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Autore: Hiyorichan    04/04/2017    7 recensioni
Il tradimento di lui con Fuka.
La fuga di lei in Italia.
Quattro anni di silenzi, sofferenze, rimorsi e sensi di colpa.
Un segreto portato avanti per diverso tempo.
La convinzione di essersi separati per sempre, ma sarà per davvero così?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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All’esterno della terrazza dell’abitazione Sasaki/ Seguita, con le braccia appoggiate sulla ringhiera ed il vento che le solleticava dolcemente il viso, Sana Kurata sospirò, ammirando il paesaggio illuminato di Tokyo.
Era stata la scelta giusta tornare?
Da quando era atterrata nella sua terra nativa, poche ore addietro, si era posta quella domanda così tante volte da perderne il conto, eppure non riusciva ancora a darsi una risposta netta.
Erano trascorsi più di quattro anni da quando, distrutta dal tradimento del suo unico grande amore, aveva preso la decisione di trasferirsi lontano da lì, in Italia, distante da tutti e da tutto ciò che aveva fatto parte della sua vita prima di allora e in quel momento, ritrovarsi di nuovo lì, le faceva provare delle emozioni contrastanti:  una parte di lei era felice, non soltanto per l’imminente matrimonio di Aya e Tsuyoshi, ma anche perché poter riabbracciare i suoi vecchi amici era una cosa che sognava di fare da diverso tempo; l’altra parte, tuttavia, era piuttosto turbata e a tratti terrorizzata al solo pensiero di dover rincontrare lui, Akito Hayama.
In seguito a quel doloroso tradimento, non con una persona qualunque, bensì con colei che al tempo poteva ancora considerare come una delle sue migliori amiche, nonostante i continui tentativi da parte di Akito di rintracciarla, si era rifiutata categoricamente sia di avere qualsiasi tipo di contatto con lui, sia di ricevere informazioni riguardanti il suo conto da parte di amici in comune e di conseguenza non sapeva cosa aspettarsi.
Mille domande le frullavano nella testa: Stava insieme a Fuka? Era felice con lei? L'amava? Nonostante il tempo, la distanza, i problemi, gli capitava ancora di pensare a lei di tanto in tanto? Cos’avrebbe fatto quando se la sarebbe ritrovata davanti? Sarebbe rimasto indifferente o avrebbe provato qualcosa?
Ma la domanda che più di tutte la terrorizzava era… come avrebbe reagito quando e se, fosse venuto a conoscenza del segreto che si portava dietro da anni?
Scosse la testa e i lunghi capelli ramati le frustarono il volto.
Non doveva pensare a quell’eventualità, anche perché avrebbe fatto di tutto per far si che quel segreto rimanesse tale ed il fatto che lui fosse all’oscuro del suo rientro in Giappone, le facilitava notevolmente le cose.
Provava uno spiacevole senso di colpa per aver costretto Aya e Tsuyoshi a mentire a Hayama, nascondendogli non soltanto il suo ritorno, ma soprattutto la sua permanenza nella loro casa, ma tutto sommato non aveva avuto altra scelta.
Anche se in fondo sapeva che fosse tremendamente sbagliato, Akito non doveva venire a conoscenza di nulla o sarebbe stata la fine.
Con questa convinzione rientrò in casa, aprì la porta della camera degli ospiti che l’era stata assegnata e si distese sul letto, stringendo tra le braccia quel minuto corpicino con indosso il pigiama di Dragon ball, il suo anime preferito.
Sorrise, posandogli un bacio tra i suoi capelli biondi

“Dolce notte, Shin”
 
 
///


“Mancano meno di due settimane dal matrimonio, com’è possibile che tu non sappia ancora se Kurata parteciperà o meno?”

Hayama sentì silenzio dall’altra parte del telefono e poi un lungo sospiro “Ascolta Akito, Sana non ci ha ancora dato alcuna conferma, quando lo farà sarai il primo a saperlo. Adesso scusa ma devo proprio andare, Aya-chan mi sta aspettando. A domani” detto questo, terminò la chiamata, senza nemmeno dargli il tempo di rispondere.

Akito fissò la cornetta con un sopracciglio sollevato.
Dopo quasi vent’anni di amicizia, poteva affermare con una certa sicurezza di conoscere Tsuyoshi come le sue tasche e qualcosa non gli tornava… in un certo senso aveva la sensazione che stesse cercando di nascondergli qualcosa, ma non gli era ancora chiaro cosa e ciò era dovuto non soltanto dalla strana telefonata che avevano appena avuto, ma anche dal fatto che negli ultimi giorni il suo amico sembrava volerlo evitare come la peste.
Per un momento pensò che la cosa potesse riguardare l'eventuale ritorno di Sana, ma subito rimosse quell’ipotesi.
Era impossibile, Sasaki non gli avrebbe mai nascosto una cosa del genere, non lui che più di tutti era a conoscenza dei quattro anni d’inferno che aveva vissuto.
Quattro anni di sofferenze, sensi di colpa, dolore, rimorsi, che gli avevano reso l’esistenza un vero e proprio tormento.
Non c’era stato giorno in cui non si era maledetto per quel dannato errore, un errore che l’aveva allontanato dall’unica ragazza che avesse mai amato.
L’aveva tradita e ancora non riusciva a capire come avesse potuto farlo; non ricordava quasi nulla di quella sera, o meglio, ricordava il litigio che c’era stato tra loro, l’ennesimo litigio causato dal lavoro di Sana, poi l’uscita di lei dall’appartamento che condividevano, la seguente visita di Fuka, vari bicchieri di sakè e di altri alcolici per niente leggeri e da lì in poi i ricordi diventavano sempre più sfocati.
Ricordava Fuka che lo baciava, lui che ricambiava, il divano, la vista offuscata a causa dell’alcool, i giramenti di testa, i vestiti che volavano via, la porta d’ingresso aprirsi, lo sguardo atterrito di Kurata, quegli occhi color cioccolato spegnersi ed infine la consapevolezza di averla persa per sempre.
Era da quella sera che non la vedeva, non la sentiva, non la toccava e gli mancava come l’aria.
Sospirando, uscì fuori al balcone, mantenendo tra le labbra l’ennesima sigaretta.
L’accese e gettò il fumo in aria, ammirando il cielo stellato, chiedendosi se anche Sana, dovunque lei fosse, lo stesso osservando.
Ma non sapeva che la persona che occupava i suoi pensieri, era più vicina a lui di quanto potesse immaginare.
   
 
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