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Autore: Robix    14/04/2005    96 recensioni
L’incontro fu casuale, l’aiuto inaspettato, la fuga obbligatoria e la convivenza decisamente forzata… anche se a pensarci bene, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1°: Hogsmeade

 

“Oggi è il gran giorno!” sussurrò Blaise mentre discreto continuava a servirsi la colazione.

Il ragazzo seduto di fronte a lui annuì senza dire una parola soffiando per raffreddare la sua tazza di thè.

“Sei sicuro che non vuoi che venga?”

“Si, grazie!”

“Potrei aiut…”

“Sai anche tu che è meglio di no, preferisco saperti qui!” lo interruppe Draco guardandolo finalmente negli occhi per poi aggiungere “Da oggi, sarà tutto diverso!”

Il moro sospirò profondamente, fece un cenno triste con la testa, poi domandò “A che ora dovete incontrarvi?”

“Alle tre!”

“Dove?” chiese ansioso.

“Non te lo dico Blaise!” rispose calmo il cercatore.

“Andiamo Draco, ti prometto che non verrò!” provò a mentire il suo migliore amico.

Il biondino sollevò un sopraciglio facendo un mezzo sorrisetto che aveva tutta l'aria di dire “Smettila, lo so benissimo che ti precipiteresti da me!”

“Sei impossibile, lo sai vero?”

“Lo so!” replicò l'altro sorseggiando nuovamente il suo thè.

“Non ti sopporto quando fai così!” esclamò l'amico incrociando le braccia al petto.

“Io invece adoro la tua sensibilità, ma sai bene che questa volta devo andare da solo!”

I due ragazzi si guardarono senza parlare, non serviva, tra loro bastavano pochi sguardi per capirsi e intendersi perfettamente. Li legava da tempo un'amicizia, alla quale nessuno dei due avrebbe mai rinunciato, entrambi figli unici di spietati mangiamorte, rivedevano nell'altro il fratello che non avevano mai avuto la fortuna di avere.

“Lui lo sa?!” domandò Zabini facendo trasparire una certa preoccupazione nella voce.

Draco tacque qualche secondo, che sortì l'effetto di allarmare ancora di più il proprio compagno di casa, poi replicò “Sì, cioè no… bhè non proprio!”

“Non glielo hai detto?”

“Non ce n'è stato bisogno, lo sapeva già!” sussurrò il biondo che aggiunse “E' convinto che non mi farò mai comandare!”

“Questo è poco ma sicuro!” esclamò Blaise deciso che cambiò tono notando lo sguardo di Draco e chiese “Perché si sbaglia? Hai intenzione di…?”

“No, certo che no… ma la motivazione sarà un po' diversa!”

“Stai attento!” bisbigliò l'amico voltandosi a guardare gli altri studenti presenti in sala grande, ignari dei loro discorsi ed intenti a fare colazione “Guardali, sono tutti così sereni, il loro problema più grande è chi invitare al ballo di domani”

Draco fece spallucce e si aprì in un dolce sorriso chiedendo malizioso “E tu, chi inviterai?”

“Che domande mi fai? torna e ne parliamo… sai che voglia che ho di andare a quella stupida festa! Senza di te sarebbe un calvario!”

Malfoy si voltò a guardare le altre case notando in particolare l'allegria presente al tavolo dei grifoni. Potter e la sua combricola di amici ridacchiavano felici incuranti che ad altri potesse dare fastidio “Che avranno da essere così contenti?” si chiese mentalmente, poco prima di sorridere nel notare l'espressione imbarazzata e rapita del suo migliore amico indugiare sul quel gruppetto chiassoso.

“Cosa?” Chiese Blaise spostando nuovamente l'attenzione sul loro tavolo.

“Niente, vedo che il tuo cuoricino batte ancora per…”

“Finiscila, sai che non è così!” Lo zittì il moro a cui si colorarono le guance di rosso.

