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Autore: marauder11    19/04/2017    2 recensioni
"Il giorno dopo, al termine delle lezioni, il professore di Pozioni ritornò esausto nel suo studio.
Scorse sulla sua scrivania una boccia di vetro dalla forma sferica; si avvicinò cauto ad essa, sembrava che qualcosa galleggiasse (...)
Un petalo, un petalo di un giglio bianco candido galleggiava in acqua, (...)Iniziò a sprofondare e, poco prima di toccare il fondo, si trasformò in un meraviglioso pesciolino rosso, che adesso guizzava qua e là..."
**
«Noi pensiamo che questo Mago Oscuro e i suoi seguaci si siano infiltrati ad Hogwarts. Pensiamo che si stiano servendo di alcuni studenti di questa scuola, non sappiamo se sotto maledizione Imperius...»
Sirius si alzò di scatto, ma l'insegnante afferrò il suo braccio. Si avvicinò al viso di Sirius e piantò le sue iridi verdi sulle grigie di Sirius, con forza e tenacia.
«So perfettamente cos'ha in mente. Voglio avvertirla: non deve assolutamente cercare vendetta per ciò che è successo al signor Potter e alla signorina Evans. Gli esiti potrebbero non essere tra i migliori... E io difficilmente mi sbaglio, signor Black. Deve fare molta attenzione, la prego. C'è qualcosa di molto più grande in ballo»
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo Cinquantasettesimo – Puzzle pieces

 

«E allora, gentaglia

Il rumore di un clacson che continuava a suonare, assordante, da almeno un quarto d'ora probabilmente aveva svegliato tutto il vicinato.

Erano le otto del mattino dell'ultimo giorno di vacanza in Cornovaglia, e Lily Evans faticava a mantenere un'espressione seria mentre era alla guida del suo furgoncino azzurro, parcheggiato davanti alla villetta sulla scogliera dei Potter.

«Potter, allora? Vuoi ancora imparare a guidare, si o no?» disse la ragazza dagli occhi verdi come l'avada kedavra.

Nel bel mezzo del giardino, in fila e in pigiama, vi erano James, Sirius, Remus e un sonnambulo Frank – doveva esserlo per forza, altrimenti non avrebbe avuto gli occhi chiusi mentre stava così ritto in piedi, come un soldato – che fissavano la ragazza come se avessero appena visto un alieno.

Erano usciti correndo poco prima dalla casa, spaventati per quel ripetuto strombazzare.

Nessuno di loro aveva intuito che potesse trattarsi del semplice suono di un clacson, dato che nessuno di loro era abituato ai mezzi di trasporto babbani.

Pensando probabilmente che qualcuno li stesse attaccando, erano usciti tutti con le bacchette in mano, ma in pigiama, dato che tutti fino a poco prima dormivano sotto le coperte.

Quella situazione per Lily era piuttosto divertente.

 

«Sta dando di matto, vero? Non può dire sul serio...» borbottò Sirius mentre sbadigliava, infastidito; mentre Remus emetteva un lungo sbadiglio di rimando.

«Suvvia, Black, cosa sono questi musi lunghi? Il sole è già alto in cielo! Ti consiglierei di darti una svegliata e di preparare il baule»

James continuava a fissare Lily, immobile, con addosso il suo pigiama blu notte e le pantofole a forma di cane che lo rendevano più buffo del solito. Ma la cosa che più avrebbe fatto sganasciare Lily così come chiunque altro dalle risate, era l'espressione sbigottita dipinta sul suo viso.

La ragazza, però, si finse scocciata; scese dal furgoncino, poi chiuse la portiera con un tonfo e si avvicinò all'ingresso della piccola villetta.

 

«Potter, non vorrai davvero guidare in pigiama e con quei... cosi... ai piedi?»

Nonostante avesse provato a mantenere un atteggiamento serio, scoppiò a ridere in faccia ad un ancora attonito James.

