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Autore: Deia Chades    17/04/2017    1 recensioni
Adam Golaski viene inviato a Theta senza molte informazioni. La storia vede gli accadimenti dal mio punto di vista pre e dopo video, con qualche piccola aggiunta, ma cercando di essere accurata con le informazioni date in gioco. Immaginando però cosa è accaduto dove non specificato... Golaski e Reed sono trattati come io li ho avvertiti dal gioco e live action. In questa fic Reed porta i capelli lunghi, ma non per il live action, ma per un fotogramma della scena di morte di Simon, dove si nota un profilo di donna (forse Reed) con i capelli lunghi. Per il resto, si tratta di una storia basata suvideo che da titolo alla storia e tratta alcuni aspetti non indicati da video e gioco. L'idea sulla ripopolazione e cloni mi è venuta dalle info della cartella di gioco che mostrano art e modelli per bambini, presenti all'inizio del lavoro sul gioco.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mockingbird

Adam Golaski viene inviato a Theta senza molte informazioni. La storia vede gli accadimenti dal mio punto di vista per e dopo video, con qualche piccola aggiunta, ma cercando di essere accurata con le informazioni date in gioco. Immaginando però cosa è accaduto dove non specificato... Golaski e Reed sono trattati come io li ho avvertiti dal gioco e live action. In questa fic Reed porta i capelli lunghi, ma non per il live action, ma per un fotogramma della scena di morte di Simon, dove si nota un profilo di donna (forse Reed) con i capelli lunghi. Per il resto, si tratta di una storia basata sui video che da titolo alla storia e tratta alcuni aspetti non indicati da video e gioco. L'idea sulla ripopolazione e cloni mi è venuta dalle info della cartella di gioco che mostrano art e modelli per bambini, presenti all'inizio del lavoro sul gioco.

Tutte le mie fanfiction sono materiale che serviva per altri progetti per la pagina. le storie sono intese come possibili accadimenti ove poco o non specificato nell'opera, seguendo il gioco e info del sito. Non valuto molto Transmission perché sembra sia stato montato per adattarsi meglio al gioco finale, perché registrato prima e con fatti diversi, inoltre è inteso dalla Frictional come 'spirato'. Pertanto, in base a file e fatti nel gioco, presento come potevano essere situazioni e storie per la versione finale che abbiamo tutti giocato.

Messaggio Trasmesso
Da: J: STROMHEIER
Adam Golaski è pregato di raggiungere Theta il prima possibile. Urgente!

Nota
Gask, ho fatto il possibile per capire di cosa si trattasse, ma non mi hanno voluto dire niente. So solo che mi hanno chiesto se eri scomparso o se eri morto. Sembrano usciti di testa, non so perchè. Ti conviene fare come dicono.
Herbie

Centro di controllo e comunicazioni esterno di Omicron

"Sul serio...cosè questa storia?" sventolando il biglietto stampato e con appunti sul lato opposto.

"Che vuoi che ti dica, Gask. Herb non è riuscita a sapere altro, siamo tutti curiosi di capire che cosa è accaduto ai grandi di Theta... nessuno parla. Neanche Strasky, che è un gran chiacchierone, ha voluto dire nulla. Strano..."
Eric si sistema la duttil suit per tornare a Omicron, mentre Golaski si accomoda su una scatola metallica per registrare il lavoro effettuato.

"Quanto odio queste cose. Sono rimasti a capo di Pathos e continuano a non spiegare nulla quando gli vengono idee strane. Essere dipendenti è una stronzata..."

"Gask... Cè bisogno di capi, sopratutto capaci in tempi come i nostri. Siamo poche persone, amico, e dobbiamo tutti essere indirizzati e guidati. O almeno, lo dicono i libri sulle catastrofi mondiali o distopici. Dirlo ora, mesi dopo la caduta della cometa, sembra assurdo ma..."

"Eric, mi sostituisci tu mentre sarò via? Qui Herb si sentirà sola senza di noi che lavoriamo in giro... " tenendo gli occhi sul blocco appunti "Gli altri cosa hanno detto per quando io non ci sarò?"

"Ehi, Gask... Theta si trova a pochi minuti, che tu vada con la navetta o a piedi dall'accesso secondario. Tranquillo, anche se mancherai qualche giorno, con la tua manutenzione continua e vari controlli fatti oggi, possiamo restare qui ad aspettarti senza problemi... cerca di pensare soltanto a cosa vogliono, al resto ci pensiamo noi!"

"..."

"Gask..."

"E se riguarda qualche lavoro che vogliono io svolga per molto tempo altrove? Cambiare un pò aria è positivo per noi, ma... non sono pronto a fare il pendolare per qualche loro idea post cometa"

"Pendolare.... è una parola che penso non sentiremo più per molto, molto tempo... anche per quella storia sulla ripopolazione di quelli di Theta. Sul serio, da dove è venuta fuori l'idea di far decidere alle donne per la nuova generazione tra gravidanza normale e cloni? E per giunta gravidanze di cloni a caso, quindi come una roulette russa, dove puoi trovarti con un tuo clone che cresce a Pathos, così da evitare litigi? Litigi di cosa, poi...? E fare tutto qui a Omicron, perchè secondo loro è più attrezzata? Chi ha queste idee? Sinceramente, l'idea di sapere che in qualunque sito potrebbe nascere, tra un anno, un me che sgambetta, urlando versetti strani, chiedendo latte, mi fa rabbrividire...e che poi dovrei allevare e istruire io perchè mi sostituisca...ma sono pazzi?"

