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Autore: Roby_chan_    01/04/2017    2 recensioni
Ohayo minna!
Eccomi qui anche quest'anno pronta per partecipare alla Gruvia week. Sette storie per sette momenti dei nostri due bei maghetti. Le storie saranno staccate l'una dall'altra e avranno ambientazioni differenti.
Spero che vi piaceranno,
buona lettura, Roby-chan ^.^
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gray Fullbuster, Lluvia
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Passion
 
-Gray-sama, è quasi pronto!- la voce cristallina di Juvia lo fece voltare. Il mago del ghiaccio ansimò per qualche attimo, nel tentativo di recuperare più ossigeno possibile per risponderle.
-Arrivo!- esclamò lui, rilassando lentamente tutti i muscoli del corpo. La vide sparire dietro la porta della loro casetta al villaggio tutta sorridente. Per un attimo il moro chiuse gli occhi, cercando di far calmare anche i battiti accelerati del proprio cuore. Era ormai sera e si erano entrambi allenati molto quel giorno, ma lui aveva deciso di continuare ancora un po', mentre la maga si era andata a fare una bella doccia per poi mettersi ai fornelli.
Un ultimo sospiro per scacciare via la stanchezza e poi affrettarsi a recuperare i propri vestiti. Si sarebbe fatto una veloce doccia fredda anche lui prima di andare a tavola.
 
La serata trascorse come al solito. Juvia che serviva deliziosi manicaretti e lui che, anche se non lo ammetteva, li apprezzava sempre.
-Juvia adesso sparecchia- annunciò la turchina, alzandosi da tavola. -Gray-sama può andare a riposarsi- continuò, sorridendogli.
-No, ti aiuto- le rispose di rimando l'altro, stupendola per qualche attimo. Si sentiva un po' in colpa a lasciare a lei tutte le faccende domestiche. Almeno avrebbe potuto aiutarla in qualcosa in cui non avrebbe combinato guai.
-Ahh, com'è dolce Gray-sama!- sospirò di felicità la maga dell'acqua, congiungendo le mani al petto.
-Non sono dolce- replicò indignato il moro, per poi iniziare a prendere i bicchieri di vetro e portarli in cucina.
Quando giunse nell'altra stanza però non potè che restare per qualche attimo interdetto. Ma quante cose aveva usato per cucinare?! Pentole, padelle, coperchi, cucchiai, forchette... tutto era disposto sul piano cottura pronto per essere messo nel lavandino, già mezzo pieno.
Eppure non gli erano sembrati piatti particolarmente elaborati, seppur squisiti. Doveva essere davvero faticoso cucinare. Ma non si stancava mai?
-Gray-sama? - la voce della turchina lo riscosse dai propri pensieri. -C'è qualcosa che non va?- chiese ancora, perplessa di trovarlo ancora sulla soglia.
-No, nulla- la rassicurò l'altro, posando finalmente i bicchieri e avviandosi di nuovo nell'altra stanza. Cucinare per lui sarebbe rimasto un vero mistero.
 