«Bada a come parli, ragazza. Li ho regalati io a James lo scorso natale» esclamò Sirius, incrociando le braccia al petto, e Lily mimò uno oh, allora scusami con le mani in avanti continuando a ridere.

«Ma io non pensavo tu dicessi sul serio! Insomma, vuoi davvero insegnarmi?» chiese ancora incredulo il ragazzo, un po' imbarazzato.

 

«Posso tornare a letto?»

Frank, gli occhi ancora chiusi, ruppe il momento idilliaco.

Come sempre.

«Oh, ma certo Frankie caro! Anche Remus e Sirius» disse la rossa, sorridendo, con le mani dietro la schiena. Sirius e Remus si guardarono in viso, interrogativi, mentre l'attenzione di James era stata del tutto catturata dai capelli di Lily Evans.

Come sempre.

Poco prima che Remus si chiudesse la porta verde dell'ingresso principale dietro le spalle, James si ridestò e riversò all'interno della casa come un forsennato borbottando frasi sconnesse; tutte includevano il nome “Lily Evans”, tipo “Lily Evans è venuta a prendermi” e “Per le mutande di Merlino, è proprio lei, Lily Evans”.

Sirius cominciò anch'egli a camminare verso l'ingresso, quando d'un tratto si fermò sull'uscio e si voltò in direzione di Lily che stava ancora con le mani dietro la schiena, intenta ad osservare il prato incurato del piccolo giardino.

«Beh? Che fai lì impalata? James ci metterà almeno mezz'ora per vestirsi, ti conviene entrare!»

«Oh, beh, immagino che allora in questo caso... – Sirius inarcò un sopracciglio, mettendosi le mani sui fianchi – ok, ricevuto! Entro»

La casa, seppur non fosse così grande, era molto luminosa ed accogliente.

E, con sua immensa sorpresa, sembrava anche molto ordinata.

«Quello lì è un divano, Lily. Io mi metterei comodo, se fossi in te...» disse Sirius sarcastico, che ruppe il flusso dei pensieri di lei che aveva in viso l'espressione pensierosa e stupita di chi non avesse mai visto una casa in vita sua.

Lily non se lo fece ripetere due volte; annuì frettolosamente e seguì il consiglio del ragazzo.

Un rumore di stoviglie attirò l'attenzione della rossa, che si rizzò leggermente sulla schiena per riuscire a scorgere chi ci fosse nella stanza adiacente al salottino, che doveva sicuramente ospitare la cucina.

Sirius prese posto nel frattempo, sulla sedia proprio di fronte a Lily.

«Lunastorta?»

«Mmh?»

«Cosa cucini?» chiese ancora mentre giocherellava con un elastico che aveva trovato sul tavolo, la ragazza sembrava in attesa.

«Oh, avevo pensato di preparare dei Pancakes! Ma non riesco a trovare lo sciroppo...»

Un botto fece scattare in piedi Lily e Sirius, che si precipitarono subito in cucina, trovando Remus che si teneva la testa mentre stava a gambe all'aria e una pentola enorme ad un metro da lui che continuava a vibrare per il tonfo.

Sirius, arrivato alla porta della cucina dopo Lily, allungò il collo per vedere meglio e poi scoppiò a ridere, mentre la ragazza tese subito una mano al malcapitato che la afferrò prontamente e si tirò su.

«Tutto bene?» chiese lei, mentre Remus ancora si toccava la testa, leggermente stordito.

«Oh, si. Adesso che ho un bel bernoccolo in testa grande quanto il cervello di Sirius, va più che bene...»

«Non fare il melodrammatico, Lunastorta» ribattè Sirius per nulla offeso, mentre Lily lo scrutava preoccupata.

