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Autore: f9v5    17/04/2017    3 recensioni
Salve, sono F9v5 e questa è la prima fanfiction che pubblico su questa sezione. Non aspettatevi di vedere le protagoniste principali o comunque uno dei Buoni, perchè è incentrata su quello che, secondo il mio giudizio, è il cattivo migliore della serie, almeno finora e aggiungendo che non ritengo più Discord un antagonista, ovvero Tirek.
Per essere più precisi, Tirek e suo fratello Scorpan, con quest'ultimo che nella serie ufficale non ha mai avuto un episodio a lui dedicato, a mio parere ingiustamente.
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Sotto quest’aspetto, suo fratello era migliore di lui; seppur guidato da ideali oscuri, non aveva mai abbandonato la strada che aveva scelto, non aveva permesso a nessuno di condizionarlo (al massimo era lui che, astutamente, condizionava gli altri)e l’unico giudizio a cui desse importanza era quello di se stesso.
Ammirevole, in un certo senso, ma si poteva avere quell’impressione per qualcuno che aveva scelto di seguire la strada del Male?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Lord Tirek
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I prigionieri del Tartaro erano mostri spietati, criminali macchiatisi dei peggiori crimini.
Ombre oscure che incombevano su Equestria per privarla della luce, come monito la luce non l’avrebbero più rivista.
A nessuno di loro era più concesso niente, non potevano avere nulla, se non fredde manette attorno ai polsi, non potevano vedere nulla, se non le grigie sbarre delle loro celle, non potevano sentire nulla, se non il martellante frastuono del silenzio.
Nessuno faceva mai loro visita, non era consentito e poi, detto francamente, chi mai si sarebbe macchiato della vergogna di ammettere una propria parentela, o qualsiasi altro genere di relazione, con quegli avanzi di galera della peggior specie?
Beh, allora lui poteva vedere il lato positivo, sapevano del loro legame, conoscevano la loro storia, nessuno lo avrebbe giudicato.
Si riteneva decisamente fortunato, le Sorelle Reali gli avevano concesso quel permesso speciale in virtù della vecchia Amicizia che condividevano, Amicizia che suo fratello aveva rifiutato, preferendovi un’egoistica brama di potere che adesso lo costringeva lì.
Bizzarro e ironico fu il pensiero che attraversò la mente del gargoyle mentre trascinava le zampe sulla fredda roccia che lo avrebbe condotto da lui.
“Dicono sempre che i peccatori bruceranno tra le fiamme dell’Inferno, ma qui fa un freddo terribile!”
Un freddo che ti penetrava fin nelle viscere e le congelava a tal punto da bruciare.
Man mano che avanzava si chiedeva se ne valesse la pena, era consapevole che non sarebbe cambiato nulla, non sarebbe riuscito a fargli rivalutare le sue considerazioni.
Sotto quest’aspetto, suo fratello era migliore di lui; seppur guidato da ideali oscuri, non aveva mai abbandonato la strada che aveva scelto, non aveva permesso a nessuno di condizionarlo (al massimo era lui che, astutamente, condizionava gli altri)e l’unico giudizio a cui desse importanza era quello di se stesso.
Ammirevole, in un certo senso, ma si poteva avere quell’impressione per qualcuno che aveva scelto di seguire la strada del Male?
Erano davvero molti i dubbi che martellavano la sua mente quando giunse dinanzi alle guardie, le loro lance si scostarono per consentirgli il passaggio, erano state informate del suo arrivo.
“Avreste potuto informare anche Cerbero, visto che c’eravate, mi sarei evitato un incontro ravvicinato con quelle zanne.” pensò sarcasticamente, aveva bisogno di distrarsi.
Rigidi come statue e dallo sguardo severo, nessuno dei due unicorni in armatura gli rivolse il minimo cenno o parola, si limitarono ad una minima occhiata, come a volergli ricordare che, se avesse tentato qualcosa di sospetto, avrebbe dovuto fare i conti con loro.
Allora non c’erano rischi, non intendeva far niente che li avrebbe scomodati.
Cercò di fare un po’ d’ordine tra i suoi pensieri, la decisione di andare lì era stata presa all’improvviso, non si era organizzato un discorso, non sapeva neanche se sarebbe stato degnato di uno sguardo, figurarsi di un dialogo.
E per quanto sapesse che era giusto, poiché stava pagando per ciò che aveva fatto, ebbe comunque un nodo al cuore, gli dispiaceva vederlo chiuso lì dentro, ridotto ad una pessima caricatura di ciò che era stato.
Sospirò, era lì, era il momento di affrontarlo.
