In the Light, you were found.


 

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C’era stato un attimo, al principio di tutto.

Un attimo in cui ogni cosa aveva iniziato ad esistere.

Come si potevano distinguere gli istanti esatti in cui il cambiamento era avvenuto? Come ci si era potuti considerare vivi prima, se fino ad allora tutto era stato (giusto o sbagliato dire… essere?) immobile, inconsistente, avvolto dalla nebbia?

Era stato come svegliarsi da un sonno lungo millenni, come riacquistare la vista e aprire gli occhi per la prima volta, come ritrovare il respiro dopo un periodo prolungato in apnea; tempo dopo, avrebbe paragonato la bellezza di quel momento a quella di una nascita, resa ancor più straordinaria dalla sua coscienza, già ricca della consapevolezza del mondo che stava assumendo forma, che stava trovando un significato:  Caldo e Freddo… Vita e Morte… e, ovviamente… Luce e Oscurità.

La Luce… Era quello, il suo primo ricordo. La luce, il suo amorevole tepore, la sua luminosità avvolgente, ovunque, attorno, dentro di lui. In quel primo, indimenticabile attimo di pura e meravigliosa esistenza, la Luce aveva avvolto il suo essere e gli aveva donato un’anima; lo aveva accolto tra le sue braccia confortevoli, come una madre che culla il proprio pargolo contro il suo seno fertile, e lo aveva rassicurato, dato una speranza.

Era sorto, il sopore scrollato dalle sue membra non più inermi, le gambe non più macigni di pietra immobili su rupi grigie, ma leggere e libere di muoversi. Era sorto ed era andato incontro a quella fonte di vita, che pareva sussurrargli dolcemente nell’orecchio e lo guidava passo dopo passo.

Questa, giurò a se stesso, è la via che voglio seguire.