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Autore: Nicoletta1993    19/04/2017    2 recensioni
[Quella mattina Sakura si svegliò consapevole dell’importanza di quella ventosa domenica mattina di aprile: Sasuke sarebbe rientrato dalla missione, che per il giovane Uchiha si trattava di un viaggio di redenzione, che per ben nove anni lo aveva tenuto lontano dal villaggio, da lei e dalla loro figlia Sarada.]
Il ritorno di Sasuke è tanto atteso dalla figlia Sarada e dalla moglie Sakura. In questo capitolo ho voluto raccontare il tanto atteso ritorno di Sasuke sia da parte di Sarada (anche se brevemente) sia dal punto di vista di Sakura.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Quella mattina Sakura si svegliò consapevole dell’importanza di quella ventosa domenica mattina di aprile: Sasuke sarebbe rientrato dalla missione, che per il giovane Uchiha si trattava di un viaggio di redenzione, che per ben nove anni lo aveva tenuto lontano dal villaggio, da lei e dalla loro figlia Sarada. Si alzò con un nuovo entusiasmo e si preparò la colazione; decise di lasciar dormire qualche ora in più sua figlia e si sedette al tavolo della cucina cominciando a sorseggiare il thè appena preparato. Cominciò a riflettere su quei lunghi anni passati in assenza di suo marito e a tutte le difficoltà superate nel crescere Sarada da sola. Più e più volte la bambina aveva chiesto notizie del padre e ogni volta Sakura le rispondeva che presto sarebbe ritornato a casa da loro anche se effettivamente non sapeva quanto tempo sarebbe passato prima che Sasuke ritornasse da loro. Spesso si era ritrovata ad affrontare pensieri cupi che la portavano a pensare che il ragazzo non sarebbe mai rientrato lasciandola sola. Poche volte l'Uchiha le aveva mandato delle brevi missive chiedendo loro notizie senza lasciar trapelare dove fosse anche perché era consapevole che Sakura sarebbe andato a cercarlo prima o poi e lui necessitava di quel tempo per ricucire ferite, almeno provare a farlo,  che avevano lacerato la sua anima. I pensieri della donna furono interrotti dall’arrivo di Sarada che fece il suo ingresso in cucina.

- Buongiorno. – disse la bambina, strofinandosi gli occhi.
- Buongiorno a te tesoro! Ti preparo la colazione! – rispose l’Haruno alzandosi e cominciando a preparare il the anche per la figlia servendoglielo pochi minuti dopo.

Sarada era una bambina come tutte le altre sebbene passava molto spesso del tempo da sola e quando non lo era trascorreva le sue ore in compagnia del suo compagno di team Boruto. La piccola di casa Uchiha era ben consapevole del rientro del padre ma era al quanto intimorita del suo primo incontro con lui poiché non sapeva affatto chi fosse, cosa facesse e lo conosceva solo dai pochi racconti di sua madre e da una fotografia sul suo comodino che la ritraeva a pochi mesi in braccio a lui. Non aveva alcun ricordo di alcun momento passato in compagnia e quel vuoto sarebbe stato difficile a colmare ma sapeva bene che il suo amico Boruto poteva capirla perfettamente; come lei anche il biondo Uzumaki passava poco tempo con il padre a causa della sua carica di Hokage.

- A cosa pensi tesoro? – domandò Sakura, notando l’espressione pensierosa della figlia.
- Sto pensando a papà. Oggi rientra dalla missione giusto? –
- Sì anche se non so bene quando Sarada. Non temere, andrà tutto bene. –

Le parole della madre la rassicurarono: lei sapeva sempre cosa dire e lo faceva sempre nei momenti migliori infondendole quella sicurezza che le mancava.

- Vado a prepararmi ho appuntamento con il maestro Kakashi e Boruto per un allenamento speciale. – disse la bambina, alzandosi da tavola.

Sakura non obiettò consapevole dell’agitazione che la figlia stava provando in quel momento. La salutò nel momento in cui uscì di casa e si apprestò a rassettare la casa finchè ricevette una telefonata dell’Uzumaki.