-Ciao… Tirek.-
Il silenzio si protrasse per pochi minuti che sembrarono un’infinità… e facevano male.
Alla fine però il suo il suo sguardo si alzò e due penetranti occhi gialli cominciarono a trapassarlo e, a giudicare dal luccichio, il loro possessore avrebbe voluto farlo anche letteralmente.
-Come… come stai?-
Uno sbuffo uscì dal grugno dell’ormai rachitico centauro.
-Come sto?! Come sto?! Hai davvero avuto il coraggio di chiedermelo, Scorpan?!- borbottò a bassa voce, furioso; quasi sputò a pronunciare il nome del fratello, come se il farlo gli causasse ribrezzo, probabilmente era davvero così.
E il gargoyle si ritrovò in difficoltà, a chiedersi nuovamente perché fosse lì.
Il loro legame era avvizzito da tempo, spolpato fino all’ultima goccia di quel poco di buono che c’era stato, lasciando solo le grinze del disprezzo e la durezza di un nocciolo di indifferenza.
-Volevo solo…-
-“Volevi solo” cosa?! Farmi credere che fossi preoccupato per me?! Tsk, non prendermi in giro! Non mi serve a niente la tua apprensione.- l’iniziale rabbia del demone taurino fu presto sostituita da una fredda calma, condita di spietato sarcasmo.
Scorpan, invece, si sentì la gola secca e chinò il capo, sembrava fosse lui quello che doveva vergognarsi per i propri atti.
Tirek aveva sempre avuto un forte ascendente su di lui, e avercelo davanti, seppur ridotto ad uno stato che poteva dirsi patetico, riusciva ancora a far emergere in lui la soggezione del passato.
-Perché sei qui? Sei venuto a compatirmi? A ribadire nuovamente che la “Magia dell’Amicizia” e sciocchezze simili sono forze buone e giuste, che gli abitanti di Equestria sono nostri amici? Se è così, risparmiami la predica.-
-Non ho alcuna intenzione di farti la predica, volevo solo sapere come stavi. Non… ci vedevamo da molto tempo.- non sapeva che altro dire.
Era stato decisamente sciocco da parte sua presentarsi lì.
-Credimi, non è mai abbastanza… traditore.- mai Tirek aveva detto qualcosa con tale convinzione, Scorpan ci rimase sinceramente male.
-Fratello, ciò che stavamo facendo era sbagliato.-
-Sbagliato, questo è il punto di vista di quegli stupidi esseri galoppanti. E tu gli hai permesso di contagiarti, hai lasciato che cambiassero chi sei.-
Perché? Perché continuava a pensarla in quel modo? Perché non si sforzava di capire?
-Sei accecato dalla brama di Potere, Tirek!- e lì Scorpan alzò la voce.
Se doveva subire, voleva almeno provare a contrattaccare. Alzò la testa, sostenne il suo sguardo.
-Sei accecato dalla brama di Potere!- ripeté nuovamente -E lo sei al punto da non esserti mai chiesto se fosse giusto ciò che stessimo facendo!-
-È chi detiene il Potere a decidere cosa è giusto!-
-Ti sbagli.- ribattè il gargoyle, ma adesso aveva paura, temeva le successive parole del fratello, perché lo conosceva bene e sapeva che era in grado di rigirare a suo vantaggio ogni discorso.
-E sentiamo, allora, cosa credi tu? Cosa, secondo te, è Giusto?- Tirek mosse qualche debole passo fino alle sbarre, il clangore quando le afferrò con le mani e le catene dei polsi vi sbatterono contro fu assordante e lontano al contempo, i due fratelli erano concentrati sulle rispettive parole.
Il silenzio scese di nuovo tra loro e durò per molto, Tirek ora ghignava soddisfatto.
-Come immaginavo. Ti sei ridotto ad un burattino schiavo delle convenzioni, hai lasciato che delle belle parole ti imbambolassero il cervello e si unissero alla tua codardia, la giusta scusante per permetterti di scappare. Sei sempre stato bravo a farlo… traditore.- e la sicurezza con cui le pronunciò non lasciò dubbi alcuni: Tirek era fermamente convinto di ogni singola parola.
Scorpan si sentiva davvero male, consapevole che non ci fosse modo perché si venissero incontro.
