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Autore: Heartspowl    18/04/2017    2 recensioni
Sempre più indietro nel passato di Kaguya Uzumaki, la mia OC, e stavolta... anche di Kakashi!
- L'occhio sinistro dell'uomo divenne rosso, sotto lo sguardo impaurito della ragazzina.
"Con questo dovremmo riuscire a raccogliere il chakra sufficiente per scavare un po' più indietro nella tua memoria. Cercheremo di allungare il più possibile la durata di questa tua abilità, così da poter riprodurre l'accaduto di 4 mesi fa. D'accordo?" -
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Memories I've lost. 


La bimba dai capelli castani dormiva, quasi beatamente, sul letto bianco. 
Era in posizione fetale, stringendo a sé il cuscino e con gli occhi rossi, chiaro segno di un pianto ininterrotto che l'aveva accompagnata fino al momento in cui Morfeo l'aveva accolta, grazie all'aiuto delle carezze sul viso fattele dalla sorella maggiore.
Quest'ultima invece, ora stava seduta sul letto accanto, le braccia incrociate sulle ginocchia, che fissava il muro grigio difronte a lei. Lo sguardo perso si scontrava contro quella superficie irregolare, privo di emozioni.
La sua mente era vuota.


"Signora Tsunade, abbiamo trovato due adolescenti in mezzo alla foresta. Hanno detto che il loro villaggio è stato distrutto, e le abbiamo portate in ospedale."
"Me ne occupo."
L'Hokage ebbe questa corta discussione poco prima di ricevere un rapporto da Suna, in cui veniva descritta la distruzione di una parte di periferia, un po' lontana dal resto del Paese. Gli shinobi erano intenti a contare i morti ed a registrare i dispersi; nessuno era in grado di dire chi fosse stato la causa di quel disastro. Nessun superstite trovato.
Abbastanza sicura che le due bambine arrivassero da là, e piuttosto curiosa di sapere come fosse possibile che le due avessero percorso una tale distanza a piedi in una così ridotta quantità di tempo, si alzò di scatto, si stiracchiò la schiena e si incamminò verso l'uscita, facendo cenno a Shizune di seguirla.
"Oh, le mie piccole bambine! Oh tesori miei! Com'è potuto accadere!" 
I lamenti dell'anziana donna rimbombarono per il corridoio, mentre stringeva tra le braccia le due ragazze, che piangevano. Si sedettero tutte e tre sul letto, e la nonna cominciò ad accarezzar loro i capelli con ambe le mani, mentre queste si lasciavano andare al dolore. 
La scena che l'Hokage si trovò davanti fu questa, e non poté che restare sul varco della stanza qualche istante con un'espressione dispiaciuta sul viso, sentendosi colpevole di una tale tragedia, seppur non avesse nulla a che farci.
Decise infine di entrare, con un lungo sospiro e facendosi inevitabilmente puntare gli sguardi confusi addosso.
"Le mie più sentite condoglianze."
Si inchinò, sotto lo sguardo dapprima incredulo, poi triste, dell'anziana signora e delle bambine. La castana scoppiò nuovamente a piangere, tuffandosi delle braccia dell'arancione, che ricominciò ad accarezzarle la testa. 
"È una tragedia. Una tragedia. Spero troviate il colpevole il prima possibile."
"A proposito di ciò" Tsunade poggiò le mani sui fianchi, assumendo un'espressione comprensiva, "mi duole annunciarvi che le uniche a potercelo dire sono le vostre nipoti."


"Kakashi, voglio sia tu a prenderti a carico Akasuna no Kaguya, la ragazzina dai capelli arancioni arrivata al villaggio da un paio di settimane. Penso tu l'abbia già vista, è abbastanza facile da notare."
"Aah? Perché io?"
"Perché sì. Con il tuo sharingan potresti rivelarti utile per scoprire cosa è successo al suo villaggio. E poi voglio accertarmi di una cosa."
Il ninja Copiatore era uscito sbuffando dall'ufficio, nascondendo tra sé e sé una nota di curiosità. Quella ragazza in effetti gli ricordava qualcuno, anche se non riusciva a capire chi esattamente. Per non contare quelle cicatrici identiche a Naruto, ma potevano essere dei trucchi; a quei tempi in molti si pitturavano la faccia nei modi più strani, e tre strisce non erano poi così fantasiose. 
Non era mai riuscito ad avvicinarsi abbastanza a lei per controllare. 
Era parecchio schiva, diffidente; girava per il villaggio negli orari meno consoni per una ragazzina, chiacchierava con poca gente, ma nonostante ciò, manteneva sempre il peso del loro sguardo incuriosito. Era sicuramente turbata da quel tragico evento, evento che diceva aver cancellato dalla sua memoria. 


