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Autore: AthinaNike    26/04/2017    0 recensioni
Il duo di investigatrici più famoso di Tyria: Kasmeer Meade e Marjory Delaqua alle prese con furti, omicidi e tanti intrighi.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come mi aspettavo, mi risveglio tutta indolenzita e seduta sul divano quando la luce del sole filtra attraverso le zone non coperte dalle tende. Mugugno piano per il dolore e mi metto più dritta e mi accorgo di essere sola sul divano. Sul tavolo davanti a me c’è un piatto con delle uova strapazzate fumanti. Mi alzo troppo velocemente e per poco non perdo l’equilibrio, vado verso la cucina e trovo Kasmeer alle prese con i fornelli.

“Buongiorno” sussurro piano appoggiando la spalla allo stipite della porta. Lei si gira di scatto e mi sorride, con quel sorriso che mi è mancato così tanto.

“Mi dispiace non averti chiesto il permesso, ma mi eri sembrata così stanca e non ho voluto svegliarti. Però me la sono cavata bene!” dice prendendo un altro piatto e delle fette di pane tostate e facendosi strada verso il tavolo da pranzo. Io la continuo a guardare immobilizzata. “Beh? Andamo a fare colazione!”.

 

Seduta al tavolo non riesco a guardarla in faccia. La colazione è ottima, forse il pasto migliore che ho fatto da qualche mese a questa parte e la stanza è illuminata come non lo era mai stata. La luce del sole le arriva da destra, e mi accorgo che ha addosso solo una delle mie vecchie camicie. Bianca: una delle poche superstiti. Mangia dritta e lentamente, come se fosse ad un pranzo organizzato dalla regina. Cavolo come ho potuto anche solo pretendere che io, la mia casa, la mia cucina fosse abbastanza per lei, che è abituata a ben altri standard. Mi sento scomposta e odiosamente inadatta a quella vista.

“Ieri eri con Belinda?” mi chiede innocente. Io annuisco. Sono stranamente silenziosa, e ancora non ho fatto battute taglienti. Lei però ci tiene a farmi parlare.

“E… cosa avete fatto? Roba da sorelle?”

“In realtà abbiamo torchiato un separatista poco convinto delle sue scelte di vita” mi fermo e muovo un po’ le uova nel mio piatto con aria assente. Sospirando riprendo: “Avevi ragione: stanno davvero cercando di uccidere la regina alla cerimonia del Wintersday”. Lei prova ad aprire bocca ma la richiude subito. Le prendo la mano e mi decido ad essere sincera, almeno con lei. Le devo le mie scuse: “Kas mi dispiace averti trascinata in questa storia. Non avrei dovuto assumerti quella sera, non ti avrei dovuto causare tutta questa sofferenza”. Mi rendo conto di avere la voce rotta solo alla fine. Lei tace per qualche istante e poi distoglie lo sguardo da me.

“Quando mio padre è morto sono successe tante cose, talmente tante che non ho avuto il tempo di rendermi conto di cosa stesse accadendo, di metabolizzare il lutto. Neanche quando mi sono presentata al Dead End avevo realmente idea di cosa mi fosse capitato. Ma quando ho sentito quell’odore, quando ho visto un’altra delle persone che conoscevo… è stato orribile.”, alza lo sguardo verso di me e scorgo una decisione nei suoi occhi che non avevo mai visto. Penso che sia il caso che dica qualcos di intelligente, ma resto zitta con lo sguardo basso.

“Eppure tu eri lì. Non mi hai soltanto assunta, ti sei presa cura di me, cosa che non ha fatto nessuno” stringe forte la forchetta tra le mani e noto le sue nocche diventare bianche, si morde il labbro e alza il tono della voce: “Nessuno per la miseria. Eppure l’hai fatto, nonostante non mi conoscessi se non per sentito dire, nonostante non sapevi se sarei stata qualificata o meno. Perciò grazie Marjory.” I suoi occhi limpidi e sorridenti mi stringono il cuore e improvvisamente non sento più il sangue scorrermi in corpo. Le stringo la mano calda con la mia che è diventata glaciale, la stringo forte. Lei porta l’altra mano sulla mia e sorridendo mi dice “Hai sempre le mani così fredde…” e mi guarda dritta negli occhi e deglutisco a fatica. Cerco qualche battuta nel mio repertorio ma riesco solo a pensare che, per una volta, è meglio che stia zitta.


Chiudo la porta di casa dietro di me e noto che nonostante il sole sia alto fa particolarmente freddo oggi. Decido di fare mente locale: alla cerimonia mancano un paio di giorni e abbiamo bisogno di un piano. E’ ora di chiedere aiuto alla cavalleria.

“Kas hai tutti i fascicoli con te giusto?”

