Videogiochi > Bravely Default
Segui la storia  |       
Autore: Class Of 13    03/04/2017    0 recensioni
Ispirata dalle parole di Last Song, ending di Bravely Second, una brevissima raccolta di One Shot incentrata sui momenti più importanti tra Ringabel ed Edea in entrambi i giochi.
I - さよなら - Sayonara - "Perdonami per essermene andato senza dire niente".
II - 君の今と私の今 - Kimi no ima to watashi no ima - "Se un giorno il tuo presente e il mio presente dovessero incrociarsi ancora..."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Edea, Ringabel
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I - さよなら - Sayonara.


«何も言わずに さよならしてしまって ごめんね».
Perdonami per essermene andato senza dire niente.



Le onde del mare si infrangono placide contro la scogliera, sospinte da quello stesso vento al cui risveglio aveva contribuito con sofferenza ormai innumerevoli volte. Quello di Caldis è un continente dove non le dispiacerebbe vivere nonostante abbia un clima così diverso dalla sua Eternia, la terra in cui è cresciuta e dove la sua famiglia la attende.
Mentre inspira a pieni polmoni l'odore della salsedine, le voci poco distanti di Tiz e Agnés la raggiungono, seguite da quella del vecchio Saggio. La Grande Voragine si sta lentamente chiudendo, svanendo assieme ad ogni traccia dell'operato di Airy e del suo signore Ouroboros.
La battaglia è finita, ma, mentre i dolori delle sue membra stanche e ferite spariranno col tempo, il ricordo di tutto ciò che ha passato assieme ai suoi amici rimarrà per sempre impresso nella sua mente, testimonianza del fatto che non c'è crescita che possa essere vissuta senza dolore. In questa avventura ha guadagnato e perso molto più di quello che avrebbe mai immaginato, ma il pensiero di vivere finalmente in pace è confortante.
Sancire la pace tra il Ducato e l'Ortodossia richiederà un impegno notevole sia da parte sua, figlia di Braev il Templare, nonché una dei quattro Guerrieri della Luce,  sia da parte della cara Agnés, una degli ultimi rappresentanti di una fede che stava ormai perdendo il suo originale significato. È un'impresa che ha del titanico, ma non sono sole, in questa nuova personale battaglia.
La voce di Ringabel richiama la sua attenzione, così come quella dei suoi amici. Sul suo volto spicca quel suo solito sorriso dall'aria un po' scanzonata, ed Edea si sente sorprendentemente sollevata nel vedere che le cose importanti sono rimaste le stesse nonostante tutto quello che hanno passato.
«Io vi saluto qui», dice senza perdere il suo sorriso e, per un attimo, Edea crede di aver sentito male. Le espressioni sui volti di Tiz e Agnés si fanno immediatamente preoccupate.
«Cosa intendi dire?», domanda infine la vestale, dando voce ai pensieri dei presenti.
Il sorriso cede il posto ad un'espressione seria, e improvvisamente non le sembra poi così strano che Ringabel e Alternis possano essere, pur appartenendo a mondi differenti, la stessa persona. «La verità è che non appartengo a questo mondo e, pertanto, non c'è posto per me, qui», risponde senza esitazione.
Le parole le escono di bocca nel momento stesso in cui prendono forma nella sua mente. «Che razza di idiozie vai dicendo? Puoi rimanere qui, con noi... Come sempre!». In angolo della sua mente nota, con un certo orrore, quanto sia pericolosamente vicina alle lacrime.

