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Autore: Levi01Ackermann    15/04/2017    0 recensioni
Suzuya si trova in una situazione difficile nella sua famiglia, in cui le decisioni che deve prendere sono difficili e definitive.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di leggere:

Ciao a tutti! Spero che questa storia vi piaccia e per apprendere al meglio quello che succede, vi consiglio di immaginarvi la storia come se voi foste il figlio/la figlia della protagonista. Buona lettura! ^v^

 

 

La Colpa

Suzuya è una bambina nata in una famiglia piuttosto numerosa, composta da tanti fratelli quante sorelle, la madre e il padre. Lei era l'ultima arrivata e a quel tempo, questa famiglia aveva grossi problemi finanziari. Il padre faceva di tutto per guadagnare soldi per tenere in vita la famiglia e grazie ai suoi sforzi, riuscirono a comprare una bettola abbandonata che poi trasformarono in un bar. Suzuya e i suoi fratelli andavano a scuola il mattino e quando tornavano, aiutavano i genitori al lavoro. Crescendo, iniziarono ad andare alle superiori e il bar divenne una locanda. La famiglia non aveva più problemi economici ma mancava personale e un giorno, arrivò un ragazzo che successivamente divenne il tuttofare del locale. Tutti erano indaffarati con lo studio, gli esami e il lavoro ma Suzuya trovò comunque del tempo per fare amicizia con il nuovo arrivato. Gli anni passarono fino a che, i due non si sposarono. Erano contenti insieme e anche il resto della famiglia lo era, erano una famiglia unita.

Dopo qualche tempo, nacquero due gemelli, i loro primi figli e quell'evento fu per loro un segno del destino, segno che sarebbero stati insieme per sempre. I bambini crebbero felicemente e dopo sei anni dalla nascita, nacque un altro bambino, un'altra felicità per la coppia. I bambini crescevano e la famiglia continuava a essere unita, aiutandosi a vicenda nei momenti di incertezza e di depressione finché un giorno, la famiglia che Suzuya era riuscita a mettere in piedi iniziò a vacillare. Il marito aveva trovato lavoro all'estero e per questo, spesso era via per molti mesi e tornava di tanto in tanto per poi ripartire. Suzuya si occupava da sola dei bambini, che nel frattempo erano diventati grandi. La situazione era sempre peggio.

La ragazza aveva deciso di andare a viaggiare, di provare a vivere in un nuovo posto e decise il Canada. Partì insieme ai figli, dopo aver salutato e detto tutto al resto della famiglia che per qualche motivo, non la presero bene.

Durante l'anno nel Nord-America, i fratelli di Suzuya iniziarono ad avere idee sbagliate sul conto della sorella e iniziarono i litigi. Suzuya non sapeva cosa fare, aveva chiesto anche al marito ma senza gran successo...tutti erano contro di lei, tutti volevano che tornasse. Ovviamente, non aveva detto niente ai figli, per paura di dar loro preoccupazione, non voleva dar loro un peso in più, lei non voleva essere un peso. Un giorno però, i bambini scoprirono parte della verità e così, Suzuya si trovò costretta a rivelare tutto. All'inizio, i bambini erano stupiti ma con la logica, iniziarono a provare ad aiutare la madre senza offendere il resto della famiglia.

L'anno passò e la ragazza decise di tornare a casa. Quando arrivò, nessuno li accolse se non il marito, la sorella minore e la madre. La situazione tra familiari non era cambiata molto, soprattutto, c'era un gran conflitto tra lei e il terzo e il quarto fratello. Loro purtroppo erano sempre contrari a qualsiasi decisione presa da Suzuya, cercavano sempre una ragione per incolparla. Suzuya c'era rimasta malissimo, anche gli altri fratelli iniziarono a pensare male di lei e così, si spostò in un altro paese, per non essere un peso per la famiglia. Ovviamente, i fratelli non avevano capito la sua intenzione e la presero come un'arresa ai fatti e anche se si era trasferita, non scriveva spesso a loro se non alla madre o in caso di emergenza, i fratelli continuavano a tormentarla, dicendo che tutto quello che faceva era sbagliato.