«I pancakes, comunque, puoi prepararli lo stesso... Lo sciroppo d'acero è proprio là!» concluse la ragazza, allegra, indicando l'interno dello stipite da cui doveva essere caduta l'enorme pentola. Sirius allungò il braccio, e afferrò lo sciroppo dandolo in mano a Lily, mentre Remus iniziava a trafficare davanti alla padella che ospitava già la pastella che aveva preparato poco prima.

«Hai fatto colazione?»

Lo stomaco di Lily, che con un perfetto tempismo brontolò proprio in quel momento, rispose per lei.

«Oh, allora farai colazione con noi!»

Lily fissò un Sirius piuttosto sorridente e annuì, fintamente sconfitta; non sarebbe riuscita a dire di no, davanti a quel sorriso.

«Vuoi che ti dia una mano?»

«Se c'è una cosa che Remus sa fare, è cucinare i pancakes! Quindi, tu accomodati pure di là»

Sirius spinse Lily fuori dalla cucina che continuava a dire che le avrebbe fatto piacere aiutare, ma infine si arrese.

Entrando in salotto, la scena che si parò davanti a James Potter non poté non farlo sorridere come un'ebete.

Lily, Sirius e Remus erano seduti attorno alla tavola imbandita e facevano colazione, anche se in maniera piuttosto animata.

In silenzio, entrò quasi saltellando nella stanza e si sedette sull'unica sedia rimasta libera, tra Lily e Remus.

«Si parte subito dopo pranzo, quindi?» chiese Remus, e Lily annuì mentre si versava del succo di zucca.

«Faresti meglio a legare il tuo gatto sul parabrezza, giusto per essere sicuri che non si intrufoli dinuovo nel baule di James...»

Lily gli rivolse un'occhiata truce, mentre Remus intento ad imburrare la sua fetta di pane roteò gli occhi e passò a James il piatto di pancakes che aveva preparato e messo da parte per lui.

«Grazie, Lunastorta...»

Lily si girò di scatto, come se si fosse accorta d'improvviso della presenza di James Potter.

«Sei pronto?»

«Sono nato pronto, Evans!»

E Sirius sbuffò in una risata di sufficienza, mentre sembrava gongolarsi sul posto.

«Penso che mi unirò a voi... Così, quando riuscirò a mettere da parte un bel gruzzoletto, comprerò una bella moto babbana... Per sfrecciare davanti a Grimmauld place, si» concluse trionfante, scagliando un pugno in aria, mentre i tre ragazzi lo osservavano dubbiosi, soprattutto Lily.

«E' dove vivi tu?» chiese la ragazza, e di botto l'atmosfera sembrò farsi più seria.

«E' dove vivono i miei genitori... Io, vivo il momento» concluse il ragazzo con una nota di divertimento nella voce che in realtà celava ben altro.

«Tu non ti unirai proprio a nessuno!» esclamò James, per distogliere Sirius dai suoi pensieri poco felici.

Lily fece viaggiare il suo sguardo tra Sirius e James, che si guardavano in cagnesco, mentre Remus, seduto di fronte a lei, sembrava stesse cercando di ignorare con tutte le forze entrambi i suoi migliori amici, fingendo probabilmente che fossero solamente due insetti fastidiosi.

«In sua difesa – e gli occhi di James assunsero la forma di due cuoricini – più in mia difesa, comunque, posso dire che guidare una macchina, o come in questo caso un furgoncino, è totalmente diverso dal guidare una moto...»

«Ah-Ha!»

Esclamò James Potter, puntando un dito contro Sirius, in maniera fin troppo vittoriosa per i gusti di Lily, che infatti aggiunse

«...Ma per me non è un problema insegnare anche a te qualcosa sulle auto...»

James la guardò come se lo avesse appena sbeffeggiato, mentre un sorriso malizioso ora si faceva spazio sul viso di Sirius.

«A patto che non mi infastidiate, si intende... Potrei buttarvi giù dalla scogliera attraverso il finestrino»

La risata simile ad un latrato di Sirius invase la stanza rendendola più allegra, mentre Remus continuava a imburrare pane, indisturbato, e James lanciava a Felpato delle occhiate da serial killer.