"Io sarò il tuo sensei."
Gli occhi azzurri lo squadrarono, pieni di incomprensione.
"... diventerai una ninja."
Gli occhi azzurri si illuminarono. Il primo sorriso raggiante si impadronì di quel viso leggermente paffuto, e lì Kakashi ripensò a quanto quella ragazzina gli ricordasse qualcuno.
"Davvero? Potrò vendicarmi di chi ha tolto la vita ai miei genitori?"
"Quando sarai abbastanza forte, può darsi."
"Che significa che può darsi?!"
"Devi prima renderti forte e soprattutto ricordarti cosa è successo, no?"
Un broncio si formò su quel visetto, esaltando le sei linee sulle guance. 
"Ma io non voglio ricordare."
Sussurrò, posando lo sguardo sulle fronde degli alberi sovrastanti. 
Il sensei la guardò, alzò le spalle e chiuse gli occhi.
"Allora. Nome, cognome, cosa ti piace fare, cosa ti piace mangiare e sogno per il futuro."
"... Akasuna no Kaguya di nome, mi piace giocare con Kuji che, a proposito, perché lei è andata all'Accademia e io sono qua?"
"Perché tu sei troppo grande. A 14 anni dovresti già aver passato l'esame chuunin."
"Ah. Uff. Mi piace anche cucinare. Il mio cibo preferito è il ramen al pollo e il mio sogno..."
La ragazza aggrottò la fronte, indecisa. I suoi occhi si posarono su quelli del sensei, che la fissavano da un po'. Arrossì, sentendosi così osservata, e guardò altrove mordendosi un labbro.
"Un sogno... non ce l'ho ancora, mi sa. Vorrei solo essere felice, ora."
Kakashi mormorò un "bene", poi si alzò e si avvicinò a lei, poggiandole una mano sulla testa.

I mesi passarono.
Kaguya e Kuji strinsero amicizia con gli altri ragazzi del villaggio, e sembravano vivere una vita più tranquilla e serena.
La castana aveva stretto amicizia con Hinata, Shino e Kiba in particolare, e Kaguya pareva essersi avvicinata di più al team 7; probabilmente perché venivano anche loro allenati da Kakashi.
Kakashi, che aveva qualche anno in più, ma che senza saperlo iniziava a far palpitare il cuore della futura Kunoichi. Quella ragazzina dai capelli arancioni che faceva progressi ogni giorno, che sembrava esser nata per essere una ninja eccezionale e che tutte le mattine si alzava sempre più motivata a farsi allenare dal ninja copiatore.
Quella ragazzina dai capelli arancioni che possedeva un'abilità innata, dimenticata dai tanti, e che Kuji aveva confidato alla nonna. 
"Una volta ho visto un signore dai capelli biondi quando Kaguya mi aveva presa per un braccio, quando ho risposto male a mamma", le disse. "Le sue pupille erano diventate come quelle dei gatti."

Quel caldo pomeriggio d'estate però l'aspettava una grande prova.

"Lo sharingan? Lo stesso di Sasuke-kun?"
"Si."
Il sensei alzò la fascia che gli copriva l'occhio sinistro, rivelando una lunga cicatrice che glielo traversava. 
"Con questo posso usufruire del suo potere anche senza essere un Uchiha."
"E... se non sei un Uchiha, come lo hai ottenuto?"
"Non è il momento di saperlo." 

