Titolo:
Cristalli infranti
Autore: SHUN DI ANDROMEDA
Fandom: Batman/Batfamily
Personaggi: Dick Grayson, Jason
Todd, Timothy Drake, Damian Wayne, OMC, Bruce Wayne, Alfred Pennyworth
Pairing: ///
Genere: Azione, Drammatico
Rating: Giallo
Disclaimer: “Personaggi,
luoghi,
nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho
elaborato la
seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di
DC Comics che ne
detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a
scopo di lucro e,
viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Batman,
appartengono solo a me.”
CRISTALLI
INFRANTI
PROLOGO
“Correte!”
Damian
si
sentì prendere per il colletto della giacca ridotta a
brandelli e trasportare
mentre attorno a lui si era scatenato il caos.
Qualcuno
lo caricò sulle spalle, iniziando subito dopo a correre, ma
gli risultava
difficile capire cosa stesse accadendo, la vista era annebbiata e
l’olfatto
percepiva solo il fetore di carne bruciata e di plastica fusa.
“Dick,
dobbiamo andarcene di qui.”
“Lo
so, Tim,
Jason, riesci a portarlo?”
“Il
marmocchio non è così pesante ma non sembra
essere molto in forma.”
“Ha
preso
un pezzo di soffitto in testa, come pensi possa stare bene?”
“Rimpiazzo,
pensa a tenergli quel pezzo di stoffa sulla ferita.”
Damian
sbatté più volte le palpebre nel tentativo di
mettere a fuoco almeno i visi dei
fratelli, i quali erano in piedi davanti a sé, –
sospettava ci fosse stata
un’esplosione, visto il puzzo di polvere da sparo –
e riuscì a distinguere almeno
un poco il volto di Grayson, i cui gesti infervorati gli facevano
capire che
no, la situazione non doveva essere delle migliori.
“Ehi,
diavoletto. Ti sei svegliato?”
Con
voce
il più possibile controllata, Jason voltò di
qualche grado la testa per incrociarne
lo sguardo, così da vicino Damian poté notare
numerosi tagli che sanguinavano
sulla camicia un tempo bianca e inamidata: “Hai preso una
bella botta. Ehi, Dick,
il marmocchio è sveglio!”
Un
secondo dopo, il ragazzino si ritrovò col viso tra le mani
dal fratello
maggiore, intento a scrutarne gli occhi,
“Ha
le
pupille dilatate, hai la nausea, Damian?”
Questi
restò in silenzio un paio di secondi, esaminando i segnali
del proprio corpo,
poi annuì, combattendo quella sgradevole sensazione alla
bocca dello stomaco:
“Posso resistere. Cos’è
successo?”
“Una
bomba, un attentato? Chi lo sa, l’intera sala è
saltata per aria e metà dei
presenti con lei. Per fortuna che eravamo vicino alla
terrazza.”
“Jason...”
“Ha
ragione, Dick. E’ stata una fortuna che ci fossimo spostati,
altrimenti non ce
la saremmo cavata così bene.” ora che la vista era
tornata più nitida, Damian
poté notare che i loro abiti non avevano avuto una sorte poi
così favorevole,
ridotti a brandelli e strappati irrimediabilmente su gambe e braccia,
quelli di
Drake soprattutto sembravano aver avuto giorni migliori.
“Mettimi
giù, Todd. Posso camminare.” rantolò il
più giovane, cercando di divincolarsi
dalla sua presa.
“Se
svieni, io ti lascio qui.” replicò secco lui,
accovacciandosi però per
permettergli di poggiare con più facilità i piedi
per terra.
Damian
barcollò, colto da un’improvviso capogiro, ma si
riprese in fretta, osservando
i dintorni: devastazione, piccoli focolai e cadaveri qua e
là avevano invaso
quello che un tempo era stato il salone delle feste di uno degli
alberghi più
lussuosi di Gotham.
“Che
si fa
adesso? Proviamo a scendere?”
Al
suggerimento di Timothy, Dick scosse la testa, asciugandosi un
rivoletto di
sangue con la manica sdrucita: “E’ probabile che
chiunque sia il responsabile
stia aspettando eventuali sopravvissuti per colpirli e fare un
massacro,
l’ennesimo. È più sicuro restare qui e
aspettare i soccorsi.”
“O
aspettare che vengano a farci fuori. Grayson, non pensi che questa
situazione
sia stata creata apposta per metterci in trappola? Non sarebbe la prima
volta.”
“Cosa
suggerisci allora, demonietto? Non so voi ma non ho intenzione di fare
da
bersaglio per chicchessia. Preferisco usare gli altri come
bersagli.”
“Todd,
per quanto l’idea di farti fare da esca mi attiri, non
provocarmi. Sicuramente
la notizia sarà arrivata a chi di
“dovere”, salire verso il tetto ci metterebbe
soltanto con le spalle al muro. Scendiamo, se ci stanno aspettando li
affronteremo.”.
I
tre più
anziani si scambiarono un’occhiata, poi infine Dick
annuì, sospirando:
“D’accordo, ma ricordate che siamo in abiti civili,
niente colpi di testa,
chiaro?”.
Damian
annuì di malavoglia e così Jason, il quale stava
già ragionando come estrarre
l’intero arsenale che aveva portato con sé, celato
sotto il completo.
“Allora
andiamo,
e restiamo uniti.”
“Cos’è,
hai paura di perderti, demonietto?”
“L’offerta
per farti fare da esca è ancora valida, Todd.”.