Perfetto.
Le vacanze e le sbronze con Frank sono finite e si ritorna a scuola.
Entrambi dobbiamo frequentare un'altra scuola, perchè nella precedente ci hanno espulso.
Speriamo almeno che sia migliore dell'altra, anche se dubito parecchio.Mi preparo velocemente e scendo a fare colazione.
Ci vuole proprio un cornetto, per affrontare la dura giornata.
"Ed anche oggi, dieta domani, caro Billie" ripeto fra me e me, mentre esco fuori di casa mia, incamminandomi verso quella di Tré.
Appena arrivo, suono il campanello e mi spunta davanti un Tré con i capelli ancora bagnati, senza la maglietta, con una scarpa si ed una no.
È in ritardo, come al solito del resto.
"Tré, ma che cavolo! Cominci dal primo giorno a fare ritardo?" Gli dico, guardandolo con una faccia da uno che ormai si è rassegnato.
"Non mi è suonata la sveglia, testa di cazzo. Tu, piùttosto, non cominciare a rompere dal primo giorno" mi risponde con quel sorrisino da ebete che solo lui è in grado di fare.
Dopo aver aspettato che quell'idiota si finisse di preparare, ci siamo diretti verso la scuola.
Merda.
La campanella è già suonata.
Entriamo, cercando di non fare figure di merda, siccome non conosciamo l'ambiente, e troviamo la nostra classe.
Trè bussa alla porta e la apre bruscamente senza aspettare nessuna risposta dall'interno.
Ovviamente, mentre entriamo e andiamo a prendere posto, tutti ci guardano male.
"Ci dobbiamo già fare riconoscere, no?" Bisbiglio a Tré, prendendo posto e tirandogli, scherzosamente, un pugno nel fianco.
Lui, si limita ad alzarmi il dito medio, come a voler dire che gli sto rompendo davvero i maroni con le mie paranoie, ma possibilmente vorrei evitare un'altra espulsione.
Sarà una giornata davvero dura.
*4 ore dopo*
Per i primi giorni, per fortuna, usciamo a mezzogiorno.
La mattinata è trascorsa cosí lentamente che già non c'ho più voglia di ritornarci tra quei banchi.
I professori si sono presentati e, sinceramente, non mi hanno dato una cattiva impressione, ma è tutto da vedere.
Soprattutto perché, devo ancora conoscerne uno di preciso: il professore di chitarra.
Ho parlato con alcuni miei nuovi compagni e mi hanno detto che è un vecchio rimbambito che si assenta sempre.
Cazzo, lí mi è caduto il mondo addosso.
Io vado a scuola solo perché posso fare il corso pomeridiano e imparare bene la chitarra e mi vengono a dire che l'insegnate di strumento più scarso ce l'ho io?
Mentre io ed il mio amico svitato torniamo a casa, lo tartasso di mie preoccupazioni:
"E se avessero ragione loro? Che il mio professore non capisce una ceppa e non viene mai? Come impareró a suonare bene la mia Blue? Come potremmo mai formare una band insieme, se io non imparo a suonare?".
"Suvvia, Bill, nemmeno li conosci e già ti fidi di ció che dicono? Non sarà cosí, o almeno, se è vero che non viene mai lo sostituiranno. Che ne dici se ci beviamo una birretta e non pensiamo a nulla?" Rispose Frank, sicuro di se stesso e delle sue parole.
"Per una volta che hai fatto un discorso sensato, devi rovinare tutto perché pensi solo a bere, cazzone." Gli rispondo ridendo ed aggiungo:
"Comunque, ok. Mi hai convinto. Una birretta ci sta."
Spazio autrice:
Salve salvino, belle personcine. Questo spazio autrice lo uso semplicemente per dire che questa ff è ambientata nel '90, che Billie e Tré hanno 18 anni e che non seguo la loro storia reale, ovviamente. Mike, dovrebbe apparire nei prossimi capitoli, peró più grande di qualche anno rispetto Tré e BJ. Eh nulla. Abbiate pietà, è la prima volta che scrivo. Le critiche sono bene accette.
Rage and love xx.