I figli non si erano accorti di cosa stava succedendo perché la madre era troppo gentile e voleva risolvere la questione da sola ma non riuscì a tenere tutto quel peso e i bambini, che ormai erano diventati dei ragazzini, se ne accorsero, un po' per l'esperienza e un po' anche per l'intuizione che avevano. Notarono che c'era qualcosa che turbava la madre e cercarono di convincerla a spiegare e alla fine, Suzuya scoppiò. Disse tutto, disse che lei non voleva fare del male ai fratelli, che voleva loro bene ma loro comunque le parlavano male, pensavano male di lei, doveva sopportare quello che dicevano e tenere a freno quella sua voglia di ribattere. Non voleva che i fratelli si preoccupassero così da non dar loro fastidio e così, decise di scrivere raramente a loro ma loro diffidavano sempre delle sue parole. I figli capirono e cercarono di consolarla e infine decisero di passare all'azione decisiva. Volevano far riunire la famiglia perché una famiglia dovrebbe andare d'accordo e se la vittima era un solo membro, era ancora peggio. Fecero il possibile, tornarono nel paese natale per farsi spiegare alcune cose e cercarono con le parole di riunire Suzuya e i fratelli ma senza ferirli. Decisero anche di usare tattiche che possano far ricordare come era in passato, uniti, felici, nessuno contro nessuno. Chiesero ai nonni delle fotografie e scelsero quelle che per loro erano più felici. Ce n'erano di ogni tipo ma solo alcune erano di loro gusto. Iniziarono a farle vedere ai parenti ma senza gran successo, provarono anche coi messaggi ma i fratelli di Suzuya erano irremovibili.

 

Un giorno casuale, i figli erano stanchi, non sapevano cosa fare, avevano finito le idee e la madre, vedendoli così preoccupati, disse loro che per lei bastava, lei era già felice che ci avessero provato, era felice di avere almeno qualcuno con lei. I figli non erano soddisfatti, volevano che la famiglia fosse unita e la madre li abbracciò

Sono felice che ci avete provato, anche se non ha funzionato. Non volevo farvi preoccupare, eppure ho apprezzato molto quello che avete fatto, grazie” disse loro, con le lacrime agli occhi. I figli capirono e siccome volevano bene alla madre, decisero di fermarsi e dedicarsi agli studi. Il tempo passò così, con una famiglia in bilico, come una bilancia ma che da una parte, c'era più peso, più gente d'accordo contro poche persone che cercavano di resistere insieme.

 

Un brutto giorno piovoso, Suzuya stava tornando dal lavoro quando all'improvviso, mentre attraversava la strada, un'auto impazzita che non riusciva a frenare per la pioggia, investì la povera ragazza. La gente che vide l'incidente, si precipitò in strada, per vedere come stava ma pareva svenuta. Chiamarono l'ambulanza, che la portarono via il più velocemente possibile. La polizia riuscì a trovare il numero dei figli e li chiamò, dicendo che la madre era stata investita e che in quel momento era in ospedale. I bambini, spaventati si precipitarono di sotto, dove li aspettava un agente che li portò in ospedale. Lì, aspettarono a lungo, contattarono i parenti per raccontare l'incidente, dissero che era un emergenza e di venire subito. Dopo qualche ora, arrivarono, numerosi. I figli avevano chiamato tutti. Anche se avevano detto che non avrebbero più provato a riunificare le famiglie per non far preoccupare la madre, spiegarono tutto, tutti i dettagli, senza tralasciare nulla. Dissero quello che stava succedendo alla madre, ai suoi sentimenti verso di loro, che non era cambiato, a quello che cercava di fare per non essere un fastidio a loro e dopo questa spiegazione di colpe, i fratelli capirono. Si pentirono di quello che avevano fatto. Per tutto quel tempo, Suzuya aveva dovuto sopportare ogni loro lamentela o capriccio o addirittura sgridata. Ora che avevano capito, Suzuya era in ospedale, in rischio di vita. Il dottore disse che avevano provato il possibile ma tutto dipende dalla voglia del paziente di vivere, che si connette ovviamente ai sentimenti che provava e lei non sapeva che i fratelli erano pentiti, non sapeva nemmeno che erano tutti lì, pregando che ce la facesse. Suzuya, dal canto suo, era in una situazione molto grave. Il colpo aveva provocato un trauma al cervello e se i suoi pensieri non miglioravano, c'era un grosso rischio che possa perdere la memoria e anche il battito cardiaco era basso. Se in caso avesse deciso di svegliarsi sforzando il cervello per tenere i ricordi, probabilmente non ce l'avrebbe fatta.

