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Autore: Mikke    19/04/2017    1 recensioni
"Jo, Naruto! Sakura!"
"Kakashi-Sensei! Cosa ci fai qui?" chiese Naruto, sorpreso dall'arrivo inaspettato del suo maestro. Il Ninja Copia era rimasto occupato per più di un mese in una missione al villaggio della Sabbia. Naruto e Sakura stavano camminando silenziosamente sulle strade del centro di Konoha e non avevano visto il loro maestro da quando era partito per la missione. Ora era seduto sul ramo di una quercia sopra le teste dei suoi allievi.
"Ho delle notizie per voi!" rispose Kakashi, mostrando il più sincero dei suoi sorrisi.
"Notizie buone o cattive?" chiese Sakura, dubitosa. Ormai sapeva che ci si poteva aspettare di tutto da uno come Kakashi.
"Buone, ovviamente." disse il Ninja Copia, scendendo dall'albero su cui era seduto. Atterrò tra Sakura e Naruto e mise le sue braccia sulle loro spalle, stringendoli affetuosamente. "Vi racconterò tutto, ma prima lasciate che vi offri una ciotola di ramen all'Ichiraku."
"Kakashi-Sensei, come mai così gentile, -tebayo?" chiese il ragazzo dai capelli biondi, guardando insospettito il suo maestro, che sembrava essersi trasformato completamente in un'altra persona.
Una volta arrivati all'Ichiraku, Kakashi disse tutto d'un fiato: "Tsunade ci ha regalato una barca!"
"Cosa?!"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Iruka Umino, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Yamato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Naruto e Sakura camminavano silenziosamente lungo le strade illuminate del centro di Konoha. Entrambi pensavano all’ultima missione che avevano eseguito due settimane fa, che però era risultata un grande fiasco. Erano partiti a Yamato e Sai, i nuovi membri del Team 7, per raggiungere il ponte Tenchi, situato nel Paese dell’Erba. Una volta arrivati al ponte incontrarono Kabuto, e dopo uno scontro con Orochimaru lo seguirono fino al suo nascondiglio sotterraneo. Nel nascondiglio segreto di Orochimaru incontrarono Sasuke, dopo tre lunghi anni passati senza la sua presenza. Sasuke, ormai diventato ostile e crudele, volle uccidere i suoi vecchi compagni, ma Orochimaru e Kabuto lo fermarono dicendo che il Team Kakashi li avrebbe aiutati a sconfiggere l’Akatsuki e così essere un passo più vicini alla morte di Itachi. Così i tre scomparvero lasciando Naruto e Sakura con il cuore a pezzi. Il Team 7 ritornò a Konoha, dopo aver fallito la loro missione principale: riportare Sasuke al villaggio della foglia.
Erano passate due settimane dall’incontro con Sasuke. Naruto si era isolato da tutti rimanendo a casa sua da quando era tornato dal Paese dell’Erba, fino a quella sera, quando Sakura bussò alla sua porta e gli chiese di uscire a mangiare da Ichiraku. Sakura voleva sollevare d’umore il povero Naruto, che era rimasto molto male nel vedere come Sasuke era cambiato così tanto in solo tre anni. Sakura aveva visto il ragazzo dai capelli biondi da tanto tempo ed era rimasta preoccupata per lui. Quella sera Naruto non aveva proprio voglia di uscire quella sera, ma non poteva dire di no a Sakura, oppure al ramen del