Lei annuisce e mi mostra le cartelle. “Bene, mi sa che la Contessa Anise stavolta dovrà mettersi al lavoro”.

 

*

 

Stavolta nell’ufficio della Contessa non siamo sole, ci sono anche dei membri della Shining Blade, armati di arco corto e pugnali con l’uniforme di pelle. Sono quattro: tre uomini e una donna. Siamo tutti davanti alla scrivania in albero di Maguuma e osserviamo Anise che esamina attentamente i nostri fascicoli seduta sulla poltrona rossa. Dopo qualche minuto esclama “Ottimo lavoro. Adesso possiamo pensare ad una contromossa”. Kasmeer è seria ma salterebbe sul posto se non ci fosse nessun altro a parte me. la contessa si alza in piedi e ci mostra una mappa di Divinity’s Reach, indicando con l’indice la Dwayna’s Plaza. “La cerimonia di apertura comincerà qui e poi ci sarà il corteo che risalirà tutta la Dwayna’s High Road fino all’Upper City che verrà aperta per il Galà. Ora, è possibile che i separatisti decidano di creare diversivi poco prima di sferrare l’attacco alla regina, in ogni caso dovremo essere pronti a tutto. Oggi stesso parlerò con il Capitano Thackeray e organizzeremo una difesa incrociata con i Seraph”

In realtà era quasi come se parlasse con i suoi adepti. Poi improvvisamente sembra accorgersi di me e Kas e fa rimbalzare lo sguardo tra noi due mentre cerca un modo per utilizzarci al massimo delle nostre capacità. Poi sorride furbescamente e provo una certa paura. “Kasmeer saprai senz’altro fare la dama di cortesia della Regina senza destare sospetti, e non appena si avvicinerà la duchessa dovrai prima immobilizzarla, poi aprire un portale e farla entrare.”

Si illuminano gli occhi di Kas e io mi sento cadere tutto il sangue ai piedi. La vuole mettere accanto alla regina, quando sa perfettamente che potrebbe essere coinvolta in uno scontro. Sono sbiancata ed Anise se n’è accorta, tanto che a senso suo cerca di tranquillizzarmi: “Non preoccuparti Delaqua, tu sarai con me nelle retrovie. Fate tutto quello che vi dico, da adesso fino a quando questa storia sarà finita: siete sotto i miei ordini”. Peccato che non mi tranquillizza per niente, soprattutto mi risulta difficile stare calma dopo che ha parlato con quella sua aria da grande generale e muovendo la mano con un atteggiamento a dir poco irritante: quasi come se mi avesse fatto un favore a darci la possibilità di far parte dell’operazione. Per Grenth, ho deciso di lasciare la Ministry Guard e lavorare come investigatrice privata anche per non dover essere più sottomessa a capi folli e ordini stupidi. Cominciò a sentire la rabbia montarmi in testa e decido che devo calmarmi, che lei per quanto possa essere stronza è pur sempre il Master Exemplar della Shining Blade, e se è lì ci sarà un buon motivo. E comunque non sono realmente tenuta ad assecondare i suoi ordini… probabilmente la sua era solo una provocazione. E mentre io torturo le mie mani conficcandomi a forza le unghie nel palmo per la rabbia, Kasmeer accanto a me sembra entusiasta, come se stessimo per andare ad una gita fuori città. Penso che potrei vomitare all’idea di dover passare un sandwich ad Anise mentre parliamo amabilmente di quanto sia bella la giornata. Mi vedo costretta ad annuire e a sputare fuori dai denti “Ai suoi ordini Contessa” prima di uscire dalla stanza cercando di non sbattere la porta. Una volta fuori dall’Upper City e abbastanza lontane dalle guardie prendo Kasmeer e la porto dietro una colonna, in modo che non ci possa vedere nessuno. Prima di cominciare a parlare mi guardo furtivamente a destra e a sinistra. Le prendo le spalle con le mani e la guardo dritta negli occhi. Lei ha il viso allarmato ma non spaventato, forse solo spiazzato e non so perché l’occhio mi cade sulle sue labbra rosse.

“Jory! Ma che fai?!” mi chiede imbarazzata. Sta arrossendo o è una mia impressione?

“Ascoltami bene: non sei tu a dover combattere per la regina, ci sono persone che sono pagate per questo, okay?” scandisco bene le parole pur mantenendo un volume di voce abbastanza moderato. Lei si libera dalla mia presa e mi guarda con la fronte corrugata “La contessa Anise ha detto l’esatto opposto… Dobbiamo obbedire ai suoi ordini” risponde quasi a cantilena. No Kas, non la ramanzina sulla lealtà ti prego. Abbi pietà di me.

