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Autore: Writer96    27/04/2017    1 recensioni
#1"Ma il Destino, a volte, opera in maniera decisamente divertente e, almeno all'apparenza, incomprensibile, e fu proprio perché tutto questo accadde che James Potter e Lily Evans, dopo sette anni di guerriglie, periodi di reciproco ignorarsi, nuove guerriglie ed una tanto strana quanto profonda amicizia, riuscirono a far vincere a Sirius Black la più improbabile delle scommesse."
Dopo "CLICK- STORIES ABOUT YOU" , una nuova raccolta a tema JamesxLily.
Attraverso varie storie, tra drabble, poesie, flashfic e oneshot, una carrellata di probabili, improbabili, relativi, immaginari primi baci tra James Potter e Lily Evans.
#1 Di come una serie di avvenimenti portò Sirius Black a vincere una scommessa
#2 Quattro cose
#3 Davvero
#4 - #5 In Vino Veritas...
#6 In Cannabis Figuriamocis
#7 Cu...Riose Parole d'Amore
#8 Earth without Art is just Eh
#9 Un litigio
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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#11 Un ritratto

James tiene la lingua tra i denti e ha un'espressione ben poco furba in volto, mentre aggiunge un ultimo dettaglio al suo disegno. É così concentrato, nel farlo, che non sente le voci leggere e spensierate che si avvicinano, avvolte nel silenzio ovattato della Biblioteca.

Un ultimo tratto ancora, si dice, un ultimo tratto ancora e poi sarà davvero perfetto. Muove la mano con precisione chirurgica e neanche questa volta si accorge delle voci che, all'improvviso, si sono spente, lasciando precipitare il luogo nel silenzio che lo avvolgeva prima.

Merlino, non riesce a fare quell'occhio come vorrebbe ed é così frustrato che aggrotta ancor più la fronte, fino a creare tra le sopracciglia un'unica, profonda ruga.

 

É un attimo, prima che la situazione precipiti: si avvicina ancor più al disegno, quasi a volervisi immergere e all'improvviso una voce scuote lui e la sua penna, che traccia sul foglio una riga decisamente antiestetica e poco precisa.

 

-Potter, scusa... Oh Morgana, scusa se ti ho spaventato!-

La voce di Lily Evans arriva così chiara e precisa alle orecchie di James che lui si domanda perché, dopo anni e anni passati ad ascoltare e a captare ogni sussurro e sfumatura di quella voce, lui non si sia accorto della sua voce prima, quando é arrivata -perché, a ripensarci bene, James ora si rende conto di aver registrato le voci di poco prima, e di non avervi prestato attenzione.

Alza la testa di scatto, perché quella voce, che lui lo voglia o meno, lo attrae sempre così tanto da non lasciargli altra scelta se non quella di seguirla immediatamente, ed é così che si presenta a Lily, la fronte aggrottata e la lingua ancora stretta tra i denti.

 

-Oh, ehm. Scusa. Non avevo idea che fossi così concentrato...- dice Lily, imbarazzata e James si ricompone immediatamente, maledicendosi in ogni lingua per non essere riuscito a ricordarsi di ricomporsi.

-Uh, no, davvero, scusami tu. Non ti avevo sentita. Sai, ehm, disegnavo.-

-Lo vedo. Che disegni?- domanda lei, curiosa, protendendosi verso il tavolo e sfiorando la guancia di James con i suoi capelli, così delicati e leggeri da mandarlo fuori di testa.

-Nulla di speciale, davvero!- e nasconde la pergamena, in un gesto infantile e goffo -Che cosa ti serve, Evans?-

 

Lily ha sul volto un'espressione quasi delusa e lui si sente in colpa, per una frazione di secondo, prima di ricordarsi che in effetti si è già umiliato abbastanza negli ultimi secondi. La guarda rizzare il busto e non riesce a pensare a nulla, davvero, neanche ad una minima frase romantica. Guarda Lily, semplicemente, e pensa che non saprebbe spiegare cosa guardi di lei, perché scegliere una sola cosa non renderebbe giustizia a lei nel suo complesso.

 

-Volevo chiederti, sai, se ti andava bene spostare la ronda martedì. Mercoledì per me sarebbe un po' complicato e mi farebbe più comodo fare così...-

-Ma certo, per me non c'è problema, va bene così.-

Per un istante vorrebbe chiederle che problemi abbia lei mercoledì, ma poi si ricorda che non sono affari suoi e che si é fatto la promessa di non disturbarla o di non dimostrarsi inopportuno. É difficile, a volte, essere innamorati di qualcuno dopo essersi giurati di non cercare mai più di farsi notare da lei come prima.

