Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Florestan    30/03/2017    1 recensioni
Rieccomi, come promesso, con una nuova storia con gli eroi “storici” della serie del ’78 insieme a nuovi personaggi che ho già introdotto nei miei due racconti precedenti. Questa lunga storia è infatti il seguito delle due precedenti “L’inverno della Regina” e “Intermezzo Tripartito”. Questa volta il nostro capitano si troverà ad affrontare una nuova (ma proveniente dal passato…) e terribile minaccia in grado di mutare drammaticamente le sorti dell’intero universo! Ma gli eventi legati a quest’oscuro ed incombente pericolo lo coinvolgeranno in prima persona in modo molto stringente, come potrete presto scoprire…e poi si spiegherà finalmente perché Esmeralda abbandonò sua figlia, la piccola Mayu, lasciandola sola con Harlock…
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Mayu, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                              21. Coda e finale

 

 

 

 

 

Erano ormai trascorsi quattro mesi dalla conclusione dei drammatici avvenimenti riguardanti Helmatia, il Grande Ordinatore e lo sventato attacco da parte dei Metanoidi. Mayu era stata finalmente condotta su Technologia, e, sotto l’attenta supervisione del dottor Zero e di Mila, era stata sottoposta al delicato intervento chirurgico per estirpare l’ordigno meccanoide dal suo cervello. L’operazione, grazie alle avanzatissime tecnologie mediche di quel pianeta, era riuscita perfettamente e la ragazza era potuta presto rientrare sulla Terra e riprendere la sua normale vita da adolescente accanto alla sua riunita e rinnovata famiglia.

Già, quella nuova famiglia allargata poteva ora far conto anche su di una certa piratessa che ancora faceva fatica ad abituarsi a quella nuova vita e che si trovava piuttosto spaesata nel ruolo di madre che oltretutto doveva affiancarsi a quello ben collaudato di Raflesia. Fortunatamente, nonostante la singolare e un po’ bizzarra situazione che si era venuta a creare, nessun tipo di rivalità o di contrasto era sorto tra le due “madri”, anzi tra le due era nata una sorta di affiatamento e di reciproca collaborazione. Anche Miime si era adoperata attivamente per aiutare Esmeralda in quel suo nuovo ruolo. Anche in questo caso i consigli e i pareri dell’empate si erano rivelati più preziosi di quelli di qualsiasi altro terapeuta o esperto di psicologia.

Mayu dal canto suo si era ributtata a capofitto nello studio della sua adorata musica, preparando nuovi concerti ed esecuzioni pianistiche, ma nel contempo una nuova attività aveva trovato spazio nella vita della giovane. Con frequenza divenuta ormai periodica lei e la ritrovata madre affrontavano dei lunghi viaggi sulla Queen Emeraldas durante i quali Esmeralda aveva iniziato la figlia all’arte della navigazione spaziale ed allo spirito piratesco, inclusa l’abilità nell’uso delle armi da difesa. Lo stesso Harlock, dopo un attimo di esitazione, aveva acconsentito ad una tale pratica. In fondo non aveva potuto impedire che la figlia di pirati, per giunta allevata da un altro pirata, ereditasse anche un minimo di quella inclinazione e che si trovasse così ad imparare quantomeno i basilari rudimenti dell’arte piratesca, in fondo nella vita non si poteva mai sapere…

L’ultima parola in merito alla questione l’aveva però avuta Tochiro che aveva finalmente preso a dialogare quotidianamente con la consorte. A patto che Mayu avesse continuato a vivere stabilmente sulla Terra, il suo adorato pianeta, la giovane avrebbe potuto apprendere quegli insegnamenti nel pieno spirito di libertà inneggiato dal vessillo pirata.

Intanto si avvicinavano le festività natalizie e per il fine anno si era organizzata una grande festa al centro spaziale. Tutti non vedevano l’ora di poter condividere quell’evento insieme agli altri amici e compagni di avventure. Tutti erano felici e trepidanti, tutti o quasi…in effetti c’era solo una persona che era un po’ meno felice degli altri…

