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Autore: KuroNekw    27/04/2017    1 recensioni
"I suoi occhi erano verdi, ma divampavano di fiamme azzurre, nella mano destra la Kurikara non vedeva l'ora di affondare la sua lama in qualche demone"
-Allora Rin sei pronto?!- chiese la giovane.
Dentro di lei una voce riecheggiava
-Prontissimo!!!-
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa:
Di solito è vero l'angolo dell'autore si fa sempre dopo, ma qui ho bisogno che voi leggiate prima una mia piccola premessa.
Purtroppo la storia non è ancora conclusa, vorrei prima vedere se a qualcuno piace, e quindi magari avere più sprono per continuare a scrivere. Io comunque continuerò a portarla avanti come già sto facendo, quindi di concluderla la concluderò! Ma la speranza che possa piacere a qualcuno è sempre alta, si accettano tutti i tipi di critiche purchè costruittive! Buona lettura 

 
FIAMME DI CORAGGIO
"Amavo infinitamente tanto quei rari momenti,
In cui tu ed io eravamo soli nella nostra diversità"



La missione richiedeva un certo livello di competenza, e chi meglio del Paladin poteva risolverla?
Shiro Fujimoto era un giovane esorcista a quel tempo, in realtà aveva quasi 40 anni, ma lui si sentiva ugualmente giovane. In ogni caso per la sua età era sicuramente una promessa nel esorcismo. Il Paladin era la massima onorificenza che veniva consegnata all’esorcista più forte del Giappone. Il suo carattere era burbero, preferiva starsene per i fatti suoi nella maggior parte del tempo, andava d’accordo solo con il suo partner che quel giorno però non era con lui durante una delle missioni che avrebbe cambiato la vita di molti.
Ah ve l’ho detto che Shiro ha due figli? Si insomma non sono proprio suoi, li ha solo adottati. Rin e Yukio avevano solo 1 anno, tanto diversi tra loro ma allo stesso tempo fratelli. Però non siamo qui per parlare di loro.
Quel giorno Shiro si trovava nel cuore della fitta foresta di Aokigahara situata ai piedi del monte Fuji, era solo, non gli piaceva lavorare in squadra se non con il suo fidato partner. Quel giorno doveva cacciar via un demone che aveva deciso di creare fastidi ai paesini limitrofi, inutile dire che ci aveva messo ben poco, Shiro era un Knight senza rivali, ed eccelleva anche nella specializzazione di Medico e Tamer. L’inseguimento del demone lo aveva portato a riposare sotto un enorme quercia dal fitto fogliame, a dirla tutta non ne aveva mai vista una così strana. Era intento a fumare la sua solita sigaretta e a sbuffare contro il suo partner che quel giorno aveva deciso di non venire perché usciva un gioco in tiratura limitata e doveva necessariamente averlo, si bhe i Nerd esistono anche in queste storie. “quel maledetto, quando le vedo gliene suono quattro” bofonchiava tra se e se, quando all’improvviso fu interrotto da un pianto
Inizialmente credeva di esserselo solo immaginato, ma il pianto continuò, così l’esorcista decise di alzarsi cercando di seguire quel “fastidioso” per lui, rumore che proveniva dalla quercia presso il quale stava ristorando
Veniva proprio dal suo interno, ma sembrava non ci fosse modo di entrare, ne tantomeno vi era uno spiraglio attraverso il legno. Com’era possibile che li ci fosse davvero qualcuno? Come poteva essere entrato?
All’improvviso però le uniche spire di sole che penetravano i fitti rami sparirono. Shiro si accorse di non essere più solo, si voltò di scatto mettendosi in posizione d’evocazione. Sempre con più circospezione si guardò intorno
“chi va la”? disse in tono serio
“huhuhu….” Una voce rauca e profonda produsse una risata
“mostrati essere, lo so cosa sei” Shiro d’altro canto non era affatto spaventato
“mi piacciono quelli come te” rispose la voce “quelli spavaldi, è una goduria ucciderli”
quindi era un altro demone? Nessuno gliene aveva parlato, ma poco importava
“avanti mostra il tuo brutto muso” gli rispose a tono l’esorcista
Un vento minaccioso vece muovere tutte le foglie secche sul terreno e piano piano si mostro dinanzi a lui un orrenda creatura con lunghe corna ricurve occhi gialli e penetranti ed una lunga coda ritta e spelacchiata.
“tsk, sei davvero brutto” esordì Shiro
“inizi davvero ad infastidirmi umano” Ringhiò l’essere, mostrando i suoi lunghi canini
In quel momento si udì nuovamente quel pianto