 

-Grazie davvero, Potter. Allora, uhm, ci vediamo martedì...- dice Lily, e nella sua voce James sente, lo sente solo lui o c'è davvero?, un certo velato compiacimento, un piccolo piacere. Non la disgusta più, ed é una conquista strabiliante, così strabiliante che lui non ci pensa due volte e la richiama, con la voce un po' incerta, solo perché lei non se ne vada, solo per poter sentire ancora una volta quella voce sgonfia d'odio e dedicata solo a lui:- Ehi, Evans, vuoi vedere che stavo disegnando?-

 

Lily si volta e annuisce e si avvicina a passo veloce, come é solita fare ogni volta che é curiosa (sette anni di osservazione ferrata hanno reso James un grande esperto dei modi di fare di Lily) e lui le mostra con orgoglio la propria opera. Sulla pergamena, Sirius ride nel suo modo canino e anche se il disegno non é perfetto, James sembra aver colto la sua essenza.

 

-Che ne pensi?-

-É bello, molto. É quasi... Quasi dolce. Si insomma, assomiglia davvero a Sirius, come spirito, non so, mi sono spiegata?- afferma Lily, studiando il disegno con un leggero sorriso e la testa piegata di lato. James la guarda e si chiede se qualcuno saprebbe mai rendere il suo, di spirito, così delicato e femminile e allo stesso così composto e deciso.

 

-Glielo ho promesso tanti anni fa, sai, da quando abbiamo scoperto che sono bravissimo s disegnare caricature della McGrannit. Lo dico con modestia, eh, non mi vorrei vantare, ma sai, Evans, dovresti proprio vederle!- scoppia a ridere, un po' nervoso e Lily scuote la testa, osservandolo con un vago rimprovero. Le amiche la chiamano e lei si volta, i capelli voluminosi che le rimbalzano sulle spalle e poi tornano al loro posto, mentre James sorride pensando a martedì, a quando potrà raccontarle delle altre caricature, se lei lo vorrà e se continuerà a non parlargli con astio.

 

-Devo andare ora. A martedì, allora?-

Che promessa, Merlino, che promessa!

-Sì, certo, con piacere!- e si vorrebbe mordere la lingua, James, perché di nuovo avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa, ma qualunque cosa pur di rimandare l'allontanarsi della schiena di Lily, qualunque cosa davvero!

 

-Sai, pensavo che stessi disegnando me, te lo confesso...-

É una frase che James quasi non coglie, perché é quasi un sussurro, eppure é stupenda davvero e lui vorrebbe sporgersi verso di lei e fermarla, solo per sentirle ripetere quella frase di nuovo.

 

-A dire il vero, mi piacerebbe davvero farlo, un giorno.-

 

Succede in un attimo, così breve e labile che a ripensarci quasi non ci si crede: si volta e si ferma a guardarlo, Lily, con la testa piegata di lato e i capelli sparsi qua e lá e poi, per la prima volta da quando si conoscono, gli sorride davvero.

 

E James sa che quel sorriso lì non saprebbe riprodurlo nemmeno il più bravo dei pittori.

 

 

 

-Lily.-

È così insicuro il tono con cui James pronuncia quelle parole che alla ragazza sfugge una risatina e lei si affretta a coprirsi la bocca con le mani.

-Dimmi...-

Sono passati un paio di mesi dalla conversazione in biblioteca e James non ha fatto altro che osservarla. Parlarle. Interessarsi a lei. Il tutto con una delicatezza che ha decisamente sconvolto Lily e che ha fatto cambiare qualcosa dentro di lei.

James ha notato il cambiamento e non ha fatto nulla per affrettare il processo di avvicinamento. Ad ogni ronda, in ogni occasione ha cercato di indagare Lily, di conoscerla meglio, di dimostrarle che non è uno sciocco come lei credeva.

-Senti, davvero, non vorrei che pensassi che sono un idiota ma...- prende un profondo respiro e non la guarda (anche se probabilmente conosce benissimo l'espressione che le alberga sul viso in quel momento, visto quanto ha imparato ad osservarla e a cogliere ogni sfumatura di lei) -... te l'ho fatto davvero, il ritratto.-

 

Lily sussulta e quando lui le porge il foglio evita accuratamente di guardarla. Sta pensando a come ha cercato di rappresentare Lily in ogni minuscola sfumatura, in ogni tratto vergato su quel foglio. Sta pensando a quanto ardentemente ha desiderato rappresentare Lily così come lui la vede -incredibile.

Ed é così concentrato sui suoi pensieri che non la sente grattare il pavimento con la sedia. Non sente nemmeno le risatine di Sirius, seduto su una poltrona lí vicino. Non sente nulla, se non la mano calda di Lily che gli sfiora il braccio.

 

-Non ho mai visto nulla di così bello...- sussurra e lui la guarda. É vicina -troppo- e splendida e lui si sente un dodicenne -... Non sono sicura di essere così nella realtà, ma é davvero meraviglioso. Nessuno mi ha mai rappresentata così. Io... James.-

 

E a quelle parole -Merlino, come suonano dolci!- James spegne il cervello.

E la bacia.

   
 
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