-Ma porcaccia la miseriaccia! Ma è possibile che mi ritrovi sempre con queste gatte da pelare…e poi non so manco come si pelano le gatte, mica sono come le patate…dai Masu, vedrai sarà bellissimo…fanno presto loro a parlare! Bellissimo un accidenti che li spacca! Sono io quella che deve cucinare tutto per un esercito di persone! Hanno invitato tutti, ma proprio tutti! Non bastava la vecchia ciurma dell’Arcadia, che molti si son pure fatti anzianotti…e questo non lo posso mangiare e questo nemmeno, e io sarei un po’ diabetico, e io c’ho il colesterolo alto…altro che pirati! Mi sembra più una corsia d’ospedale! E poi, come se non bastasse quest’anno c’abbiamo pure gli ospiti stranieri extraplanetari! Con Raflesia ormai ero abituata...gli fai quelle sue cose vegetariane insipide e vai...ma con gli altri? Che gli cucino agli altri!? Che ne so cosa mangia un abitante di Drellius o una principessa di Lamethal, non Esmeralda che le bistecche le mangia, lo so per certo, ma quell’altra, Maetel, che poi è strana forte, secondo me campa d’aria…e quelli che vengono da quel pianeta con quel nome assurdo, Destiny!? Che ne so io!? Mica ce l’ho un ricettario spaziale intergalattico! Eh, e poi, aspetta, aspetta… mi dimenticavo, c’è pure quella, la moglie di Warrius Zero, Marina, quella addirittura ha un corpo artificiale…che le servo!? Olio lubrificante!?

Mentre sbraitava queste ed altre improponibili imprecazioni, la nostra cara vecchietta continuava a roterare i suoi affilati coltellacci rendendo, come al solito, assai pericoloso avvicinarglisi.

Ad un tratto dalla porta della cucina del centro spaziale fece inaspettatamente capolino una strana tipa. –E’ permesso? Chiese timidamente affacciandosi meglio all’ingresso.

-E tu chi saresti? Chiese Masu un po’ sorpresa. –Che sei una bella figliola mazoniana lo vedo pure io che di alieni ci capisco poco…ma che ci fai qui? Non dovresti essere insieme alla regina e alle altre tue compatriote che sono venute qui sulla Terra per quest’occasione? Ma poi, benedetta figliola, come sei conciata? Di solito voi mazocose andate in giro in uniforme militare, tutte ritte e compassate, ma tu vesti degli abiti ben strani! Quella gonna lunga, quei sandali arancioni, la maglia, e i capelli…! La tua acconciatura con quella fascia, sembri uno di quei capelloni sfaccendati che vedevo un tempo vicino l’università, sai, una volta, quando ero più giovane, gestivo un piccolo ristorantino vicino al quartiere universitario di Osaka, e ne giravano tanti di tipi così…

-Ah, signora Masu, mi perdoni se l’ho disturbata, ma ho sentito tanto parlare di lei ed ero così curiosa di conoscerla personalmente! Io mi chiamo Galia, sono un’amica di Raflesia. Sono una studiosa, un’archeologa ma m’interessso anche degli usi e delle tradizioni di tutti i pianeti che visito, inclusa la cucina che è anche il mio passatempo preferito…così dicendo tirò fuori un piccolo notes elettronico. -Ho qui riportate più di mille ricette varie. Tutte provenienti dai più disparati pianeti della galassia…ho saputo che siete una cuoca formidabile e mi piacerebbe molto vedervi all’opera, sempre che non vi dispiaccia…-Ah, si? Davvero? E chi ti ha parlato di me? Chiese la vecchietta piuttosto stupita. –Beh, un po’ tutti, Harlock. Raflesia e anche Mayu! Dicono tutti che siete una cuoca davvero “speciale”. Yattaran dice addirittura che la vostra cucina è capace di sconvolgere un intero sistema planetario…

-Ah…così dice quel delinq…allora poi gli cucino io qualcosa di “speciale” …ma… senti un po’… come hai detto che ti chiami, figliola? –Galia, signora Masu…

-Dimmi, Galia, ma in quel tuo ricettario non è che avresti anche qualcosa su quei pianeti da cui provengono tutti gli ospiti che dobbiamo ricevere? Chiese Masu ansiosamente. -Beh, credo proprio di sì! Rispose la studiosa. –Per Destiny non c’è problema, la loro cultura è pressoché identica a quella terrestre e anche i loro cibi, mentre per Drellius ho un paio di ricette interessanti che ho rimediato proprio in occasione del nostro ultimo soggiorno su quel pianeta…

-Perfetto, mia cara, allora credo proprio che ti nominerò all’istante mia assistente per la realizzazione dei cibi extraterrestri! Poi mi sei simpatica, sei diversa dalle altre tue connazionali sempre così truci e seriose!