signor Teuchi e di sua figlia Ayame. E poi, non poteva rinunciare ad un “appuntamento” con Sakura-chan. Così chiese a Sakura di aspettarlo per un minuto, tolse il pigiama e indosso dei pantaloncini ed una felpa arancione. Naruto raggiunse la ragazza dai capelli rosa che lo stava aspettando fuori e chiuse la porta a chiave. Era una calda sera d’estate, non si vedeva nemmeno una nuvola nel cielo stellato. Naruto e Sakura camminavano in silenzio, diretti al chiosco. Incontrarono Shikamaru e Choji, i quali il mattino dopo sarebbero dovuti partire per una missione di livello B, in compagnia di Tenten. La missione consisteva nel recuperare delle armi da una fabbrica situata nella parte sud-orientale della Nazione del Fuoco. Dopo aver chiacchierato per diversi minuti con i due membri del Team 10, Shikamaru e Choji si allontanarono dicendo che si sarebbero dovuti preparare per la missione dell’indomani.
Erano all’incirca le otto di sera. Naruto e Sakura avevano superato il negozio di fiori di Ino, e si stavano dirigendo verso la loro meta, quando sentirono una voce molto familiare provenire da sopra le loro teste:
"Jo, Naruto! Sakura!"
"Kakashi-Sensei! Cosa ci fai qui?" chiese Naruto, sorpreso dall'arrivo inaspettato del suo maestro. Il Ninja Copia era rimasto occupato per più di un mese in una missione di livello A al villaggio della Sabbia. Per questo Naruto e Sakura non avevano visto il loro maestro da quando erano partiti per la missione con Yamato e Sai. Ora era seduto sul ramo di una quercia e stava leggendo un libro di quelli che aveva scritto Jiraiya, intitolato “Il paradiso della pomiciata”.
“Buonasera, Kakashi-Sensei! Come è andata la missione?” disse Sakura, mentre scostò una delle sue ciocche rosa dietro l'orecchio.
"Molto bene, non ho dovuto usare nemmeno usare lo Sharingan" rispose Kakashi, mostrando il più sincero dei suoi sorrisi. Chiuse il suo libro e lo mise nella tasca posteriore, dicendo: “Ho delle notizie per voi!”
"Notizie buone o cattive?" chiese Naruto, dubitoso. Ormai sapeva che ci si poteva aspettare di tutto da uno come Kakashi.
"Buone, ovviamente." disse il Ninja Copia, scendendo dall'albero su cui era seduto. Atterrò tra Sakura e Naruto e mise le sue braccia sulle loro spalle, stringendoli affettuosamente. "Vi racconterò tutto, ma prima lasciate che vi offri una ciotola di ramen all'Ichiraku."
"Kakashi-Sensei, come mai così gentile, -tebayo*?" chiese il ragazzo dai capelli biondi, guardando insospettito il suo maestro, che sembrava essersi trasformato completamente in un'altra persona.
“Tsunade mi ha raccontato tutto quello che era successo durante la missione al ponte Tenchi e volevo solo assicurarmi che stavate bene.” rispose il maestro. “Insomma, mi dispiace di non essere potuto venire con voi, tutto qua.”
“Capisco.” disse il ragazzo dagli occhi azzurri, annuendo. Sapeva che Kakashi in parte si sentiva in colpa per come Sasuke era cambiato. Lui era il maestro del superstite del clan Uchiha, avrebbe dovuto intuire che Sasuke avrebbe fatto di tutto per vendicare il suo clan, pur di dare il suo corpo ad Orochimaru.
