Sei finta.

No...

Sì, che lo sei. Non sei altro che una banale bambola di terracotta.

No, non dire così...

E per giunta, per continuare a illuderti, assorbi le anime di donne defunte, con quei tuoi dannati Shinidamachu. Peggio di uno sciacallo che si nutre di carogne.

Basta! Non una parola di più!

Putrida sacca di odio.

Smettila!

Inutile maschera rotta.

BASTAAA!

Kikyo si svegliò di soprassalto, come sempre, dopo quel sogno. Sì, di recente riusciva persino a dormire. E sognare, per giunta.

Quasi come una donna vera. Quasi...

Sperava che fosse perché il livello di completamento della sua anima fosse giunto ad un buon punto.

Più che sperarlo, si illudeva, che fosse così. Perché sapeva che la realtà era un'altra.

Sapeva che quel maledetto incubo era dovuto a lei.

Kagome ora stava al suo fianco. Kagome lo accompagnava nelle sue avventure. Kagome gli stava insegnando a non temere di lasciarsi ferire dal mondo. Kagome stava sciogliendo nuovamente il suo cuore, fattosi duro e freddo.

Kagome.

Un nome che non riusciva a sopportare. Sebbene non nutrisse bisogni fisici, solamente il vederla le provocava un senso di nausea, una voglia di rigettare qualcosa. Se solo nel suo stomaco di cadavere che camminava vi fosse stato qualcosa da poter rigettare, certo.

Guardarla era come osservare la propria figura attraverso uno specchio deformante. Ma era la sua sagoma a stare dal lato sbagliato. Era lei la creatura deforme, il sembiante imbruttito.

Dall'altra parte stava l'immagine della purezza, del candore innocente che lei non avrebbe potuto possedere mai più. Tutte le sue qualità erano passate a quella ragazza.

E a lei?

A lei cosa era restato?

Odio, rancore.

Un enorme, incolmabile vuoto. Un essere che voleva a tutti costi amare, ma che non poteva più farlo.

Avrebbe continuato ad aiutarla. Avrebbe continuato a vegliare su di loro da lontano, come sempre.

Ma non sarebbe mai riuscita a cancellare il suo peccato.

Quell'odio furente e rabbioso che aveva rivolto contro Inuyasha e che ora provava ardentemente a rivolgere contro Naraku... Era in realtà contro una persona innocente, che non lo meritava.

Una algida e coraggiosa eroina, che incede con grazia e sa sempre cosa dire o fare. Questo vedevano tutti in lei, persino sua sorella Kaede.

Ah, non era quella la verità! Non era affatto una grande sacerdotessa tornata dal regno dei morti per far regnare la giustizia. Era solo e soltanto una stupida, sciocca ragazzina innamorata, che vedeva portarsi via l'altrettanto stupido e sciocco ragazzino per cui aveva perso la testa.

Era debole, lei.

Ma nessuno, mai, l'avrebbe saputo. Avrebbe masticato amaro, travolta dai sensi di colpa per il desiderio di male verso due persone che non lo meritavano. Due persone che per un tragico gioco stavano calpestando il ricordo di un sogno di felicità, perso in un tempo ormai remoto.

Avrebbe tenuto per sé il suo dolore, immolandosi per loro, sacrificandosi persino.

Forse così sarebbe stata in grado di redimere, almeno un poco, tutto il male che sempre, inesorabilmente, aveva procurato al mondo per il solo fatto di esistere.

Angolino dell'autore

Come ho già detto nella mia flashfic su Cowboy Bebop, in questo momento lo scrivere Oneshot su argomenti che non c'entrino assolutamente nulla con le mie long (e che non siano del fandom di Naruto) mi rilassa e mi da' voglia di ricominciare a scrivere.

Vi prego di avere pietà di me e un po' di pazienza, presto tornerò anche su quelle...