E così, quell’ultimo dell’anno, il miracolo avvenne per davvero. Grazie alla collaborazione con Galia, che aveva subito imparato come trattare la terribile vecchina, la preparazione del sontuoso pranzo di fine d’anno procedette speditamente e senza problemi e dalle cucine del centro spaziale, per la prima volta si sparsero invitanti ed appetitosi profumi mai sentiti prima.

Galia, in realtà era una bravissima cuoca ed era stata mandata in missione da Harlock e Raflesia proprio col compito di accattivarsi le simpatie di Masu ed assicurarsi così che una volta tanto quel cenone di fine d’anno riuscisse finalmente al meglio e soprattutto senza vittime innocenti tra i nuovi ed ignari invitati…

In effetti quel cenone di fine anno aveva una valenza speciale e diversa dal solito. Per festeggiare lo scampato pericolo che la Terra e l’intero universo avevano corso con le ben note passate vicende, Harlock, Raflesia e tutta l’organizzazione del centro spaziale Daiba, avevano proposto di invitare tutti i protagonisti principali di quella storia. La regina aveva invitato Galia, Ariel, Virna ed altre sue strette collaboratrici. Ariel, non proprio a sorpresa, si era presentata accompagnata da Zarek che era venuto in qualità di rappresentante del pianeta Drellius. Harlock aveva contattato Warrius Zero e Marina da Technologia nonché tutto il Sirius Platoon direttamente da Destiny e, ovviamente Maetel. Leila purtroppo non era potuta intervenire poiché la sua natura e il suo dovere di capo supremo delle Galaxy Railways le impedivano di abbandonare anche solo per un attimo la sua postazione istituzionale, ma avrebbe comunque inviato un video messaggio di auguri.

Insomma c’erano proprio tutti e molti di loro ebbero l’occasione di conoscersi per la prima volta.

Tadashi fece amicizia con Manabu del Sirius Platoon, mentre Louise fraternizzò con Galia e Miime. Buldge ebbe modo di conoscere Warrius Zero di cui aveva tanto sentito parlare. Anche Zarek fece amicizia con il capitano, mentre le mazoniane ricevettero le attenzioni da parte di molti degli ex pirati…

Prima del pranzo fu però presentata una piccola sorpresa. Scoprendo una larga tenda allestita proprio di fronte alle ampie tavolate nel grande spazio del salone di rappresentanza, si svelò un palco dove due pianoforti ed una piccola orchestra facevano bella mostra. Ad uno dei due strumenti, ovviamente sedeva una Mayu radiosa più che mai. La giovane vestiva un elegantissimo abito lungo di seta e lamè color tortora che riluceva sotto la luce delle lampade. L’orchestra, composta tutta da giovani elementi dell’accademia musicale interstellare, era diretta dal maestro Fischetti che sedeva all’altro pianoforte. Il forte brusio che animava la sala cessò di colpo. Le note del concerto per due pianoforti e orchestra KV365 di W. A. Mozart risuonarono allora per sala:

 

https://www.youtube.com/watch?v=Y4GbcS35zHU#

 

 Al termine di quel gioioso pezzo una cascata di applausi travolse letteralmente gli esecutori, ed almeno tre chiamate reclamarono Mayu sul palco mentre alla giovane veniva richiesto a gran voce di concedere almeno un bis. A quel punto la fanciulla si scambiò uno sguardo d’intesa con il direttore e quest’ultimo inaspettatamente tese un braccio in direzione di Harlock, strizzandogli l’occhio: -Colpo di scena! Esclamò l’anziano musicista rivolgendosi all’uditorio.

Il capitano con la sua solita nonchalance si alzò dalla sua sedia pogiandovi la mantella e si diresse verso il palco. –Dove vai Franklyn? Gli chiese una Raflesia visibilmente sorpresa. Harlock non rispose sfoderando in compenso uno dei suoi memorabili sorrisi sornioni mentre saliva sul palco e si avvicinava a Mayu. Arrivato accanto alla giovane le si sedette accanto, e poi accadde l’incredibile: Tra lo sconcerto generale i due cominciarono a suonare insieme lasciando attonito l’intero pubblico.

Dolcissime e malinconiche note echeggiarono per tutto l’ambiente...

 https://www.youtube.com/watch?v=90kdFzacRyk   (n° 2 da 6 studi in forma di canone Op. 56 di Robert Schumann).