Il sorriso che si riforma sulle labbra di Ringabel ha una malcelata nota di tristezza. «Ho finalmente recuperato i miei ricordi, ricordi dolorosi, così come ricordi delle persone che amo. È per questo che non posso rimanere. Non posso abbandonare il mondo da cui provengo al suo destino».
Pensare a quanto lui abbia sofferto in qualche modo le spezza il cuore. In un mondo chissà quanto lontano dal loro, lui aveva amato un'altra versione di lei, l'aveva amata e, impotente, l'aveva vista morire davanti ai suoi occhi. Nonostante lo odi per questo, sa che ha ragione, non può abbandonare il suo mondo quando ha la possibilità di salvarlo, ma non riesce ad accettarlo. Non riesce a non essere egoista, quando si tratta di lui.
«Allora...», comincia, le sue mani che lo strattonano per il bavero della giacca. «Allora verrò con te!».
Le mani di Ringabel sono sulle sue spalle mentre scuote il capo con decisione. I suoi gesti sono estremamente delicati, quasi non si addicono alla fama di donnaiolo di cui si era sempre fatto vanto. «No, il tuo posto è qui. Ci sono delle persone che ti aspettano e che hanno bisogno di te».
Edea lo sa. Sa di non poter lasciare la sua famiglia, non dopo aver finalmente parlato con suo padre, non dopo aver visitato un mondo in cui il dolore della perdita e la gioia del ritrovamento si incontravano sui volti dei suoi genitori. Eppure la parte più egoista di lei vorrebbe seguirlo. Ci sono tante, troppe cose che vorrebbe e dovrebbe dirgli, ma la sua bocca non fa che dar voce ai singhiozzi che le scuotono il petto e la bagnano il bel volto di lacrime.
Non sa quando o come sia successo, ma, per colpa di qualche strano paradosso temporale, le labbra di Ringabel sono sulla sua fronte, le braccia strette attorno a lei. Un gesto inequivocabile, ma anche un addio. Un addio che potrebbe essere definitivo.
«Mi dispiace», sussurra piano al suo orecchio mentre la stringe di più a sé. Il suo cuore batte piano, ha un ritmo quasi rassicurante, e, scioccamente, si rende conto di non aver mai notato quanto fosse alto, quanto le sue spalle larghe potessero proteggerla proprio come aveva giurato di fare.
«Perdonami, mia amata Edea».
§
 
Il mare è una visione insolita ma forse, proprio per questo, riesce a tranquillizzarla. È così vasto e splendente mentre si congiunge con il cielo all'orizzonte in una distesa di azzurro.
Non ha voluto guardarlo, mentre andava via. Non ne ha avuto il cuore. Aveva continuato a piangere in silenzio, guardando l'immensa distesa d'acqua, e, alla fine, aveva accettato la realtà dei fatti: ogni viaggio ha un inizio così come una fine.
Il suo viaggio con Ringabel si era concluso lì, su una spiaggia di Caldisla, ma la sua vita sarebbe andata avanti. In quanto erede del Capo del Concilio dei Sei era suo dovere impegnarsi per portare la pace su Luxendarc, e avrebbe messo tutta se stessa nel suo compito.
Andava bene così. Edea Lee sarebbe andata avanti da sola.

 


Note

Ho scritto queste due One-Shot in pieni feels post Bravely Second ( e dopo essermi sparata il manga di Deafult e quei pochi capitoli tradotti che si trovano di "Pocketbook Of R" ) e, come potete aver già visto con i vostri occhi, non si tratta di nulla di eclatante, essendo una semplice rivisitazione.
Le parole che vedete in giapponese sono prese dal testo di "Last Song", ending di Bravely Second composta da Ryo dei Supercell e cantata da Chelly. Questa canzone - che non ha pietà di me e delle mie lacrime - nella mia ottica (ma anche con un po' di attenzione al testo) è palesemente cantata dal punto di vista di Edea e Ringabel e fa un po' luce su ciò che c'è tra loro.
Il titolo di questo capitolo è forse una delle parole giapponesi più note al mondo: "sayonara", ovvero "addio", e la scena in questione, non mostrata nel gioco ma disegnata nel manga, è l'addio di Ringabel a Tiz, Agnés ed Edea dopo la battaglia finale contro Ouroboros. Il sottotitolo, per chi se lo stesse chiedendo, si legge "nani mo iwazuni sayonara shitte shimatte gomen ne" e significa proprio ciò che ho scritto in corsivo sotto di esso. 

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Bravely Default / Vai alla pagina dell'autore: Class Of 13