che quella che più ricorderò sarà lei che piange. Anche se sono su un letto di morte riesco a rivivere perfettamente quel momento e raccontandolo vedo ancora tutti i minimi particolari che mi segnarono in quel giorno ...

"Avevo vent'anni, sentivo ancora il sangue ribollire nelle vene, il sguardo mi dava sempre quella sensazione. 

Mi fissava dall'angolo della stanza con i suoi occhi grigi cariche di lacrime dorate. 

-Non mi fissare – disse – Mi metti a disagio. Se sono qui non è colpa tua, cerca di andare a importunare qualcun altro.

-Ma tu stai piangendo, piangendo oro, come mai?

-Cosa ti sorprende di più? Levati coglione, vai a fare le tue stupide domande ad un'altra ragazza 

Mi ricordo ancora la sua voce carica di odio, ringhiava come un animale ferito. Non so cosa mi spinse a fare quello che ho fatto, ma una voce dentro di me disse che era giusto. Mi sedetti nell'angolo opposto a lei.

-Cosa non capisci nella frase "vattene via da qui!"?

-Il "vattene", penso che in quelle condizioni possa assumere valori veramente diversi.

-Fai come cazzo vuoi, vattene, rimani fai quello che cazzo vuoi, ma evita di rompermi i coglioni. Ho abbastanza su cui pensare.

Non era mai stata così scorbutica ed anche se quelle in realtà erano state le prime parole che noi ci fossimo mai scambiati la sensazione che qualcosa non andava... 

-Che è successo? Ti va di parlarne?

-Non riesci proprio a non rompere?

-Se c'è una ragazza che piange di fronte a me, no per niente, poi figurati se piange oro...

-Lasciami, tu non c'entri niente, non puoi far finta di non aver visto niente ed andartene? – disse strofinandosi gli occhi con le dita, che rimanendo macchiate iniziarono a brillare, facendo risaltare la sua pelle bianchissima. 

-Se non c'entro io, c'entra qualcuno della mia specie. 

-Specie?

-Si, gli uomini. Riconosco le lacrime causate dagli amori non corrisposti, che esse siano di acqua o d'oro, hanno tutte sempre la stessa forma. 

-Siete tutti uguali, tutti che pensano di riuscire a leggere dentro la mia testa... siete solo degli illusi.

-Piacere sono Illuso, i miei amici mi chiamano anche Peppe, ma se sceglierai il nome informale non mi darà fastidio.

Una risata deviò i fiumi d'oro che correvano sul suo viso.

La sua risata coperta dall'oro penso sia uno dei ricordi più felici che un uomo posso avere. La comparsa di milioni di arcobaleno in un cielo stellato alla vista di una luna rossa non potrebbe neanche un decimo del valore di un suo sorriso immerso nell'oro delle sue lacrime. In questa vita non avrò mai più la possibilità di rivederlo, ma giuro su di me e sugli altri, che se il paradiso esiste ed io potrò mai vederlo... Allora so che lassù troverò lei! Che mi aspetta con il suo splendido sorriso! 
Ma in quei tempi ero giovane e non seppi mai apprezzare abbastanza quel sorriso ... 

-Sei proprio un idiota signor Illuso!

-Si quello è il mio cognome, sono il signor Illuso Idiota, al suo servizio! Mentre lei? Lei come si chiama?

Porgendogli un sottil fazzoletto di stoffa per pulirle il viso, mi accorsi che l'oro liquido che usciva dai suoi occhi era talmente caldo che inevitabilmente il fazzoletto prese fuoco. 

-Mi dispiace era un importante?

-Solamente un piccolo cimelio di famiglia, tranquilla ...

-Mi dispiace è tutta colpa mia, è sempre colpa mia ...

-Si anche il non saper il tuo nome è colpa tua, anzi possiamo dire che sei proprio la causa unica!

-Mi chiamo Freyja, come la dea scandinava...

-È per questo che piangi oro?

-È un po' più complesso ma si possiamo semplificarlo così...

Finalmente aveva smesso di piangere e le sue guance si erano dipinte di rosa. I denti bianchi sporchi di qualche goccia d'oro risplendevano nella sala rilasciando una sorta di area di felicità comune.

-Sembra che la crisi sia scongiurata

-Sembra pure a me, ti va di uscire a prendere aria?

-Sicuramente signorina dea..."

Secchi e duri colpi di tosse bloccarono il mio discorso.

-Nonno, nonno stai bene, come finisce la storia?

Cercavo di rispondere, ma oramai la voce non voleva più uscire.

-Nonno non mi lasciare proprio ora, raccontami! È da questa Freyja che è nata mamma? Nonno è per questo che io piango oro? Nonno, nonno non mi lasciare!



   
 
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