Appena arrivati al chiosco Kakashi ordinò due ciotole di Miso-ramen per i suoi allievi e si sedette su una delle sedie girevoli. Naruto e Sakura erano impazienti di sapere sulle notizie di cui Kakashi aveva parlato prima. Il Ninja Copia, a volta sua mise una mano nella tasca, prese il suo libro e cominciò a leggerlo. Passò circa un minuto di completo silenzio, finché Sakura non riuscì più a trattenersi e esclamò, con occhi luccicanti come smeraldi:
“Allora, Kakashi-Sensei, sputa il rospo!”
“Scusa, scusa, stavo solo pensando ad una cosa…” disse il Jonin, congiungendo le mani in segno di perdono, e facendo cadere involontariamente il suo prezioso libro. Si chinò a terra e raccolse il libro, poi disse: “Oggi ero andato a fare rapporto a Tsunade per l’ultima missione e lei mi raccontò della vostra missione. Mi ha detto che tu, Sakura, sembravi molto triste quando eri andata nel suo ufficio per fare rapporto con Yamato. Ha detto che non aveva visto Naruto da quando era tornato dal Paese dell’Erba e che era preoccupata per lui. Era dispiaciuta perchè Sasuke era diventato completamente un’altra persona, che vi aveva persino aggrediti. E così decise di darvi un regalo, come un dono per il vostro impegno.” Teuchi, il vecchietto che cucinava all’Ichiraku, aveva intanto posato le due calde ciotole di ramen sul banco, augurando buon appetito.
“Grazie per il cibo, dattebayo!” disse Naruto, annusando il delizioso profumo proveniente dai noodles.
“Non c’è di che, Naruto!” poi aggiunse: “Sakura-chan, Kakashi-san! Che piacere rivedervi!”
“Buonasera!” disse Kakashi, sorridendo. Quando il vecchietto sparì dietro alle tende, i tre membri del Team 7 continuarono il loro discorso.
“Ebbene?” disse Sakura, impaziente di sapere cosa Tsunade le avrebbe mai potuto donare. Naruto, invece, aveva già iniziato a mangiare il proprio ramen.
“Ecco… Tsunade vi ha regalato…” Ora anche Naruto aveva smesso di mangiare e i suoi allievi lo guardavano in un modo così intenso che non si sarebbe sorpreso se il loro sguardo avrebbe potuto folgorarlo da un momento all’altro. Così disse, tutto d’un fiato:
“Tsunade vi ha regalato una nave!”
“Cosa?!!” esclamarono i due sedicenni, in coro. Erano rimasti tanto sorpresi che rimasero in silenzio per alcuni secondi, finché Sakura chiese: “Una nave? Kakashi-Sensei, spiegati meglio!”
“Beh, sì, in pratica è una caravella a vela triangolare. Tsunade vi ha regalato una vacanza in mare.  A bordo della nave non ci sono marinai, quindi è praticamente la vostra. Avete il permesso di utilizzarla quando volete, durante i vostri giorni di vacanza. Ovviamente viaggerò  con voi , se me lo concedete.” disse Kakashi, e un sorriso spuntò sulla sua maschera. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo tra loro.
“Dobbiamo ancora pensarci, maestro. Dubito che riuscirò a sopportare un altro dei tuoi libri a bordo della mia nave.” disse Naruto, tentando uno scherzo. “E poi, avrei intenzione di portare qualcun altro insieme a me.”
Kakashi fece finta di essere rimasto offeso, ma non riuscì a trattenersi a lungo e scoppiò in risate. Ben presto anche i suoi allievi seguirono il suo esempio e le loro risate echeggiarono in tutte le vie di Konoha.

