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Autore: johnnytruelove    03/05/2017    1 recensioni
Saki vive con gli spettri e dorme con gli sballi.
Leonardo vive con i ricordi e non dorme mai.
N.B. Nasce come sceneggiatura, una trilogia di corti, poi mutata in racconto.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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La porta si apre: è la coinquilina, Mariène. Saluta in modo confusionale e va in camera sua a dormire. Nella stanza, Saki sdraiata sul letto che ascolta musica e fuma una canna. Le note sono degli Aerosmith, 'you see me crying', e la marijuana è una cream caramel. Livello di THC uguale al 20%, un valore perfetto per innescare sensazioni di rilassamento. Un ottimo antidepressivo, ma nel suo caso no. Tira, inspira e pensa, forse troppo. Come si dice, più pensi e più soffri.
E giù, giù di morale. Sta buttando via la sua vita e lo sa, ma non riesce a rialzarsi, letteralmente e metaforicamente. E' collassata sul materasso a fissare il muro come fosse uno maxi-schermo, che sta trasmettendo un film con le sue memorie. Episodi colmi d'odio e pianti e assenti d'amore e sorrisi.
Fa un tiro, butta fuori il fumo e con lo sguardo ne segue la traiettoria. E pensa.
Un'altra notte insonne per Saki. Starà sveglia ad ascoltare un pò di musica, scorrendo e spostando i vinili dal contenitore trasparente ma ricoperto di adesivi e spegnendo nervosamente le sigarette nel posacenere rubato all' 'Only-Holly', pub notturno del centro città, tormentata dai rimpianti di una vita che riemergeranno ed andranno a depositarsi sul cuore come la spesa in un sacchetto, rendendo il solo muoversi pesante, ingiusto, infelice.
Sta giungendo l'alba e Saki, persa nei suoi pensieri, si addormenta con 'Black' dei Pearl Jam.

Saki sta camminando tra le vie della sua città, un infimo labirinto di vie parallele e perpendicolari.
Procede con passo felpato e testa china. Senza voltarsi. Ha paura che ci sia qualcuno dietro a seguirla. Ad un incrocio, vede un barbone con due cani che fa l'elemosina. Per raccogliere i soldi non c'è un cappello o una ciotola ma una chitarra senza corde. Saki conosceva bene tutti i barboni del suo quartiere, si fermava spesso a parlare con loro, ma lui non lo aveva mai visto. Si avvicina e lancia due euro nella pancia della chitarra, una vecchia e consumata Martin acustica.
 << Grazie signorina, lei è molto gentile. >>
 << Come si chiama? >> rispose.
 << Può chiamarmi Rogue, e loro sono Eureka e Renton. >>
E' seduto a gambe incrociate con una grossa coperta che lo copre fino al collo, un'incolta barba nera, occhi neri e un cappello texano. Al suo fianco, vicini, i due cocker. Sembrano già avanti con gli anni.
 << E' un vero piacere Rogue, Eureka, Renton. Io mi chiamo Saki. >>
 << Hai un bellissimo nome, Saki. Dovrebbe significare "Fiore", giusto? >>
 << Esatto. Mio padre era un tipo stravagante.. >>
 << Mi dispiace! Come si chiamava? >>
 << Leonardo e mia madre Aurora. >>
 << Una famiglia con splendidi nomi. >> e sorride. Lei ricambia.
 << Come mai è finito qua signor Rogue? A mendicare in strada. >>
 << Scelte sbagliate, scelte persone sbagliate al mio fianco. Diciamo che questo era il mio destino. >>
 << Il vagabondaggio? >>
 << La vita mi ha riservato questa trama, cosa ci posso fare. >>
 << Magari provare a combattere.. >>
Rogue si toglie il cappello e le dice.
 << Lei ci sta provando? >>
Saki non sa come rispondere. Si è appena comportata come un'ipocrita, si sente stupida. Scoppia a piangere, non riesce a trattenere le lacrime che escono a fiumi. Comincia a piovere. Rogue si alza, mette il cappello in testa a Saki e la fa entrare con lui all'interno della coperta. Corrono sotto un porticato a ripararsi dalla pioggia, Eureka e Renton li seguono. Poi lui ritorna a prendere la chitarra, lo zaino, le ciotole e gli altri teli e li porta al riparo con loro.
 << Sei troppo bella per piangere Saki. >> E la fa rientare nella coperta, abbracciandola.
 << Sto male Rogue. Non riesco ad andare avanti. Non ho le forze per combattere, sono debole. Sto male.. >>
 << I deboli sono coloro con più cuore, quindi con più amore. >>
 << I giorni sono sempre più buii. >>
 << Accendi una candela e troverai la luce. >>
 << Mi sembrerebbe di essere in una bara. Inizierei a gridare e cercare aiuto ma nessuno riuscirebbe a sentirmi. >>
 << Tu grida più forte. >>
 << Non è rimasto più nessuno in grado di salvarmi. >>
Rogue guarda Saki nel foro della iride.
 << Hai paura di morire Saki? >>
 << No, ho paura di vivere. >>
Silenzio. Rogue la bacia dolcemente sulle labbra.
 << Devi combattere. Io credo in te. >> e sorride. Lei ricambia.
 << Prima ero solo io l'ipocrita, ma adesso lo sei anche te. >> inizia a ridere mentre con la manica della felpa si asciuga le lacrime.
 << Pensami.. >> e la bacia nuovamente.

Saki si sveglia con la stanza pervasa dalla luce del sole che filtra dalle persiane, zebrando tutta la parete. La puntina del giradischi sta grattando sulla carta di 'Ten'. Si rende conto che era solo un sogno, un bel sogno. Pensa. Chi era? Il suo angelo custode? L'amore?
Si gira e sul posacenere c'è ancora una mezza canna spenta. La prende, la accende, e fuma di gusto.
   
 
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