"Sbaglio, oppure poco fa che mi lamentavo mi hai zittito? L'idea delle gravidanze e cloni... non so se posso capirla, anche se non possiamo pensare di restare soltanto noi per anni senza qualcuno che ci sostituisca o ci aiuti... non ho voglia di pensare, sinceramente, all'idea di avere un 'figlio'..." accigliandosi e sospirando "...perchè per me di quello si tratta alla fine, solo per andare avanti a Pathos con mansioni necessarie per il sito e...!

"Gask... oltre al fatto che qualcuno ha avuto la bella idea che ogni clone deve essere 'allevato' dall'originale e non capisco il motivo... perchè non vedere se cè qualche coppia che vuole continuare l'idea di discendenza? Ci sarà per ogni uomo o donna il compagno ideale... perchè farci clonare così da avere identici noi, per aumentare aiuto e popolazione, e poi avviare la terza generazione in maniera naturale? Comunque, per quanto riguarda te... so che per tua figlia l'argomento non è ideale, però.."

Golaski gli fa cenno di tacere, mentre scrive qualcosa sul suo blocco di lavoro. Eric indossa il casco della tuta e, dopo avergli dato un colpetto sulla spalla amichevole, esce dal centro di comunicazioni e controllo esterno per dirigersi a Omicron.

Due ore dopo

Golaski mette piede sulla banchina di arrivo dello shuttle station del livello più basso a Theta, uscendo dalla navetta. Si trova con due porte, a sinistra per salire al livello laboratori e all'ufficio di Strohmeier, e vicino l'ascensore, e l'altra alla zona manutenzione. Ed è solo. Non avendo avvisato dell'orario di arrivo, si maledice per non aver tenuto i contatti con Theta. Giunge al piano laboratori, dopo aver deciso di avventurarsi, e due dipendenti nei corridoi gli indicano l'ufficio di Strohmeier. Gli consigliano però di attenderlo perche, a causa di varie questioni, non tornerà presto. Attende cinque minuti, camminando nel piccolo spazio di quella stretta stanza, nervoso, finchè non esce nei corridoi. Vuole evitare di entrare nei vari laboratori e dover dare troppe spiegazioni, ma l'idea di attendere non gli garba. Dei passi annunciano l'arrivo di qualcuno e attende, finchè non appare una donna di origini asiatiche che lo guarda, dopo aver svoltato verso di lui, in modo nervoso. Le chiede gentilmente se può indicargli dove si trova Strohmeier o il motivo per cui si trova a Theta.

"... deve parlare con Strohmerier o con Reed... non so dove... dove sia Strohmeier..." guardandosi intorno nervosa "... ma se parla con Reed... deve andare nella zona ovest dei laboratori... la Machine room..."

La donna fa un cenno con la testa per salutarlo e si avvia a passo spedito. Golaski resta a fissare la sua schiena finchè non scompare in una stanza e, nervoso anche lui, si avvia dove gli ha indicato, leggendo le targhette delle porte per orientarsi. Incontrato un altro membro di Theta, riesce a individuare la Machine room più avanti. Non ha finestre o vetrate, è una zona decentrata del livello e legge la targhetta, constatando di aver trovato veramente il laboratorio e apre la porta.
La stanza è parecchio grande, ingombra di robot in riparazione e integri, scrivanie addossate alla parete, armadi e armadietti e strumenti di lavoro un pò ovunque. Con due porte, una alla sua sinistra e un'altra quasi di fronte a lui, entrambe chiuse. Sospira irritato, decide di cercare Strohmeier tramite un intercomm quando la porta quasi davanti a lui si apre ed entra una giovane donna, affaccendata sul suo pad e appartenerete di corsa, mentre legge e si avvicina a un armadietto. Prende vari oggetti da casse e armadietti, appoggiandoli alla scrivania vicino, mentre legge muovendo le labbra ma non a voce alta, quello che le compare sullo schermo del pad.
Lui è defilato dietro il tavolo centrale da lavoro con un robot sospeso in aria, intento com'era a osservarsi intorno, e non sembra che lei si sia accorta o meno della sua presenza.
Quando Golaski fa qualche passo verso di lei, la donna resta con l'oggetto in mano, sospeso per aria prima di poggiarlo, e lo fissa stupita.

"Mi scusi non volevo spaventarla, ma cerco Strohmeier o in sostituzione Reed... credo... sono stato chiamato qui a Theta da Omicron urgentemente e vorrei sapere perchè!"

Quando lei sembra capire e sta per rispondere, qualcuno li raggiunge dall'altra porta parecchio arrabbiato e nervoso, lamentandosi a denti stretti. Si avvicina alla donna, le consegna un pad e poi prende qualcosa dall'altra scrivania e scuote la testa sospirando.

"Richard, cosa è accaduto?"

"Cosa?!?" chiede lui, girandosi verso la collega con aria imbronciata "quel... coso!... quel coso, ha osato offendermi dicendo di chiamare qualcuno più competente... è la seconda volta che offende me, non è la prima che tratta con cinismo te e...cavolo!... Davvero, se quel coso ha detto il vero e cè un Golaski a Omicron, deve essere uno... cavolo"

"Cosa ha detto? perchè sembri così nervoso?" gli chiede ma guardando sia il collega che Golaski, con un velato sorriso, come se stesse divertendosi della situazione.

"...ma sentimi! NOn è da essere scurrile ma mi ha fatto arrabbiare che... uff!" scuotendo il capo "non so davvero... si è offeso perchè gli ho detto che non me la sentivo di dargli la mano, visto che ha due pinze alla fine dell'arto...!" muovendo la mano imitando le pinze del robot "... mi ha offeso... non capisco...."

"Scusate..." chiede Golaski " non ho ben capito..."

"Chi è lei?"

"Ehm..." dice la donna rivolta al collega "... credo che lui sia...sia Adam Golaski... di Omicron.." cercando di far capire al collega l'allusione.

