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Autore: Lettere sussurrate    29/03/2017    4 recensioni
Una modesta raccolta di piccole storie improntate sullo stile creepypasta.
Se dovete passare la notte in bianco per studiare ed i caffè non bastano a tenervi svegli, siete nel
posto giusto.
Ne aggiungerò una nuova ogni qualvolta che avrò voglia di dedicarmi a questa categoria.
Genere: Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Passi furtivi che echeggiano nella tenebra insondabile.
Riesco a sentirli distintamente.
Si fanno sempre più vicini.
Tap, tap, tap.
Il suono continua, si interrompe per un istante che sembra un eternità, riprende come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Sono scosso dal fremito del terrore. Immobilizzato nel letto che è diventato una pozza di freddo sudore, non riesco ad alzarmi.
Non riesco a muovermi.
Dovrei vincere questa stupida paura da bambini e scendere a controllare in cucina.
Non può trattarsi di un fantasma.
Che assurdità è mai questa, certe banalità sono riservate ai codardi e gli stupidi.
Sono solo stanco e confondo il ticchettio dell'orologio con un suono che non è reale.
Forse qualcuno ha lasciato il rubinetto aperto e le gocce che si infrangono sul lavello mi impressionano a tal punto da farmi credere che...
Tap, tap, tap, tap, tap.
...Sono piedi nudi che percorrono il marmo freddo delle mattonelle.
Si fanno sempre più vicini. Le scale che conducono alla mia camera da letto scricchiolano sinistramente. Qualcuno le sta salendo.
Non è nella mia testa.
Non è nella mia testa.
Non è nella mia testa.
Tap, tap, tap, tap.
Getto uno sguardo a ciò che mi circonda, permetto agli occhi di abituarsi nell'oscurità.
L'interruttore della lampada è a un solo braccio di distanza.
Posso far tornare la luce in ogni secondo.
Sì, è così rassicurante.
Il torpore dei raggi di luce artificiali che spazzano via il buio e la paura...allungo la mano verso il comodino, ma un inquietante dubbio mi paralizza con il dito sul pulsante 'on.'
Saprà che sono sveglio.
Qualsiasi cosa sia, se mi vede dormire potrebbe lasciar perdere.
Forse è solo di passaggio.
I passi continuano.
Lenti e scanditi, sempre più vicini a me.
Il cuore mi esplode dal petto, ho notevoli difficoltà respiratorie. Sono ad un passo dall'infarto, ma devo stare calmo.
Le coperte sono il mio unico alleato, permetto loro di avvolgermi completamente come se fossero una corazza indistruttibile.
Tap, tap, tap. Silenzio.
È avanti la porta chiusa della camera da letto.
Non cammina più, ma sento il suo respiro pesante.
La maniglia della porta cala lentamente. È assurdo che stia succedendo per davvero.
Fingo di dormire, l'occhio sinistro è una fessura che non può fare a meno di spiare.
Vorrei morire per evitare un destino peggiore dello stesso decesso, eppure devo vedere.
Un volto, cereo e scavato.
Si staglia indistintamente nell'oscurità come una fioca candela nell'antro di una caverna.
Ha dei folti capelli neri che le ricadono sugli occhi. Sporge solo il capo inquisitore, sembra che annusi l'aria.
-Vincent, caro? Va tutto bene? Ho sentito dei rumori dalla camera da letto e volevo controllare che fosse tutto a posto. -
La voce debole e sussurrata di mia madre rompe il silenzio.
...mamma?
Che razza di idiota! Era lei per tutto il tempo!
Continuo a fingere di dormire: non voglio darle motivo di ulteriori preoccupazioni.
Mi libero dalla tenaglia del terrore con un profondo sospiro di sollievo.
Non sento nulla, nè la voce di mia madre nè il cigolio della porta che si richiude.
È ancora lì.
Forse si aspetta una risposta.
Continuo a tacere, calo le palpebre e provo a dormire, ignorando la sua presenza con il pensiero che a breve se ne torni a letto. Ripeto a me stesso che è stata tutta colpa dell'immaginazione.
Poi una rivelazione mi assale un istante prima di cadere nel mondo dei sogni, ed è necessaria a rigettarmi nella cruda e inquietante realtà dei fatti con l'impatto devastante di una pugnalata al petto aperto.

Mia madre è morta due giorni fa.

   
 
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