Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: nicoletta88    20/04/2017    3 recensioni
" Non far mai piangere una donna: ogni lacrima è un pò di lei che se ne va. Non deluderla mai perchè, ogni volta che lo farai, troverà il modo per allontanarsi da te. Se vuoi amare una donna, ma amarla davvero, devi farlo con tutto te stesso, stringendola, proteggendola da ciò che può recarle danno... Devi fare in modo che quella luce che si accende nei suoi occhi ogni volta che ti guarda non si spenga mai..." è con queste parole che Andrè si rivolge a Mirko, il fidanzato di Oscar, dopo che lui l'ha lasciata ad un passo dal matrimonio. Come si comporterà Mirko dopo queste parole? Lascerà il campo ad Andrè o combatterà per lei?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Roma, 2010.
È l’alba di una splendida mattina di giugno e un timido raggio di sole penetra dalle persiane socchiuse e va ad illuminare la stanza di Oscar. Oscar è una ragazza bellissima, bionda con grandi occhi di ghiaccio, dalla personalità forte e controversa e la sua stanza la rispecchia in pieno: in mezzo alla stanza troneggia un sacco da pugilato con un paio di guantoni rosa abbandonati scompostamente lì accanto, mentre addossato ai piedi del letto c’è un borsone da palestra, stracolmo: da lì spuntano pantaloncini, canottiere e anche un paio di punte di danza classica; alle pareti campeggiano delle foto di una bimba in tutù prima e di una ballerina di danza moderna poi. Ciò che non è cambiato ed è sempre presente in ogni foto, è Andrè.
Andrè è un bel ragazzo moro dagli occhi color smeraldo che ha un anno più di lei, ma sono sempre vissuti in simbiosi da quando la sua famiglia si è trasferita nell’appartamento accanto a quello della famiglia della ragazza. I due bambini avevano legato sin da subito, essendo anche vicini come età: Oscar aveva 5 anni all’epoca e Andrè ne aveva 6. I due avevano frequentato anche le stesse scuole, dalle elementari fino a ragioneria pur di non restare separati ( in questo caso era stata Oscar a seguire Andrè essendo più piccola ) ed entrambi avevano raggiunto ottimi risultati, anche se avevano ambizioni diverse: lei sognava di diventare una ballerina professionista tanto che aveva anche studiato in accademia e sembrava avviata ad una brillante carriera, mentre lui rincorreva il sogno di diventare un pugile professionista e si stava già facendo strada nei combattimenti.  Purtroppo per loro, il destino aveva deciso diversamente: Oscar si ruppe i legamenti di una caviglia dopo una brutta distorsione durante una lezione di danza classica e così aveva preso il brevetto per insegnare danza classica e moderna, oltre a quello di step, pilates, just pump e gag; Andrè, invece, aveva ricevuto un brutto colpo all’occhio sinistro durante un combattimento ed era rimasto privo della vista da quella parte, ma questo non gli aveva impedito di insegnare pugilato e di prendere in gestione una palestra insieme ad Oscar. Avrebbero cominciato a settembre e avevano moltissime idee per l’anno successivo: oltre ai corsi must della palestra ( tutti i brevetti presi da Oscar più la ginnastica artistica e la baby fit ), avrebbero aggiunto pugilato, muay thai e danza moderna e classica.  In quei giorni avevano preparato un’esibizione con tutti gli allievi per farsi pubblicità nel loro quartiere, inserendo anche queste tre nuove attività e a presentarle sarebbero stati proprio i due ragazzi essendo loro gli insegnanti. Sarebbe stata dura da mandare avanti perché avevano deciso di non chiudere mai durante il giorno e la loro vita si sarebbe svolta tutta all’interno della palestra. Il sacrificio più grosso lo avrebbe avuto la vita sentimentale di Oscar: si era fidanzata a fine marzo e il suo ragazzo non era molto entusiasta che lei gestisse una palestra insieme al suo migliore amico. Un altro che non appoggia questa scelta è Augustine, il padre di Oscar: lui è un generale dell’esercito e si aspettava che sua figlia seguisse le sue orme come militare. Le altre sue figlie ( Oscar aveva due sorelle molto più grandi di lei ) avevano scelto altre strade: la maggiore, Josephine, aveva scelto di diventare un medico e l’altra, Sarah, era un avvocato divorzista; tutte le sue speranze, Augustine le aveva riversate nella sua figlia minore dopo che si era fatta male ed era rimasto molto deluso quando Oscar gli aveva comunicato che avrebbe preso in gestione la palestra che frequentava insieme ad Andrè.