I due uomini si osservano, poi Golaski allunga la mano per salutarlo, indicando il suo nome e grado a Pathos e chiedendo informazioni sulla chiamata a Theta.

"Non vorrei doverlo chiedere, Reed, ma vorrei capire perchè era così urgente quella chiamata di Strohmeier e quando posso tornare a Omicron..."

"Come? NOn ho capito..." chiede l'uomo, stringendogli la mano ma parecchio perplesso.

"...Signor Reed, sono venuto a Theta appena mi hanno informato, dopo aver lasciato molto lavoro ancora da finire... potrebbe spiegarmi cosa succede? Chi è che parla di me?"

"Scusa... cerchi Stromheier o Reed?" guardando verso la collega, che ride cercando di nasconderlo.

"MI è stato detto di venire qui da Strohmeier, ma che potevo anche rivolgermi a Reed per capire la situazione... per questo, mi dica cortesemente perchè sono qui..."

"Ah..." disse l'uomo alzando un sopracciglio "...se deve chiedere a Reed informazioni, perchè si rivolge a me?"

Dopo un attimo di incertezza di Golaski, la donna si volta verso il collega sorridendo divertita, dandogli un amichevole colpetto sul braccio, dicendogli di staccare e che al resto avrebbe pensato lei.

"Sei sicura?"

"Certo..." poi rivolgendosi a Golaski "Golaski, piacere, sono Imogen Reed, ingegnere meccatronico in Theta. Le spiegherò perchè è stato chiamato qui. Prima però, le presento il mio collega, Richard Tabo, con le stesse mie mansioni qui a Theta e..."

"Sei tu Reed?" chiede Golaski stupito "Mi dispiace, parlava di me, credevo che lui fosse.."

"Stai tranquillo, forse non avevano specificato..." dice Tabo a Golaski sorridendo "...ad ogni modo, andrò in sala mensa a prendere qualcosa. E occhio a quel tipo..." indicando la porta da dove era entrato a Reed.

"Scusa per il malinteso, ma in questi giorni sono accadute varie cose e...beh, se non hai pranzato puoi andare con Tabo a prendere qualcosa, altrimenti..."

"No, va bene. Voglio sapere cosa è accaduto"

Reed sorride gentilmente. Prende il pad e gli oggetti e gli chiede di seguirlo. Apre la porta da cui era arrivato Tabo e, seguita da Golaski, giunge a un'altra grande stanza piena di robot. Si ferma di colpo e si volta verso di lui.

"Vorrei che restassi un attimo qui e osservassi tutto. Io mi sistemo in quella sedia" indicandola con la testa, posizionata in un angolo della stanza davanti un robot a terra "... voglio le tue impressioni prima di spiegarti davvero le cose. Non arrabbiarti, non fermarmi o altro. Osserva soltanto, va bene?"

Golaski rimane a fissarla, incerto. Reed sorride, sembra un pò a disagio, forse. I capelli si muovono a ogni movimento della testa, legati dietro in maniera semplice, ma le cui ciocche libere accentuano i suoi discorsi come quando si gesticola con le mani. Rimane a fissare gli occhi verdi, che sembrano sorridere da soli, e i capelli che gli ricordano la cannella, quelle stecche che vedeva sempre nel the per dare un sapore particolare alla bevanda.

"Va bene?"

"Ah, si...certo. " osservando il secondo laboratorio "NOn ho ancora capito ma... resto qui a osservare..."

"Posso capire che la situazione deve sembrare strana, e lo è parecchio... ma credo che vedendolo con i tuoi occhi, le cose passano sembrare chiare senza troppe spiegazioni...poso questi là sopra e poi osserva..."

Gli sorride, poi si volta e raggiunge un tavolo da lavoro per poggiare i ricambi e strumenti che aveva preso nell'altra stanza. Prende il pad, vi lavora sopra mentre si avvicina alla sedia e si volta alla cam posizionata il giorno prima. Attiva la cam tramite il pad, regola la messa a fuoco e il rilevamento dei soggetti per una registrazione più chiara e si siede. Armeggia con il pad, lo rivolge verso la cam e registra data, ora, nome e posizione di lavoro e si rivolge al robot davanti a lei, che sembra muoversi.

"Allora... Golaski... eccomi qui!"

"Finalmente" con una voce robotica ed elettrica "...dove è finito il tuo collega? Si è offeso..."

"Si, in effetti è vero... non ha gradito l'allusione del collega che..."

"Senti, non so cosa è questo, ma sono qui a terra... ok?... " agitando le braccia e varie parti da cui pendono vari fili "dite che non sono ferito, ma di certo se non posso muovermi qualcosa non va..."

"In effetti..."

"Dovè un dottore? Perchè il tuo collega mi ha fatto domande sul fatto che mi sono 'smontato', a suo dire, a pezzi quando... quando è chiaro che sono ferito...o che altro..."

"Ascolta, sei qui...."

"No, ascolta tu. Voglio sapere cosa succede. Perchè non sono a Omicron? da quanto vi chiedo spiegazioni e continuate a farmi domande personali e dirmi che non sono me stesso?"

Reed si volta alla sua destra, osserva l'uomo alle sue spalle incerta, chiaramente perplesso e con sguardo accigliato. Si volta verso il robot e gli chiede di aspettare qualche minuto.

"Ehi dove vai...Reed! Reed!!... non capisco quanto tempo passa se mi avete tolto l'orologio... l'orologio di mia figlia... perchè non ho i miei oggetti personali? Ehi..."

Reed si avvicina all'uomo che si mostra nervoso e gli sorride quasi dispiaciuta. Osserva un'ultima volta il robot, poi lui.