“L’hai già vista?” chiese Naruto al suo maestro. I suoi grandi occhi celesti scintillavano nel buio. Dopo aver mangiato i tre avevano deciso di fare una passeggiata al parco. Stavano camminando su un sentiero ed erano affiancati da una fila di aceri, mentre le stelle in cielo splendevano più intense che mai.
“Intendi la caravella? No, non l'ho ancora vista. Ti ho già detto che appena Tsunade mi ha parlato della nave, sono andato da voi per riferire il messaggio.” spiegò Kakashi per la seconda volta.
“Quindi andremo in viaggio solo noi tre del Team 7?” chiese Sakura, sbadigliando.
“No, no.” rispose il maestro. “Ognuno di voi avrà la possibilità di portare con sé un ospite, quindi scegliete con cura. Ah, giusto…” aggiunse il Jonin. “Non potete portare con voi nessuno che faccia parte di un Team. Una vacanza potrebbe solo scombussolare tutti i loro piani e le missioni che devono eseguire.” concluse Kakashi, mettendo le mani sulla nuca, ovviamente coperta dalla maschera di stoffa.
“Quindi non possiamo portare con noi nè Ino nè Hinata?” disse la ragazza, riluttante.
“E neanche Shikamaru, -tebayo?”
“Esatto.” confermò il Ninja Copia.
“Oh, per me non c’è nessun problema, ho già deciso chi porterò con me.” dichiarò Naruto, facendo scivolare una mano sui capelli biondi.
“Chi?” chiese Sakura, incuriosita. Ma Naruto non fece tempo a rispondere perchè una figura verde si stava avvicinando a loro con massima velocità.
“Naruto-kun! Sakura-chan!”
“Come va, Lee?” chiese la ragazza quando Rock Lee si fermò vicino a loro, ansimando. Indossava, come al solito,  la sua tuta verde e il suo giubbotto da chunin, mentre sulle caviglie portava degli scaldamuscoli arancioni. Gocce di sudore scendevano sulla sua fronte.
“Bene, sto facendo un allenamento notturno. Mi dispiace, non posso fermarmi a lungo. La passione arde dentro al mio cuore. Lo sai, si è giovani solo una volta! Ci vediamo, Sakura-chan!” disse il ragazzo dai capelli a caschetto tutto d’un fiato, poi se ne andò più veloce di quanto fosse venuto.
“Dunque, chi inviterai?” ripeté Sakura.
“Beh…” Naruto si fermò a guardare la ragazza dai capelli rosa: “È una sorpresa!” esclamò, facendo un sorriso a trentadue denti.
“Comee?! Bakayaro*¹!” lo rimproverò la Chūnin, colpendolo sulla testa.
“Sa-Sakura-chan, mi fai male…” balbettò il biondo, spaventato dalla forza della sua temibile compagna di squadra.
“Tu chi hai scelto come ospite, Sakura?” domandò Kakashi, in un tentativo di cambiare discorso.
“Non lo so…” rifletté Sakura “Le uniche donne che forse vorrei avere a bordo con me sono Kurenai, Anko oppure Shizune, ma immagino che siano tutte molto occupate. Quindi…”
“Non hai bisogno di decidere adesso. Partiremo tra una settimana.” disse Kakashi, in modo comprensivo.
“Un’ultima domanda, Kakashi-Sensei. Quanto durerà il viaggio?” chiese Naruto.
“L’Hokage-sama vi ha dato 45 giorni di vacanza.”
“Un mese e mezzo? Credevo due settimane, come farò ad allenarmi?” domandò il ragazzo, affondando le mani nelle tasche della felpa arancione.
“Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo.” rispose il maestro facendo l’occhiolino. Poi aggiunse, dopo aver sbadigliato: “Ragazzi, si è fatto tardi. È meglio che ritorni a casa. Buonanotte!”
“A domani, Kakashi-Sensei!” pronunciarono gli allievi, prima che il Jonin scomparve in una nuvola di fumo.
 

Angolino dell’autore (o dell’autrice, chi lo sa?):
Salve a tutti, ho quattordici anni e ovviamente adoro scrivere, soprattutto su Naruto. Questa è la mia prima fanfic. Spero che l’avete trovata interessante. Uscirà un nuovo capitolo ogni martedì, a partire dalla prossima settimana. Quindi per favore, recensite e commentate ò_ò.  Un saluto a tutti, Mikke.

P.S: Chi inviteranno Naruto e Sakura come ospiti sulla caravella? Lo scoprirete solo nel prossimo capitolo! ( Haha, mi sembra di essere uno di quei conduttori alla fine dei TV show… ò_ò)

* Per chi non lo sapesse, -tebayo è un'abbreviazione di dattebayo, una parola che viene spesso detta da Naruto alla fine di una frase. In realtà la parola non ha alcun significato. Nell'anime in inglese, dattebayo viene sostituito da: “Believe it!”, che in italiano vuol dire “Credici!”

*¹Bakayaro vuol dire stupido in giapponese.

 
   
 
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