«Ecco, questa risata ad esempio mi infastidisce»

 

* - * - * - * - * - *

 

La manica della giacca a vento verde militare di James sfiorava la mano di Lily, che sembrava rabbrividire al suo contatto ma ci metteva tutto il suo impegno per non darlo a vedere.

«Dai, io cambio le marce e tu ti occupi dei pedali...»

«Ok...»

«Ripetimi quello che devi fare!» chiese Lily, per l'ennesima volta.

Gli occhi grandi e nocciola di James fissarono il verde degli occhi a mandorla di Lily, mentre le labbra carnose del ragazzo si schiusero come ogni volta in cui si concentra prima di provare la formula di un nuovo incantesimo, pensò involontariamente lei.

«Giro la chiave, con il piede che schiaccia il pedale della frinzione...»

«Frizione, Potter»

«Oh, si, giusto... Frizione! Poi la lascio andare lentamente, mentre tu ti occupi del...»

«Io mi occupo del cambio, lo metto in folle e poi... Beh, ti spiegherò tutto passo passo... Adesso proviamo?»

James fissò Lily insicuro ma poi, incoraggiato dal sorriso di lei, sorrise di rimando e annuì.

Sirius, sul primo sedile posteriore, stava in silenzio e fissava entrambi, con un ghigno stampato in faccia che era tutto dire.

«Pronto!»

Lily annuì, così James girò la chiave, ma qualcosa di indefinito andò storto e tutti e tre fecero un balzo in avanti assieme al furgoncino.

Lily, con i riflessi prontissimi, girò in un millesimo di secondo la chiave spegnendo il motore.

 

«Amico, ci avevi quasi ucciso!»

«Oh, mi dispiace!» disse James, stridulo, più a Lily che a Sirius.

«Non fa niente, capita a tutti! Riprova, dai»

James la fissò con un'espressione indecifrabile, incredulità misto a dispiacere misto ad ammirazione misto a qualcosa che solo Godric sapeva, prima di girare nuovamente la chiave.

«Bene, così... Perfetto... Lascia andare lentamente la frizione, premi leggermente lì...»

«L'acceleratore?»

«Esatto...»

Seppur quasi a rallentatore, il furgoncino di Lily si stava muovendo in avanti da una decina di secondi lungo la strada.

Era incredibile che James non fosse ancora andato a sbattere contro qualcosa, pensò Sirius.

«Si sta muovendo! Si muove!»

«Oh, si, piccolo Galileo» esclamò Lily divertita, mentre Sirius la guardava con espressione interrogativa, chiedendosi chi diavolo fosse quel Galileo.

James procedeva tenendo le mani serrate sul manubrio, concentrato, lo sguardo fisso sulla strada, mentre Lily gli anticipava le mosse che avrebbe dovuto compiere a voce; lui si limitava ad annuire ed eseguire perfettamente, mentre Lily sorrideva, evidentemente soddisfatta del lavoro del suo “allievo”.

«E' incredibile, come diavolo si fa ad essere bravi in tutto, dico io?!» esclamò Lily con forse troppo trasporto, e James arrossì di botto, mentre il motore si spense istantaneamente e tutti e tre dinuovo si ritrovarono a balzare in avanti dai loro sedili.

James sospirò, Sirius si toccò il collo, borbottando.

«Spero tu abbia capito che non dovrai mai più fare un complimento a James in maniera così avventata, Evans. Stava per ucciderci, dinuovo!»

«Adesso, tocca a Sirius!»

James aprì la portiera e fece spazio a Sirius, che salì.

