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Autore: Shadow_of_Nightmares    17/04/2017    0 recensioni
Breve flashfic sul passato di Akutagawa Ryūnosuke.
Dal testo.
~Buio.
Vedeva solo quello.
Beh, uno scantinato dopotutto non poteva essere illuminato a giorno, no?
Teneva la bocca tappata con le manine per non tradirsi con il respiro affannato, rischiando di farsi sentire da chi lo inseguiva.~
N.b.
Ho modificato lievemente la storia originale per adattarla meglio alla trama.
N.b.pt.2
Sono presenti scene di violenza non particolarmente descritte (violenza di tipo non sessuale).
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Osamu Dazai, Ryuunosuke Akutagawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buio. 
Vedeva solo quello. 
Beh, uno scantinato dopotutto non poteva essere illuminato a giorno, no?
Teneva la bocca tappata con le manine per non tradirsi con il respiro affannato, rischiando di farsi sentire da chi lo inseguiva.
Shhh, fa' silenzio.... io non esisto.... sono oscurità.... sono ombra....
Il bambino pensava questo mentre cercava forsennatamente un modo per uscire da quella situazione. 
Le cose non stavano andando come previsto, diamine!
Beh, tutta colpa della sua scarsa resistenza! 
Se ne dimenticava ogni volta, e cosí escogitava piani che non avrebbe mai potuto portare a termine! Dannazione al suo corpo! Era troppo debole!
Sussultò impercettibilmente. 
No! Mi hanno scoperto!
Una lama di luce gli ferì gli occhi ormai abituati all'oscurità, riportandolo al caotico ma allo stesso tempo abituale mondo di sempre. 
Sbuffò silenziosamente e si alzò, frustrato.
-Tana per Akutagawa! Ti ho trovato!-
Esclamò un secondo ragazzino, dando una lieve spinta al fuggiasco appena acciuffato e facendolo cadere di nuovo a terra.
-Ehi! Perchè mi hai spinto?!- Akutagawa si alzò di nuovo, guardando confuso ed arrabbiato il dodicenne di fronte a lui.
-Ovvio! Perchè sei debole! Non sei degno di giocare con noi! Perdi sempre!- rispose lui, ridacchiando e schernendolo bellamente. 
Altri bambini più o meno della stessa età del maggiore lo seguirono nelle risa, facendo abbassare la testa al più piccolo per nascondere il viso rosso d'umiliazione.
-Non sono debole...- sussurro flebilmente Ryūnosuke, stringendo i pugni lungo i fianchi.
-Come? Non ti ho sentito! Sei troppo basso!- 
Altri cori di risate. 
Fantastico. Ora se la prendevano anche con la sua altezza. Come se chiamarlo "mostro", "sgorbio", "scarafaggio" e "cane randagio" non fosse già abbastanza.
Cos'ho fatto? Perchè mi prendono sempre in giro?
Akutagawa sospirò di nuovo, lasciando perdere come al solito e girando i tacchi. 
Si diresse verso una delle catapecchie della via, pensieroso.
Già, catapecchia.
Le persone come lui erano scarti della società, dopotutto, destinate a vivere nel fango finché qualcuno non si fosse accorto di una particolarità fisica di suo gradimento e non ne avesse fatto una prostituta, indipendentemente dal sesso del "nuovo acquisto".
In quel caso si aveva il diritto di vivere a Yokohama. 
Beh, ad Akutagawa non sarebbe mai successo. 
Non sapeva se considerare ciò una fortuna o una maledizione, ma il suo corpo non era per niente appetibile. 
Era basso, praticamente scheletrico, capelli neri sfumati sul bianco sulle punte tagliati alla meglio. 
Non aveva nessuna particolarità. 
A casa gioco con Lui. 
Pensò d'un tratto, togliendo la lamiera che faceva da porta alla baracca e rimettendola a posto una volta entrato. 
Il buio tornò ad avvolgerlo, anche se tagliato da fasci di luce filtrata tra i rivestimenti di tetto e pareti dell' "abitazione".
Si sedette su una tavola di legno trovata per caso e prese la giacca che aveva rubato al mercato di Yokohama quella volta in cui era riuscito ad entrare di nascosto, infilandosela.
Chiude gli occhi per concentrarsi meglio e prese un grosso respiro, lasciando defluire parte delle proprie energie all'altezza della schiena.
Qualche secondo dopo riaprì gli occhi, guardando ciò che aveva creato. 
O meglio, risvegliato. 
Già.
Akutagawa non era un bambino cosí normale, dopotutto. 
Aveva una particolarità anche lui, non fisica quanto quasi spiritica.
Poteva far risvegliare una.... nemmeno lui sapeva bene cosa fosse. 
Una creatura.
Decise di classificarla come tale qualche mese dopo la scoperta. Le diede anche un nome: Rashomon.
La chiamò come un libro che aveva rubato quello stesso giorno e che gli aveva permesso di imparare a leggere. 
Era una storia molto complicata chiunque, figuriamoci per un bambino di sei anni. 
Ma Akutagawa era molto intelligente, e riuscì a capire pressappoco la questione centrale del problema. 
Gli piaceva come lo scrittore aveva inteso la verità, dandole mille sfaccettature diverse a seconda del punto di vista. 
Ovviamente lui di tutto questo non sapeva nulla. Solo, aveva trovato un bel libro ed aveva deciso di chiamare il suo amico cosí. 
Suo amico, esatto. 
L'unico amico che aveva. 
L'unico che non lo disprezzasse per il suo aspetto fisico e caratteriale.
L'unico che c'era ogni volta che Akutagawa lo chiamava.
L'unico che però poteva anche ucciderlo. 
Più passava del tempo con Rashomon, più Ryūnosuke si stancava. 
Sospirò pesantemente e decise che per quel giorno bastava, chiudendo di nuovo gli occhi e disperdendo l'energia. 
Rashomon scomparve. 
La luce proveniente dall'esterno si era scurita, segno che il sole stava tramontando. 
Akutagawa si coricò su quella stessa tavola di legno e si coprì con la giacca, cercando di dormire. 
Le giornate iniziavano molto presto in quella fogna.

