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Autore: Asiaelle    27/03/2017    0 recensioni
I turian hanno creato un piccolo sistema planetario artificiale chiamato "Aliquem", all'interno del quale addestrano i giovani di ogni specie.
Sebbene non si tratti di un vero e proprio addestramento militare, le nuove generazioni imparano a combattere e a sopravvivere grazie alla varietà di ambienti presenti all'interno di Aliquem.
Parsec Alenko, la prima voce narrante della storia, è una ragazza di diciott'anni, nata e cresciuta in una colonia umana e trasferitasi ad Aliquem di sua spontanea volontà.
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Kaidan Alenko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di mettere piede su Silva A29 per la prima volta, Adhara non si sarebbe mai sognata di usare i suoi poteri biotici contro di me e il fatto che non fossi ancora in grado di usare armi da fuoco mi metteva in una condizione di grande svantaggio.
Strisciai in silenzio dietro le rocce, vicino al ruscello.
Adhara continuava a guardare in direzione del sentiero convinta di avere tutto sotto controllo.
Il muschio che era cresciuto sul masso attutì i suoni abbastanza da permettermi di salire in alto senza che lei si accorgesse di me.
Le saltai addosso, alle spalle, facendola cadere di faccia nel fango.
Ero ancora avvinghiata a lei quando la sentii tremare e vidi la sua pelle blu-violetto illuminarsi come succedeva sempre quando utilizzava i poteri biotici.
I corpi di entrambe si sollevarono di diversi centimetri da terra, ma io non mollai la presa, lei riuscì a voltarsi verso di me e ne approfittai per sferrarle un pugno in faccia.
Gocce di sangue viola schizzarono fuori dalla sua bocca e restarono sospese a mezz'aria.
Precipitammo a terra ed io rotolai lontano.
Ci alzammo in piedi e lei cercò di farmi saltare via con un altro dei suoi giochetti.
Inciampai, ma era troppo nervosa e inesperta per creare un campo di forza in grado di spazzarmi via.
D'accordo, non ero armata, ma come sempre avevo più sangue freddo di quella biotica.
Avanzai velocemente e sbattei contro una barriera protettiva.
Conoscevo abbastanza le sue difese da sapere che non avrebbe resistito a lungo e quando la barriera andò in frantumi le assestai un calcio nello stomaco che la fece piegare in due dal dolore.
Accesi lo scanner e mi guardai intorno mentre Adhara era ancora a terra: non era mai stata un granché nei combattimenti corpo a corpo; solo quegli idioti della sua squadra potevano decidere di lasciarla da sola a guardia della base sopravvalutando i suoi poteri biotici.
Lo scanner mi segnalò un cristallo all'interno dell'albero più vicino e mi bastò staccare un po' di corteccia gialla per scoprire che era stato incastrato nel legno.
Stavo per estrarlo quando mi accorsi che le mani mi bruciavano e si stavano riempiendo di vesciche.
Il prurito era insopportabile e difronte alla mia esitazione, Adhara, tornata in piedi, ne approfittò per creare un campo di forza che mi sollevò in aria.
La guardai dall'alto.
"Stronza." Le dissi.
Lei scoppiò a ridere: era sempre stata molto dolce, persino negli addestramenti.
Dai nostri factotum giunse la voce di Erras: "la Squadra 3 ha vinto portando alla Base Madre il cristallo della Squadra 1. Tornate tutti indietro, ce ne torniamo a TP."
Adhara mi lasciò cadere a terra, ma poi si avvicinò e afferrandomi per un braccio mi aiutò a rialzarmi.
Recuperò il cristallo incastrato nel tronco senza che la sua pelle ne risentisse.
"Ok, forse non sei così messa male in quanto a biotica, ma senza campi di forza ti fai picchiare così facilmente..." commentai mentre ci incamminavamo sul sentiero.
Mi tormentavo le mani irritate dalla corteccia gialla degli alberi di Silva.
"Oh, davvero? E che dire di te, che punti al porto d'armi da almeno due anni, ma non riesci a superare il test del cecchino?" Mi prese in giro.
Raggiungemmo la nave dove ritrovammo i nostri compagni ed Erras, la nostra istruttrice turian.
Erras sorrise guardando la bocca di Adhara sporca di sangue, poi si girò per rivolgersi a me: "Ehi, Alenko: gliele hai di nuovo suonate alla nostra cara asari?"
Vidi Adhara salire sulla nave con aria indignata.
"Be', con i campi di forza ci siamo quasi, ma dovrebbe dedicarsi un po' di più ai combattimenti corpo a corpo." Dissi all'istruttrice sperando che la mia amica non si fosse offesa troppo. "Senti, Erras... avrei bisogno di una sistemata a queste mani... credo di non poter sopportare il prurito un minuto di più."
"Ve lo avevo detto che era importante studiare la flora e la fauna del pianeta, proprio per evitare questi... incidenti. Sei umana, Alenko e tu più di tutti dovresti sapere quanto è sensibile la tua pelle agli elementi presenti in questo ambiente."
"Sì, Erras..." alzai gli occhi al cielo.
Mi fece segno di salire.
"Ora vieni a bordo... ce ne torniamo a casa."

  
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