“Sarà, ma quando si tocca l'argomento grifondoro t'imbarazzi sempre” ribattè il biondo che appoggiando una mano sulla spalla dell'altro sussurrò in modo che sentisse solo lui “Diglielo, sono due anni che speri che si accorga di te! Forse è arrivato il momento di lanciare qualche segnale non credi?”

“Lascia stare, è l'ultimo dei miei problemi!” mormorò Blaise.

“Settimo anno, amico mio, l'anno prossimo saremo fuori da Hogwarts, niente più cene, lezioni o feste durante le quali spiare senza essere visto… pensaci, perché sprecare l'ultima occasione di essere così vicini?”

“Draco, andiamo sai meglio di me che la cosa è praticamente impossibile, perché umiliarmi?”

“Non ne hai la certezza e poi che hai da perdere? Ti preoccupi di cosa possano dire i nostri compagni di casa? Non mi sembra che la cosa t'interessasse, sei sempre stato molto indipendente nelle tue scelte!”

Il moro sospirò, lanciò un ultimo sguardo ai loro nemici per antonomasia e sussurrò “Torna da me e ti giuro che lo farò!”

“Promesso?”

“Lo giuro!”

 

“Hey Ron quando parti?” chiese Seamus addentando la brioche avidamente.

“Domani sera, finita la festa!”

“COSA?” insorse Hermione impallidendo “Ma, credevo che saresti partito martedì?”

“Vero, è solo che mio padre preferisce anticipare le partenze per queste feste, vuole recuperare Charlie in Romania e poi insieme partire per raggiungere Bill al Cairo”

“Accidenti Ron, avevo ordinato il tuo regalo, me lo consegnano lunedì mattina… come faccio avrei dovuto ritirarlo e dartelo prima che partissi” sospirò la ragazza tristemente.

“Tranquilla Herm, me lo darai quando torno a gennaio!”

“Ma ci tenevo così tanto, avrei voluto vedere la tua faccia!”

“Hey piccola, mettiamola così avrò un regalo in più da aprire… e sarà sicuramente il più bello!” replicò il rosso abbracciandola fraternamente.

“Non ti sopporto Weasley, riesci sempre a rovinare i miei piani!” sbuffò la ragazza che aggiunse “Anche se forse… magari sperando in un miracolo, ci sta che sia arrivato prima, potrei fare un salto ad Hogsmeade per controllare!”

“Con questo tempo? Lascia stare Herm” mormorò Ron guardando fuori dalle vetrate della sala dove infuriava una bufera di neve.

“Ti vuole bene lo stesso!” disse Harry regalandole un bel sorriso.

“Lo so, ma visto che non ho ancora acquistato il mio regalo, passerò anche a vedere se è arrivato il suo!”

“Preferiamo saperti qui al calduccio” rincarò il moro.

“E io preferisco che non v'impicciate, apprezzo che lo facciate ma un pò di neve non ha mai ucciso nessuno!”

“Harry, Ron finitela, sapete che quando la nostra Herm decide di fare qualcosa, non c'è storia che possa impedirglielo!”

“Ben detto Ginny, grazie!”

“Appena torni me lo fai vedere?” chiese la rossa a cui brillarono gli occhi “Vorrei tanto venire con te, ma con questo tempaccio ne approfitto per fare le valigie”

“Contaci!” rispose l'amica strizzandole l'occhio.

“Cosa?” chiese Neville curioso.

Hermione e Ginny lo fulminarono con lo sguardo mentre nuove risate incalzarono al loro tavolo.

“Che… che ho… detto?” chiese allarmato Paciock temendo una ritorsione delle due ragazze.

“Nev pessimo errore, mai dimostrarsi così sfacciati, specialmente con loro due!” esclamò Harry che vedendo l'amica alzarsi le sorrise e aggiunse “Stai attenta!”

“Va bene papà!” rispose lei chinandosi per baciarlo su di una guancia e scappando alla torre per vestirsi più pesantemente.

