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Autore: Cxerina    15/04/2017    1 recensioni
Una raccolta con diversi protagonisti, in tempi e luoghi diversi, tutti legati da un fato comune che li porterà ad incontrarsi e cambierà le loro vite.
“Perché non possiamo essere amici? Perché dobbiamo ucciderci a vicenda?”
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Disclaimer: La seguente storia è di proprietà delle rispettive autrici, così come i personaggi. Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale, i personaggi presenti nella narrazione sono fittizi e ciò che li riguarda nella trama non violerà il contenuto del regolamento di EFP.


Londra, 1991

“Meddie! Mi stai ascoltando?” Il treno dei suoi pensieri era stato interrotto da un brusco scossone e si trovò a fissare intensamente quegli occhi allegri e vivaci color nocciola. In effetti un’amica l’aveva e non si era mai sentita davvero sola in quegli anni. Hanna alzò un sopracciglio e sospirò spostandosi i capelli da un lato, abbandonandosi contro il sedile del treno. “Sei sempre la solita, non mi ascolti mai…” Iniziò a lamentarsi mentre metteva su il broncio, giocherellando con una ciocca di capelli.
“Stavi parlando della scuola no? In realtà non ho idea di come possa essere, ma se il tuo tutore te l’ha consigliata così insistentemente penso possa valer la pena andare a darci un’occhiata. Non ti fare troppe domande inutili… Seth è un mago molto abile, di certo avrà dei colleghi altrettanto validi che insegnano lì, per questo ti ha spinta ad andarci!” Sperava che l’argomento non fosse cambiato. Da quando erano salite in treno, all’incirca da un’ora e mezza, Hanna aveva iniziato ad esprimere dubbi e preoccupazioni sulla possibilità di trasferirsi in questa scuola per non-umani e, conoscendola, Madeleine era sicura che non avesse ancora finito. Dall’espressione rasserenata della rossa fu chiaro che no, non aveva ancora finito di parlarne.
“Sì, ma sarà pieno di gente strana, mica solo di maghi… A me i vampiri non convincono! Sai che si dice che Jack lo squartatore in realtà fosse un vampiro? E se ce lo ritroviamo in questa scuola?” Si spostò di nuovo i capelli con aria pensierosa, perché Meddie sembrava sempre così indifferente a tutto? Non sembrava per nulla preoccupata di quel trasferimento, sembrava quasi che non fossero affari suoi! Si sporse nuovamente verso l’amica e la scosse.
“Come fai ad essere sempre così calma?” Protestò gonfiando un po’ una guancia, che Meddie prontamente sgonfiò con un dito e un’espressione divertita che si faceva largo sul suo viso.
“Viviamo nella East End, davvero ti preoccupano i vampiri? Saranno tutti figli di papà, dalle maniere e dai modi impeccabili, di certo l’ultimo loro pensiero è attaccare dei maghi in una scuola!” Si sistemò gli occhiali e guardò l’amica con aria rassicurante. Non era da lei vedere il lato positivo, ma era praticamente impossibile che qualcosa potesse andare diversamente dal previsto in un college. Il trasferimento nella campagna londinese non la preoccupava, non amava i cambiamenti ma era sicura che, se M. aveva approvato con tanto entusiasmo quel trasferimento, stessero andando in un ottimo posto. Appoggiò la fronte contro il finestrino e tirò Hanna a sé, facendola appoggiare contro la sua spalla.
“Il viaggio è ancora lungo, dormi un po’… O almeno lascia dormire me!” La guardò con la coda dell’occhio e un leggero sorriso. Non voleva davvero dormire, ma amava il silenzio e sarebbe stata molto grata all’amica se non avesse più aperto bocca per un po’.
