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Autore: Violetta_    29/04/2017    7 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Al Poirot










<< Mouri-sensei come mai oggi tutto solo? >>

L'uomo alzò gli occhi dal suo giornaletto sportivo.

<< Eh da quando quell'arrogante è tornato in città Ran sembra aver perso il senno >>

Amuro sorrise divertito.
Anche se l'uomo non era un padre particolarmente geloso, sapere che la sua figlioletta fosse in compagnia di un ragazzo lo irritava.

<< Chi sarebbe "l'arrogante"? >>
<< Ah già tu non lo conosci. Si chiama Shinichi Kudo, è un compagno di classe di mia figlia e si crede un detective >>
<< Ah interessante... >>

In realtà conosceva bene la verità. Sapeva che il ragazzino fosse tornato adulto.
Era stato proprio grazie a Shinichi se lui e Akai erano riusciti a catturare Gin, Vodka e Vermout.
Nonostante le sue proteste l'ex attrice adesso era negli stati uniti sotto la custodia dell'FBI.
Non avevano sconfitto del tutto l'organizzazione, motivo per cui continuava ad agire sotto copertura sotto il nome di Tooru Amuro, anche se senza i suoi contatti aveva dovuto ricominciare le indagini dall'inizio.

In quel momento la porta del locale si aprì facendo tintinnare la campanella.

<< Dai su vieni >>
<< Si ho capito Ran non mi tirare... >>

Goro incrociò le braccia al petto.

<< Parli del diavolo... >>

Shinichi era insieme a Ran, che lo stava spingendo verso il locale, e Sonoko che se la rideva sotto i baffi.

<< Dai muoviti voglio presentarti una persona >>
<< So camminare da solo! >> disse il ragazzo infastidito.
<< Si ma sei lento >> Ran si guardò intorno e quando vide il profilo di Tooru lo chiamò facendogli cenno con la mano << Amuro-san ti presento Shinichi >> si voltò avvicinandosi al viso di Shinichi << Sai Amuro è un detective come te >>

Il ragazzo del Poirot sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisi.

<< Molto piacere. Mouri-sensei mi ha parlato di te >>

Shinichi roteò gli occhi facendo buon viso a quella situazione.

<< Eh eh immagino... >>

In quel momento la voce allegra di Masumi riecheggiò nel locale.

<< Eeehi gente!!! Ciao! Scusate il ritardo ma sono passata a prendere una persona >>

Dietro la detective infatti c'era Shiho.
Dopo aver trovato l'antidoto a differenza di Shinichi aveva aspettato un po' prima di prenderlo dato che l'organizzazione non era stata sgominata del tutto. Ma con Vermout sotto custodia dell'FBI e Gin dietro le sbarre poteva sperare di condurre una vita normale.
Aveva deciso di tornare a studiare.
La medicina l'aveva sempre incuriosita e dopo aver passato gli ultimi mesi a risolvere perlopiù casi di omicidio con Conan si era appassionata, grazie agli studi conseguiti in America che le erano stati riconosciuti aveva iniziato da subito una collaborazione col dipartimento della scientifica, ma preferiva spacciarsi per una comune matricola.

<< Buon pomeriggio >> disse pacata come al solito.

Sonoko mise il broncio.
Non le piaceva la ragazza, non le era piaciuta sin da quando, qualche settimana prima, le era stata presentata e aveva sentito che aveva aiutato Shinichi a risolvere dei casi quando si trovava negli stati uniti.
Sospettava che ci fosse stato qualcosa tra loro anche se, ovviamente, entrambi avevano negato.

Ran ricambiò il saluto con cortesia.

Ran.
Contrariamente alla sua migliore amica lei l'aveva accettata subito, anche se in fondo in fondo qualche dubbio le era sorto, si fidava di Shinichi e si era imposta di trattare la ragazza al meglio.
Dal canto suo Shiho la trovava dolce, complice la sua sorprendente somiglianza con Akemi, ma cominciava ad essere insofferente ai suoi discorsi un filino troppo smielati per i suoi gusti.

Masumi avvolse il braccio attorno al collo della ragazza.

<< Su dottoressa. Beviamo qualcosa dai >>

Con lei il discorso si faceva un pochino più complicato.
Diciamo che dopo aver conosciuto la vera identità di Ai Haibara e dopo aver scoperto ciò che la accomunava con Akai non se l'era più scrollata di dosso.
La chiamava almeno cinque volte al giorno facendole le proposte più disparate: dallo shopping al cinema.
Apprezzava davvero avere un'amica della sua età ma alle volte era davvero troppo per una come lei.