 

Benché mancassero solo cinque giorni a Natale, Hogsmeade sembrava deserta, la brutta tormenta di neve obbligava i suoi abitanti a rintanarsi nelle proprie case o al massimo affollarsi nelle locande per approfittare di una burrobirra calda e fare quattro chiacchiere con gli amici. Pochi erano i ritardatari che non avevano ancora finito di fare i regali di natale e sicuramente intirizziti dalle raffiche di neve e vento, si stavano maledicendo per non averci pensato prima.

Hermione era una di queste, avvolta nel suo mantello indossava un paio di jeans e un maglione molto pesante, aveva recitato un piccolo incantesimo che impedisse al vento di insinuarsi nei suoi abiti, ma nonostante questo stava tremando di freddo “Accidenti a me e alle mie idee!” si disse mentre a fatica riusciva a tenere aperti gli occhi che impietosamente avevano iniziato a lacrimare.

“Dovevo dare retta ai ragazzi, Dio che freddo! Acc… ops scusi!” balbettò scossa dai tremiti mentre andava a sbattere contro un uomo incappucciato che incurante che fosse caduta a terra, la superò seguito dal suo compagno e si allontanò senza neanche aiutarla ad alzarsi.

Hermione non ebbe nemmeno la forza di mandarlo al diavolo, si alzò a fatica e finalmente raggiunse il negozio “ Accessori di prima qualità per il Quidditch” che aveva da poco aperto una sede secondaria anche lì. Tremante si avvicinò al bancone dove un mago sorridente le disse “So perché sei qui mia cara, ma purtroppo con questo tempo la maglia del tuo amico non è ancora arrivata, sono molto dispiaciuto”

“Buongiorno Signor Pull, come sta?” pronunciò confusamente a causa dei brividi che la stavano attraversando “Ho fatto un tentativo!”

“Oh mia cara, vieni avvicinati al camino, stai tremando, posso offrirti qualcosa?”

“No grazie, è gentilissimo da parte sua ma…”

“Non fare complimenti vieni, c'è anche un altro giovane, che idea avventurarsi qui con questo tempaccio!” continuò l'uomo trascinandola nella stanzetta accanto dove di spalle, un ragazzo biondo, si stava riscaldando davanti ad un bel fuoco scoppiettante.

“Torno subito, siediti pure!” le indicò il proprietario che udita aprirsi nuovamente la porta del negozio scappò a vedere chi fosse entrato.

Un'Hermione frastornata dovette ammettere che quel dolce tepore era un toccasana, si avvicinò ma non appena una voce tagliente la raggiunse “Che fai qui Granger?” sobbalzò sorpresa.

“Ma… Malfoy? Non credevo fossi tu!”

“Sorpresa!” rispose sarcastico il giovane alzandosi e rivelandosi in tutta la sua bellezza.

“Indossi abiti babbani?” domandò stupita la grifondoro vedendolo vestito con un paio di jeans neri e un maglione a collo alto del medesimo colore che gli stavano particolarmente bene.

“Dovevo venire vestito in divisa con sto freddo?” Chiese a sua volta acido.

“No, è solo che… lascia perdere!” sbuffò lei mandandolo a quel paese mentalmente.

“Te lo richiedo Granger che fai qui?”

“Non sono affari tuoi Malfoy, pensa per te, non mi sembra che tu abbia il monopolio di questo negozio!”

“Vero ma qui si può acquistare tutto l'occorrente per il Quidditch e non mi sembra che tu sia un'appassionata di questo sport? Credo di averti visto armeggiare con una scopa solo al primo anno durante le lezioni di volo, che se non ricordo male, non andarono un granché bene?” la provocò prepotente “O forse di nascosto da tutti svolazzi allo stadio quando nessuno ti vede?” rincarò senza lasciarle il tempo di ribattere.

“Non devo rendere conto a te della mia vita, arrogante pezzo di…”

“Ah, bada a come parli Granger, non si addice ad una boccuccia delicata come la tua, un linguaggio tanto scurrile!”

