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Autore: lolapunky01    11/04/2017    0 recensioni
Non fatevi ingannare dal titolo, questa non è la solita storia, loro non sono ragazzi del liceo alla scoperta dei propri sentimenti, loro non sono come gli altri, loro sono pronti a morire.
Tra scelte difficili, segreti importanti e nemici che non ti aspetti, vivrete attraverso gli occhi dei protagonisti la faida tra due agenzie segrete: S.E.S. e KIRA, Con chi vi schiererete?
Ricordatevi, nulla è come sembra.
TRATTO DAL LIBRO:
"Buonasera a tutti i presenti, sono Connor Walker, il capo di questa organizzazione, oggi siete quì perchè avete scelto di seguire un percorso che vi porterà ad una vita gloriosa... O ad una morte gloriosa, ognuno di voi è stato addestrato ad uccidere senza rimorsi e a bypassare qualsiasi firewall e/o sistema di sicurezza. Il rischio di morire è alto perciò se avete paura o non vi sentite pronti, quella è la porta, se invece sapete bene ciò che fate siete i benvenuti."
"Provare e dimostrare dei sentimenti è una debolezza.
La società accetta chi si dimostra forte, la società tollera chi nasconde le sue debolezze, la società ti uccide lentamente se sei fragile. Nel nostro caso poi, è legge."
*Questa è la mia prima storia presente anche su Wattpad*
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Trent~
Ore 05.49
-Trent Smith e Scarlett Anderson.- Appena il capo disse quelle parole rabbrividii sapendo che avrei dovuto passare mezza giornata con quella ragazza così strana e a tratti inquietante. Il suo volto costantemente illuminato da quel  sorriso così smagliante e lo sguardo da bambina innocente che tiene sotto le lenti rosse la fanno sembrare una bambola assassina anche carina sotto qualche aspetto ma non mi invoglia molto a parlarci.
Magari avrei potuto fare uno sforzo e riuscire a farmela amica o forse stavo esagerando facendomi mille problemi per il suo aspetto.
***
-Connor sei sicuro della tua scelta?- Chiese Ryan col volto preoccupato.
-Ryan, lo sai bene che sei il figlio che non ho mai avuto. Per te voglio solo il meglio. Gli rispose l'altro con fare calmo dedicandosi al suo bicchiere di Cognac
-Sì lo so... Ma non credo di essere pronto per una missione! Ieri non ho detto niente però stanotte  ci ho pensato a lungo e...-
-Ryan non ti ho scelto perché volevo ma solo perchè dovevo. Tu, Gwendolyne e Scarlett siete stati i migliori in assoluto e sai bene che questi sono tempi duri.- Gli spiegò l'uomo per cessare qualsiasi dubbio potesse tenere il figlio adottivo.
-Sì lo so, Slade e KIRA... Ma perché non hai scelto Scarlett?- Sussurrò il biondo.
-Scarlett è la miglior cecchina che abbia mai visto in vita mia ma le manca la disciplina.-
-Capisco...Puoi contare su di me.-

Ci fù un lungo silenzio tra i due, disturbato solo dal frusciare lento delle foglie di un albero fuori dall'edificio, Ryan lo guardò pensando a tutte quelle volte in cui da piccolo provò ad arrampicarcisi fallendo però, a causa della sua statura, Connor sapeva a cosa stava pensando il ragazzo ed iniziò a parlare:

-Ti ricordi cosa ti dicevo ogni volta che non riuscivi ad arrampicarti?-
-Continua a provarci ed un giorno arriverai al cielo- Recitò a memoria l'altro lasciandosi sfuggire una risatina per quella frase a cui credeva tanto da bambino.
-Sei mai arrivato in cima?- Domandò l'uomo calmo.
-No, dopo un po' ho capito che anche se ci fossi arrivato sarebbe stato inutile.-
-Ryan... Vai ad arrampicarti sull'albero.- Gli disse il moro quasi dolcemente.
-Sai, ormai sono grande per certe cose Connor.-
-Già forse hai ragione... Vai ad arrampicarti, è un ordine.- Ordinò, stavolta con tono più autoritario.
-Ma...- Tentò di ribattere il giovane, fermandosi però non appena vide lo sguardo serio dell'altro.
-Ok ok, vado.- Disse quindi uscendo dalla stanza.

