Fumetti/Cartoni europei > Disney italiano
Ricorda la storia  |      
Autore: telesette    07/04/2017    1 recensioni
Nel giro di poche ore, l'intera Paperopoli si ritrovò sconvolta dal caos generato dalla furia pennuta che, senza riconoscere alcuna intimidazione o autorità, andava tramortendo indistintamente camionisti prepotenti, bulli di quartiere e persino i rappresentanti stessi delle forze dell'ordine. Le vittime, peste e malconce, concordavano tutte sulla descrizione: "un papero, forzutissimo e scatenato, stava mettendo sottosopra l'intera città"...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Archimede Pitagorico, Paperino, Paperon De' Paperoni
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

In memoria di un'amica:  

L'immagine può contenere: 1 personaNata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.  
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. 
Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. 
Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...  
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.  
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.  
Ciao Gina!

***

Paperino e la rabbia incontrollabile
immagini tratte da internet

Risultati immagini per paperino gif animate

Grandi novità quel giorno, presso la "P.d.P. Chemical International".
Il professor Von Knaupferr, ricercatore presso la sezione degli stimolatori farmacologici, aveva telefonato al padrone per comunicare prima possibile la sua recente scoperta.

- Crandi nofità, Herr Paperone - esclamò lo scienziato, accogliendo Paperone e suo nipote Paperino in una delle sale-laboratorio. - Dopo fari tentatifi, io ezzere riuzcito finalmente a zintetizzare crande ztimolatore energetico!
- Ha detto così anche l'ultima volta - fece Paperone, storcendo il becco e agguantando il collo del professore con l'estremità arrotondata del suo bastone. - E quella prima e quell'altra e quella prima ancora... E ogni falso allarme mi costa uno spreco notevole di tempo e denaro, spero di essere chiaro!
- Ja ja, io capire perfectamente, ja!
- E allora venga al dunque, Knaupferr, ma sia breve!

Il professore deglutì e, non appena Paperone lo lasciò andare, prese ad illustrargli in dettaglio il frutto delle sue ricerche.
In origine, Knaupferr aveva svolto determinanti ricerche sull'incremento delle capacità fisiche mediante la rabbia. Col supporto adrenalinico adeguato, anche un vecchio pensionato tremolante sarebbe stato teoricamente in grado di spostare una automobile. Knaupferr era affascinato dall'idea che, mediante uno speciale distillato a base di adrenalina, fosse possibile ricavare un tonico in grado di moltiplicare permanentemente la forza di un qualunque soggetto.

- Il campione ezzere pronto, Herr Paperone - spiegò lo scienziato mostrando a Paperone la boccetta contenente il prodotto finito. - Tuttafia ezzere necezzaria cavia, onde potere zperimentare, ja?
- Nessun problema, il mio "inutile" nipote sarà più che sufficiente!
- COSA ?!? - strillò Paperino. - Mi hai portato qui per farmi trangugiare quella porcheria, non se ne pa... GURGLE !!!
- Poche storie, bevi e zitto!

Senza dargli tempo di replicare, Paperone costrinse Paperino a tenere il becco spalancato e a mandar giù tutto d'un fiato il tonico di Knaupferr.
Sulle prime, Paperino sbarrò gli occhi.
Era come se qualcuno lo avesse attraversato da capo a piedi con una scarica di corrente a minimo 10.000 volts. Le sue orecchie fumavano, il becco era contratto in una smorfia terrificante, e persino le piume da bianche erano diventate color rosso fuoco.
Paperone era ingenuamente tranquillo mentre Knaupferr non riuscì a reprimere un serio dubbio.

- Ehm... Herr Paperone - disse. - Ziete zicuro di afermi portato il zoggetto ciusto per l'ezperimento?
- Ma certamente - rispose Paperone calmissimo. - Mio nipote è tutta apparenza: non oserebbe mai alzare le zampe su chicchessia, è assolutamente innocuo!

Non aveva neanche finito di dirlo che, con uno schianto impressionante di vetri rotti, Paperino aveva letteralmente sbriciolato il flacone di vetro infrangibile con la sola pressione delle dita.

- Zpero abbiate portato con foi camomilla, allova - sussurrò Knaupferr preoccupato.
- Tzk - fece Paperone brandendo il bastone come un domatore di belve feroci avrebbe brandito la frusta. - A cuccia, nipote, te lo ordi... GULP !!!

In men che non si dica, Paperino aveva strappato il bastone dalle mani dello zio e si era messo a "masticarlo" tra i denti come se fosse poco più duro di un grissino.
Paperone si alterò a sua volta, senza degnare della dovuta considerazione i miseri resti del bastone, rimboccandosi le maniche della palandrana.

- Sciagurato nipote - urlò. - Come ti sei permesso di rovinare un bastone quasi nuovo del 1845 ?!? Ma io ti...
- Zitto tu, ziastro - ringhiò Paperino con una voce che quasi non sembrava neanche la sua. - Azzardati ancora a toccarmi e la tua palandrana sarà appena sufficiente per ricavare un cuscino imbottito con le tue piume!
- Co...co...co... COME TI PERMETTI ?!?