“Fottiti Malfoy, non starò certo qui a farmi insultare da te, lurido bastardo”

“Vorrei tanto restare a scambiare quattro insulti con te, come da tradizione, ma purtroppo il dovere mi chiama, pertanto attenta a non sgelarti troppo non vorrei perdessi il tuo algido caratterino”

“COSAAA?!” gridò la ragazza che lo vide sorridere, afferrare il suo mantello e uscire di gran corsa dalla stanza e dal negozio.

“SENTI CHI PARLA!” gli urlò dietro lei che sussultò nell'udire il signor Pull domandare “Tutto bene mia cara?”

“Bene sì, scusi se ho gridato!” rispose imbarazzata.

“Come va? Ti sei scaldata?”

“Sì grazie, è stato gentilissimo, ma devo andare ora!”

“Ti consiglio di tornare svelta al castello, pare che la bufera aumenterà”

“Solo un piccolo salto da Madama Pettiblue e rientrerò!”

“Madama Pettiblue?” ripeté l'uomo tossicchiando.

“Devo ritirare un altro regalo!” inventò la ragazza che salutò e uscì di corsa dal negozio.

 

Quattordici e dieci, mancavano ancora cinquanta minuti all'appuntamento, Draco sbuffò e decise di dirigersi ai Tre manici di scopa per bere qualcosa di caldo e far passare l'attesa. Madama Rosmerta lo salutò e stupita di vederlo lì con quel freddo domandò “Qual buon vento ragazzo mio?”

“Ultimi regali!” mentì lui.

“Cosa ti porto?”

“Qualcosa di caldo Madama, ho le mani e i piedi ghiacciati!”

“Che ne dici di una bella burrobirra calda?”

“Direi che è un'ottima idea!” sorrise il giovane che la vide sparire e tornare poco dopo con la sua bevanda preferita.

“Et voilà!” esclamò porgendogli la bottiglietta osservando al di là del grosso finestrone che dava sulla via principale di Hogsmeade aggiungendo “Che brutta bufera e c'è anche chi ha il coraggio di andarsene in giro… pazza!”

Draco spostò lo sguardo per guardare a chi si stesse riferendo la locandiera la quale, facendo spallucce, indicò una figura ammantata dirigersi con grande difficoltà verso il negozio di fronte.

“Come fa a dire che è una donna?” Chiese il biondino che a malapena riusciva a distinguerne i contorni.

“Madama Pettiblue, tesoro! Chi vuoi che ci vada se non una donna? Troppi completini sexy per voi maschietti!” spiegò strizzandogli l'occhio prima di tornarsene dai suoi avventori infreddoliti.

Draco sforzò la vista, rendendosi finalmente conto che la donna in questione, altri non era che Hermione, la quale maledicendosi ancora una volta per l'infelice idea avuta, finalmente raggiunse la porta della piccola boutique di biancheria intima, varcandola un istante dopo.

“Guarda un po', cosa mi combina la Granger!” si disse il serpeverde portandosi alla bocca la sua burrobirra “Sono le due e venti, ho ancora un po' di tempo per divertirmi!” pensò inghiottendone l'ultimo sorso e avvicinandosi al bancone per pagare.

“A te Draco, buon Natale!”

“Grazie altrettanto, ci si rivede a gennaio!”

“Andrai a casa per le vacanze?” chiese Madama Rosmerta.

“Diciamo che sparirò per un po', ho bisogno di riposo!” sorrise il giovane coprendosi bene e uscendo dalla locanda sotto lo sguardo compiaciuto della proprietaria che non poté non constatare quanto l'erede dei Malfoy fosse ormai cresciuto e sempre più vicino a diventare l'uomo elegante e potente che tutti si aspettavano che diventasse.

 

“Cielo mia cara, stai benissimo!” disse Madama Pettiblue richiamata nel camerino da Hermione.

“Devo ammettere che mi piace molto!” rispose la ragazza guardandosi nello specchio.

“Il nero ha sempre il suo fascino tesoro, è molto elegante e sexy, inutile dire di no!” aggiunse la donna dandole un'altra occhiata senza accorgersi che qualcuno era entrato nel piccolo negozio.

