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Autore: Heartspowl    20/04/2017    3 recensioni
Il pensiero che quella ragazza fosse sempre lì per lui, come se potesse percepire i momenti in cui aveva più bisogno di compagnia - nonostante lui cercasse di allontanare tutto e tutti e chiudersi nel proprio mondo -, infondo lo rendeva felice, lo entusiasmava. Inizialmente si era mostrata come la solita fangirl, che strillava "sasuke-kun" di qua e di là, e l'aveva ritenuta davvero come una scocciatura. Ma nel corso del tempo aveva notato che cercava di lasciargli i propri spazi, di non stargli troppo addosso; aveva notato che si preoccupava veramente per lui, e che era davvero intenzionata ad aiutarlo e supportarlo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Our Little Secret.


"Il mio sogno per il futuro... beh... shannaroooo...!!"

"Che tipa." Kakashi guardò il cielo, sorridendo, sotto alla maschera che aveva nascosto da sempre il suo viso. 
Si lasciò carezzare i capelli argentati dalla leggera brezza che cullava dolcemente Konoha in quella giornata primaverile, facendo volteggiare in aria petali di fiori vari e di sakura.
Le prime cotte, l'ingenuità infantile, i primi sogni rivolti al futuro sperando di passare il resto della propria vita con la persona amata. L'ingenuità di vivere in un sogno, senza nemmeno poter (o voler) immaginare gli ostacoli che si sarebbero senza dubbio parati davanti a sé nel corso della propria vita, e che sarebbero stati pressoché impossibili da scavalcare.
L'ingenua espressione innamorata di una dodicenne, gli sguardi languidi pieni di speranza; sguardi che gli ricordavano tanto la sua compagna di squadra, che non era riuscita a realizzare nulla di tutto ciò.
Sospirò, chiudendo gli occhi, e sperando con tutto sé stesso che, questa volta, il destino potesse giocare a favore della fanciulla dai capelli rosa.

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"Sasuke-kun!" 
La voce dal timbro stranamente pacato della ragazzina risuonò nell'aria, facendo risvegliare dai propri pensieri l'ultimo superstite del clan Uchiha.
Costui si voltò verso di lei, nascondendo la sorpresa di trovarla lì, su quel tetto di quella casa a due piani. 
"Mh? Che c'è."
"Ah..." Sakura poggiò le mani sulle ginocchia, ansimando.
"Ti ho cercato ovunque!"
"Mi hai trovato."
Le iridi nere si posarono nuovamente sul cielo che ospitava qualche timida nuvola passeggera, dando le spalle alla Haruno.
"Già..."
Le labbra di Sakura si curvarono leggermente verso il basso, delusa da quello scambio di sguardi stroncato così bruscamente. Era felice di esser lì, con lui, soli su quel tetto. In quel momento, Sasuke Uchiha era tutto per lei. Ma a lui sembrava non importare, anzi; sembrava proprio che, a star lì, fosse "una seccatura", come l'aveva già definita in precedenza. 
Di colpo si pentì di averlo cercato, si pentì di averlo raggiunto. Si sentì tremendamente in imbarazzo a star lì, impotente, alle sue spalle. 
Era davvero possibile che non si chiedesse neppure minimamente il perché lei lo cercasse? Magari lo cercava Kakashi-sensei. Magari dovevano andare in missione urgentemente. O forse... forse, ed era l'opzione più probabile, aveva capito che lei lo aveva cercato per semplice capriccio. Il capriccio di una seccatura che si è presa la cotta per il ragazzo sbagliato.
Strinse i pugni, cercando di trovare una scusa plausibile per smontare l'ultima opzione, mettendo che, per puro caso, lui ci fosse arrivato. Dopo un paio di minuti nel silenzio totale, a fissare i suoi capelli blu scuro ondeggiare nel vento, aprì la bocca e, ispirando, disse:
"C-che ne dici di andare a mangiare del ramen da ichuraku, assieme?"

Uh oh. La cazzata è fatta, Sakura.
Inner Sakura cominciò ad andare nel panico, strappandosi i capelli, mentre la ragazza tremò di paura e vergogna per quella dichiarazione azzardata. Una frase così esplicita, che le era sfuggita semplicemente perché, in cuor suo, sperava in un sì. 

La testa di Sasuke si mosse di poco, quasi impercettibilmente, come volesse voltarsi, ma si fermò.
"Perché?"
Il tono incuriosito della frase arrivò alle attente orecchie della Genin, che ebbe il fiato spezzato e non seppe più come reagire.
"Uh... giusto per passare un po' di tempo assieme, ecco... sempre che ti faccia piacere, ovvio."