Andrè, invece, vive con sua nonna essendo rimasto orfano: sua madre Anne era morta dopo averlo partorito, mentre suo padre Jacques era morto di tumore ai polmoni quattro anni prima. La sua famiglia non lo aveva mai ostacolato nelle sue scelte, ma lo avevano sempre appoggiato, anche se non sempre condividevano ciò che decideva. Voleva molto bene ad Oscar ed era molto protettivo con lei: voleva proteggerla dalla parte sbagliata del mondo e da tutto ciò che la feriva e le faceva male, l’atteggiamento di suo padre in primis. Molto spesso, quando si trovavano ad uscire insieme, venivano scambiati per una coppia invece che per quello che erano davvero, una coppia di amici: il loro era un rapporto talmente profondo che passava per quello che non era. Anche Oscar voleva molto bene ad Andrè, tanto da volerlo sempre al suo fianco nei momenti di difficoltà: lei era un tipo a cui piaceva farcela da sola e a cui non piaceva parlare molto dei suoi problemi, ma Andrè sapeva sempre capire quando c’era problemi e non faceva domande, ma stava accanto alla sua amica in silenzio. Sapere di avere il suo migliore amico accanto le dava la forza necessaria per affrontare ogni sfida a cui era sottoposta quotidianamente e il solo sapere che le bastava picchiare il pugno sul muro della sua camera ed ottenerlo uno di risposta da Andrè la faceva stare bene. Infatti, il caso aveva voluto che loro due avessero le camere poste muro a muro.
Quella mattina di giugno, per loro, era una mattina speciale perché era il giorno in cui si sarebbero esibiti: nessuno, oltre a loro due, al vecchio proprietario e agli allievi sapeva della cessione e quella sera sarebbe servita a farsi pubblicità col resto del quartiere, ma nessuno dei due era riuscito a chiudere occhio. Oscar soffriva di cefalea e quella notte aveva avuto un attacco molto forte, seguito anche da conati di vomito; Andrè, sentendola star male, era in pena per lei perché sapeva quanto stava soffrendo dall’altra parte del muro. All’alba, non sentendo più alcun rumore dalla camera della ragazza, intuisce che deve essersi addormentata e anche che avrebbe dormito per tutto il giorno.
“ Povera Oscar… Proprio oggi doveva capitarle una cosa del genere! So come si sente dopo un attacco del genere e so anche che oggi sarà completamente ko. Quanto vorrei prendere io questo fardello e portarlo al posto suo!”
Pensando questo, si addormenta anche lui, preoccupato per la sua amica. All’ora di pranzo, sua nonna Marie lo sveglia.
< Andrè! Andrè! Svegliati! Devi mangiare e poi devi correre al palazzetto a sistemare tutto. Ho incontrato Marguerite poco fa e mi ha detto che Oscar è stata male per tutta la notte… Povera ragazza… >
“ Lo so, l’ho sentita dare di stomaco ogni quarto d’ora”
Andrè, dopo aver mangiato velocemente, si reca al palazzetto per sistemare le luci e tutto il resto e per provare l’acustica: voleva che tutto fosse perfetto. Alle otto di sera, mentre cerca di buttare giù un panino, vede arrivare sua nonna insieme a Marguerite, la madre di Oscar.