Senza minimamente ragionare, Paperone si avventò dunque sul nipote, onde ridurlo a più miti consigli. Sfortunatamente per lui però, data la sua condizione attuale, Paperino era insofferente ad ogni inibizione e con una forza sufficiente a compattare un gorilla in una borsetta di pelliccia. Come era prevedibile, infatti, Paperone si ritrovò steso K.O. sul pavimento del laboratorio. Mentre Knaupferr si prodigava per soccorrere il suo principale, Paperino sfondò la porta con una poderosa zampata e si allontanò dal laboratorio, sgomitando su ogni cosa che gli intralciasse il cammino, stendendo muri e guardie di sorveglianza come se fossero birilli.

- Eppure mi zembrava ti ezzeve ztato chiavo al telefono, Herr Paperone - mormorò il professore sconvolto. - Il tonico incvementave zpropozitatamente fovza fizica ma, ze il zoggetto ezzeve di pev sé natuva violenta ed aggrezziva, può favgli pevdeve completamente l'uzo della vagione... Ja!
- Che... Che significa? - balbettò Paperone, riprendendo faticosamente i sensi.
- Che voztro nipote ezzeve zenza contvollo ova - concluse Knaupferr inorridendo al pensiero. - Zolo il cielo za coza ezzeve lui in gvado ti fave!

Immagine correlata

Purtroppo il professore aveva ragione.
Nel giro di poche ore, l'intera Paperopoli si ritrovò sconvolta dal caos generato dalla furia pennuta che, senza riconoscere alcuna intimidazione o autorità, andava tramortendo indistintamente camionisti prepotenti, bulli di quartiere e persino i rappresentanti stessi delle forze dell'ordine. Le vittime, peste e malconce, concordavano tutte sulla descrizione: "un papero, forzutissimo e scatenato, stava mettendo sottosopra l'intera città"... E sia la radio che la televisione diramarono lo stato di allarme.

- Povero zio Paperino - gemettero Qui Quo e Qua, riconoscendo nell'identikit della polizia l'inconfondibile sagoma del loro parente. - Che cosa gli sarà successo?
- Ha "annodato" due vigili del traffico come fossero due cravatte - mormorò Qui sgomento.
- Ha "accartocciato" un'autobotte come fosse una lattina - fece eco Quo.
- E avete visto in che stato ha ridotto il campione mondiale di sollevamento pesi - concluse Qua incredulo. - I medici dicono che impiegherà almeno sei settimane per riprendersi da tutte quelle botte... se gli va bene!

I ragazzi spensero la televisione.

- Parliamoci chiaro, fratelli - esclamò Qui. - Zio Paperino è collerico, lo sappiamo, ma questo va ben oltre la sua indole!
- E' vero che litiga con chiunque gli pesta i piedi, ma non al punto da malmenare agenti ed energumeni ben più grossi di lui... Non è normale tutto ciò!
- Dite bene, ragazzi - intervenne Paperone, irrompendo nel salotto di casa loro con aria colpevole. - E purtroppo temo di essere io il responsabile!
- In che senso?

Con calma, Paperone mise a parte i nipotini sulla gravità della situazione.

- Mi dispiace - provò a scusarsi lo zione. - Ammetto di non essermi comportato bene con lui, ma come potevo immaginare che il tonico gli avrebbe annullato quel minimo di sale che aveva in zucca?
- Taci, zio Paperone - sbottarono i nipotini. - Dovresti solo vergognarti di quello che hai fatto!
- A questo punto, l'unica è sentire Archimede - intervenne Qui. - Può darsi che lui riesca a trovare una soluzione!
- E presto anche - gemette Qua. - Più tempo passa e più gente rischia di mandare all'ospedale... Tutti quelli che lo conoscono sono abituati a fare i prepotenti con lui, proprio perché sono convinti che lui non reagisca!
- Mi vengono i brividi solo al pensiero!

Mentre correvano a chiedere consiglio ad Archimede, i paperi ebbero modo di constatare parte delle prodezze compiute da Paperino negli ultimi minuti.
Videro l'ambulanza mentre ricoverava il vigile O'Duhr, noto per la sua abitudine di multare Paperino ogni volta che la 313 si trovava parcheggiata fuori dalla striscia per pochi millimetri; anche Anacleto Mitraglia, bieco e litigioso vicino di casa, era momentaneamente in stato confusionale per aver rovesciato una secchiata d'acqua in testa a Paperino... Non avendo minimamente idea del modo in cui questi avrebbe reagito, sotto l'effetto del tonico.

- Cip... Ciri-cip - cinguettò Anacleto, mentre i medici gli prestavano i primi soccorsi. - La vispa Teresa avea tra l'erbetta... Glip!

Anche la Banda Bassotti aveva avuto uno scontro "ravvicinato" con Paperino.
Erano appena fuggiti, dopo aver svaligiato una gioielleria, quando incocciarono nel furibondo papero. Sulle prime lo accusarono di essere di intralcio, e si apprestarono a dargli una lezione, ma quella volta fu Paperino a dare loro il benservito... trasformandoli in quattro Bassotti parlanti, "bassotti" nel vero senso del termine.