Harlock suonava come in trance. Una folta ciocca di capelli era ricaduta sul suo volto e ogni tanto ondeggiava al muoversi del capo che seguiva l’andamento delle melodie che s’intrecciavano in canone. Anche Mayu sembrava rapita e suonava quasi a occhi chiusi riuscendo ad amalgamarsi perfettamente alle sonorità prodotte dal capitano. La simbiosi tra i due era perfetta e l’impressione era quella che lo spirito di un unico musicista stesse dando vita a quel meraviglioso brano...

Alla fine del pezzo un silenzio irreale regnò per almeno una decina di secondi, dopodiché venne letteralmente giù la sala per gli applausi e le urla di entusiasmo che scaturirono inarrestabili come un fiume in piena. Harlock e Mayu nel frattempo si erano alzati e si erano abbracciati strettamente visibilmente commossi.

-Grazie Mayu! Disse Harlock mentre si asciugava una lacrima che gli era scesa dal suo unico occhio. Grazie per avermi permesso di recuperare una parte della mia vita che credevo oramai sepolta! Non è stato facile rimettermermi a suonare dopo così tanti anni, ma grazie al tuo aiuto e alla tua pazienza ci sono riuscito. Questo era uno dei pezzi preferiti che suonavo da ragazzo insieme a mia madre quando ancora credevo che la musica sarebbe stata per sempre mia compagna...

-Ma ora potrai ricominciare a suonare con me come e quando vorrai! Gli rispose la giovane abbracciandolo di nuovo.

Dopo un interminabile susseguirsi di auguri e complimenti che arrivavano da tutte le persone che nel frattempo avevano circondato i due, il capitano richiamò tutti quanti bonariamente:

-E ora si va a mangiare!

 

                                                                       **

 

Anche il pranzo fu un pieno successo. Grazie alla collaborazione di Galia i piatti preparati insieme a Masu San riscossero il plauso di tutti i commensali, tra lo stupore generale di che ben conosceva la cucina della temibile vecchina. Yattaran per primo non credeva alle sue papille gustative e continuava a ripetere che quello doveva essere per forza un miracolo, forse opera anch’esso dei misteriosi Eterni…l’osservazione non sfuggì all’anziana cuoca che sedeva lì vicino insieme a Galia e al dottor Zero: -Bene, visto che apprezzi così tanto la mia cucina, dopo passa pure da me che ti ho lasciato in serbo una sorpresa! Un dolcetto speciale che ho realizzato apposta per un buongustaio come te! Mentre diceva questo puntò il più affilato dei suoi coltelli in direzione della gola del vicecomandante facendo un inequivocabile gesto minaccioso. Il pover uomo sbiancò non tanto alla vista della pericolosa lama quanto a quella di Galia che dietro a Masu si stava sbracciando in segni di negazione segnalando evidentemente il pericolo che un tale cibo avrebbe rappresentato per il malcapitato assaggiatore.

Al termine del pranzo, dopo un’interminabile serie di brindisi, tutti quanti si alzarono e cominciarono a passeggiare chiaccherando nei vasto spazio di quel salone. Anche Harlock e la regina si erano alzati e camminavano mano nella mano. –Ecco allora svelato il mistero di dove sparivi periodicamente senza dire niente a nessuno! Disse Raflesia con un sorriso malizioso. –Ti assentavi segretamente per esercitarti al pianoforte! –Già, rispose lui –Ci tenevo che questa fosse una vera sorpresa, soprattutto per te…La regina allora accarezzò teneramente il volto del suo compagno e un attimo dopo i due si scambiarono un bacio appassionato.

Nel frattempo erano arrivati vicino al palco dove si erano riuniti molti dei musicisti dell’orchestra che chiaccheravano con Mayu e col maestro Fischetti. Harlock si risedette al piano e cominciò a strimpellare una strana melodia…-Vediamo se mi ricordo come faceva…mormorò mentre tentava di riprodurre quei suoni che avevano salvato l’universo. -Ah, ma questa la conosco bene! Esclamò Fischetti, e mettendosi al secondo pianoforte intonò chiaramente quel motivo arricchito da un gradevole accompagnamento. –La melodia “eterna”! Aggiunse mentre concludeva con una cadenza.

-Come, maestro? Lei conosceva questo pezzo!? L’arma con cui siamo riusciti a sconfiggere i Metanoidi! Ma com’è possibile!? Esclamarono in coro esterrefatti il capitano e la regina.

