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Autore: piccola_Calliope    29/03/2017    4 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Prologo 

''E' una storia sai vera più che mai...Solo amici e poi uno dice un noi...''
Belle: Qualcosa in lui si trasformò: Era sgarbato un po' volgare ora no...E' timido, piacevole, non mi ero accorta che ora è incantevole
Bestia: Lo sguardo su di me posò, sfiorò la zampa ma paura non provò...Son certo che mi son illuso...Lei non mi aveva mai guardato con quel viso.
Belle: Non sei l'ideale, non ti avrei mai sognato accanto a me, ma ora sei leale, hai qualcosa che non ho mai visto prima in te
''Quando sembra che non succeda più ti riporta via come la marea...La felicità''
POV. RICCARDO
''Dormi dormi bel bambino, la tua mamma è qui con te, dormi dormi mio angioletto, la tua mamma è qui con te...''
Ore 3:20...
Mi sveglio come ogni notte ormai da tempo con quel viso, quel viso dolce...
Quella pelle candida, quelle guance rosa e quel sorriso tenero.
E' il viso di mia madre che mi balena in mente.
Mia madre e quella dolce melodia che abitualmente mi cantava prima di addormentarmi...
Mi sollevo dal letto, infilo una maglia, esco sul balcone e mi accendo una sigaretta, guardo il cielo, sperando che lei faccia lo stesso, sperando che lei almeno per un istante mi pensi e si ricordi di me...
Mia madre è andata via quando avevo 3 anni...
Un mese dopo la nascita di Marta, mia sorella.
Una notte, sono corso in camera dei miei a causa di un incubo e lei non era a letto, c'era solo mio padre...
Ho iniziato a piangere, urlare, disperarmi...
Volevo la mia mamma, la mia mamma che mi aveva promesso di restare accanto a me per sempre.
Insieme a mio padre scendiamo al piano inferiore e da quel giorno non ho mai più rivisto mia madre. Mio padre ha iniziato ad odiarla e cosi è cresciuta Marta con l'odio nel cuore nei confronti della donna che ci ha messo al mondo, invece io sono cresciuto con l'odio nel cuore per quel uomo che pretendeva che io lo chiamassi papà...Ho smesso di farlo all'età di 10 anni, lo chiamo semplicemente Antonio. E' colpa sua se mia madre è andata via...Lui pochi mesi dopo si è risposato, in questi 15 anni sono state molte le donne che si sono alternate nel letto di mio padre.
Mia madre è andata via perchè lo sentiva...Sentiva che Antonio non l'amava veramente. Però mi ha lasciato qui e per quanto io non abbia mai smesso di attenderla e di volerle bene non posso perdonarla...
-Non riesci a dormire?-mi domanda la voce tenera della mia sorellina, ha lo stesso tono di mia madre.
Mi volto e le sorrido.
-Un incubo, va tutto bene-la rassicuro, mia sorella è molto fragile, soffre per qualunque cosa, anche per un fiore che appassisce troppo in fretta.
Io invece ho imparato ad essere forte, a non farmi sottomettere, mio padre probabilmente mi detesta e io adoro fare casini per continuare a renderlo non fiero di me, risse, alcool, rientri a casa all alba, qualche chiamata dalla centrale di polizia in piena notte, io per mio padre devo essere il peggior incubo, come lui lo è stato per mia madre.
-Sono preoccupata-sospira Marta.
-Che succede piccola?-mi avvicino a lei e carezzo quel delicato viso che è tanto simile a quello di mia madre, Marta non guarda mai le sue foto e odia ammettere di somigliarle...
-Domani inizio le superiori, in un paese nuovo dove le mie amiche non ci sono-afferma.
Si mio padre in questi 15 anni ci aveva spesso fatto cambiare casa e paese...Però negli ultimi 5 anni eravamo rimasti fissi in un paese, invece due settimane fa ha iniziato a preparare le valigie e adesso eccoci qui...Roma...Siamo stati a Napoli, Salerno, Torino, Palermo tutta l'Italia avevamo girato..Come trottole.
-Andrà bene-la stringo a me.
-Ric ti prego non fare come sempre-sussurra.
-Come sempre cosa?-chiedo.
-Non metterti nei casini ed evita di cambiare ragazza ogni giorno proprio come fa papà-quasi mi implora.
-Lo credo improbabile, però per te cercherò d'esser meno...Com'è che dici tu?-le chiedo.
-Come la bestia, che non sa amare-afferma.