-Forse non so risponderti con precisione, ma una cosa la so. Quando ho conosciuto gli abitanti di Equestria, quando mi hanno accolto tra loro, ho sentito un piacevole calore dentro di me, un calore che neanche il potere più inimmaginabile avrebbe potuto darmi. Mi sentivo felice. Volevo che potessi provarlo anche tu.-
-E dunque mi hai voltato le spalle. Per degli sciocchi, piccoli pony!-
-Non ti ho voltato le spalle! Ho cercato di farti ragionare, purtroppo invano. Rivolgermi alle principesse è stata l’azione estrema a cui speravo di non dover giungere. Non so se ho effettivamente agito nel Giusto, ma ho fatto ciò che reputavo essere la cosa migliore.-
“Per favore, per favore, ascoltami. Sono certo che c’è del Buono in te, trovalo fratello!” alla fine Scorpan capì perché, era così semplice.
Perché erano fratelli e quel legame sarebbe rimasto per sempre.
Ecco perché aveva deciso di recarsi lì, ecco perché gli stava parlando sperando di smuovere qualcosa dentro di lui.
Tirek aveva fatto molti sbagli spinto dalle sue brame, ma non era ancora troppo tardi per pentirsi, riconoscere i propri errori e provare a cambiare.
Forse un giorno, neanche troppo lontano, le Sorelle Reali avrebbero deciso di dargli un’altra possibilità e loro due avrebbero potuto ricominciare dall’inizio, creare un legame sincero e forte, avrebbero potuto essere davvero Fratelli e non accontentarsi di quel rapporto surrogato basato sull’effimera e illusoria felicità data dalla mera forza.
-Hai fatto ciò che “loro” reputavano essere la cosa migliore. Hai rinunciato alla tua identità e ti sei piegato ai voleri di altri. Io non cambierò chi sono per compiacere qualcun altro. Se mai riuscirò ad andarmene di qui, tenterò nuovamente di prendere il controllo su Equestria e divenire sempre più forte. Ingannerò, raggirerò e distruggerò chi mi intralcerà. È la strada che ho scelto! Anche sono in prigione, sono più libero di te!- e dopo quell’ultimo, rauco, sproloquio, Tirek si distanziò da lui e gli voltò le spalle, crollando sulle ginocchia, a farsi opprimere dal freddo e dal silenzio.
Gli ultimi fili si erano spezzati, adesso sì che era troppo tardi.
Deluso, amareggiato, triste, Scorpan provava tante cose in quel momento, ma nulla di positivo.
Assottigliò leggermente lo sguardo, sospirò.
Avevano fatto le loro scelte, frutto delle esperienze che avevano vissuto, raccogliendone i risultati, scontando sulla loro pelle le conseguenze.
Distrutto nell’animo, Scorpan poté solo girarsi e avviarsi sulla strada del ritorno, la luce di speranza che brillava al suo arrivo, piccola, ma che c’era stata, era ormai estinta, la tragica realizzazione che, se si fosse presentato lì per dirgli solo quelle parole, quelle poche parole di congedo, avrebbe ottenuto lo stesso risultato.
-Addio, fratello. Non ci rivedremo più!-
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Nel caso vogliate chiedermi “Sei un Brony?” vi rispondo chiaro e tondo: No! Ritengo anzi che, ora come ora, il termine Brony abbia troppe accezioni dietro e quasi nessuna positiva, certi aspetti li trovo addirittura aberranti.
Ma alla domanda “Ti piace My little Pony?” la mia risposta sarebbe Sì! Non mi dilungherò in noiose spiegazioni che vi annoierebbero, mi limito dunque a dire che la serie è fatta bene, è rimasta fedele al target a cui è indirizzata e ha dei bei personaggi.
Un particolare che mi piace parecchio sono gli antagonisti, variopinti e bizzarri (vedasi Discord, anche se non lo considero più un antagonista per ovvie ragioni)o comunque dark e malvagi (vedasi King Sombra o Tirek stesso) che, se usati in una serie più “adulta”, farebbero comunque la loro porca figura considerati i poteri di cui dispongono.
Detto questo, qualche giorno fa mi sono ritrovato a chiedermi perché, dopo la 4° stagione, non avessero dedicato un episodio a Scorpan e al suo rapporto con Tirek, mi ha sempre puzzato di “occasione sprecata” il fatto che, di persona, il fratello minore del centauro non sia mai apparso nella serie e quindi ho voluto provare a dedicargli io un po’ di spazio.
Ho cercato insomma di dare maggior spessore a quel rapporto fraterno che, come si è potuto capire dall’atteggiamento di Tirek, ormai è andato distrutto, far vedere come deve essersi sentito il gargoyle dopo l’imprigionamento del fratello maggiore.
E dunque ho voluto narrare come ho immaginato il loro ultimo incontro e dialogo prima che Scorpan tornasse nella loro terra natia, dando il suo ultimo saluto al fratello.
Spero dunque vi sia piaciuto, arrivederci a tutti.
 
  
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