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Autore: _Daenerys Targaryen93_    03/04/2017    1 recensioni
Misa Amane è una bellissima ragazza, solare e sarcastica.
Dopo un test del quoziente intellettivo è stata spedita al Sakura College, una scuola specifica in cui sono tutti cervelloni.
Qui incontra Light Yagami e cerca di stringere amicizia ma ...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Misa Amane, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 11
Seduta sul letto mi stiracchiai.
Mi misi seduta e nascosi il viso tra le mani, chiedendomi se non fosse stato tutto un sogno.
Light si era dichiarato, mi aveva baciata e ci eravamo messi insieme.
Sprizzavo felicità da tutti i pori.
Saltai giù dal letto e corsi in bagno e mi guardai allo specchio.
Un leggero rossore mi imporporava le guance.
Sorrisi, giocherellando con una ciocca di capelli.
Lavai il viso e i denti, poi mi infilai sotto la doccia.
Avvolta in un asciugamano, tornai in camera.
La mia amica Himiko stava dormendo con la bocca aperta
Soffocai una risata mettendo la mano davanti alla bocca.
Presi della biancheria pulita dal cassetto e la indossai.
Misi la divisa, le scarpe e un filo di trucco.
Ero pronta per un altro giorno di scuola.
Sentii sbadigliare alle mie spalle, mi voltai e vidi Himiko strofinarsi gli occhi.
Mi diede il buongiorno chiamandomi 'Signora Yagami', io arrossii e le lanciai il mio cuscino colpendola in pieno viso, intimandole di tacere.
Quel nomignolo non mi dispiaceva, ma il caro Light non doveva saperlo.
Anzi, non doveva neanche sapere che ero al settimo cielo.
Quindi mi ricomposi e decisi di andarlo a svegliare.
 
Bussai alla porta del mio ragazzo - mi faceva uno strano effetto chiamarlo così - e lui fece capolino dalla porta
Sembrò sorpreso di vedermi, ma mi invitò ad entrare.
Arrossii e mi voltai coprendomi gli occhi con le mani quando lo vidi in boxer.
Era proprio bellissimo.
Lo sentii ridere.
<< Scusa. È che mi stavo preparando. >>,
<< Tranquillo, per così poco! >> balbettai,
<< Ho una fidanzata puritana e imbarazzata qui. >> rise,
<< Ma muoviti a vestirti, sgorbietto! >> borbottai.
Rise di nuovo e mi informò di aver addosso almeno i pantaloni.
Mi voltai, rossa in viso.
Lui sorrise, il più bel sorriso che avessi mai visto.
Infilò la camicia e iniziò ad abbottonarla, scrutandomi.
<< Sei io sono uno sgorbietto, te cosa sei? >> alzò un sopracciglio,
<< Una dolce donzella delicata, bellissima, e .. >>,
<< Modesta. >>.
Finse di cercare in giro:
<< Non la vedo da nessuna parte questa tizia piena di doti. >>,
<< Ma silenzio! >> gli diedi un pugno sul braccio.
Fece il nodo alla cravatta ed indossò la giacca.
Mi chiese se avessi fatto colazione, io scossi la testa appoggiandomi al muro accanto alla porta.
Lui annuì, dicendo che un salto al chiosco lo avrebbe fatto volentieri.
Si avvicinò alla porta, ma prima di aprirla si chinò su di me e mi baciò.
Le mie guance avvamparono, quasi trattenni il respiro.
Quando si allontanò sorrise soddisfatto:
<< Accidenti! Non pensavo di farti questo effetto. >>,
<< Non montarti la testa. >> sbottai, << Solo per un bacino, pensi che vada in estasi? >>.
Abbozzò un sorriso e mi cinse le spalle con un braccio:
<< Andiamo piccolo limone. >>.
 