 

Lei era disperata, continuava a pensare che i fratelli ce l'avevano con lei, pensava che la sua vita fosse solo un peso. Fin dalla nascita, si sentiva inutile. Vedeva i fratelli indaffarati mentre lei non faceva niente, vedeva i genitori che erano preoccupati per i soldi che non bastavano. A causa di questi pensieri, i dottori sostenevano che non ce l'avrebbe fatta a risvegliarsi come era prima ma c'era ancora un pensiero positivo, i figli. Lei voleva un gran bene ai figli, non voleva perderli, voleva essere con loro fino alla fine, non li voleva lasciare soli. Questo era l'unico motivo per cui i dottori continuavano a sperare che riaprisse gli occhi, ricordando ancora tutto.

 

Nella sala d'attesa, intanto, la famiglia sperava, sperava che si riprendesse, soprattutto i bambini. Loro, più di tutti, pensavano alla madre, ai momenti felici che avevano trascorso. I dottori avevano spiegato la situazione. Non volevano che la madre si dimenticasse di loro, altrimenti sarebbe stato terribile. Si sarebbero ritrovati con una madre che non li avrebbe riconosciuti, che non avrebbe ricordato niente, niente di tutto quello che avevano passato insieme. I parenti non riuscivano a trovare qualche parola di conforto. Avevano realizzato che se Suzuya si trovava in queste condizioni, era colpa loro. Volevano andare da lei e chiedere perdono ma sapevano che non era abbastanza, sapevano che quello che avevano fatto non era facile da perdonare. Per loro era molto difficile accettare la situazione, in quel momento, stavano ricordando quando insieme andavano al mare durante il pomeriggio o la sera, dopo il lavoro. Si ricordavano come erano stati felici quando era nata lei, l'ultima sorella, si ricordavano come si trattavano bene prima e infine, come l'avevano trattata in quell'ultimo periodo. Nel profondo del loro cuore, si erano pentiti, ma il problema, era spiegare.

 

Suzuya aveva la mente che scoppiava. I pensieri negativi erano molti di più di quelli positivi. Continuava a pensare che doveva riaprire gli occhi per loro, per i suoi ragazzi, li voleva, erano stati gli unici a consolarla nei momenti difficili ed erano loro il motivo per cui andava avanti ma pensava che se avrebbe aperto gli occhi, i fratelli avrebbero continuato a farla soffrire, e lei aveva sofferto anche troppo. Aveva due decisioni da fare, vivere con i figli ma continuando a soffrire oppure lasciare tutto nelle mani del destino, lasciare che possa essere finalmente lasciata in pace ma non rivedere più i suoi bambini. Era doloroso per lei decidere finché una terza via comparse nella sua mente, l'unica che sarebbe potuta funzionare, anche se dolorosa anche quella ma alla fine, la scelse come l'unica opportunità, forse l'ultima.

 

I dottori erano fermi, a fissare la donna in attesa di qualche segno che dicesse che si era svegliata e videro che apriva gli occhi

Per favore, i miei figli, li voglio vedere...” disse debolmente e il dottore annuì e andò subito a chiamare di corsa i figli. Con grande sorpresa, la madre vide che c'era tutta la famiglia, compresi i fratelli

Suzuya, perdonaci, siamo stati crudeli con te e ce ne rendiamo conto solo ora..” dissero

Non ci rendevamo conto di quello che ti stavamo facendo, continuavamo a pensare solo a noi stessi, siamo stati egoisti...” continuarono, con le lacrime agli occhi. Suzuya li guardò stupita e capì che i figli avevano raccontato tutto. Si rivolse a loro

Vi avevo detto di lasciare stare ma sinceramente, sono felice che sia finita così” poi si rivolse ai fratelli

Non preoccupatevi, vi ho sempre voluto bene, non vi ho mai odiato, ho anche io le mie colpe ma ora, sono felice che si sia risolto”

Piccoli miei, grazie, mi avete davvero reso felice, come mai nessuno era riuscito a fare. Son fortunata ad avere avuto...dei figli...come voi.....vi voglio tanto bene....” disse, rivolta ai figli e chiuse nuovamente gli occhi. Il dottore controllò il battito cardiaco ma vide solo una linea. Nella stanza, risuonava solo il lungo rumore della macchina che segnava la fine della vita. I figli guardavano il corpo della madre impallidire e diventare sempre più freddo. La abbracciarono ma non sentirono più il calore che emanava di solito, era andata dove loro non potevano raggiungerla, ma sapevano che era un posto meraviglioso, sul viso della madre c'era un sorriso.

 

I Gemelli

   
 
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