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Autore: Mushroom    14/04/2017    1 recensioni
Essendo una persona semplice, ha anche bisogni semplici, ed è quello che cerca di spiegare quando Sam alza le sopracciglia e lo guarda, dicendo solo “Dean, sei tutto meno che semplice.”
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Simple
Fandom: Supernatural
Pairing: //
Words: 977
Genere: Gen, slice-of-life.
Rating: SAFE
Warnings: Au - normal life, Sam is tired of Dean's shit, conversazioni cuore a cuore.
NoteScritta per la seconda settimana del COW-T, team Ysmaros, con il prompt "Conoscenza" per la missione numero 2.




Dean è un giovane occupato. Con questo intende che ha due lavori, un fratello all’università e un padre surrogato da non mettere in un angolo. Nel tempo libero legge, anche se nessuno lo darebbe per un tizio intellettuale (essere intellettuale non è sinonimo di leggere, dopotutto), oppure rompe le scatole a Sam; o ancora, si dedica all’Impala, l’unico grande amore della sua vita.
Essendo una persona semplice, ha anche bisogni semplici, ed è quello che cerca di spiegare quando Sam alza le sopracciglia e lo guarda, dicendo solo “Dean, sei tutto meno che semplice.”
Non si buttano giù le certezze di qualcuno in quel modo. Non tutte insieme. Anche perché Sam sta dicendo merda, come al solito, e non saranno i libri di legge a provare il contrario, no signore.
“Questo significa” continua, ignorando il fatto che Dean abbia acceso la televisione e si sia inabissato nel divano, nel tentativo di far cadere la conversazione “Che dovresti andare. Magari non sarà così male.”
Deglutisce, già, non sarà così male. Cosa ne può sapere. “Se voleva che non fosse così male, Sam, poteva mandare una cartolina tre anni fa.” Sbotta, e capisce immediatamente che è la cosa peggiore che avesse mai potuto fare, mostrare la sua naturale passivo aggressività verso i traditori a Sam Winchester.
Sam mollo il college e sparisco per sei mesi Winchester, se vuole essere cattivo e chiudere la discussione vincendo. Facile facile. Ma non vuole ferire suo fratello più di quanto abbia già fatto in passato – hanno appena iniziato a funzionare di nuovo come Sam-e-Dean solo negli ultimi mesi, nessun motivo di rovinare quello che ha costruito tanto faticosamente.
“Voleva solo cercare suo padre.”
Dean grugnisce. Sam, d’altro canto, usa - tra le righe - la carta del papà. Sam è fatto in questo modo: trova le cose che ha in comune, e le mette in relazione con gli altri; si spaccia per l’empatico che non è, essendo solo un piccolo stronzetto calcolatore di merda, nei suoi giorni migliori. Non che lo faccia consapevolmente, o che realizzi di poter legare solo con persone simili – molto simili – a lui. Non che qualcuno direbbe che è Dean, quello estroverso tra i due.
“Poteva farlo ricordandosi di fare uno squillo, di tanto in tanto.” Ricalca. Come potevi fare tu quando te ne sei andato per cercare te stesso, continua, sull’onda di pensieri che non vuole avere. Ma no, Sam aveva Ruby, all’epoca. Deglutisce “Rispondendo almeno a una chiamata.”
Silenzio. La tv trasmette la pubblicità di un nuovo gusto di pancakes surgelati. Da quando è uscito Stanger Things, quella compagnia sta pensando di fare i grandi soldi buttando dentro ogni sorta di campagna legata allo show. Il prossimo passo, è chiedere ai ragazzini di Netflix di pubblicizzare il prodotto. Sarebbe figo, constata tra sé e sé; e quindi, in quel momento, ha un attimo di lucidità, e realizza. Solo che è troppo tardi. Sam lo sta già mettendo a parole, a voce alta, come se non sapesse bene come trattare l’argomento. Vuole trattarlo, perché Sam pensa che la comunicazione sia importante, ma allo stesso modo – quello è un lato che non conosce di Dean, che non sa trattare, perché Dean è sempre stato diverso – no, si è sempre mostrato diversamente – quando era solo Castiel a poterlo vedere.
A Sam, questo, non è mai piaciuto, e non ha mai tentato di nasconderlo. “Non ne ero… a conoscenza.” Tentenna un attimo, Dean tiene gli occhi incollati sulla televisione, pretende di non sentire il peso sul petto, lo stomaco che gli ribalta come un calzino; il cuore che accelera, dannazione, sentendosi stupido e miserabile e patetico per quella reazione, il non essere neanche in grado di controllare se stesso davanti alle proprie azioni. “Che l’avessi chiamato, dico. Credevo che avessi chiuso e basta.”
“Non abbiamo mai chiuso” sputa, velocemente. Non si sono mai salutati, non c’è mai stata una rottura.
Cas era suo amico. Un giorno, Dean si era svegliato e non c’era più. Tutto qui. Nessun in mezzo, come al solito, Castiel non è mai stato in grado di trovare un equilibro, doveva stare o da una parte o dall’altra; e si ritrovava, inspiegabilmente, sempre in quella odiosa zona grigia, estraneo tra i suoi e a suo agio solo coi i Winchester.
E sì, Dean aveva chiamato e chiamato e chiamato, per giorni. A volte ancora lo faceva, sebbene quel numero di telefono fosse ormai stato disattivato, e Cas avesse cambiato operatore. Nella cartolina, arrivata quella mattina, aveva scritto il suo numero di telefono. Un Chiamami, mi mancano le nostre chiacchierate, in una grafia enorme, con le lettere tutte attaccate tra di loro, confuse. Figlio di puttana.
Chiamare Castiel – mai lo ammetterà, tanto meno mai lo dirà a Sam – era diventata una sorta di piccola preghiera. Quando non aveva nessun posto dove andare, nessun altro con cui parlare – quello era il ruolo riservato alle chiamate verso il numero staccato, verso una segreteria che Dean aveva riempito di insulti.
“Forse” Sam continua, dopo un lungo momento “Ha qualcosa da dire. Magari dovresti solo…”
“No.” Lapidario.
“Dean.” Continua Sam, e questa volta è duro “Se non mi avessi lasciato spiegare, se non avessi aperto la porta quando sono tornato, non sarei qui. Vale la pena provare.”
“Cas non è mio fratello, e certamente non è te.”
Sam alza le sopracciglia, e un sorrisino gli si dipinge il volto. Quello di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico, e che è pronto a usarlo per pugnalare. “Hai sempre detto che Cas era come un fratello.” La butta con nonchalance, questa, può Sam che si auto congratula mentalmente per l’uso delle parole di Dean “Dico solo: pensaci. La famiglia non si butta via in questo modo.”
Dean si cuce la bocca, rassegnato, stanco e con il cuore che gli rimbomba nelle orecchie.pe

   
 
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