“Ma se te non dormi mai…” Sbuffò rimanendo comunque appoggiata a lei, in silenzio. Per quanto fosse strana a lei piaceva un sacco Meddie, era sicura che fosse stato il destino a farle incontrare. Quando la sua famiglia era stata assassinata si era ritrovata completamente sola finché Seth non l’aveva recuperata dalle macerie del salotto. Non conosceva quell’uomo all’epoca, ma non aveva fatto domande e l’aveva seguito; diceva di essere un amico di famiglia e che si sarebbe occupato di lei da quel momento in avanti. L’aveva portata a vivere in un piccolo appartamento, a Whitechapel, e lì aveva conosciuto Meddie. La cosa più curiosa per lei rimaneva che l’amica vivesse da sola in un attico e che lei stessa non avesse idea di come ci fosse arrivata, di chi fosse la casa e chi si prendesse cura di lei realmente. Parlava spesso di un incendio, del fatto che avesse due sorelle e una madre, ma non aveva idea di dove fossero, se fossero vive e del perché nessuno fosse mai andata a cercarla. Ormai erano anni che si conoscevano e ancora nessuno si era fatto avanti per spiegare qualcosa, non che Hanna sapesse comunque. Sospirò. Lei negli anni si era domandata chi avesse ucciso la sua famiglia, ma alla fine aveva preferito semplicemente pensare che era stato un incidente, non voleva indagare e probabilmente non l’avrebbe mai fatto. In quegli anni, in effetti, i riferimenti al loro passato erano sempre stati molto vaghi, spesso passavano i pomeriggi a parlare del loro futuro, un futuro assieme, nella società magica.
Meddie era sicuramente una strega brillante e molto capace e Hanna, con gli anni, aveva affinato l’arte del preparare pozioni fino a raggiungere livelli abbastanza alti per una ragazza della sua età. L’idea di migliorare ulteriormente aveva interessato entrambe. Nonostante Hanna non fosse mai stata particolarmente portata per lo studio, adorava sperimentare e il poter frequentare un vero e proprio corso di pozioni la elettrizzava. L’idea di avere un laboratorio a disposizione era davvero allettante, soprattutto considerando che i vicini si erano più volte lamentati degli strani fumi che provenivano dalla loro cantina. A detta di Seth era complicato ogni volta modificare la loro memoria e in effetti Meddie si era trovata a concordare, quel paio di volte in cui era dovuta intervenire personalmente. Hanna aveva una discreta conoscenza degli incantesimi, ma certamente non era a livello dell’amica, non che la cosa la disturbasse… Almeno aveva una buona scusa per farsi dare una mano! Sperava vivamente che a scuola Meddie continuasse ad aiutarla, che conservassero il legame che avevano creato in quegli anni. Certo, sapeva di essere lei quella più incline a fare amicizia ma, magari, circondata da maghi si sarebbe aperta anche Meddie. Non era sicura che avrebbe apprezzato se Meddie avesse stretto amicizia con qualche vampiro o lupo, non li aveva mai visti, ma la preoccupazione che potessero essere pericolosi l’attanagliava.
“Pensi davvero che 'sta scuola sarà meno pericolosa di dove abitiamo?” Domandò dopo un po’ con aria pensierosa. Non ottenendo risposta alzò leggermente lo sguardo, trovando Meddie che dormiva profondamente con la testa ciondolante da un lato. Hanna sorrise un po’, intenerita, le tolse gli occhiali che minacciavano di cadere e si sistemò un po’ contro il suo petto. Il viaggio era ancora lungo e forse passarlo a dormire non era poi così una pessima idea. Dopotutto era mattina presto, fuori minacciava pioggia e l’aspettativa di farsi altre 3 ore di treno in silenzio non la esaltava per nulla. Sospirò chiudendo gli occhi e si costrinse a dormire, ignorando, ancora per qualche ora, tutti i suoi dubbi e i suoi timori per la vita collegiale che si preparavano ad affrontare.


Note: salve a tutti! Siamo giunte alla fine di questa raccola, fiù! Speriamo che i personaggi presentati vi abbiano incuriosito e attirato perché presto inizieremo a pubblicare una nuova long con loro come protagonisti! ♥
  
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