E così vi erano Sirius alla guida, Lily al suo fianco e James accanto a Lily, che a dire il vero però stava stretto, ma aveva insistito per rimanere davanti con loro due “per memorizzare meglio i passaggi, e solo se vedeva meglio da vicino poteva farlo”, aveva detto ad entrambi, ma in realtà Sirius sapeva che non sopportava l'idea che quest'ultimo fosse seduto più vicino a Lily di lui anche se solo per pochi minuti.

«Vogliamo ripassare i passaggi?» chiese la ragazza.

Sirius, con il suo giubbotto di pelle nero e i suoi capelli ordinatissimi, si voltò in direzione di Lily con un'eleganza che avrebbe steso qualsiasi ragazza, meno che Lily che sembrava praticamente e per fortuna da sempre indifferente al suo fascino.

«No, hai ripetuto milioni di volte a James i passaggi, so esattamente cosa fare!» dichiarò solenne, l'aria sicura e ribelle.

Lily fece spallucce, accomodandosi meglio sul sedile e sfiorando la spalla di James con la sua, che come lei rabbrividì.

«Quando sei pronto tu, allora, vai»

Sirius annuì.

Girò la chiave, lasciò andare lentamente la frizione e schiacciò forse il piede un po' troppo rapidamente sull'acceleratore.

«AAARGHHH!» urlò James, tenendo Lily con il suo braccio come per proteggerla, mentre Sirius continuava a procedere ad alta velocità.

«Per Merlino, Black, rallenta! Ucciderai qualcuno!»

Sirius ridacchiò, e rallentò all'istante fino a fermarsi nel bel mezzo della carreggiata.

Per fortuna, sembrava non esserci molta gente in giro quella mattina.

«Beh, parcheggio?»

«Davvero, Sirius? Credi di essere in grado di parcheggiare?»

Lily incrociò le braccia al petto, alzando un sopracciglio, mentre James ghignava in direzione dell'amico.

«Sono stato in grado di guidare senza far spegnere il motore! Perché non dovrei riuscire a parcheggiare?»

Esclamò, facendo manovra per il parcheggio.

Un botto fece arrestare Sirius, che rimase fermo, incapace di fare qualsiasi altra cosa..

I tre si guardarono in silenzio in faccia per qualche secondo, prima di realizzare che Sirius aveva appena tamponato una macchina rossa parcheggiata davanti ad un negozio babbano.

Un signore dall'aria burbera uscì immediatamente dal negozio, iniziando ad urlare insulti verso di loro.

«Levati, Black» minacciò la ragazza, e subito Sirius con un balzo saltò sul sedile posteriore, mentre Lily in fretta si metteva alla guida.

«Oh, è furioso! Cosa si fa in questi casi? Dovremmo fermarci, vero?» disse James, un tratto preoccupato.

Lily si volse a guardarlo, facendo mulinare i lunghi capelli rossi.

I suoi occhi, dello stesso colore dell'Avada Kedavra pensò Sirius per la seconda volta quel giorno, che avevano un'espressione incredibilmente malandrina, incontrarono il nocciola degli occhi in quel momento così ingenui di James.

«In questi casi, Potter... SI SCAPPA!»

Così, ingranando la retromarcia, il furgoncino sfrecciò lontano da quella via come un razzo, sotto gli sguardi attoniti e increduli di James e Sirius.

I due ragazzi non riuscivano a trattenere le risate, mentre il proprietario della macchina tamponata continuava a correre a piedi urlando chissà quali insulti e maledizioni ai tre.

«Non vedo l'ora di raccontarlo a Remus! Entrerai a far parte dei Malandrini, Lils... Cosa deve fare questo qua? - Sirius non riusciva a trattenere la sua eccitazione, mentre James continuava a guardare Lily come se avesse visto la madonna – altro che James Potter come malandrino capo!»

 

*-*-*-*-*

Binario 9 ¾

 

«Alice avrà preso la sua pozione?» mormorò Lily, preoccupata, più a sé stessa che alla sua amica, mentre trascinava il carrello su cui era poggiato il suo baule e, insieme a Mary, si avviava verso il binario 9¾.