"Posso capire il tuo turbamento... anche io all'inizio quando lo abbiamo attivato... non potevamo crederci..." scuotendo la testa "... ho anche chiesto alla mia collega che si occupa di AI se era un qualche suo lavoro... ma... Guarda..." mostrandogli il pad, che lui esamina senza prenderlo in mano, lasciandolo tra le sue dita "...queste sono le domande che gli ho fatto fino a ieri e le risposte davano sempre lo stesso risultato. Afferma di essere Adam Golaski, Chief Engineer presso Omicron, trentacinque anni, sposato con una figlia, più varie informazioni che ci hanno costretto a... bhe, credergli...Voglio dire, se leggi bene, sono risposte troppo dettagliate e realistiche per essere una AI lasciata lì per caso. Data di nascita, luogo di nascita, studi, informazioni professionali, informazioni sul lavoro a Omicron, famiglia... credo capirai bene che, insomma, lui... sembra reale... all'inizio tutti pensavamo che fosse uno scherzo, un vecchio lavoro che si era attivato con il robot... ma da come parla e ragiona, sembra ben altro. Strohmeier ha dato un'occhiata al personale di Pathos e ha scoperto che effettivamente esisteva un Adam Golaski... ma pensavamo che fosse accaduto qualcosa e... avrebbe spiegato perchè si trova un robot che ragiona e si presenta come te... invece sei qui! Finora non è accaduto nulla di simile e vogliono essere sicuri di avere tra le mani qualcosa... da studiare ma innocuo o..."

Rimane con il discorso a metà, scuote la testa osservando il robot, che continua a muoversi e parlare da solo, poi punta gli occhi su Golaski. Lui non dice nulla, osserva Reed e il pad ragionando, poi si volta verso il robot.

"Posso parlargli?"

"Certo... possiamo farlo ora, se vuoi..."

"Allora voglio parlargli..."

Reed gli sorride e gli indica con il braccio la sedia.

Il giorno dopo, mattina

Reed entra nel laboratorio controllando il pad, alza gli occhi e nota Adam Golaski seduto su una sedia metallica che osserva qualcosa sul suo pad. Lo saluta e gli chiede come mai è ancora a Theta.

"... sono rimasto, su richiesta di Strohmeier, perchè mi ha convinto a studiare la situazione. Mi ha assegnato un modulo abitativo e detto che tornerò a Omicron quando sarà presa una decisione sul robot e... quello che ha... una scan, una AI con i miei dati..."

"Hai parlato con Catherine?"

Golaski alza gli occhi verso di lei, ferma con una mano sul pad che era appoggiato al tavolo da lavoro. Come sempre lei sembra sorridere e si colpo lui si volta verso le scrivanie alla sua destra.

"Dimenticavo... ho portato dei caffè, lì sulla scrivania, per te e il tuo collega... non so chi sia Catherine ma no... ho dormito nel modulo e... poi sono venuto qui... ho controllato e rivisto video e domande. Conosce chiaramente informazioni personali che... non può aver preso da nessuno... nessuno a cui abbia mai detto quelle cose, informazioni chiaramente vere ma impossibili da scoprire. NOn sapeva nulla di mio padre e questo... è strano. Voglio dire, conosce determinate cose che non ho mai detto a nessuno, ma su mio padre non sapeva nulla... e diceva che era impossibile, che sapeva che era vivo e ha fornito date che chiaramente sono vecchie, ma non le conosceva nessuno a parte me..."

"Questo vuol dire che si tratta di una AI con informazioni datate, anche se non vi era nessuno a conoscenza, oppure è... una scan? Era un'ipotesi di Catherine ma da quello che ha detto, si tratta di studi e lavori fatti per lo più per creazioni di AI di alto livello, per determinati scopi... tutte quelle che abbiamo, che utilizziamo o che Catherine crea sono basate su modelli che..."

"Ascolta, qualunque cosa sia è chiaramente... sa cose che nessun esperto di AI poteva ricavare qui a Pathos, se come Strohmeier ha pensato era uno scherzo o un lavoro abbandonato da qualcuno. Il dubbio è perchè usare me... nessuno mi conosceva, non conosco nessuno a parte Ross che poteva capirne qualcosa da crearla con i miei dati... e lui è a Tau da molto tempo, non poteva arrivare qui a Theta e lasciare il robot senza essere visto...e non può sapere certe cose..."

"Conosci bene Ross da pensare che lui possa c'entrare con questo?"

"No, non credo che... è impossibile. Come sai, se anche fosse, credo che quel robot non era collegato a nulla per attivarlo e caricarlo da un altro sito... doveva essere programmato manualmente?. Oppure bastava rilevarlo se collegato ai sistemi di pathos? Per farlo, ipotizzando qualcuno come Ross, doveva tornare a Omicron, lo avremmo visto, ci sarebbero informazioni del suo passaggio e..."

"Ok... " alzando una mano davanti a lui per fermarlo "Ross non è un'opzione anche se credo che caricare una Ai o scan non debba richiedere per forza, in casi come questo, un settaggio..,"

"Non lo so io...non lo so..."

"E' stato caricato... Questo è chiaro." dice a Golaski sedendosi sulla sedia che ha trascinato di fronte a lui "ma... mh... e se parlassimo con Catherine?"

"... chi è Catherine?"

"...è l'Intel. Systems Engineer di Theta. Si occupa lei di programmare, studiare e lavorare con le AI e sistemi artificiali... abbiamo lavorato varie volte su vari progetti e prima che tui venissi qui, come ho detto, pensava si trattasse di... una scan. Io conosco qualcosa ma non me ne occupo in maniera approfondita... a quanto pare lei stava lavorando a un progetto personale che includeva scan o AI di persone... qualcosa simile a quello che sembra essere quel robot... che ne dici se... le mostriamo quei video per avere una sua opinione? E' davvero in gamba, male non può fare..."