“Per Grenth, tu non rischierai la vita, ci siamo capite?” stavolta ho alzato la voce, e mi sento rispondere a tono “E’ la mia regina Jory, devo proteggerla”. Adesso si è fatta rossa per la rabbia. Cavolo è adirata perché provo a salvaguardare la sua vita?! Ma dove ha il cervello questa ragazza

“E io devo proteggere te!”

“E allora segui gli ordini di Anise” risponde secca distogliendo lo sguardo.

Per la prima volta mi accorgo di avere un muro davanti a me, un muro biondo e vestito di bianco.

Lascio cadere le braccia e la guardo con un senso di sconfitta che non ho mai provato prima. Spero solo che almeno lei sappia cosa sta facendo, e sebbene non mi fidi di Anise mi fido di questa bionda. Abbasso le spalle contratte per la tensione. Ecco la mia resa. Lei allora mi si avvicina e posa la sua mano calda sulla mia guancia fredda e rossa per il gelo.

“Sarò al sicuro con te che mi guardi le spalle” mi sussurra piano.

“Oh diamine, puoi stare sicura che te le guarderò. Non sbatterò le palpebre neanche una volta finché questa storia non sarà finita”. Lei sorride, e mi basta questo per sapere che in un modo o nell’altro andrà bene.

Il Galà è dopodomani e ho già i nervi a pezzi. Mi arriva una fitta alla testa e so già che sfocerà presto nella mia tipica emicrania da ansia, allora Kas prende la mia mano e comincia a camminare verso Eastern Commons.


*

 

Le nuvole prospettano una bella nevicata. E’ tardo pomeriggio e il sole è tramontato da un pezzo: fa tanto freddo e Anise è raggomitolata nel suo cappotto che costa più o meno quanto guadagno in un anno. Il mio respiro si condensa nell’aria e si colora con tutte le luci colorate del Crown Pavillion; è tutto addobbato a festa, ci sono alberi e festoni ovunque, skritt che portano pacchi regali . L’aria è festosa e un’incredibile folla sta aspettando impaziente l’uscita della Regina. La mia posizione è in una nicchia sopraelevata rispetto al palco, per avere una visibilità completa su Sua Maestà. Mi tremano le mani per la tensione, e sento una fitta allo stomaco. Prendo un bel respiro e mando un’occhiata in direzione del Palco e allungo il collo per poter vedere Kasmeer e la scorgo mentre rivolge qualche parola con Jennah. Ha uno splendido abito bianco, con fiocchi di neve ricamati con tessuto dorato. Proprio in quell’istante si gira verso di me e quando incrocia il mio sguardo mi sorride rassicurante. Mi si stringe il cuore e sento la mano di Anise sulla mia spalla: “La regina sta per uscire. Non preoccuparti Delaqua, andrà benone”. Serro le labbra e scende di nuovo il silenzio, poco prima che venga rotto dall’orchestra che preannuncia l’entrata della Regina Jennah sul palco.

Kas è subito dietro di lei, tiene la sua staffa nella mano sinistra e con la destra accompagna il lungo abito della Regina. Sulla destra c’è la separatista che ha preso il posto della Duchessa Mara. Non capisco come faccia Kasmeer ad essere così calma pur sapendo che l’assassina è proprio accanto a lei. Mi giro in fretta verso Anise mentre dalla folla si solleva un boato e uno scroscio di applausi. Questa è la parte più delicata concitata, e non posso fare altro che contare, mio malgrado, su Anise. Il suo sguardo attento sta analizzando tutta la situazione, ma nonostante tutto ha l’aria impassibile.

La regina ha appena cominciato il suo discorso, e nonostante si sia fatto un silenzio assoluto non riesco a sentire le sue parole per la concentrazione nell’analizzare i movimenti della Duchessa. E proprio quando la Regina, concluso il discorso, si muove per tornare all’interno del palazzo, allora in quel momento scorgo una luce venire da sotto lo scialle della Duchessa, e anche Kas deve averlo visto perché non mi da neanche il tempo di pensare a muovere un muscolo che lancia un incantesimo di immobilizzazione. A quel punto Anise apre un portale proprio sotto i piedi della Duchessa, che porta proprio davanti a noi. La separatista quindi arriva a terra con un gran tonfo e mugugna dal dolore. Anche Kas entra nel portale e con un balzo arriva davanti a noi. Le catene viola avvolgono l’assassina senza lasciarle la libertà di muovere un solo muscolo: sembra quasi di vedere un fantasma, è identica alla donna morta sul letto. Anise fa un passo verso di lei e rompe l’illusione, svelando una ragazza non più che trentenne dai corti capelli castani e occhi ricolmi di rabbia. E proprio quando mi aspetto che Anise la interroghi si blocca, e noto che ha gli occhi sgranati. “Per Lyssa...” sussurra piano. Sono spaesata, non capisco che succede. Kas la guarda con quella che sembra un’aria… triste? O forse delusa.