~•~•~

Venne svegliato con una secchiata d'acqua gelata addosso, seguita da un coro di risate divertite.
Akutagawa strozzò un grido di sorpresa e si alzò di scatto, tremando vistosamente dal freddo.
-C-che diamine f-fate?!- gridò, stringendosi nel cappotto fradicio e cercando di avere un minimo di sollievo. 
Non ci voleva... se mi ammalo non ho le medicine...
-Se-sei esilarante! S-sembri un pulcino bagnato!- rise quello stesso dodicenne del giorno precedente, additandolo.
-S-stronzi! N-non posso bagnarmi! Poi m-mi ammalo! L-lo sapete!- esclamò, tremando più di prima. 
La notte si gelava, letteralmente, e non era ancora sorto il sole. 
-Anche per questo sei divertente!- un altro bambino dette il cinque al più grande, un quindicenne che amava schernire e primeggiare sugli altri. 
Akutagawa li guardò, sconcertato.
-S-se mi ammalo, m-muoio...- piagnucolò, cercando di avere un minimo di compassione. 
D'altronde un bambino di sei anni non può chiedere altro, se non un aiuto che quei ragazzi gli avevano negato dal principio.
-Non fare tanto il tragico, stronzetto.-
Brontolò il maggiore, sbuffando scocciato ed uscendo dalla baracca, subito seguito dagli altri.
-Ah, preparati. Oggi andiamo in missione!-
-Cosa...? Ma non posso! F-fa freddo! Non ho altri vestiti! H-Hyuno!- 
Ryūnosuke lo seguì, stringendo un lembo della sua giacca per fermarlo.
Il bambino mandò giù a vuoto. 
Odiava comportarsi in quel modo docile e bisognoso, ma chiunque avesse contestato gli ordini, le avrebbe prese. Tentare di impietosire il più grande era l'unica opzione per non ritrovarsi al centro di una rissa, e non era proprio il caso, considerando la sua già debole salute. 
-Ho detto di prepararti.-
Hyuno si liberò con uno strattone e riprese a camminare.
Akutagawa sospirò e li seguì, cercando vanamente di scaldarsi ai timidi raggi appena accennati dall'alba che davano il buongiorno ad un gruppo malassortito di ragazzini ed a una nuova, monotona e stressante giornata di sopravvivenza per Akutagawa.

  
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