Non appena si ritrovò nel corridoio, Ryan vide Scarlett proprio davanti a se e per un'istante rimase a guardarla, fino a quando lei con tono mieloso disse:
-Dove stai andando?-
-A fare un una cosa.- La liquidò lui velocemente riprendendo a camminare.
-Tu e il capo siete molto legati vero?- Domandò ancora la ragazza causando l'arresto di Ryan che senza voltarsi rispose:
-Ne parleremo un'altra volta- Dopodiché riprese a camminare lasciandosi Scarlett alle spalle, apparentemente nessuno dei due si era accorto che non erano soli in quel corridorio, infatti poco più lontano c'era Gwendolyne ad osservarli.
***
~Ryan~
Ore 06.01
-Ok sono arrivato, ecco l'albero.- Dissi a me stesso cercando di trovare quell'energia che di solito alle 6 di mattina proprio non vuole uscire e rassegnandomi all'idea che auto-incitarmi non avrebbe funzionato provai subito ad arrampicarmi.
Come mi aspettavo fallii più e più volte fino a quando una voce abbastanza familiare mi richiamò:
-Non ci riuscirai mai così.- Era Gwendolyne a parlare, con voce annoiata.
-Lo so.- Risposi io semplicemente con un mezzo sorriso, lei non disse nulla, rimase lì a squadrarmi con la sua solita espressione impassibile.
Ormai stufo di quell'eterno silenzio dissi la prima cosa che mi venne in mente:
-Scommetto che non riusciresti ad arrivare nemmeno a metà albero.- Non appena finii la frase lei alzò un sopracciglio e sussurrò solamente:
-Non dovresti sfidare chi non conosci...- Dopodiché si avvicino alla pianta e con un balzo quasi felino oserei dire ci si aggrappò, iniziai a pentirmi di averla sfidata e lei lo sapeva bene, mi stava letteralmente guardando dall'alto verso il basso con quello che credo fosse un ghigno.
-Giulietta, mi hai proprio battuto.- Ammisi ad alta voce ricevendo come risposta un semplice "Lo so" da parte di Gwendolyne che subito dopo cercò di scendere ma poggiando male un piede scivolò. Stava accandendo tutto a rallentatore, preso dall'adrenalina mi fiondai sotto di lei cercando di prenderla e fortunatamente ci riuscii. Eravamo lì davanti a quell'albero, lei stretta tra le mie braccia con gli occhi chiusi probabilmente sicura che si sarebbe schiantata, io sorridente, felice di averla salvata.
Non appena si accorse della situazione sì divincolò facendomi capire di voler essere lasciata ma io ignorandola le chiesi:
-Va tutto bene?-
-Sì ma gradirei che mi facessi scendere. Ora.- Mi rispse sottolineando l'ultima parola.
-Ai tuoi ordini Giulietta- Dissi appoggiandola lentamente al suolo.

~Gwen~
-Ai tuoi ordini Giulietta- Lo disse con un ghigno divertito, io invece lo osservavo con sguardo truce per il modo in cui mi aveva chiamata e nonostante non volessi lo ringraziai a bassa voce cercando di sorridere, credo però di aver fatto una faccia strana dato che Ryan scoppiò letteralmente a ridere provando a balbettare qualcosa:
-D-davvero ti..- fece una pausa per ridere.
-Cioè wow!- Alzai un sopracciglio non capendo assolutamente cosa volesse dirmi.
-Non sei abituata a ringraziare le persone vero?- Disse poi con tono sarcastico, il ché mi fece roteare gli occhi al cielo.
-Ok, ok... Senti visto che siamo una squadra ormai ti va di allenarti con me?- Propose sfoggiando uno di quei sorrisi degni di una pubblicità per un dentifricio, decisi di accettare sapendo che sarebbe andato a mio vantaggio.

   
 
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