Un brocetto prese possesso del viso di Kaguya, offesa. La riteneva troppo piccola? 
La sua sensazione d'esser in qualche modo schernita però, svanì subito. Lo osservò incantata posare il coprifronte di Konoha a terra, per poi passare la mano guantata sui capelli argentati e tirarli un po' indietro, come fa un playboy. 
Le fece segno di avvicinarsi e la ragazza tremò, invasa dall'imbarazzo di avvicinarsi a pochi centimenti da una figura che diventava così divina giorno dopo giorno.  Stressata, imbarazzata e rossa in viso come un peperoncino, si sedette per terra, difronte a lui che l'aveva preceduta, e si fece guardare dagli occhi neri.
L'occhio sinistro dell'uomo divenne rosso, sotto lo sguardo impaurito della ragazzina.
"Con questo dovremmo riuscire a raccogliere il chakra sufficiente per scavare un po' più indietro nella tua memoria. Cercheremo di allungare il più possibile la durata di questa tua abilità, così da poter riprodurre l'accaduto di 4 mesi fa. D'accordo?"
Le porse una mano per stabilire un contatto tra i loro chakra, e Kaguya indulgiò un po', chiedendosi tra sé e sé come facesse a sapere di quel suo potere incontrollabile. Si ripromise di chiederglielo più tardi e posò la mano sulla sua, socchiudendo gli occhi e concentrandosi, decisa a ricordare i primissimi ricordi della propria vita.
Una debolissima massa arancione le fece alzare un poco i capelli, e quando riaprì gli occhi Kakashi notò che le sue pupille erano diventate due ellissi strette e verticali, come gli occhi di una volpe.In un attimo, tutto diventò nero.

 
"Kakashi-....! Sbrigati!"
"Arrivo Ri..., arrivo..."
"Guarda che car...a ahahah!"
"Mh..."
"Rin, come sei en....iasta!"
"Ma sensei, ha ragione! .... f..glia è proprio ...rina!"

Gli occhi castani di Rin si erano illuminati alla vista della bimba, di ormai un annetto e mezzo, che aveva da poco mosso i primi passi. Le tirava dolcemente una guancia, facendola ridere divertita, sotto l'attento sguardo di Minato che la teneva in braccio, sorridente, carezzandole i capelli arancioni che spuntavano sulla sua piccola testa. Obito, come sempre, dava intensa ragione all'amata... e lui, Kakashi, era disinteressato come sempre. Se ne stava là, a braccia incrociate, a storcere il naso per tutto quell'entusiasmo che aleggiava in quel soleggiato pomeriggio di primavera, nascondendo a fatica, poi, un sorriso intenerito sotto alla maschera.
Il tutto era chiaramente parecchio offuscato, per Kaguya probabilmente erano persone irriconoscibili e senza importanza. Ma nella mente di Kakashi era tutto chiaro, come fosse successo ieri. Un ricordo che anche lui aveva dimenticato, a causa di tutti gli eventi passati... e che era rifiorito inaspettatamente. 

I suoi occhi si riempirono di lacrime. Li chiuse abbassando il volto in un pianto soffocato e silenzioso. 
Non si rese conto che Kaguya aveva messo fine al contatto; aveva tolto la mano dalla sua e lo fissava confusa, incapace di spiegarsi cosa avesse potuto ridurre il suo sensei in quello stato.
Riprese la sua mano in ambo le proprie, stringendogliela ed accennando un "Kakashi-sensei...?".
Al suono di quella voce, decisamente troppo preoccupata ed a tratti spaventata, il ninja dello Sharingan tirò la ragazza a sé, stringendola ed affondando il viso mascherato tra i suoi capelli arancioni.
"Grazie", sussurrò, mentre il tessuto nero s'impregnava delle sue lacrime e della sua nostalgia dei tempi che furono.


Note dell'Autrice:
Sono vivaaaa! xD
Come vi dicevo, sono ancora in fissa per la mia oc Kaguya e continuo a scrivere di lei. Come mio solito scavo sempre più nel passato, ci manca solo che scrivo di lei neonata :'D Ma vi prometto che uscirà fuori qualcosina anche sulla piccola Kuji, che resta sempre in secondo piano.
COMUNQUE spero che questa piccola one shot vi sia piaciuta <3 Alla prossima!
Nota: Giusto per chiarire, avete capito chi gli ricorda Kaguya? :3 Eh si... proprio mamma Kushina! 
  
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