< Ciao > Andrè saluta entrambe < Scusate, ma… dov’è Oscar? Come mai non è con voi? >
< L’è passata a prendere Mirko, il suo ragazzo > gli risponde Marguerite < Spero che non la tormenti stasera, ogi è molto stanca, anche più del solito. L’attacco di mal di testa di stanotte è stato tremendo, uno dei peggiori degli ultimi tempi >
< Lo so, l’ho sentita dare di stomaco ogni quarto d’ora stanotte >
< Già, dimenticavo che avete le camere a muro. In ogni caso, spero che la porti qui in tempo. Oscar ci tiene molto a questa serata >
< Il generale non c’è? > mentre con Marguerite si è instaurato un rapporto molto amichevole, il padre di Oscar ha sempre mantenuto un certo distacco con Andrè ed è sempre rimasto “il generale”
< No, mio marito non è voluto venire, purtroppo. Secondo lui è una totale perdita di tempo, ma credo che tu lo sappia come la pensa >
< Si, lo so >
Un’ora dopo, il palazzetto è pieno di allievi e di gente venuta ad assistere, ma di Oscar non c’è ancora traccia. Andrè è preoccupato: sarebbe dovuta essere lì già da un pezzo e per di più era lei a dover aprire il saggio con un pezzo sulle punte. Aveva provato a chiamarla almeno dieci volte negli ultimi due minuti, ma non aveva ricevuto nessuna risposta. Lui si trovava vicino al fonico, esattamente sotto gli spalti e guardava dritto davanti a sé.
“ Oscar, ma dove diavolo sei? Saresti già dovuta essere qui da almeno mezz’ora. Quanto ti odio quando fai così!” nel frattempo era calato il buio al centro “ spero per te che tu sia lì nel momento in cui si accenderà la luce al centro perché se non ci sei ti giuro che me la paghi, in un modo o nell’altro, fosse l’ultima cosa che faccio!”
In quel momento parte “ Everytime” di Britney Spears e una luce si accende e Oscar è lì, fasciata in un body color bordeaux a maniche corte che le lasciava buona parte della schiena scoperta, le sue calze rosa e la gonnellina di velo che indossava di solito quando provava. Per l’occasione aveva fatto anche lo chignon e Andrè rimane senza fiato quando la vede. Per lui è sempre bello guardarla, specie quando è sulle punte: è come se volasse talmente le veniva naturale ballare. Era una cosa che le nasceva dal cuore e che non si poteva spiegare, le veniva così, per lei era come respirare, era un amore grande quanto l’universo, infinito. Il silenzio che si era creato era irreale: la ragazza era riuscita a stregare tutti quanti solo danzando. Alla fine della canzone, l’applauso è talmente grande da far tremare i muri: li aveva conquistati tutti. Mentre si esibiscono le bambine della ginnastica, la ragazza corre da Andrè e si sente male vedendo l’espressione furibonda del ragazzo: aveva deciso di farla sentire un po’ in colpa per il ritardo.
< Spero tu abbia una scusa plausibile per il tuo ritardo >
< Lo so Andrè, scusami ma non l’ho fatto apposta: Mirko mi ha attaccato una discussione che non finiva mai >
< Scommetto che non gli va bene che tu stai iniziando questa cosa con me >
< Esatto >
< Dov’è adesso? >
< Non ne ho la minima idea e non mi interessa. Ciò che conta è che io sia riuscita ad arrivare in tempo: fortunatamente mi sono preparata prima di uscire di casa e mentre entravo qui ho seminato i miei vestiti ovunque e ho infilato al volo le punte, per questo non ti ho risposto alle chiamate >
< Sei unica, lo devo ammettere. Comunque sei stata fantastica. Perché io non l’ho vista questa coreografia? >
< Semplicemente perché l’ho preparata nel mio scantinato. Mio padre non ci scende mai e così con l’aiuto di mia madre ci ho messo uno specchio e una sbarra per allenarmi a casa quando non posso andare a lezione. Mia madre sa quanto sia importante per me la danza e così mi ha assecondato; mio padre crede che io abbia smesso di andare a lezione dopo il mio infortunio, ma non potrei mai smettere di ballare, ne morirei >
<  E ha fatto bene tua madre ad assecondarti; tuo padre non si rende conto di quanto sia importante per te la danza e quanto ti faccia bene. Tieni > le dice porgendole un fagottino < Mia nonna ti ha preparato un panino col tuo prosciutto cotto preferito >
< Ti giuro che più passa il tempo e più adoro tua nonna >
< Come ti senti, comunque? >
< Come se mi fosse passato sopra un treno >
La conversazione viene interrotta dall’arrivo delle bambine della baby fit: era un corso nuovo che aveva inserito quell’anno il vecchio proprietario della palestra e che aveva preso Oscar quando l’istruttrice di quel corso se n’era andata. Oltre a fare degli accenni di fitness, la ragazza stava insegnando loro un po’ di propedeutica di danza e con loro aveva preparato una piccola coreografia sulle note di una canzone del cartone “ Anastasia ”.