-Ecco come la bestia che non sa amare-ripeto.

POV. FIAMMA
Posteggio il mio scassato motorino, nel parcheggio davanti scuola, non lontano da me, vedo Carlotta che come sempre battibecca con Andrea, quei due si conoscono da una vita eppure, proprio non riescono andare d'accordo.
-Buongiorno-affermo radiosa.
-Sei l'unica che riesce a sorridere di prima mattina-afferma sarcastica Carlotta.
-Non sono tutte acide come te-Andrea le fa una linguaccia.-Ciao Fiammetta-il biondo,mio migliore amico da un eternità, posa le sue labbra sulle mie guance.
-Tu un bacio non me lo dai?-domando a Carlotta che aveva messo su un tenerissimo broncio.
-Se devo-borbotta e poi ridendo, ci abbracciamo.
-Ti piace questa maglia?-faccio un giro su me stessa per mostrare a Carlotta la mia nuova maglia, lei tra le due è l'esperta di moda.
-Spostati ragazzina-qualcuno malamente mi spinge, tanto da farmi capitolare e cadere per terra.
-Hey-urlo, alzo lo sguardo e incontro due magnetici occhi azzurri.
-Eri in mezzo ai piedi-risponde il ragazzo, non solo dagli occhi belli ma anche dal tono di voce caldo.
-Senti troglodita-Carlotta lo spintona.
Io mi rialzo e do una ripulita ai miei jeans.
-Non ti scaldare brunetta-risponde sbrigativo il tizio.
-Scusa ma chi ti credi d'essere?-domando.-Arrivi qui mi spingi per terra come un vero cafone e poi vuoi anche ragione se una mia amica vuole difendermi?-concludo, guardandolo male, se c'è una cosa che odio oltre gli opportunisti, sono i prepotenti e lui...Bhe lui potrà anche essere davvero bello, ma è pur sempre un terribile presuntuoso prepotente.
-Non ho tempo da perdere con voi-il brunetto come direbbe lui alza un sopracciglio e cerca di allontanarsi ma io lo fermo, afferro il suo polso, lui guarda quasi disgustato la mia mano sul suo braccio.-Togli quella mano principessina-afferma.
-Perchè sennò?-domando.-Devi chiedermi scusa!-mi impunto.
-Dovrei? Bhe tu dovresti togliere la mano da lì- mi strattona e malamente si libera dalla mia presa.-Principessina, non ti chiederò scusa-avvicina pericolosamente il suo viso al mio, tanto che sento il suo respiro battere sulle mie labbra e poi si allontana, lasciandomi lì interdetta.
-Ma chi si crede d'essere?-esclama Andrea.
-Buongiorno Andrea, quel coglione ha appena spinto la tua migliore amica per terra e tu non hai fiatato, sei davvero un fallito-borbotta acida Carlotta.
-Ho considerato i pro e i contro, non siamo tutti cosi avventati come te-risponde lui.
-Vi prego smettetela-esclamo esasperata, quei due che litigavano di prima mattina erano davvero snervanti.
-Quel tizio immagino sia uno nuovo-afferma Carlotta.
Io lo osservo ancora, alto, muscoloso, occhi azzurissimi, capelli neri portati volutamente disordinati, barbetta e quella solita faccia da schiaffi, si vede è il classico bulletto, abituato ad ottenere sempre tutto.
-Andiamo in classe vah-dico.
Io e Carlotta raggiungiamo la seconda fila della 5° C e Andrea si accomoda dietro di noi, con un posto accanto a se ancora vuoto...
-Io non capisco perchè devi starci sempre intorno-borbotta Carlotta guardando male Andrea.
-Vi prego non ricominciate-mi lamento...
Andrea e Carlotta si sono sempre odiati, se cosi possiamo dire...Già da bambini amavano farsi i dispetti, ricordo ancora quella volta in cui Carlotta ha rovesciato su Andrea un intero barattolo di vernice blu, perchè a detta sua voleva trasformarlo in un puffo o quando Andrea ha costretto Carlotta a tagliare i capelli a maschietto a causa delle due gomme da masticare che le ha sputato, Andrea e Carlotta credo non riusciranno ad andare mai d'accordo eppure hanno più cose in comune di quanto credono.
-Buongiorno ragazzi ho grandi novità per voi-la nostra scapestratissima professoressa di filosofia fa la sua entrata.
-Salve prof-la salutiamo in coro.
-Che novità?-domanda un mio compagno.
-Si accomodi signor Gucci-afferma la professoressa.