Le palpebre del ragazzo si socchiusero, mentre cercava di riflettere sulla situazione. Continuava a negare i propri sentimenti, ma non poteva fermare il calore che gli si era creato nel petto nell'esatto momento in cui la voce di Sakura era risuonata nelle sue orecchie.
Il pensiero che quella ragazza fosse sempre lì per lui, come se potesse percepire i momenti in cui aveva più bisogno di compagnia - nonostante lui cercasse di allontanare tutto e tutti e chiudersi nel proprio mondo -, infondo lo rendeva felice, lo entusiasmava. Inizialmente si era mostrata come la solita fangirl, che strillava "sasuke-kun" di qua e di là, e l'aveva ritenuta davvero come una scocciatura. Ma nel corso del tempo aveva notato che cercava di lasciargli i propri spazi, di non stargli troppo addosso; aveva notato che si preoccupava veramente per lui, e che era davvero intenzionata ad aiutarlo e supportarlo. 
Tutto ciò lo spaventava, incapace di ricambiare o di dimostrare apprezzamento, ma al contempo stesso lo rendeva genuinamente felice.
E, come uno scherzo del destino, in quel pomeriggio in cui la sua mente aveva deciso di fargli più male del solito  ripetendogli in loop il volto di suo fratello sporco del sangue dei loro genitori, lei era arrivata, come una dea salvatrice, pronta ad allontanarlo da quella sofferenza.
Sorrise beatamente, come non faceva da anni e come non mostrava mai a nessuno. Batté il palmo della mano un paio di volte affianco a sé, sulla panchina, facendole cenno di sedersi affianco a lui.
Gli occhi verdi della genin brillarono entusiasti, seppur non sapesse veramente a cosa stava andando incontro. Ma stranamente Sasuke sembrava intenzionato a lasciarla avvicinare, e non poteva assolutamente lasciarsi sfuggire un'occasione così ghiotta. 
Seguì l'ordine datole dall'amato, sedendosi lentamente per cercare di prendersi il più tempo possibile per far svanire l'ansia che l'aveva avvolta come un tornado.

"Mi chiedo davvero come fai."
La frase era uscita dalle labbra del ragazzo talmente leggermente che Sakura, per un secondo, si chiese se davvero l'avesse pronunciata.
"Eh...?"
"Ad esserci sempre, dico."
Lo sguardo del genin dagli occhi neri non si era spostato di un solo millimetro dalle nuvole che camminavano lente sulle loro teste.
"...è perché voglio esserci, Sasuke-kun. Credo sia abbastanza."
Le iridi verdi si posarono sul viso candido del ragazzo, che si era voltato a guardarla stupito, preso alla sprovvista, spogliato. Così freddo e al tempo stesso così innocente. 
L'ultimo superstite Uchiha, che era senza alcun dubbio destinato a diventare un ninja di fama mondiale, in quel momento sembrava così... innocuo.
Senza preavviso si sporse verso di lei, passando una mano sul suo avambraccio, e salendo verso la spalla.
Sakura tremò ed arrossì: cosa stava...?
"Grazie." 
Sasuke si avvicinò quel tanto che gli bastava per strofinare il naso contro il suo, e quando lei chiuse gli occhi, imbarazzata, le baciò le labbra in un timido quanto desiderato bacio a stampo. Vi fu un attimo di silenzio, in cui solo la brezza primaverile risuonò nel luogo, e che fece ondeggiare i capelli rosa. 
Sasuke non voleva fermarsi ad un bacio a stampo. 
Strinse la mano sulla sua spalla, costringendola ad avvicinarsi ed a poggiare le slanciate dita sul proprio petto, coperto dalla solita maglia blu.
La ragazza strinse il pugno quando la lingua dell'amato carezzò le sue labbra, e si fece trarre in inganno quando, cercando di pronunciare il suo nome, aprì la bocca per prendere aria e diede spazio al ragazzo per approfittarne, lasciandosi baciare.
Un bacio che sapeva di dolcezza e di desiderio represso che veniva finalmente sfogato.
Quando le loro labbra si separarono, chiedere spiegazioni fu una lontana utopia; il ragazzo posò una mano sulla sua bocca e, volgendo lo sguardo altrove, pronunciò un secco "ti prego, fai come nulla fosse successo.".
Una dolce risata fuoriuscì dalla bocca di Sakura, che spostò via la mano del ragazzo e gli fece segno che non avrebbe detto una parola, poggiando un dito sulle labbra.
"Un piccolo segreto. Andiamo a mangiare?" disse, sorridendo.
Un sorriso che, agli occhi di Sasuke, risplendeva di luce propria e che non avrebbe mai più voluto dimenticare.
  
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