Reed gli sorride, aspettando la sua risposta. Tabo entra nel laboratorio e chiede a Reed se ha lavorato al robot quella mattina. Lei risponde di no, che voleva vagliare altre opzioni prima di consegnare a Strohmeier le sue considerazioni per una decisione finale, e si accorge di aver lasciato il caffè sulla scrivania. Tabo prende le tazze, ne offre una a Reed e si accorgono che è ancora tiepido. Passano alcuni minuti poi Golaski prosegue.

"Se devo restare qui per questa situazione... vediamo ogni opzione! Andiamo da questa Catherine, e vediamo cosa riusciamo a scoprire!"

"...vuoi portarlo da Catherine?"

Tabo fa la domanda alquanto stupido a Reed, la quale resta con la tazza vicino le labbra osservandolo incerta. Poi bene un sorso e gli risponde.

"Si... sai che lei è la persona più indicata per studiare quel robot a livello di chip e AI e poi... Strohmeier ha discusso con gli altri e vuole qualunque informazione...a questo punto sono pronta a fargli test con Catherine e smontarlo se necessario..."

"Mh!... Se Catherine accetta..." guardando Golaski "... e se vai tu..."

"Certo!" ridendo al collega "Stai tranquillo, finsico il caffè e poi andiamo solo noi due da Catherine e le chiediamo informazioni. Se la conosco bene si metterà in testa di volerlo collegare e testare..."

"Spero lo faccia nel suo laboratorio.." sbotta Tabo "ma è decisione tua...mi fido di te e delle tue valutazioni, quindi..." incamminandosi verso la porta.

"Grazie...ti aggiorno appena ne saprò di più..." mentre il collega esce e chiude la porta alle sue spalle.

"Di cosa parlava?"

Reed si volta verso Golaski, le scappa un sorriso e scuote la testa.

"Nulla... andiamo da Catherine subito o preferisci fare un ultimo colloquio con il tuo gemello?"

"...gemello?"

"Si... ieri, quando per la seconda volta ti sei seduto davanti a lui avete litigato ma... quando per sbaglio mi sono rivolta a te, facendoti una domanda, avete risposto allo stesso modo e nello stesso tempo....è stato...eh eh..."

Golaski la fissa serio, mentre lei finisce il caffè e ride, cercando di nasconderlo.

"Scusa... è solo che, capirai... la scena era strana. La situazione era anomala, tu che litigavi con un robot che si presentava con il tuo nome e non voleva capire che non era te o che era realmente una macchina... a ogni mia domanda rispondevate insieme e nel preciso istante... è registrato, non puoi negare...è stato...comico..." cercando di nascondere la risata che sembrava uscirle spontanea.

"No, non era comico, Reed..."

Lei lo guarda posando la tazza, notando quando è serio e concentrato. Sospira, sempre cercando di sopprimere il sorriso e si alza. Prende il pad e si rivolge a lui gentilmente.

"Non offenderti ti prego... comprendo il tuo punto di vista ma ammettilo... dall'esterno la situazione era davvero interessante. Ammetto che in certi momenti ho fatto domande di proposito... e mi scuso... ma puntualmente entrambi rispondevate come... in sincrono, identici... immagina il contrario... che ci sia un robot che si presenta con il mio nome e tu che devi studiarlo... cosa penseresti?"

"Sinceramente...non riesco a immaginarlo... un doppio te, un robot che afferma di essere qualcuno che conosco, sopratutto..."

"Ci conosciamo da due giorni... quasi..." osservando l'orologio poi lui "...però grazie per il pensiero" sorridendo.

"Io...lavoro con te da ieri e...capisci, no?"

"Ok.." sorridendo "... ma ammetti per un attimo che la situazione sarebbe interessante. Per il nostro lavoro..:"

"Il tuo..." guardandola negli occhi "io sono un capo ingegnere, tu una qualifica diversa e davvero, mi è impossibile pensare che un robot che usiamo per quei lavori che chiamiamo 'duri' possa mettersi a parlare come te o i miei colleghi di Omicron. Non me lo chiedere, potrebbe... si... potrebbe accadere qualche risata per la situazione a cui accenni ma non oltre...è davvero sconcertante" scuotendo la testa.

"Quindi, a parte il fatto che parlavate allo stesso modo, non ti va di studiarlo meglio?"

"Sinceramente no, attendo la vostra decisione per porre fine alla cosa. Non ti conosco molto ma ho capito che, oltre per il tuo lavoro, sei una persona che si lascia affascinare da tutto e vuole capirla e studiarla ma... " alzandosi e fronteggiandola "...non sempre questo atteggiamento è positivo. Sei un tipo solare e ... possiamo dire un carattere espansivo?..."

"Non credo proprio di essere espansiva... Strasky lo sarebbe..."

"Ci sono molti tipi di carattere espansivo. Strasky è per eccesso, tu nella norma. Sarà simpatico a tavola e nei gruppetti per passatempo ma alla lunga risulta irritante..."

"Mh..." ridendo "...credo che si sentirebbe offeso in questi termini..."

"E' il mio punto di vista" sistemando pad e vari oggetti nelle tasche "ma quando ti definisco così è perchè nel tuo modo di comunicare, lavorare e trattare persone e cose sei ben diversa da come ci si aspetta qui..." indicando con le braccia intorno "..alcuni miei colleghi sono seri fino all'eccesso, altri sono empatici, cordiali, amichevoli e altre caratteristiche che entro una certa misura sono ben accetti. Strasky sarà ben voluto da tutti ma personalmente è troppo... troppo!"

"Troppo...troppo!" ridendo "Ok, quindi io sarei come Strasky ma..."