La professoressa di francese ci assegnò un compito sulla presa della Bastiglia.
Sarebbe stata una rottura argomentare il tutto in una lingua diversa dalla mia.
Sospirai poggiando la testa sul banco.
Himiko iniziò a giocare con i miei capelli, intrecciandoli come più le aggradava.
Ryuzaki se ne stava seduto sul mio banco a mangiare cioccolato.
Avevo deciso di rassegnarmi al fatto che non avrei mai capito come facesse a mangiare tutte quelle schifezze, ed ad essere magrissimo.
Lo vidi tornare al suo posto, accanto ad Himiko, e con lo sguardo mi spinse a guardare nella direzione di Light.
Alzai la testa quel poco che bastava e ciò che vidi mi fece saltare i nervi.
Quella gallinaccia di Hinata si era avvicinata di nuovo a Light e dalle sue movenze, capii che ci stava provando con lui.
Sbuffai alzandomi, diretta al banco di Light.
A metà strada mi chiesi cosa stessi combinando.
Insomma, stavamo insieme da meno di un giorno e non era il caso di fare una scenata di gelosia o altro.
Ma dopotutto era pur sempre il mio ragazzo, ed era troppo tardi per tornare indietro.
Giunta a destinazione li salutai entrambi.
Hinata ricambiò con un cenno della testa, guardandomi come se fossi un insetto schifoso da schiacciare.
Light poggiò il mento sul palmo della mano e mi salutò sorridendo.
<< Allora, pensate di cavarvela con il compito che ci ha dato la signorina Boucher? >> mormorai per rompere il ghiaccio,
<< Si. Il francese non è poi così difficile. Sarà un gioco da ragazzi. >>,
<< Oh, Light! Quanto sei bravo! Per me il francese è arabo. >> squittì Hinata.
Alzai gli occhi al cielo.
'Gne, Gne, Gne! Light quanto sei bravo.' pensai,
<< È una lingua complessa, ma semplice. >> continuò Light,
<< Magari puoi aiutarmi con il compito! Desidero più di ogni altra cosa fare un buon lavoro. >>,
<< Certo, come no! Semmai il tuo desiderio più grande è che lui.. >> indicai Light sbuffando, << Ti entri nelle mutande. >>.
Hinata mi lanciò un'occhiataccia, mentre Light si stava piegando in due dalle risate.
Cosa diavolo aveva da ridere?
<< Non posso Hinata. >> le disse, dopo essersi ripreso << Credo che farò il compito insieme alla mia ragazza. >>.
Hinata impallidì, strabuzzando gli occhi.
<< Hai una ragazza? Dici sul serio? >>.
Lui annuì.
<< La conosco? >>,
<< Ce l'hai davanti. >> mormorò Light indicandomi.
Cercai di trattenermi per non ridere in faccia alla povera Hinata, la sua espressione era così buffa.
Sembrava avesse visto un fantasma.
<< Non ci credo. >> mormorò.
Io feci spallucce.
Light si alzò in piedi, mi sollevò il mento e mi baciò davanti a tutta la classe, tra lo stupore di tutti.
Quando mi lasciò andare vidi Hinata urlare isterica e tornare al suo posto.
Ryuzaki ed Himiko fischiarono, mostrandomi il pollice in su.
Io avrei voluto che una voragine si aprisse sotto i miei piedi e mi inghiottisse.
Light invece sembrava tranquillo e, dopo avermi accarezzato la testa, tornò a sedersi.
Tornai al mio posto, rossa in viso.
Ryuzaki ammiccò, prendendomi in giro.
<< Ha già chiarito la situazione, il caro Light. Ha intenzioni serie. >>
Io arrossii ancora di più, ma non riuscii a trattenere un sorriso, e afferrato l'astuccio glielo lanciai, colpendolo in testa.
 
<< Cosa????? Farai il compito di francese insieme a Light??? Nella sua stanza??? >> strillò Himiko,
le misi una mano sulla bocca zittendola e dicendole di abbassare la voce.
Annuii e spiegai che sarei dovuta andare da lui nel pomeriggio.
Quando la lasciai andare iniziò a dimenarsi come una forsennata, mettendomi al corrente delle sue fantasie.
Il succo del discorso di ognuna era 'io e Light' a luci rosse.
Mi passai una mano sul volto, sbuffando.
<< I tuoi ormoni impazziti mi preoccupano. >> mormorai.
Mi puntò un dito contro, io indietreggiai.
<< Preoccupati per te, piuttosto. >> sorrise in maniera maligna,
io deglutii:
<< Perché? >>,
<< E se Light dovesse saltarti addosso e approfittare di te? Ci hai pensato? >>,
<< Ma cosa dici? Sei matta? >>,
<< Misa, siamo soli. Dammi il tuo frutto proibito! >> esclamò, imitando goffamente la voce di Light.
La colpii in testa con un pugno, alzando un sopracciglio.
Le dissi che Light non mi avrebbe fatto proprio un bel niente.
Era un ragazzo, mica una bestia allupata.
Himiko si strofinò il capo e mi disse, scherzi a parte, di non dare per scontate le sue parole.
Io arrossii spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio:
<< Beh, semmai dovesse succedere. Può darsi che non opporrò molta resistenza. >>.
Himiko strabuzzò gli occhi rimanendo a bocca aperta:
<< COOOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA?????? >>.
Non risposi, mi limitai ad abbozzare un sorriso con poca convinzione e a scappare in direzione del mio dormitorio.
 