- Ti... Ti manderemo notizie dal nostro avvocato, Paperone - minacciò un Bassotto, nonostante il fisico "accartocciato" al pari dei fratelli svenuti accanto a lui. - Il nipote è tuo, e tua pure è la responsabilità!

Poco dopo, Zio e nipoti raggiunsero Archimede nel suo laboratorio e gli spiegarono per filo e per segno la situazione.

- Mumble mumble - rimuginò Archimede, cercando di elaborare i fatti. - Il problema è che la rabbia di Paperino, attualmente, è di natura artificiale: normalmente l'adrenalina cessa l'effetto, non appena la stanchezza e l'esaurimento si fanno sentire, ma in questo caso il supporto chimico consente a Paperino di sfogare i propri istinti senza sosta e senza freni inibitori... Neppure una camicia di forza lo controllerebbe, ora come ora, la spezzerebbe come se fosse di carta!
- Ma allora cosa possiamo fare? - chiesero i nipotini.
- Innanzitutto dobbiamo trovarlo - tagliò corto Archimede, montando sulla sua motoretta volante. - Dentro di sé, è ancora il solito Paperino: possiamo far leva solo su questa possibilità, sperando di fare appello ai suoi sentimenti, oppure Paperopoli si ritroverà rasa al suolo dalla sua furia vendicatrice!

Le ultime novità radiofoniche informavano i cittadini che il papero picchiatore era stato visto nei pressi del centro.
Le unità dell'esercito erano dunque confluite in zona, accerchiandolo completamente, e il colonnello in persona gli aveva intimato la resa con il megafono. Qui Quo e Qua si erano calati dall'alto della motoretta di Archimede sul terrazzo di un edificio, implorando a gran voce lo zio di arrendersi, ma sfortunatamente le urla amplificate del colonnello coprivano del tutto le loro urla.
Paperino non accennava ancora a calmarsi.
Era stufo di sentirsi dire cosa doveva o non doveva fare, stufo di accettare imposizioni e prevaricazioni, stufo di subire passivamente ogni genere di regola ed istituzione, stufo di prenderle dal prepotente di turno, stufo delle minacce e dei ricatti zieschi, stufo di passare continuamente da un lavoro all'altro senza successo, stufo di avere problemi con Paperina, stufo della sfortuna nera che lo perseguitava da sempre...

- ADESSO NE HO ABBASTANZAAA !!!

Quell'urlo agghiacciante zittì di colpo persino il colonnello stesso.
Paperino diede un violentissimo pugno contro il muro dell'edificio alle sue spalle e questo si inclinò pericolosamente peggio della Torre di Pisa.
Temendo di finire schiacciati vivi, i soldati se la diedero a gambe. Qui Quo e Qua, dall'alto di quell'edificio, strillarono terrorizzati e fu allora che Paperino alzò lo sguardo e si rese conto di cosa aveva fatto nella sua cieca rabbia.

- SQUACK - esclamò. - Tenete duro, ragazzi, ci pensa vostro zio... URRRGHHH !!!

Ciò detto, malgrado la perdita della superforza dovuta all'ormai cessato effetto del tonico, fece ugualmente appello a tutte le sue energie per impedire che l'edificio crollasse miseramente su sé stesso.
Tutti i presenti fissarono la scena col fiato sospeso, quasi senza riuscire a crederci: il papero stava "realmente" riassestando l'edificio sulle sue fondamenta, solo con la forza delle sue braccia.

- Se non lo vedessi con i miei occhi, non ci crederei - esalò Paperone con un filo di voce.
- Con... Concordo - fece eco il colonnello, lasciando cadere a terra il megafono, con gli occhi sgranati dallo stupore.

Al termine di quello sforzo impossibile, un'impresa a dir poco titanica, Paperino riuscì a salvare la vita dei suoi tre nipotini i quali scesero sani e salvi dall'edificio e corsero ad abbracciare il loro zietto eroe. Tra le effusioni e l'entusiasmo generale, Paperino era ancora frastornato e confuso. Proprio non riusciva a capire come aveva fatto a compiere un atto del genere, senza ricorrere allo stimolatore di rabbia, tuttavia Archimede avanzò un'ipotesi.

- La paura che Qui Quo e Qua potessero crollare insieme al palazzo ti ha dato la forza necessaria - spiegò. - Non hai avuto tempo di pensare se ciò fosse possibile o meno: hai semplicemente agito d'istinto e il tuo istinto, questa volta, non era sbagliato!
- Sei un eroe, zietto - piansero riconoscenti Qui Quo e Qua, abbracciando Paperino con trasporto.

Paperino sorrise rinfrancato.

- No, non lo sono - disse accarezzandoli. - Io sono io e basta: con rabbia o con allegria, col sole e con la pioggia... Ma Paperino tutta la vita!

FINE

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Disney italiano / Vai alla pagina dell'autore: telesette