“Credo che lo prenderò! Anche se quello rosso…” disse Hermione mordicchiandosi il labbro.

“Te lo porto, così lo riprovi!”

Draco ascoltando in silenzio i discorsi delle due donne cominciò a guardarsi intorno, c'erano indumenti di ogni tipo, più o meno sexy ma tutti estremamente sensuali se immaginati addosso ad una ragazza. Tutti quei pizzi, merletti, sottovesti provocanti, reggiseni e mutandine abbinate stavano decisamente risvegliando ben altri pensieri al biondo serpeverde, il quale sempre più colpito da tanto ben di Dio, cominciò ad ammirare un po' più da vicino alcune succinte canottierine che una volta indossate avrebbero lasciato ben poco all'immaginazione di un fortunato ammiratore.

“Accidenti, questo negozio è maledettamente eccitante!” sussurrò imbambolandosi ad osservare un babydoll rosso che aveva attirato piacevolmente la sua attenzione.

“Buongiorno!” disse la proprietaria facendolo sobbalzare.

“Buondì!” rispose il giovane.

“Posso esserti utile?”

“Oh sì ecco, io veramente vorrei… cioè cercavo un… un regalo!” replicò Draco che imbarazzato di essersi fatto beccare a guardare rapito quell'indumento, inventò di sana pianta quella balla colossale.

“Per te o per la fortunata che lo riceverà?”

“Come per me?” chiese sgranando gli occhi.

“Abbiamo anche biancheria maschile, non è esposta, ma la trovi laggiù!”

“No, grazie… il regalo è per lei, ovvio!”

“Aspettami qui!” disse la Pettiblue sorridendo che afferrato il babydoll che tanto piaceva al biondo aggiunse “Torno tra poco, consegno questo e sono subito da te!”

Vedendola sparire Draco si fece aria con la mano, espirò agitato e alzò gli occhi al cielo. Non si era mai sentito tanto a disagio come in quel preciso istante, non capiva però se dipendesse dal fatto che era stato colto ad ammirare della biancheria femminile o se, peggio ancora, era dovuto all'immaginarsi il corpo di Hermione Granger fasciato nella stessa.

“Eccomi qua!” esclamò la commessa interrompendolo dai suoi pensieri “Dicevamo?”

“Si dunque…” rispose Malfoy schiarendosi la voce “Desidero qualcosa di bello, elegante ma comunque sensuale!”

“Quanto vuoi spendere mio caro?”

“Non importa, l'importante che sia bello!” ribattè svelto, i soldi non erano certo un problema per lui.

“Visto qualcosa che ti piace?”

“Sì!” rispose di getto il biondino che imbarazzato si corresse dicendo “Cioè, ci sono tante cose carine, lei che mi consiglierebbe?”

“E' tanto che state insieme?”

“Oh ecco a dir la verità noi… non… si insomma non…”

“Ho capito, ti piace ma lei non lo sa, vuoi fare colpo ma senza strafare, allora resterei su qualcosa di meno esplicito, eviterei reggicalze e guepière, il babydoll che guardavi prima potrebbe andar bene, è di seta con delle parti in pizzo, dice che la trovi bella e provocante ma non si sbilancia in proposte troppo osè”

“Quali proposte?” balbettò Draco sentendo Hermione chiamare la donna.

“Andiamo signor Malfoy, credevo fosse più sveglio in certe cose!” rispose Madama Pettiblue strizzandogli l'occhio e raggiungendo la ragazza che raggiante esclamò “E' fantastico ma purtroppo non posso permettermeli tutte e due, tornerò a gennaio… prendo quello nero!”

“Eh si, ti sta proprio bene mia cara, ottima scelta comunque… vuoi che ti faccia un pacchettino regalo?”

“Si grazie!” rispose lei che passati entrambi i completi alla commessa iniziò a rivestirsi.

“Senta…” asserì il cercatore sempre più imbarazzato “Credo che passerò un'altra volta!” aggiunse prima di ammutolirsi nel vedere il completo nero che Hermione aveva scelto.