"Non prendertela. Sto dicendo la mia...riguardo a quel discorso. Io ci vado con i piedi di piombo per questa situazione. Tu sei affascinata invece, curiosa e tui rapporti con lui...il robot.." indicando la porta che conduce alla stanza attigua "... come se fosse reale. Abbiamo parlato con lui per alcune ore ieri, e ho provato a imitarti...ma io ho perso le staffe mentre tu ti relazioni con lui come se parlassi con... non so un qualcosa tra un cane e un bambino..."

"Non ti seguo..." con un sorrisetto ma corrugando la fronte "...in che senso?"

"...è l'idea che ho avuto. Gli parlavi come... con qualcuno a cui chiedere spiegazioni per qualcosa... dai, lo hai capito! Quando parli con qualcuno e cerchi di conoscerlo, chiedere informazioni, avere un dialogo che.."

"Golaski...ho capito. Credo di aver compreso il tuo punto di vista, ma penso di aver lavorato normalmente. Se quel robot parla, io devo stare ad ascoltarlo..."

"Fino ad un certo punto...Reed, stiamo parlando di 'qualcosa' che emula un essere umano. Non importa se me o qualcun altro, sta provando a spacciarsi per un essere umano. Io non ci vedo proprio nulla di interessante o curioso da studiarlo. Prima risolviamo la questione, meglio è... "

"Come vuoi, le Ai comunque... non sono create per interagire con gli uomini?"

"Si... se non affermano di essere qualcun altro..."

Reed resta a pensare alla questione, prende il pad fa un cenno con la testa.

"Qualunque cosa sia, trovo sia giusto studiarlo e capire perchè lo fa... credi sia sbagliato?" andando verso la porta.

"Se si studia per comprenderne il funzionamento e origine va bene... ma tu lo consideri come qualcosa di senziente che vada ascoltato..."

"Sembra senziente, Golaski. Lo hai visto? hai ascoltato?" fronteggiandolo davanti la porta.

"Si, per questo voglio che stai attenta. Qualunque cosa accada, per quel robot sarà tutto reale come se fosse me... se consideri la questione dal punto di vista scientifico, bada bene a non oltrepassare quella soglia che permette di evitare problemi. Non voglio pensare a cosa potrebbe accadere a ogni singolo robot di pathos se..." si ferma, respira profondamente poi osserva Reed di fronte a lui con la porta alla sua destra "... perchè si spaccia per me? da dove viene? Cosa gli fa credere di essere me? Anche io voglio queste risposte ma sembra... sembra che tu voglia andare oltre. Lo trovi affascinante, interessante, quasi attrattivo e sembra tu voglia studiare la sua intelligenza più al probabile pericolo che possa..."

"Sembra di sentire Strom!" sorridendo "Lo so, non sono a Pathos per caso, Golaski. Conosco il mio lavoro ma se un giorno, per caso, ti capitasse davanti qualcosa che... sai bene sia assurdo o impossibile...qualunque cosa che non ha all'inizio logica, non ti verrebbe la voglia di sapere cosè?"

"Ma non dando per scontato che lui risponda e discuta perchè è qualcosa di diverso da un robot. E' un robot, Reed. E potrebbe essere pericoloso o peggio. Quando l'ho visto muovere, parlare, rispondere alle domande... pensavo fosse il solito robot creato per imitare l'uomo. Ma conosce cose che so solo io, ed è impossibile che qualcuno possa averlo creato magicamente da zero..."

"Ecco perchè andiamo ca Catherine!" risponde lei candidamente "... lei valuta che tipo di AI si tratta, decide come operare sul robot e magari troviamo informazioni sulla versione, OS, legacy base e altro... tranquillizzati. Non può muoversi visto che si smontato due giorni fa da solo, non è collegato a nessun sistema e non può farlo, afferma di essere un umano e anche dopo che gli abbiamo fatto capire la realtà, continua ad affermare che è impossibile questa situazione. Sembra.. in bilico tra la realtà e la sua versione delle cose. Sinceramente, se Catherine decide di smontarlo ne sono contenta... significa fare un bel controllo dalla A alla Z per vedere cosa è cambiato in quel robot rispetto agli altri...e se è possibile per noi sfruttare questa 'novità' a nostro vantaggio..."

Reed apre la porta ed esce.

"Sei troppo positiva, Reed. Io voglio solo che venga disattivato"

Si recano quindi al Controllo Omega, dove Catherine lavora con Petersen, Sarang e Wolchezk nella stessa stanza. Trovano soltanto lei, da sola ed entrano.

"Ciao Catherine, possiamo parlarti?"

La donna volta gli occhi verso Reed dallo schermo, abbozza un sorriso appena la vede, per poi nasconderlo appena Golaski compare dietro di lei. Lo osserva esitante, mentre la collega inizia con la richiesta.

"Vedi Catherine, ne approfitto ora che gli altri sono momentaneamente occupati in altro, per parlare con te tranquillamente. Conosci bene la situazione del Mockingbird e di Golaski" indicandolo dietro di lei "... per questo vorrei parlare con te dopo aver studiato attentamente il robot con l'interessato..."

"E lui...?"

Reed si volta verso Golaski dopo che Catherine aveva riportato gli occhi su di lui.

"Lui è qui per discutere su cosa indicare nel rapporto per Strohmeier e poi tornare a Omicron... abbiamo molte cose di cui parlare e prima che i ragazzi tornino, Catherine..." sorridendole e prendendo una poltrona vicina per accomodarsi di fronte a lei "direi di iniziare a studiare il materiale..." sorridendo.

Tre ore dopo - Machine room

"E' assurdo, era proprio lei...quella che ho incontrato nel corridoio ieri e mi ha balbettato qualche parola con il tuo nome ed è scappafata...fuggita..."