Respirai a fondo, sistemandomi gli occhiali che erano scivolati lungo il naso.
Aggiustai la canottiera nera e gli short bianchi, e mi decisi a bussare.
La porta si aprì.
Light mi salutò, strofinandosi gli occhi.
Mi spiegò di essersi addormentato e mi invitò ad entrare.
Light sbadigliò chiedendomi di dargli dieci minuti di tempo.
Aveva bisogno di riprendersi prima di iniziare il compito di francese.
Io annuii e mi sistemai intorno al tavolino basso, al centro della stanza.
Aprii la cartella e presi gli appunti di francese, iniziando a leggerli.
Gli chiesi se Sayu avesse apprezzato il ritratto.
<< Lo ha adorato. >> fu la sua risposta, << Ha detto di voler conoscere l’artista. >>,
<< Artista è una parola grossa, sono una dilettante. >> risi,
<< Chiunque dedichi il proprio tempo all’arte e ha talento, è un artista. Indipendentemente dal suo livello. Il tuo è abbastanza alto, direi. Non ho mai visto tratti così precisi, figure così ben proporzionate e sfumature tanto delicate e capaci di rendere realistici dei disegni. >>.
Arrossii.
I suoi sembravano complimenti sinceri.
Era piuttosto piacevole.
Sorrisi, spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sistemandomi gli occhiali.
Continuavano a scivolare, a volte erano insopportabili.
<< Peccato che chi li realizza non abbia la loro stessa bellezza. >> disse Light continuando il discorso e provocandomi,
<< Cosa vorresti dire, scusa? >> lo guardai di traverso,
<< Niente, mostriciattola. >> rise.
Mi tolsi una scarpa e la lanciai nella sua direzione, lui la evitò come se nulla fosse.
Tolsi anche l’altra e gliela tirai, stavolta colpendolo negli stinchi.
Iniziò a massaggiarsi la gamba dolorante, mormorando un ‘ahia’.
Io sghignazzai, gonfia di orgoglio.
Afferrò la scarpa che lo aveva colpito e me la sventolò davanti agli occhi, dicendo che non me l’avrebbe più restituita.
Lo guardai di sottecchi e decisi di alzarmi ed andare a riprenderla, ma d’un tratto sbattei il mignolo contro la gamba del tavolino.
Iniziai a lamentarmi e a pronunciare parole poco raccomandabili.
Uno dei dolori più tremendi che avessi mai provato.
Mi massaggiai il dito, avevo le lacrime agli occhi.
<< Ah! Che bella cosa il karma! >> rise Light.
Misi il broncio e mi sedetti a terra continuando a sfregarmi le dita.
<< Fammi vedere, dai. >> mormorò avvicinandosi,
<< No, vattene! Sei cattivo! >> scalciai.
Light rise e mi afferrò la caviglia destra:
<< E’ questo? >>.
Arrossii, annuendo.
Iniziò a massaggiare le dita dicendo che per mia fortuna non avevo nessun dito rotto.
<< Che puzza! Ma te li lavi? >> rise,
<< Ma come osi? >> mi infuriai, << Per tua informazione ho fatto una doccia prima di venire qui. >>.
Si passò una mano tra i capelli ridendo.
<< Scherzo, si sente. Hai un buon profumo tranquilla. Lavanda? >>.
Feci spallucce, annuendo e tenendogli il muso.
Lo vidi avvicinarsi, il mio cuore mancò qualche battito.
Quasi non riuscivo a respirare e stavo tremando.
Posò le sue labbra sulle mie, baciandomi con passione.
Infilò le dita nei miei capelli e scese a ricoprire il mio collo di piccoli e dolci baci.
Li sentivo bruciare sulla pelle, come le sue mani non appena alzò la maglietta e mi accarezzò i fianchi.

Nota dell'autrice: Sono tornata con un nuovo capitolo della mia storia. Spero vi piaccia e di ricevere altre recensioni.
Ringrazio coloro che hanno letto e recensito gli scorsi capitoli.
Un bacione,
Daenerys
  
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