Fanfic su artisti musicali > D'espairsRay
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Autore: ClockWorK_DelarGe    07/06/2009    0 recensioni
Ho dovuto mettere come personaggi i D'espairs Ray anche se il gruppo è un altro. Piccoli frammenti di storie ispirate ai testi dei Depeche Mode. 1983 Una ragazza di ventiquattro anni sogna di diventare scrittrice, ma trova lavoro come paroliere nella band Depeche Mode. Parteciperà a tour estenuanti ed avrà modo di conoscere ogni singolo membro del gruppo, scoprendo un'affinità con Martin Gore. Succederà però un avvenimento inaspettato che la porterà a... Beh, lo scoprirete da voi ^_^
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non riesco a descrivere con chiarezza l'effetto che mi fa il silenzio. Resto ad osservare un punto vuoto con gli occhi fissi e concentrati mentre la mia mente se ne va lontano... In un mondo che non le appartiene. Dove sente di essere libera di pensare ciò che vuole, di credere a qualsiasi cosa veda. A volte mi perdo in quel silenzio tanto strano quanto malsano, poi mi riscuoto... Mi sento al sicuro da ogni male. All'interno di una bolla segreta in cui nessuno può ferirmi né con parole affilate né con gesti inconsulti e violenti. Sono in pace con me stessa. Mi capita di dovermi risvegliare improvvisamente ed il sogno di tranquillità e pace eterna finisce. Capisco che ciò che ho sempre voluto, di cui ho sempre avuto bisogno è sempre stato qui, nelle mie braccia. Un universo di parole che mi trafiggono, che non sono necessarie... Possono solo provocare confusione. Le bugie sono fatte per essere dette e nascoste, il mio cuore non riesce più a reprimerle però. Le bugie sono senza significato, imperdonabilmente le conservo pensando alle occasioni in cui esporle. Vergogna Sheila, vergogna." Attenta... Non farti scoprire dal professore. Non gli fa piacere che tu non segua la lezione. Poso la penna sul banco color verde chiaro e fisso la lavagna. Ora di matematica, materia che non ho mai capito. I numeri non esprimono nulla, non hanno fantasia, non si può giocare con essi. Non si possono modificare a piacere. Non formano nulla se non un'incomprensibile stormo di difficoltà. Non si comunica con i numeri. Con le parole si può costruire qualcosa di solido e stabile, qualcosa che resta indelebile nel tempo. Qualcosa che entra nell'essere di tutti. Le parole sono potenti e flessibili. Riprendo la penna tra le mani. "E sì, prima o dopo qualcuno riuscirà a capire uno dei miei scritti. Troppa ambiguità, Sheila, non fa bene infondere un senso di ambiguità nel lettore. Smetti di usare questi termini inappropiati... La semplicità è la miglior via da seguire. Peccato che nulla di me sia semplice, dai vestiti ai capelli... Dal carattere al modo di pensare. Un'orda di codici aramaici da decifrare in qualche frazione di secondo... Sono questo io. Una me stessa afflitta e complicata. Troppo profonda per un mondo così superficiale. Troppo incompleta per meritare attenzioni particolari. Torniamo ora al silenzio. Silence, Silencio, тишина, heshtje, Mlčení, stilhed, 沈黙, นิ่งเงียบ, Stille. Ci sono diversi modi di scriverlo, ma il suo significato resta immutato. La completezza di esso ci appaga infinitamente, il silenzio non ci chiede nulla... Vuole solo essere rispettato. Words like violence Break the silence
  
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