“cos’è che tieni nascosto!?” chiese Shiro mantenendo il suo sguardo fisso sull’essere
“non ti interessa”
Ma in quel momento Shiro si era già lanciato sull’essere e appena gli fu abbastanza vicino gli scagliò contro un sutra*
Il demone venne travolto da una forza scaturita dalle parole di Shiro e rotolò via sbattendo con violenza su alcuni alberi
“non mi sono mai piaciuti i demoni arroganti, me ne basta già uno..” Era ovvio che Shiro si riferisse al suo partner
“uhuhuhu AHAHAHAH” il demone si rialzò con una fragorosa risata pose il palmo della sua mano dinanzi a lui e con un brusco movimento scagliò lontano Shiro prima che potesse difendersi, poi si avvicinò a lui e sempre con il palmo rivolto verso l’esorcista lo teneva fermo a terra come se una potente forza di gravità gli impedisse di rialzarti
“Voi umani, siete così ingenui”
Shirò alzò con fatica il capo e gli sorrise. Il demone sembrò confuso
“E voi demoni siete così pieni di voi, che commettete sempre l’errore di sottovalutarci!” A quel punto Shiro tirò con la mano una cordicella sotto di lui che azionò un meccanismo sopra di loro.
Si iniziarono a sentire rumori di rami rotti, sempre più forte, più forte, il demone alzò la testa senza capire cosa stesse succedendo, finchè all’improvviso un enorme bacinella si rovesciò su di loro!
Quando l’acqua li ebbe raggiunti il demone mollò la presa e iniziò ad emettere gemiti di dolore, si toccava gli occhi e piano piano del vapore uscì dal suo corpo
Shiro si rialzò, anche lui fradicio
“uff, mi hai fatto bagnare bastardo, avevo preparato quell’acqua santa per sicurezza, non pensavo ci fossero altri demoni qui”
Ma il demone era ancora agonizzante, Shiro si avvicinò a lui e gli mise una mano sul viso stringendolo forte. Il demone aprì gli occhi, e per la prima volta aveva un espressione di terrore
“ma….ma tu, chi sei?” Chiese l’essere
Shiro gli sorrise beffardamente
“Shiro Fujimoto al tuo servizio” gli rispose “ed ora, fammi un piacere, sparisci dalla mia vista”
A quel punto Shirò iniziò a pronunciare nuovi sutra, questa volta il loro effetto avrebbe fatto scomparire per sempre quel demone, l’unica cosa che riuscì a dire prima di andar via furono poche parole “mi dispiace….signorino”
Ovviamente Shiro non ci fece per nulla caso
Dopo aver finito cercò di accendersi una sigaretta, ma senza successo, l’accendino era ancora bagnato
“uff” Sbuffò dopo l’ennesimo tentativo
“vabbè vediamo chi si nasconde qui dentro” l’esorcista si avvicinò alla quercia. Pronunciò alcune parole d’evocazione e quasi dal nulla apparve un’enorme falce, la inclinò leggermente e con un taglio netto spezzo quello che inizialmente non aveva notato, un sigillo.
Quando fu rotto completamente la terra iniziò a tremare, la quercia piano piano si aprì, come un portone d’ingresso prima di una sala da ballo.
Shiro rimase a bocca aperta….era proprio quello a cui non voleva credere. Al suo interno infatti, avvolta delicatamente in fasce di colore blu, vi era quella che all’apparenza era una bambina. Shiro si avvicinò cautamente, che fosse un demone anche lei? Shiro lo escluse non appena la vide, ma allora perché quell’essere la teneva rinchiusa.
Quando la prese fra le braccia la piccola spalancò gli occhietti, aveva dei bellissimi occhi verdi, ed un piccolo ciuffetto di capelli sulla sua testa, lei le sorrise, lui non potè fare diversamente, oramai si era abituato ad aver a che fare con i bambini piccoli. La portò fuori e mentre usciva, dalle fasce cadde a terra un ciondolo, Shiro lo raccolse facendo attenzione a non far cadere la piccola, lo aprì e al suo interno non vi era nulla, al tempo doveva custodire sicuramente una foto, invece vi era inciso un nome “Elisabeth”
“e così, è questo il tuo nome? Eh piccola?” gli disse rivolto all’infante che si era addormentata nel torpore della sua copertina.
Shiro sapeva che non poteva occuparsi anche di lei, ma era estremamente curioso di sapere cosa ci facesse li una piccola e perché quel demone la tenesse rinchiusa, in quel momento allora gli venne una brillante idea, più una vendetta a dire la verità, una vendetta dolce e salata, di quelle che avrebbero portato, e di questo ne era convinto, un sorriso sincero a qualcuno che in quel momento era preso dal gioco dell’ultimo momento.

 
  
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