"Mh... Golaski, capisco che il comportamento di Catherine possa sembrare..."

"Assurdo!"

"...un pò strano..."

Golaski la guarda, incerto, poi alza l'indice e il pollice della mano destra e indica come una misura.

"Un pò strano può essere inteso così..." dando enfasi al gesto "lei è intesa così" alzando gli indici e allontanandoli molto l'uno dall'altro, causando ilarità in Reed che cerca però di fermarsi, tornando seria.

"Sono consapevole del fatto che sia parecchio introversa e schiva, non ti conosce e... insomma, puoi capire bene perchè trovo eccessivo il tuo commento"

Si sistemarono nelle poltroncine davanti la scrivania di Reed, ingombra di oggetti ma molto ordinata, uno di fronte l'altra.

"Anche il tuo collega Tabo... che capisco bene, ora, il perchè del suo commento... e gli altri in sala mensa quando hanno saputo per cena che uscivamo da un colloquio con lei..."

"Golaski, calmati. Catherine può dare un senso di...ehm... di incertezza in chi si relaziona con lei, ma non è come sembra... è gentile, simpatica... quando le riesce... ed è davvero capace nel suo lavoro..."

"...ma l'impressione che mostra è sconcertante..." fissando Reed negli occhi mentre prende il pad mostrandoglielo "... perchè di tutta conversazione con lei ho impresso solo l'aria tesa attorno a noi tre, gli unici per giunta nella stanza, e la decisione presa... il resto era come un istante a se..."

"Va bene, ho capito che una terza situazione con lei non ti aggrada..." ridacchiando e abbassando con la mano destra il pad verso il basso.

"Se è possibile evitarlo si... non faceva altro che balbettare e guardare altrove quando cercavo una risposta, mentre con te era diverso..."

"Siamo colleghe da anni, Golaski, una persona come lei tende a evitare novità... sopratutto se persone!"

"Va bene, allora la questione sulla tua collega è chiusa. Da parte mia ho apprezzato l'aiuto che ha dato a 'te'..." rallentando sull'ultima parola per rendere incisivo il discorso "ed è chiaro che lontano resterò da lei, più tranquilla sarà e lavorerà..."

"Golaski..." sospirando in cerca delle parole adatte "... forse non sei abituato a personalità come la sua e capisco, ma sei troppo duro, sinceramente. Come ho detto la conosco da quando ho iniziato a lavorare qui e non l'ho trovata così terrificante come alcuni affermano... un pò difficile forse, ma per sue insicurezze e altro che, dandole fiducia e trattandola nei modi giusti, è possibile rendere il lavoro e le interazioni tranquille.." allargando le braccia e mostrando serenità "...quindi... rilassati. Siamo qui di nuovo, lei lavora nuovamente al suo progetto... probabilmente adesso Strasky o Sarah saranno con lei e le faranno compagnia. Caso chiuso... ora, torniamo a noi..."

Golaski appoggia i gomiti sulle cosce e resta a fissarla con la fronte aggrottata.

"Perchè sei ancora così serio e scettico...?"

"Perchè avrei voluto sapere molte altre cose, ma quando io facevo le domande, lei glissava sulle risposte o sembrava come in apnea...se rifacevi tu la domanda la situazione si rilassava... e sono rimasto con più dubbi che casi chiariti..."

Reed si mette a ridere di colpo, con una risata chaira e spontanea che lo sorprende, poi gli prende dalle mani il pad e gli mostra qualcosa.

"A me sembra..." scorrendo cosa mostra il pad "che lei abbia risposto a molte, molte domande. Ha osservato bene le registrazioni e i dialoghi e ha controllato i dati dai rilevamenti fatti sul robot... le sue conclusioni sono chiare e comprensibili Golaski... cosa ti turba esattamente?"

"A tutto... quel robot, se davvero è una mia scan e da dove salta fuori, il fatto dei cloni..."

"I cloni?"

Reed si sistema a sedere parecchio sorpresa, inclina la testa e lo osserva parecchio turbata.

"E' una discussione che a Omicron salta fuori sempre più spesso negli ultimi giorni... e poi vedo quella donna di nuovo e mi vengono i brividi freddi o come una pelle d'oca terribile..."

"Aspetta.." ridendo "mi stai dicendo che ti vengono i brividi o qualcosa di simile con Catherine? Sul serio?"

"Non cè nulla di divertente, Reed..."

"No... si...voglio dire..." scuotendo la testa osservando la scrivania poi di nuovo lui "cosa c' entra con il fatto dei cloni?"

"Io non sono convinto di parlare, dopo pochi mesi, di ripopolazione e clonazione... e poi la rivedo la seconda volta e mi convinco che è meglio evitare certi discorsi..."

"Sei.. pro o contro la ripopolazione?" aggrottando la fronte.

"Contro..."

"Per Catherine?..perchè..."

"No... no..." osservandosi l'orologio "non è per quello...solo... per quello..."

"Oh, tua figlia... scusa..."

"Non capisco come sia venuto in mente già da ora di pensare a... come ci riescono?"

"Il discorso non è venuto fuori per caso... e non è stato un dibattito felice, anzi..." voltandosi verso lo schermo del computer.

"Dibattito? Ne avete parlato tutti insieme?"

"Ovvio..." osservandolo incerta "Ti ho mostrato la sala riunioni, quella con tante sedie e il sistema di proiezione che..."

"Reed..."

Reed smorza il sorriso schernitore mentre spiegava e incrocia le dita sulle gambe.