«Spero vivamente di si! Non vorrei che stesse male come al ritorno dalla Cornovaglia...»

Il tono di Mary era leggermente scocciato; vedere Alice vomitare per tutto il viaggio verso Birmingham il giorno prima, diciamo che non era stato proprio un bello spettacolo. Non avrebbe voluto assistervi dinuovo...

«E' così pieno di babbani oggi...»

«Beh, niente di nuovo... Vedi qualcuno dei nostri?»

Le due ragazze, con i loro berretti di lana in testa e i bauli al seguito, si alzarono sulle punte dei piedi nell'intento di riuscire a scorgere qualcuno dei loro compagni. Come sempre, King's Cross era sporca; il suolo era pieno di volantini che pubblicizzavano attività commerciali, in qualche angolo vi era qualche stralcio della Gazzetta del profeta del giorno precedente.

Tutto era in fermento; i genitori, zii e parenti vari, avevano occhi solo per i loro figli o nipoti che quel giorno sarebbero ripartiti per trascorrere l'ultimo trimestre alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Lily era arrivata lì insieme a Mary e al signor Macdonald, che le aveva accompagnate da Birmingham a Londra tramite metropolvere fino a Diagon Alley, poi si erano recati con un auto presa in prestito dal Ministero fino alla stazione ferroviaria.

«Remus! REMUS!»

Il ragazzo vide Lily probabilmente prima che potesse sentirsi chiamare dalla stessa a gran voce.

«Ragazze! Avete visto gli altri? Ci conviene salire, o non troveremo posto!»

«Hai ragione, eppure avevamo detto di incontrarci qui!»

Due ragazzi affascinanti, uno dei due leggermente più alto dell'altro, camminavano spalla a spalla e a passo baldanzoso trascinando i loro bauli, chiacchierando allegramente tra loro.

Uno dei due che indossava una giacca in pelle da biker, aveva attirato l'attenzione di molte persone per il suo abbigliamento da babbano; l'altro, invece, continuava a toccarsi il ciuffo e a sorridere a tutti quelli che gli rivolgevano un saluto.

«Eccola, la coppia più bella del mondo...» disse solenne Mary incurvando le labbra in un sorriso malizioso mentre incrociava le braccia al petto.

«Ehilà, plebaglia!» urlò James sorridendo, allargava le braccia.

«Bonjour a tout le monde! Qualcuno ha visto Petey?» chiese Sirius.

«Nessuna traccia! Eppure dovrebbe essere qui, da qualche parte... E gli altri?» esclamò James mentre lasciava scorrere lo sguardo tra la folla, poi fissò Lily.

«Alice dovrebbe arrivare con Emmeline, che ieri si è fermata a dormire dai Paciock... Quindi dovrebbe arrivare con Frank, mentre Adam avrebbe accompagnato Marlene... E' meglio se saliamo e occupiamo due scompartimenti per tutti»

Poco dopo, un fischio prolungato avvertì i ragazzi che era giunto il momento di salire sul treno, e così fecero, sperando che i loro amici fossero già a bordo.

Remus, con la divisa e la spilla con la “P” appuntata sul petto, si sedette sul sedile dello scompartimento che divideva con i malandrini. Prese la sua copia della Gazzetta del Profeta e la dispiegò, iniziando la sua lettura. Un istante dopo, Sirius lo vide sbiancare sotto ai suoi occhi, mentre James aiutava Peter a sistemare il baule sotto il suo sedile.

«Sentite qua! “Intero villaggio babbano disabitato, popolazione scomparsa da più di una settimana”»

I quattro ragazzi si guardarono per qualche istante, senza proferire parola.

«Credete che sia...»

«E' certo che sia così, Remus» esclamò Sirius, poggiando i piedi sulle gambe di James, seduto al suo fianco.

