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Autore: 9Pepe4    04/05/2017    5 recensioni
Abbassò lo sguardo su Ben; il bambino aveva gli occhi serrati e la boccuccia spalancata, le gengive rosse che facevano capolino da dietro le sue labbra.
«Va bene, giovanotto» mormorò Han. «Vediamo di rimediare a questa cosa».
May the 4th be with you!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poppata notturna

Quella notte, quando Ben attaccò a piangere, Han cercò la spalla di Leia e la strinse.
«Ci penso io» le mormorò, la voce impastata dal sonno.
Con un notevole sforzo di volontà, spinse le gambe giù dal letto e si tirò in piedi, per poi procedere a tentoni verso la culla. Nonostante il buio, trovare Ben fu un gioco da ragazzi: il bambino si agitava e gridava a pieni polmoni.
Han infilò una mano sotto la sua testolina delicata, l’altra sotto la sua schiena calda, e lo sollevò dalla culla. Gli diede una cauta annusata, ma non sentì niente.
«Fame» biascicò Leia, dal letto. «Ha fame».
Ma certo. Stava singhiozzando in quel modo.
Reggendo con attenzione il bambino piangente, Han si diresse in cucina a piedi scalzi. Schiacciò l’interruttore della luce col gomito, ed ebbe la netta impressione di essersi appena accecato.
Abbassò lo sguardo su Ben; il bambino aveva gli occhi serrati e la boccuccia spalancata, le gengive rosse che facevano capolino da dietro le sue labbra.
«Va bene, giovanotto» mormorò Han. «Vediamo di rimediare a questa cosa».
Tenendo il figlio contro il proprio petto, mise a scaldare un po’ di latte. Ci volle poco tempo, ma a lui parve un’eternità, scandito come fu dal pianto inconsolabile di Ben.
Finalmente, il latte fu pronto. Han se ne versò una goccia sul polso per assicurarsi che non fosse troppo caldo, quindi avvicinò il biberon alla bocca di Ben.
Quando il neonato continuò a piangere, Han gli stuzzicò le labbra con un dito. Ben aprì meglio la bocca, e trovò subito la tettarella.
Le sue urla si placarono all’istante, e lui prese a succhiare con furia.
Han si spostò cautamente, andando a sistemarsi su una sedia. «Ecco qui. Sfamati per bene».
Suo figlio dischiuse appena gli occhi, continuando a trangugiare il latte, ed avvicinò i pugnetti al biberon.
Han si ritrovò a sorridere un poco. «Con calma. Nessuno te lo porta via».
I suoi occhi stanchi vagarono, soffermandosi sui ciuffi folti e lanuginosi che ricoprivano la testolina di Ben.
Quando il bambino fu sazio e smise di bere, Han posò il biberon sul tavolo, quindi sistemò Ben in modo che avesse il mento sulla sua spalla.
Gli accarezzò appena la schiena – la copriva quasi tutta con la propria mano – e trasse un respiro profondo.
Stentava a ricordare l’ultima notte in cui aveva dormito come si deve. Eppure, nonostante la stanchezza, si sentì invaso da una strana sensazione di pace.
Con suo figlio, aveva l’impressione che tutti i rischi che aveva corso, i dolori che aveva provato, tutte le stupidaggini che aveva fatto in vita propria… tutto, anche le cose peggiori, ne fossero valse la pena. Perché avevano portato a Ben.
Il bambino si mosse appena, e Han girò la testa per sfiorargli la tempia con le labbra.
Certo, il suo corpo sarebbe stato più che felice di tornare a sdraiarsi, ma intanto non gli dispiaceva starsene così, nel silenzio della notte, ancora per qualche istante.










Note:
What makes you haha suona in sottofondo
MAY THE FOURTH BE WITH YOU ALL, bella gente!
Mi rendo conto che questa flashfic (500 parole precise) non è niente di ché, ma spero non sia risultata noiosa.
Alla prossima!
  
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