"...credi che sia facile per tutti noi sapere che là sopra cè ormai il nulla? Che sono tutti morti, non sappiamo bene come, ma lo sono sicuramente? Tutti avevamo persone amiche, familiari, a cui volevamo bene..." alzando gli occhi dalle dita a lui con sguardo triste "... ma cerca di capire che meno di cento persone non sono nulla... se davvero siamo gli ultimi rimasti! Inoltre se davvero vogliamo sopravvivere, dobbiamo essere sicuri che ci sia qualcuno vicino a noi e dopo di noi, che possa continuare tutto quanto e abbia le stesse conoscenze e capacità. Capirai bene che non ci sarà nessuno da cercare, da vagliare per qualifiche e capacità... l'idea dei cloni è nata per caso. Sia per il discorso genetico, quindi qualcosa di materiale e organico che continui a esistere ed essere differente nei soggetti... ma anche perchè le poche donne in tutta Pathos non possono garantire effettivamente generazioni che possono portare qualità genetica e abbastanza soggetti per imparare da noi e sostituirci... noi non siamo medici, genetisti o simili, è chiaro... ma Masters, il nostro medico, ha spiegato bene ogni cosa. In pratica, ma ripeto, questo è soltanto il nocciolo perchè è quello che ho capito... se le donne che scelgono di creare la nuova generazione sono solo un certo numero, sarà esiguo anche il numero di bambini e date le nostre circostanze e poche persone con determinate professionalità, è chiaro che non è possibile passare anni solo a partorire una generazione... per avere cosa?... per concepire un bambino vi è bisogno di sue soggetti, maschili e femminili... siamo poche persone, non è possibile fare mix di accoppiamenti a caso solo per aver il maggior numero possibile di caratteri genetici... voglio dire... siamo davvero troppo pochi e in poco tempo, secondo Masters, rischieremmo di avere generazioni con profili genetici troppo identici e non è salutare. A suo avviso sarebbe meglio pensare a una generazione clone di ogni membro di Pathos così da avere prima di tutto qualcuno che impari la specifica professione, poi studiare un modo per sfruttare gli altri siti e ogni sito creare una sorta di comunità con a capo Theta, come è già infondo, e avere caratteri genetici differenti da controllare e mixare per rinforzare la generazione successiva...ok, spero di non aver fatto confusione..." ridendo nervosamente e in imbarazzo.

Piomba pochi minuti un silenzio duro. Reed ride, si volta e controlla alcuni file al computer, poi guarda verso Golaski e gli mostra quella che sembra una relazione con vari grafici su schermo.

"... è chiaro che se leggi questa relazione di Masters, comprenderai molto meglio, io ho fatto un riassunto alla buona..."

"Ho compreso bene la situazione, ma resto dell'idea che è ancora troppo presto e non è possibile decidere queste cose dopo poco dall'impatto. E'..."

"Golaski, anche io sono dello stesso parere. Ci sono piani di gestione, studio dei sistemi di mantenimento vitali e di sostentamento e tanto altro che adesso, sinceramente non voglio riprendere... ma devi considerare anche tu l'opzione che se il solo Chief Engineer di tutta Pathos sei tu... o ad esempio un medico e per Strohmeier sono pochi adesso, non possibile ritardare determinate questioni sull'ambito etico... Se accade qualcosa a Masters? O al medico a Omicron? ne resta solo uno per tutta Pathos? O qualunque altra mansione in carico a solo una persona in tutti i siti? Comprendo io stessa che è assurdo pensare all'idea di restare ad aspettare invece di fare qualcosa. Se si provvede invece a generare qualche soggetto che cresce e impara, pronto poi ad affiancare la persona che sostituirà per essere pronto al bisogno... io sono d'accordo. Assolutamente. Se hai una figlia..." si ferma di colpo, mortificata, poi allunga un braccio per accarezzare quello sinistra di lui "..avevi una figlia, scusa... ad ogni modo, sai bene che ci vogliono anni perchè sia nell'età adatta per avere basi di studio reali per quella mansione. Purtroppo non cresciamo in fretta, siamo una delle razze animali che impiega troppo tempo a diventare adulto e..."

"Razze animali?" alzando la testa di colpo con un tono scherzoso

"...ah ah ah..." portandosi una mano sulla bocca dispiaciuta "...scusa... letto troppe volte relazioni e argomenti di Masters...comunque si... alla fine, mettila come vuoi ma ora più che mai, come dicono i vertici di pathos, siamo una razza in via di estinzione... e dobbiamo sopravvivere per noi e chi verrà dopo... per Stromheier certi temi e dibattici etici vanno evitati... non cè nessuno lassù che può giudicarci o ritenerci orribili per cose che sceglieremo in futuro... e la clonazione, adesso, sembra l'idea migliore perchè ammettilo, se siamo qui a Pathos è perchè siamo soggetti sani. Abbiamo affrontato visite e controlli sia prima che dopo l'assunzione e siamo forse gli ultimi umani che devono portare avanti quello che millenni avevano ormai dimenticato... la possibilità di scomparire!"

Restano a fissarsi, riflettendo, poi Reed sorride e si alza allungano la mano davanti a Golaski.

"Smettiamola di parlare di questo, magari... quando torni, potremmo tornare sull'argomento, se ti va di... tornare a trovarmi..." togliendo per pochi istanti il contatto visivo osservando intorno "...che ne dici di occuparci di tuo fratello e smontarlo, per dare a Catherine un nuovo progetto con cui passare il tempo?"

Golaski toglie i gomiti dalle cosce e si sistema eretto a osservarla, in piedi di fronte a lui, assumendo un'espressione offesa.

"Tornerò a trovarti se la smetti di dire che lui è mio fratello... non mi piace l'idea..."

"... mh!..." lo osserva mostrando un sorriso divertito e monello insieme "... si può fare...vieni... " volgendosi verso la porta ma allungando di nuovo la mano verso di lui.
   
 
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