«Aveva ragione mio padre, quando mi ha detto che sarebbe successo ancora e che dovremmo iniziare a farci l'abitudine...» concluse James, l'aria inconsolabile mentre guardava fuori dal finestrino.

«Voi sapete chi c'è dietro?» chiese Peter, a bassa voce.

«Oh Coda, giusto, tu non sai!»

Il ragazzo fece vagare il suo sguardo interrogativo sui visi preoccupati dei suoi tre migliori amici.

Remus ripiegò delicatamente il giornale e se lo rimise in tasca. Fissò i suoi occhi su quelli acquosi di Peter, poi sospirò.

«Hai letto i giornali, in questi giorni, amico?»

«Oh beh, no, ma so dell'attacco al Ministero...»

«Ricordi quello che mi disse tempo fa Minnie?» chiese Sirius, alludendo alla conversazione avvenuta qualche tempo prima tra lui e la professoressa McGranitt.

«Aveva ragione, Petey. Su tutto»

«Esiste veramente, quindi, un mago oscuro che sta creando questo... Esercito? Che... che vuole eliminare i mezzosangue e i babbani?» sussurrò, impaurito, e i tre annuirono.

«E non è tutto!» esclamò teso il giovane occhialuto, alzandosi di scatto, mentre l'atmosfera in quello scompartimento si faceva più cupa.

«Mio padre crede, anzi, è certo che si sia infiltrato ad Hogwarts... Crede che quelli che hanno attaccato Lily e me siano comandati da lui...»

Peter sbiancò definitivamente. Non era mai stato particolarmente impavido, non comunque più coraggioso dei tre suoi amici presenti che erano tra le persone più audaci – più forse spericolate – e altruiste che avesse mai conosciuto.

Che poi, si sa; tutti hanno paura, ma a lui non veniva mai facile nascondere le sue emozioni, soprattutto la paura.

Era sempre stato un libro aperto.

Non sapeva che quell'emozione, il terrore, l'avrebbe accompagnato per tutto il resto della sua vita, e che la codardìa sarebbe diventata la sua condanna.

 

 

*-*-*-*-*

 

 

«Marlene, mi hai spinto!»

Il rumore di un tonfo e la voce di Lily interruppero il silenzio che avvolgeva lo scompartimento dei Malandrini da circa mezz'ora, da quando avevano parlato a Peter delle sparizioni.

Lily aveva la testa dentro lo scompartimento, mentre lottava contro qualcuno che sghignazzava per non caderci dentro.

«Scusate, spero di non aver interrotto niente... Io, volevo bussare... MA RAGAZZE!»

Un coro di risate investì una scocciata Lily, mentre Peter, Remus, Sirius e James la osservavano con aria interrogativa.

«Che succede, lì fuori?» chiese Remus, alzandosi in piedi con calma.

«Eravamo in corridoio e i primini hanno iniziato a lanciare incantesimi a caso... Io ero entrata un attimo in uno scompartimento per parlare con un Caposcuola, mentre un incantesimo rallegrante abbastanza potente, direi, ha investito le altre in pieno...»

«Uuh, ecco perché questo baccano!»

Sirius si decise ad alzarsi, l'aria divertita, ed invitò Lily ad entrare.

Le ragazze, che fino a quel momento avevano fatto pressione sulla schiena di Lily, caddero una sopra l'altra dentro lo scompartimento dei Malandrini.

«Alice! Ti alzi? Mi stai schiacciando! Ahahahaa» urlò Marlene, in preda ad un attacco di ridarella.

«Sei forse un cinghiale?» chiese Mary, il viso rosso e le lacrime scorrevano lungo il suo viso per le risate.

«Non sei affatto divertente!» protestò la ragazza, tra le risate, mentre Emmeline letteralmente piangeva.

«Ma... Ma... Ahahhahaa»

«Su ragazze, tiratevi su!» disse Remus, porgendo una mano ad Alice che stava sopra le altre.