-Perchè immagino che non mi piacerà quello che vedrò?-esclamo.
Mi volto lentamente ed eccolo lì ''Mister sono cafone ma sono davvero bellissimo''.
-E' quello di prima-sussurra Andrea.
-Ragazzi lui è Riccardo Gucci, un vostro nuovo compagno di classe-sorride la professoressa.
Riccardo...E' cosi che si chiama.
Riccardo forse sentendosi osservato si volta verso di me...E mi regala un sorrisetto malizioso.
-Lo odio-borbotto.
-Dobbiamo ammettere che però è un bel tipo-afferma maliziosa Carlotta.
-Gucci si accomodi vicino Ricci-la professoressa indica il posta accanto ad Andrea, proprio dietro di me.
-Non è possibile-continuo a borbottare.
Sento la presenza di Riccardo incombere dietro di me.
Lui non fiata, non dice una parola e lo stesso fa Andrea...Non si è nemmeno degnato di presentarsi, questo Riccardo è davvero un maleducato.
-Adesso vediamo chi è assente-sorride la professoressa iniziando a fare l'appello.-Fumi Fiamma-a sentir pronunciare il mio nome alzo la mano.
Un secondo dopo sento una risata provenire dietro di me.
-Ti fa ridere?-mi volto acida.
-Fantasiosi i tuoi genitori principessina, una che va di cognome Fumi, non può chiamarsi Fiamma-afferma ridendo di gusto.-Fiamma Fumi-continua a ridere imperterrito, quella sua risata è cosi fastidiosa.
-Hey senti smettila-interviene Andrea.
-Buongiorno Andrea-afferma sarcastica Carlotta.
-Sei il suo ragazzo?-domanda con aria sufficiente Riccardo.
-Sono il suo migliore amico-specifica Andrea.
Riccardo riprende a ridere di gusto.
-Il suo migliore amico? Bhe da me il migliore amico è quello sfigato a cui l'amica non la dà, perchè tende a farsi un giro su un letto con quelli come me-Riccardo afferma spavaldo.
-Da te allora è pieno di cretine, che tendono ad accontentarsi di poco, darla a te è davvero da sfigate-affermo proiettando i miei occhi nei suoi.
Lui si zittisce e io mi volto nuovamente verso la professoressa.
-Principessina dici cosi solo perchè non hai provato, come la volpe che non arriva al uva-sussurra al mio orecchio Riccardo.
-Sei davvero odioso! Ti conosco da meno di mezz'ora e già non ti tollero, come la mettiamo? Come passeremo un anno insieme? Io proporrei di non considerarci per il resto dei giorni che verranno-affermo nervosa, presuntuoso, antipatico, spavaldo, il classico ragazzo che detesto, il classico bello che pensa che tutto nella vita gli sia lecito.-Solo perchè sei bello credi che nella vita tutto ti sia lecito? Mamma e papà ti hanno sempre fatto passare ogni vizio vero?!-fisso i suoi occhi che improvvisamente cambiano colore.
-Ragazzina ma che cazzo ne sai?-alza notevolmente la voce, facendo calare il silenzio intorno a noi.
-Gucci moderi il linguaggio-la professoressa lo rimprovera.
-Mi sono già rotto il cazzo-Riccardo si alza afferra il suo zaino e si dirige verso l'uscita della classe, lasciando tutti interdetti.
-Gucci torni a sedersi-la prof alza la voce.
Lui si ferma e torna indietro sparato verso di me.
-Non ti permetto di giudicarmi ragazzina! La viziata sei tu, tu non sai nulla della mia vita, su una cosa però siamo perfettamente d'accordo, io non ti tollero-detto questo si dirige di nuovo verso l'uscita rincorso dalla professoressa.
-Quel ragazzo è assurdo-esclama sorpresa Carlotta.
Io fisso ancora quella porta da cui lui è uscito...

Angolo autrice
Salve a tutti coloro che sono arrivate fin qui :)
Allora come già detto nell'introduzione è una rivisitazione della Bella e la Bestia molto differente dalla favola vera e proprio, però c'è qualcosa in comune, come la bestia che impara ad amare, anche qui Riccardo che è molto chiuso e con questo caratteraccio imparerà ad amare.
Spero vi piaccia.
E spero di avervi incuriosito.
Ah probabilmente per chi mi segue da tempo questo può apparire come il classico prologo in cui c'è il primo giorno del ultimo anno di superiori, però vi posso garantire che la storia si muoverà diversamente.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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