-A, beh, certo che lo conosco! La mia famiglia se lo tramanda di generazione in generazione! Dovete sapere che i miei lontanissimi antenati, si parla di migliaia di anni fa, la ereditarono dall’ultima sentinella spaziale che era di guardia sulla Terra. All’epoca, per ragioni che non conosco, sulla Terra non fu realizzato alcun santuario a differenza di quello che fu fatto su altri pianeti della galassia. In compenso la melodia “eterna”, appunto creata dagli Eterni, dopo il ritiro dell’ultima sentinella fu lasciata in custodia ad un giovane musicista terrestre, il capostipite della mia famiglia…

-Ma, ma…perché non ce l’ha detto subito, noi ci siamo dannati e abbiamo corso mille pericoli per recuperarla! Balbettò Raflesia che era rimasta letteralmente basita.

-Cari figliuoli, ma io che ne sapevo che la cercavate! Nessumo mi ha detto nulla e tantomeno me l’ha chiesto! Rispose candidamente l’omino.

A quel punto Mayu, che aveva assistito a tutta la scena scoppiò a ridere. –Non ci posso credere! Troppo divertente! Esclamò, mentre anche il capitano si univa a lei in una fragorosa risata che contagiò rapidamente tutti i presenti.

-E’ proprio un mondo di matti questo! Commentò la regina rassegnata mentre si lasciava andare anche lei ad una risata. Improvvisamente però, mentre continuava a stringersi al capitano, la donna impallidì e in un attimo perse i sensi lasciandosi andare tra le braccia di Harlock.

-Raflesia! Che ti succede?  Non è possibile! Si ricomincia daccapo!?

Fortunatamente il dottor Zero, che era a due passi da loro, soccorse immediatamente la regina, mentre Harlock continuava a sorreggerla preoccupatissimo. Ad un certo punto il capitano si accorse che, a differenza di tutti i presenti che si erano fatti intorno spaventati per quell’improvviso malore, il medico invece sorrideva visibilmente mentre Raflesia riprendeva rapidamente i sensi.

-Dottore! Cosa c’è da sorridere? Esclamò stupito il capitano.

-Ragazzo mio, ne deduco che la tua bella consorte non ti abbia detto ancora niente…continuò l’ometto mentre lanciava un’occhiata di rimprovero alla mazoniana.

-Detto cosa? Continuò Harlock sempre più interdetto.

-Ma è chiaro, testone! Aggiunse in quel momento Esmeralda. –E’ incinta!

A quel punto Raflesia che si era completamente ripresa, si rivolse sorridendo con aria colpevole al suo esterrefatto compagno:

 -Perdonami, amore, ma questa voleva essere la mia di sorpresa…

…E’ una femmina!

 

 

 

Postfazione

 

E con questo si conclude l’ultima lunga avventura che ho immaginato per i nostri beniamini. Come avranno probabilmente notato i lettori che con pazienza e costanza mi hanno seguito fino alla fine, la musica è stata un tema conduttore e ha giocato un ruolo importante, anzi vitale nel corso di questa storia.

L’idea che una musica, o una melodia fosse capace di sconfiggere nemici ed avversari e potesse essere usata alla stregua di un’arma capace di fermare o rendere inoffensivo un nemico, quindi non un’arma d’offesa ma essenzialmente di difesa e non lesiva, non è certo mia ma viene da lontano. Basti pensare al mito (fondamentale in tutta la religione misterica antica) di Orfeo che con la sua musica era capace di placare belve e mostri e di conciliare mortali nemici. Che la musica fosse la chiave centrale che permetteva di decodificare l’intero universo era già stato preconizzato da Pitagora e dai suoi discepoli. Ma a noi in fondo piace solo pensare che la musica sia un meraviglioso linguaggio universale capace di mettere in istantanea comunicazione i cuori e le anime delle persone. In questo credo che non esista nulla di più diretto ed immediato ed in questo senso la definizione che ne fu data di arte “superiore” ben le si adatta.

Come nota di curiosità, vagando per lo sterminato universo degli anime nipponici, ho scoperto che molte sono le serie di sci-fi in cui la musica gioca un ruolo chiave (vedi Macross ed altre…), quindi, sono in buona compagnia!

Infine voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno finora seguito e quelli che hanno recensito (cioè una sola persona… Jose). Grazie di cuore! Io non demordo e sto già lavorando ad una piccola serie di racconti…tutti quelli che erano abituati a considerare Florestan come un autore buonista e sdolcinato potrebbero avere delle sorprese (he, he…), quindi preparatevi!

 

Florestan

 

   
 
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