Qualche giorno dopo...
-Uff- Gray si rigirò nel letto...
-Uff- un altro sbuffo. Cambiò ancora posizione, ma niente. Voltò il capo per scorgere l'orario segnato sulla sveglia. Le 5:00 del mattino. Era troppo presto per allenarsi, Juvia di sicuro stava ancora dormendo e non voleva svegliarla con i rumori che avrebbe di certo fatto, né farla preoccupare se si fosse allontanato per evitare il frastuono causato dagli incantesimi.
Sbuffò ancora, muovendosi di nuovo nel letto completamente sfatto. Dopo altri dieci minuti il moro si decise ad alzarsi. Si sarebbe bevuto un bel bicchiere di latte e avrebbe perso tempo con il giornale o la televisione. Aveva deciso.
Si tirò su, raccattando per la stanza un pantalone e un paio di scarpe. La maglia era inutile, se la sarebbe tolta ancor prima di arrivare in cucina.
Aprì la porta della stanza ed uscì, per poi bloccarsi subito dopo. La porta della camera di Juvia si trovava proprio di fronte alla sua, ma era già aperta. Sbirciò dentro per controllare che andasse tutto bene, ma si accorse che della bella maga dell'acqua non c'era traccia.
Confuso si avviò verso il salottino. Forse l'avrebbe trovata lì.
Niente. In compenso però si poteva sentire provenire dalla cucina un rumore metallico, accompagnato da... quella era una canzone?
Si avvicinò piano alla stanza dalla quale provenivano i suoni senza farsi notare. Ma Gray rimase sorpreso a quella vista. Juvia era lì, tutta presa dai fornelli, già pieni di pentole e padelle varie, e stava canticchiando allegramente. Non riusciva a comprendere le parole di quel motivetto, ma vederla felice mentre cucinava lo fece sorridere a sua volta. Juvia andava da una parte all'altra del piano cottura, tirando fuori di tanto in tanto qualche ingrediente dal frigorifero o qualche condimento dai mobiletti.
Senza neanche accorgersene Gray rimase lì fermo a fissarla per parecchi minuti. Non pensava che Juvia si alzasse così presto solo per cucinare. Effettivamente, però, se ci pensava, ogni volta che si destava, Juvia era già sveglia a fare colazione. Però, alzarsi così presto per organizzare i pasti per tutta la giornata... probabilmente erano poche le persone che si dedicavano con tanta passione ai fornelli.
Pur standole sempre accanto non si era mai accorto di quanta dedizione mettesse nel cucinare. Sembrava davvero contenta in quel momento, e ciò spiegava anche il perchè fosse così brava, anche se lui non ci si era mai soffermato seriamente. Avrebbe dovuto saperlo, o almeno immaginarlo, che per ottenere dei simili risultati in cucina doveva essersi esercitata parecchio, e lui, stupido che dava sempre tutto per scontato, non l'aveva capito.
-Bene, e con questo Juvia ha quasi finito- la sentì sussurrare allegramente, mentre mescolava il contenuto di una delle tante pentole.
A quelle parole Gray si riscosse. Ma quanto tempo era passato? Guardò velocemente l'orologio appeso al muro. Erano già le 6:00?!
Era rimasto imbambolato a guardarla per quasi un'ora!
Silenziosamente ritornò nella sua stanza. Avrebbe aspettato ancora un po' prima di farsi vedere dalla turchina. Giusto il tempo di permetterle di ultimare i preparativi per il pranzo.
 
Caspita, certo che ad essere buono lo era, eccome. Ogni cosa che preparava Juvia era ottima. Prese un'altra forchettata di lasagne. Squisite.
-A Gray-sama piacciono?- chiese la turchina, sorridente.
Lui la guardò per un attimo -Sì, sono buone- sussurrò, leggermente a disagio. Di solito non faceva molti commenti sul cibo.
La vide annuire felice, per poi iniziare anche lei a mangiare. Un dettaglio però lo fece bloccare. Juvia aveva un cerotto su un dito. Probabilmente si era fatta male dopo che lui si era allontanato, ma non per questo aveva smesso di cucinare.
-Tutto quello che cucini è buono- sussurrò di nuovo, arrossendo appena e ritornando a prendere un altro boccone per distrarsi. Juvia si impegnava tanto per lui. Il minimo era farle degli apprezzamenti per la sua ottima cucina.
-Gray-sama...- la sentì mormorare appena.
Il moro alzò leggermente lo sguardo per vedere la sua espressione. Gli occhi le luccicavano e le guance si erano arrossate, mentre la mente chiaramente era partita per le sue solite fantasie.
Di quel passo le lasagne si sarebbero raffreddate, eppure Gray non ebbe il coraggio di aggiungere nulla. Lui stesso si sentiva a disagio. Riprese a mangiare con più foga. Concentrati sul cibo, concentrati sul cibo...






Nda:
ecco qui la prima storia con un piccolo momento della loro quotidianità. Sinceramente quando ho visto per la prima volta il prompt ho pensato: “e adesso che ci scrivo?”. Non volevo andare a finire in raiting rosso o arancione, e spero di aver fatto un buon lavoro.
Fatemi sapere cosa ne pensate ^.^
A domani con il secondo capitolo,
Roby-chan
 
   
 
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