- Sakura-chan buongiorno! Come stai? La piccola Sarada è con Boruto? – domandò Naruto.
- Sì avevano un allenamento con il maestro Kakashi. Che succede Naruto? Non è da te chiamarmi così improvvisamente. – rispose la giovane kunoichi sperando vivamente che il motivo della chiamata fosse la presenza dell’Uchiha nel suo ufficio.
- Mi domandavo se ti andasse di passare in ufficio appena puoi ho bisogno di parlarti di una  questione piuttosto urgente. –  spiegò il biondo.
- Sarò da te tra poco. – terminò la rosa riagganciando la cornetta.

Con il cuore a mille si preparò in tutta fretta e uscì di casa. Quando bussò alla porta dell’ufficio dell’Hokage fu invitata ad entrare e i suoi occhi cominciarono a scrutare la stanza notando l’assenza di Sasuke.

- Dimmi Naruto. – disse Sakura, accomodandosi sulla prima sedia libera da scartoffie e documenti.
- Come ben sai oggi ritornerà Sasuke. Non domandarmi quando e come perché non ne so nulla. Volevo solo parlarti della festa che vorrei organizzare per il suo rientro. – propose il ragazzo, scrutando l’amica.
- Sai meglio di me che Sasuke non è incline alle feste e alla confusione. – precisò lei, sorridendo appena.
- Proprio questo è il punto. Non voglio organizzare una festa in pompa magna ma solo una cena per domani sera a casa mia. Saremo solo io, Hinata, tu, Sasuke e i bambini. Penso che ci farebbe bene passare del tempo tra di noi. Ti prego Sakura-chan devi dirmi di sì! – implorò l’Uzumaki sorridendo sornione alla rosa.
-  E sia! – accettò lei ricambiando il sorriso dell’amico – più tardi chiamerò Hinata e ci metteremo d’accordo! –
- Sei fantastica Sakura! – affermò il biondo.

I due parlarono ancora per qualche minuto riguardo all’ospedale che Sakura aveva preso in gestione e successivamente la ragazza si congedò. Quella mattina poche persone giravano per le vie del villaggio, tutti intenti a godersi di quella giornata di riposo. La kunoichi si diresse al negozio di fiori di Ino e come tutte le domeniche acquistò delle orchidee bianche. Una volta uscita dal negozio si diresse verso il cimitero di Konoha e depose i fiori appena acquistati su una tomba in particolare, quella di Itachi Uchiha. Ripulì la tomba dalle foglie cadute in quei giorni e vi posò le orchidee sedendosi poi ai piedi della lapide. Molto spesso si ritrovava lì e si metteva a parlare rivolgendo ad Itachi domande che, ovviamente, non trovavano risposta. Quello era l’unico luogo che riusciva a trasmetterle un po’ di pace e serenità.

- Che ci fai qui? – domandò una voce alle sue spalle.

Al suono di quella voce così familiare la ragazza raddrizzò la schiena sorridendo.

- Sono venuta a trovare una persona cara a mio marito. – rispose lei, per poi alzarsi in piedi.

Nel momento in cui si voltò i suoi occhi furono immediatamente catturati dalla vista di Sasuke che le sorrideva. Si fiondò verso di lui e le sue mani si strinsero intorno alla vita del ragazzo che prontamente la strinse a sé. Non servivano parole in quel momento: Sasuke e Sakura erano consci del fatto che bastava poco per capirsi a vicenda. Le era mancata e quell’abbraccio da parte sua valeva più di mille parole.

- Sarada? – domandò l’Uchiha stringendo la mano alla moglie.
Con quella domanda il moro le faceva comprendere quanto anche lui fosse impaziente di incontrare la figlia.
- Ti sta aspettando, andiamo. –

L’Haruno strinse la mano del marito e insieme cominciarono a dirigersi al loro vecchio campo di addestramento consci di trovare la piccola Sarada impaziente di vederli e incontrare finalmente il suo papà.




Eccomi qui con una breve one-shot! In questi giorni sono molto ispirata e sto pubblicando a raffica! Che ne pensate di questa one-shot? Sono molto curiosa di ricevere i vostri commenti!

A presto con nuovi aggiornamenti un abbraccio,

Nicoletta1993
  
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