«Ahahaha! Su!»

Con un balzo, Alice si alzò, mentre le altre ridevano convulsamente guardando il ragazzo, come se Remus fosse il miglior comico che avessero mai visto. Sirius guardò James, incapace di dire qualsiasi cosa.

«Non penso si stia tanto bene lì, comunque...» emerse James che, assieme a Sirius, aiutò le altre a tirarsi su.

Lily osservò le ragazze con l'indice poggiato sulle labbra e la fronte corrugata, cercando di ricordare se ci fosse qualche incantesimo inverso che potesse farle ritornare come prima.

Era stato divertente vederle così allegre per i primi uhm, dieci secondi, forse? Ma adesso non ci trovava più niente di divertente.

Anzi, stava per venirle un'emicrania.

Così come al povero Peter, che sembrava volersi amalgamare al suo sedile.

«Oh! Remus! Mi sono ricordata! Dobbiamo subito andare alla riunione dei prefetti...»

«Ahahaha! Prefetti!» esclamò Mary, e un nuovo coro di risate investì lo scompartimento.

«Ti assicuro che non ci troveresti niente da ridere a quelle riunioni, MacDonald» disse Lily, pungente, dimentica per un attimo che la sua amica, così come le altre, fosse sotto l'effetto di un incantesimo.

«Ma non potete lasciarci con loro... Siamo in tre – guardò Peter che sembrava quasi spaventato dalle ragazze – ok, come se fossimo due! E loro sono in quattro...»

Lily guardò James, sinceramente dispiaciuta per aver portato lì le sue amiche, ma non sapeva davvero a chi altro affidarle, dato che Frank era andato poco prima a cercare due suoi amici Tassorosso che aveva incontrato a King's Cross e a cui aveva promesso di trascorrere un po' di tempo insieme.

«Prima di andare alla riunione cerchiamo Frank e lo mandiamo qui, d'accordo?»

James annuì, mentre Sirius alle sue spalle continuava a prendersi gioco delle ragazze.

«BU!»

«AHAHAHHA»

«BA!»

«AHAHAHAH»

«Sirius, potresti smetterla, per l'amor del cielo?»

«Ahahaha per l'amor del cielo!» esclamò Alice, e il coro di risate ripartì, e andò avanti così per l'ora successiva, quando l'effetto dell'incantesimo svanì per fortuna del tutto.

 

Ritardo imperdonabile, dovuto al fatto che non sono mai stata convinta di pubblicare questo capitolo.
Troppi dialoghi, poca introspezione. Capitolo inutile, non succede niente di particolarmente rilevante.
Titolo scelto quasi a casaccio; Puzzle Pieces indica quei pezzi del puzzle che iniziano ad incastrarsi fino a fare quadrare tutto e far tornare tutto alla "normalità" (più rivolto a JamesxLily che ad altri). Ho paura che la storia inizi a diventare noiosa, l'ultima cosa che voglio è scrivere qualcosa che annoi voi e che risulti scontata.
Vi prego di farmi sapere cosa ne pensate, cosa secondo voi andrebbe approfondito (nel caso in cui stessi trascurando qualcuno o qualcosa) e cosa dovrei evitare di fare. 
Mi SCUSO immensamente per il ritardo davvero. NOn dico altro perché mi rendo conto di essere diventata noiosa e ripetitiva per le numerose scuse. Fosse per me, starei sempre qui a scrivere e scrivere e pubblicare, chi scrive sa quanto farlo dia ossigeno al corpo e alla mente, ma purtroppo tra i numerosi impegni non mi è sempre possibile farlo.
Ho già buttato giù qualche altra idea ma qualche suggerimento dai miei lettori (ditemi che non vi siete stufati tutti, vi prego :( ) Sarebbe stra gradito!
Un bacione
Spero abbiate trascorso delle buone vacanze di Pasqua!
Marauder11

 

  
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