<< Come vuoi... >> disse cercando di allentare la presa.

Masumi la spinse letteralmente sul divanetto accanto a lei, di fronte a Sonoko.
Il suo sorriso di circostanza la infastidiva ma decise di ignorarlo.
Ma se c'era una cosa che trovava ancora più irritante erano le occhiate fin troppo evidenti del detective Goro.


Diamine poteva essere sua figlia!


<< Di che parlavate? >> chiese la detective.
<< Siamo appena arrivate anche noi >> rispose Ran << Ovviamente Shinichi ha perso tempo a prepararsi >>

Il ragazzo mise il broncio.

<< Ma se abbiamo dovuto aspettare Sonoko... >>
<< Ehi come ti permetti? >>

Mentre i due ragazzi erano intendi a guardarsi in cagnesco, Masumi alzò la mano attirando l'attenzione del cameriere.

<< Ciao Amuro-san >>

Lui si avvicinò col suo solito sorriso.

<< Salve ragazze. Cosa vi porto? >>
<< Io voglio una fetta di torta >> disse Sonoko facendo una brevissima pausa dal piccolo litigio con Kudo.
<< Anche io voglio la torta >> Disse Ran con un gran sorriso.
<< Io prenderò uno dei tuoi panini speciali >> disse Masumi con la testa poggiata tra le mani.

Il ragazzo prese nota.

<< E per te Doc? >>

Shiho stava controllando il sito dell'università col suo ony e non realizzò immediatamente quello che stava accadendo fuori dallo schermo del cellulare. Aggrottò le sopracciglia ed alzò la testa.

<< Come mi hai chiamata? >>

Il ragazzo batté le palpebre spiazzato.

<< Doc. Nelle serie americane è l'abbreviativo di... >>
<< ...doctor. Come sai cosa studio? >>
<< Ho sentito Masumi che ti chiamava così... >>

In quel momento cadde uno strano silenzio. I ragazzi guardavano alternativamente prima Amuro, che aveva le mani in avanti quasi a volersi difendere e Shiho le lo analizzava con lo sguardo nemmeno fosse una provetta. Alla fine parlò.

<< E' un po' presto per chiamarmi così... comunque vorrei un caffè. Bollente. Niente zucchero >>

Amuro alzò un sopracciglio.

Era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.

<< Come vuoi capo >> disse infine il biondo sfoggiando un gran sorriso.

Shinichi incrociò le braccia al petto.

<< Sei sempre tanto dolce Shiho >>
<< E' un'ordinazione Kudo. Rilassati >>

Il giovane detective roteò gli occhi al cielo e si beccò l'ennesima frecciatina da parte di Sonoko.

Shiho guardò di sottecchi il biondino.
A quanto le era stato concesso sapere c'erano ancora parecchie indagini da fare sull'organizzazione, nonostante i tre corvi fossero dietro le sbarre.
Lavorava con estrema naturalezza, perfettamente calato nella parte del bravo cameriere.
Aveva come l'impressione che la fissasse quando era nei paraggi, ma non era riuscita ancora ad averne una conferma.


*


Rei Furuya era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.

Ma sotto quel faccino adorabile e dietro a quegli occhioni azzurro cielo non c'erano dubbi che nascondesse un lato oscuro.
Era un agente vendicativo, manipolatore, subdolo, pronto a tutto per mettere le mani sulla sua preda.



Non c'erano dubbi sul fatto che fosse uno stronzo....



<< Ragazze ecco le vostre ordinazioni >> disse poggiando i piattini sul tavolo << Ecco il tuo caffè signorina. Attenta a non scottarti >> disse con un tono di voce dolce, ma sapeva vagamente di frecciatina << A proposito non ho capito il tuo nome >>

La ragazza poggiò comodamente la schiena contro lo schienale del divanetto ed accavallò le gambe in modo elegante.

<< E io ho capito perché sei ancora solo l'assistente del detective Mouri... invece di metterti in proprio >> fece volutamente apposta quella pausa << Il mio nome è stato ripetuto ben due volte da quando sono entrata qui >>



... quello che non aveva previsto è che lo era anche lei.



   
 
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