“Beh? Soprese?” dice la prigioniera quasi in tono di sfida.

“Dovremmo esserlo?” rispondo io.

“Direi di sì, visto che lei è la Duchessina Lina, la figlia della Duchessa Mara” risponde Kas, e lì capisco di aver fatto la classica figura di merda.

A Lina sembra un buon momento per cominciare a dire stupidaggini:

“Kas, prova a capirmi: parte della mia famiglia è stata assassinata dai Charr, ai tempi della grande migrazione da Ascalon. Come potevo accettare la tregua impostaci dalla Regina?!” si rivolge con voce rotta alla bionda alla mia destra. Ma Kas tiene lo sguardo basso.

“E’ per questo che ti sei affiliata ai separatisti?! Non capisci che ti hanno usata per i loro fini?!”

“Loro mi hanno fatta sentire in una grande famiglia, uniti dallo stesso dolore e desiderio di vendetta..”

“Hai ucciso tua madre Lina!” Kas le urla in faccia prima che possa finire la frase. Ha gli occhi lucidi e le lacrime cominciano a rigarle il volto.

“Hai…. Hai ucciso tua madre” . Kas stava cominciando a tremare nel suo bel vestito di tulle bianco. Anise mi fa cenno con la testa di portarla via. Se ne occuperanno loro adesso. In silenzio abbraccio Kasmeer e lei si allontana da me e comincia a camminare verso l’uscita del corridoio.

 

Non so quanto camminiamo prima di arrivare ad una finestra ad arco con una vista su tutta Divinity’s Reach. Kas si ferma lì e si appoggia alla colonna, le lacrime le bagnano ancora il volto, e per qualche motivo penso che per il freddo possano cristallizzarsi e diventare piccoli diamanti sotto la luce della città in festa.

Mi metto poco dietro di lei e mi accorgo che sta tremando impercettibilmente. Ho l’irresistibile desiderio di avvolgerle le mie abbraccia al collo, ma riesco a contenermi.

“Mi dispiace per come sia finita Kas…” comincio a parlare poco convinta su cosa dire, ma lei tutto d’un tratto si inserisce: “Se avessi avuto la sua fortuna… se mia madre fosse ancora viva…” sussurra piano guardando la città. Sento la gola bruciare.

“Sono sicura che sarebbe fiera della donna che sei diventata” mormoro io guardando da un’altra parte, si gira piano e solleva la testa per guardarmi, poi torna sulla città in festa.

“Le piaceva il Wintersday”

Sorrido. “A chi non piace il Wintersday”, e anche Kas sorride.

“Le saresti piaciuta sai?”.

Ecco. Ora so  che sto arrossendo violentemente. Fingi indifferenza Delaqua! Ma sembra che lei voglia rendermi la vita impossibile perché si gira e adesso è praticamente davanti a me e, cavolo. E’ bella. Mi posa la mano sulla guancia e… stavolta è la sua mano gelida. Devo essere cremisi in viso, dannazione.

“Credi che ora che abbiamo concluso in nostro caso potremmo uscire a fare compere?” sussurra piano avvicinandosi sempre di più. Ora ci sono due cose che posso fare: scappare o fingermi morta.

“Dipende quanto vorrà darci Anise di compenso”

Sorride e muoio dentro.

“Qualcosa mi dice che sarà comunque più di quello che abbiamo per ora”.

“Non mi sembra il momento di parlare di questioni finanziarie” rispondo con aria imbarazzata mentre cerco di tirarmi indietro ma lei butta le sue braccia attorno al mio collo

“Perché? Cosa sta succedendo?” mi chiede ironicamente sorridendo sempre più vicina.

Tutto quello che riesco a dire è un “Ehm…”, e a due centimetri dalle mie labbra sbuffa piano e sento il suo caldo soffio avvolgermi il cuore

“Ti facevo una persona più decisa” e ancora sorridendo mi bacia, dopo qualche secondo stacco le mie labbra e rispondo “Sono un’inguaribile romantica”, Kas rotea gli occhi e risponde “Non farmi odiare la tua parlantina” dice e mi morde il labbro inferiore.

Sento un colpo di tosse palesemente finto da destra ed entrambe ci giriamo per vedere Anise con una mano sulla fronte. Ci separiamo imbarazzate, anche se noto che Kas ha un sorrisetto troppo furbesco per piacermi.

“Volevo ringraziarvi del servizio che avete prestato a me e alla Regina, che desidera incontrarvi e darvi di persona il compenso”, fa una piccola pausa facendo rimbalzare lo sguardo tra noi due e sorridendo sotto i baffi. “ Alla sala del trono, domani. E comunque congratulazioni.”. Gira sui tacchi e se ne va.

 
  
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