“Tieni guardalo pure, è davvero molto elegante, senti com'è delicato? accarezza la pelle, le sembrerà d'indossare petali di rosa… e poi l'altra ragazza non lo prende!” disse la donna passandogli invece il babydoll carminio.

“Oh cavolo!” pensò Malfoy che cercando di riacquistare la sua freddezza tipica e sforzandosi di mantenere la calma svelto ordinò “Si va bene, lo prendo, me lo impacchetta per cortesia?”

“Prendi anche il suo perizoma abbinato o preferisci la coulotte?”

“Scusi?” domandò il ragazzo che tutto si aspettava fuorché dover intavolare una discussione su che tipo di mutande comprare.

“Si Malfoy prendi anche il perizoma?” ripetè la moretta, la quale raggiunti proprietaria e cliente, era vogliosa di riprendersi la sua rivincita per come era stata trattata nell'altro negozio.

“Non lo so Granger, tu che mi consigli?” rispose lui malizioso, che mai e poi mai si sarebbe fatto mettere in imbarazzo da una grifondoro, se poi questa era Hermione Granger, figuriamoci.

“Guarda che carino!” replicò lei mostrandoglielo “Sono certa che a Pansy piacerà!”

“Chi ti dice che sia per lei?” la freddò lui facendo cenno alla commessa che prendeva anche quel succinto pezzo di stoffa.

“Diamine Draco non sapevo ti piacesse indossare certe cose… bhè, dovresti farlo sapere in giro, pensa quante conquiste in più!” esclamò Hermione cattivella.

“Spiritosa Granger, ma parliamo di te, chi devi irretire con quel completo?” chiese lui a sua volta indicando il sensualissimo completino nero che giaceva sul bancone del negozio e che Madama Pettiblue non aveva ancora incartato.

La moretta s'irrigidì, la seccava che Draco avesse visto una cosa tanto intima e personale, ma cercando di nascondere il suo imbarazzo fredda rispose “Affari miei!”

“Scommetto che lo sfregiato e lenticchia apprezzeranno… ma attenta, non è mai cosa saggia, avere troppi galli nel pollaio!”

“GALLI? POLLAIO? MA COME TI PERMETTI? BUZZURRO, CAFONE E MALEDUCATO!” sbraitò la caposcuola avvicinandosi minacciosa.

“Ancora una volta il tempo è tiranno Granger…” disse Draco guardando prima l'orologio e poi lei con aria di sfida “Ma non temere ci sarà altra occasione per parlare dei tuoi gusti in fatto di biancheria intima!” e detto questo pagò, afferrò il suo regalo e uscì dal negozio lasciandola nuovamente a chiedersi perché quel ragazzo riuscisse ad irritarla tanto.

“Stronzo!” esclamò la giovane che portandosi una mano alla bocca impacciata chiese scusa per il suo complimento colorito.

“Mia cara, se non si può combatterli, bisogna portarli dalla nostra parte!” spiegò la Pettiblue che porgendole il pacchettino aggiunse “Con questo ci riuscirai sicuramente!”

“No, Madama non ha capito, io e lui… noi non siamo… cioè io e Malfoy non stiamo…”

“Ricordati tesoro, chi disprezza, prima o poi compra sempre!”

Basita Hermione si limitò ad annuire, quell'affermazione l'aveva scioccata.

Non si poteva certo negare quanto il serpeverde fosse affascinante e quel suo sguardo accattivante era tremendamente magnetico, senza contare che le sue abilità venivano ampiamente elogiate tra il popolo femminile della scuola, più di una ragazza ad Hogwarts era capitolata dai modi eleganti e decisi del cercatore, ma non lei, benché Draco fosse un bellissimo ragazzo, solo l'idea di avere una storia con quella serpe biforcuta, le faceva venire il voltastomaco. Con l'immagine di se stessa e Malfoy insieme, Hermione augurò “Buon Natale!” alla donna e infilando il regalo nel suo zainetto, dopo essersi coperta bene uscì schifata dal negozio.

 

  
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