Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: lalwl    03/04/2017    1 recensioni
La vita degli adolescenti è sempre difficile. Ma quella di Jungkook non è vita. È attesa della morte. Fin quando non si intravede una luce blu in fondo al tunnel. Min Yoongi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La musica a volume altissimo mi sta perforando i timpani da un'ora e mezza. Più o meno da quando mia madre ha cominciato a scagliare stoviglie contro la mia porta. Più o meno da quando mio padre ha cominciato a urlare minacce assurde girando come un pazzo in corridoio con i pugni serrati e un po' del mio sangue sulle nocche. Ho fatto appena in tempo a riceverne solo due di pugni. L'ho capito appena entrato in casa, mamma sedeva a terra col sorriso più da fattona della settimana e papà era davanti l'uscio con il volto paonazzo, i denti digrignati, le mani pronte a colpirmi. Me ne è arrivato uno. Poi due. Poi sono corso in camera e tranquillamente ho chiuso a chiave la porta, mi sono pulito il sangue dagli zigomi e mi sono steso nel letto con le cuffiette nelle orecchie. Mi ci ero abituato. Questa era la variante numero tre. Ce ne sono dieci di varianti. Nessuna positiva. Ma a me va bene. Credo.... Sono la loro valvola di sfogo. È andata così: mamma stasera è riuscita ad optare per la cocaina, invece che per un tentativo suicida, e papà vedendola in quello stato ha optato per due bicchieri di vino di troppo e un po' di colpi e urla contro suo figlio per diluire il colpo ricevuto da sua moglie. Almeno non picchia lei. Devo solo aspettare a uscire. Ho imparato che uscire di stanza dopo sole poche ore significa corsa al pronto soccorso con tagli profondi e ematomi su tutto il corpo. Non ce la faccio però fino a domani mattina. Spengo la musica, scendo dal letto ignorando le urla e i rumori della stanza affianco e chiamo Tae. Non parlo nemmeno, lui sente i rumori e dice che posso andare da lui. Non che avessi dubbi. Riattacco. Un salto giù dalla finestra e via con lo scooter verso casa del mio migliore amico. Verso la mia vera famiglia. «Quale?» Tae mi apre la porta con un lieve sorriso. «La tre» entro e lui mi chiude subito in uno di quei suoi soffocanti abbracci che amo ma che odio perché non ci trovo una spiegazione. «Kookie...» «Ehi ehi ehi» lo fermo «è tutto ok, niente di nuovo, niente che mi tocchi, niente per cui ti debba preoccupare, ricordi?» lo rassicuro. «Si ma non è ok. Magari lo è per te. Ma per il resto della gente non lo è Kookie. Non può andare avanti così» lo sguardo basso. «Non può andare nemmeno avanti tutta la serata con la porta aperta e noi sull'uscio» ironizzo chiudendo la porta con un calcio e buttando Tae sul divano. Sorride ma vedo un velo di tristezza nei suoi occhi misto a... è forse compassione quella? No. Che schifo. «Tae smettila.» «Scusa?» «Lo sai.» «Cazzo, Kookie finiscila non lo faccio apposta!» Stringo gli occhi. E lui gli volta al cielo. Sa quanto io odi quando la gente mi guarda con compassione. Lo odio. Non ho bisogno di compassione. Mi snerva solo. Restiamo sul divano in silenzio a guardarci. Io amo Kim Taehyung. E lui ama me. È il mio migliore amico di sempre. È il mio tutto. L'unica persona a cui tengo. L'unica persona per la quale darei la mia vita. L'unica persona con la quale potrei vivere una vita senza parole. Una vita di sguardi. Tae è me. Io sono Tae. Rimaniamo a guardarci per mezz'ora. Non battiamo ciglio. Poi, senza far rumore, senza muovere un muscolo del suo viso, Tae fa cadere una lacrima pesante sulla sua guancia. Sussulto. Mi avvicino e gliela asciugo col pollice. Lo stringo, quanto vorrei farlo scomparire dentro di me, tenerlo al sicuro da tutti e tutto, quanto vorrei tornare indietro a due mesi prima e uccidere di pugni quel figlio di puttana che aveva accalappiato Tae in un vicolo e aveva abusato di lui. All'inizio lo stupido non mi aveva detto niente, poi quando quella sottospecie si scarto umano aveva costretto Tae ad un altro "incontro" minacciando la madre mi aveva chiesto aiuto. Io l'avevo quasi dovuto legare per biasimarlo dall'andare da quell'uomo. Ero certo la madre fosse al sicuro al lavoro. Non potevo sapere che la merda era il suo datore, un uomo con problemi gravi della personalità che in preda ad un raptus di gelosia aveva assassinato la mamma di Tae appena saputo che lui non si sarebbe presentato. In qualche modo avevo ucciso la mamma di Tae. In qualche modo avevo ucciso Tae. In qualche modo avevo ucciso me. E ora ero lì a stritolarlo cercando di rimettere insieme tutti i suoi pezzi frantumati. Tutti i pezzi di lui che IO avevo frantumato. Dopo un po' si stacca asciugandosi le lacrime e appoggia la sua testa sul mio petto. Gliela bacio. Mi abbasso a baciargli la fronte. Il naso. Le labbra. Era sempre stato normale per noi. Ci amavano. Ma in maniera diversa. Come una persona che ama sé stessa noi ci amavano l'un l'altro. _____Hola personcine. Questa è la mia prima fanfiction, quindi recensite e ditemi che prima impressione avete avuto, mi farebbe davvero molto piacere. Il titolo è provvisorio. Mi sono un po' buttata insomma spero ne venga fuori qualcosa di accettabile. Detto ciò vi saluto tesori belli, ciao ciao!! ~Rage
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: lalwl