< Maestra, quando tocca a noi? > chiede Veronica
< Adesso facciamo il balletto con lo step poi tocca a voi >
< Ma tu ballerai con noi vero? > chiede Giada
< Certo che ballerò con voi: io starò al centro e voi mi ballerete intorno, esattamente come abbiamo fatto ieri pomeriggio in palestra >
La serata riscuote un enorme successo ed anche le coreografie di Oscar sembrano entusiasmare il pubblico, ma come poteva essere diversamente quando si ballava su pezzi come “ Poker face” o “Eppure sentire”? Andrè, invece, per presentare il suo corso di pugilato, aveva scelto “Eye of the tiger” e anche lui aveva riscosso un buon successo: sapeva che mancava un buon corso e lui aveva un nome conosciuto avendo combattuto per il titolo nazionale. Alla fine della serata, Andrè aveva deciso all’improvviso di chiudere come aveva iniziato: con un pezzo di Oscar sulle punte. Sapeva quanto le piacesse “ Il lago dei cigni”, ma sapeva anche che si era fatta male ballando una variazione sulla coda di Odile e da allora non aveva più voluto ballare nulla di quell’opera. Per cercare di smuoverla aveva scelto proprio quel pezzo: lui l’aveva vista ballare il cigno nero e sapeva che con quel pezzo avrebbero chiuso in bellezza la serata. Quando Oscar lo scopre, si infuria.
< Cosa hai fatto? Perché hai cambiato la scaletta? Perché hai inserito proprio quel pezzo? Sai quello che è successo con quella variazione e sai anche che non voglio più ballare niente di quel genere! Sono bloccata, non ce la farò mai! >
< Oscar, io credo in te e so che ce la farai > le dice mettendole una mano sulla guancia < Quel giorno è stato un caso disgraziato, ma so che puoi farcela. Dai, fidati di me >
Non potendo fare altro, Oscar si posiziona all’angolo sinistro della palestra, cercando di concentrarsi sul pezzo. È terrorizzata, ma sapere che Andrè si fida di lei riesce a farla calare nella parte. Ha una carica erotica tale che Andrè non può fare a meno di sentirsi attratto da lei e come lui anche altri uomini. Quando arriva al finale con la parte dei fouettès en tournant (parte in cui Oscar si è fatta male ), Andrè comincia a tremare.
“ E se avessi fatto una cavolata enorme? Quanto sono stato stupido! E se Oscar si facesse male di nuovo? No, devo fermare la musica, non posso permettere che si faccia male di nuovo, non qui…”
Ma prima che il ragazzo possa muoversi, Oscar porta a termine i 32 fouettès come se niente fosse e conclude egregiamente il pezzo, ricordandolo perfettamente come se lo avesse provato il giorno precedente invece che due anni prima. Al termine della musica, Oscar corre ad abbracciare Andrè, felice.
< Oscar sei stata grande! Fantastica! >
< Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! E tutto grazie a te! Grazie per aver creduto in me! >
Prima che Andrè possa rispondere, una voce irrompe alle loro spalle.
< Ma che bel quadretto che vedo. Avevo ragione ad essere geloso di voi due. Ve la fate alle mie spalle, è? Da quanto tempo va avanti questa storia? >
Mirko è dietro di loro e ha travisato il loro abbraccio.
   
 
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