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Autore: Merkelig    04/05/2017    1 recensioni
Dal testo:"Si racconta che, tempo fa, una giovane anima si perse sulla terra.
Non era certo la prima volta che succedeva una cosa del genere, nel grande Registro Celeste erano catalogate dozzine e dozzine di casi simili. Le anime che desideravano rimanere nel mondo dopo che il loro corpo era ritornato alla terra erano moltissime, chi per un progetto lasciato in sospeso, chi per raddrizzare un torto subito in vita, chi per restare accanto alle persone amate. Quale che fosse la situazione gli Angeli Esploratori erano sempre riusciti a dissuadere le anime e a riportarle in Paradiso.
Tuttavia questo fu un episodio decisamente singolare perché richiese un importante intervento per essere risolto.
Ma narriamo i fatti con ordine, cominciando dall'inizio, il quale altro non è che la madre di tutti gli epiloghi del mondo: l'entrata in scena della Morte. (...)"
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si racconta che, tempo fa, una giovane anima si perse sulla terra.

Non era certo la prima volta che succedeva una cosa del genere, nel grande Registro Celeste erano catalogate dozzine e dozzine di casi simili. Le anime che desideravano rimanere nel mondo dopo che il loro corpo era ritornato alla terra erano moltissime, chi per un progetto lasciato in sospeso, chi per raddrizzare un torto subito in vita, chi per restare accanto alle persone amate. Quale che fosse la situazione gli Angeli Esploratori erano sempre riusciti a dissuadere le anime e a riportarle in Paradiso.

Tuttavia questo fu un episodio decisamente singolare perché richiese un importante intervento per essere risolto.

Ma narriamo i fatti con ordine, cominciando dall'inizio, il quale altro non è che la madre di tutti gli epiloghi del mondo: l'entrata in scena della Morte.

La Morte, in realtà, era piuttosto triste quel giorno. La persona che doveva portare via con sé era infatti una ragazza giovane, bella e in piena salute, che stava lavorando sodo per costruirsi un futuro radioso. Non Le piaceva quando sulla propria lista finivano persone che non si aspettavano il suo arrivo perché Le sembrava di far loro un torto, un dispetto.

Dunque quel giorno la Morte eseguì il suo compito a malincuore; quando fu il momento, zac! mosse la sua nera falce e recise il legame dell'anima con il corpo.

Fatto questo si trattenne per osservare l'anima che, uscita dal corpo con frammenti della propria memoria fisica ancora attaccati addosso, sarebbe dovuta andare pian piano scorporandosi prima di assumere la forma che le avrebbe permesso di raggiungere i Cieli.

Solo che non mutava. La Morte rimase a fissare quella sagoma antropomorfa – identica, in effetti, al corpo ferito abbandonato sull'asfalto- che si guardava intorno come in trance con i suoi nuovissimi occhi da Spirito.

La Morte si grattò il mento e decise che, per quanto La riguardava, aveva terminato il proprio lavoro; era già in ritardo sulla tabella di marcia giornaliera, ed era sicura che in poco tempo un Angelo sarebbe arrivato in aiuto della ragazza.

Perciò raccolse le nere vesti e si dileguò.

Il nostro spirito nuovo di zecca rimase ad osservare ciò che succedeva intorno a lei con distacco, non rendendosi quasi conto di ciò che le era capitato; una reazione piuttosto comune nei giovani Trapassati, i quali restavano spesso spaesati dal brusco cambiamento della loro condizione.

Fatto sta che nessuno si presentò, e la recente Acquisizione dei Cieli decise di cominciare a camminare (si fa per dire, naturalmente) lungo la strada che aveva imboccato poco prima da viva. Si muoveva con atteggiamento completamente diverso, dimentica dei doveri che erano sembrati così urgenti e vitali qualche momento avanti, rapita dalla bellezza di ciò che i suoi nuovi occhi le permettevano di percepire.

 

L'Angelo assegnato al suo caso arrivò in quel momento. Si raddrizzò l'aureola e si aggiustò la tonaca per fare buona impressione durante il suo primo incarico, poi si schiarì la voce e alzò gli occhi su...

sul nulla. L'anima della mortale era sparita.

L'aspirante Custode Celeste inghiottì a vuoto. Si sporse da un lato e poi dall'altro, si alzò sulla punta dei piedi, si guardò intorno ma niente, non la vide da nessuna parte. Giocherellò nervosamente con il bordo della veste, dondolandosi incerto.

E adesso?

Di tornare indietro non se ne parlava proprio, se fosse riapparso a mani vuote il suo superiore ne avrebbe approfittato per declassarlo di nuovo a semplice Cherubino, con la scusa che non era ancora pronto per il lavoro sul campo. Aveva passato abbastanza secoli a smistare preghiere e a ripulire il cosmo, non ci teneva per niente a ricominciare proprio adesso.

Per un attimo prese in considerazione l'idea di raccogliere un'anima a caso e portarla in Paradiso con nonchalance, poi la scartò. La sua manovra sarebbe stata riportata sul Registro e il suo superiore aveva una vista divina.

Come rimediare? Non poteva passare alla storia come l'Angelo che si era perso un'anima per la strada, sarebbe stato preso in giro per l'eternità!

“Ehi, figliolo! Voltati un momento!”

Un vecchio era comparso al suo fianco e lo guardava dritto in faccia.

L'Angelo si scostò di lato con il broncio, sistemandosi meglio la cetra sul braccio.

“Ma dove vai? Sto parlando con te!”

Certo che era un vecchio insistente! Non c'era da meravigliarsi se quello a cui si stava rivolgendo non lo stesse ascoltando.

“Vuoi guardarmi in faccia, per Dio!”

L'ormai prossimo ex Messaggero Divino alzò di scatto la testa, pronto a lanciargli un'occhiata di rimprovero per aver nominato il Suo nome invano, e vide che il vecchietto stava fissando proprio lui.

“Sta... parla con me?”

“Finalmente! Non sei uno furbo, vero figliolo?”

L'Angelo spalancò la mascella in modo comico, come un cartone animato.

“Se stai cercando la ragazza che era qui prima ti conviene andare da quella parte!”

Detto questo il vecchio si girò per andarsene.

“Ehi!” si riprese l'Angelo dopo un momento. “Aspetta! Come hai fatto a...”

Girò l'angolo ma il vecchietto era sparito.

Lo Spirito Celeste si guardò attorno, poi diede un'alzata di spalle e si avviò correndo (si fa per dire) nella direzione che gli era stata indicata.

 

Trovò l'anima della ragazza affacciata ad un ponte. L'inconfondibile luminescenza che l'attorniava indicava che era proprio lei quella che gli era stata affidata.

L'Angelo le si accostò in silenzio, come se non volesse disturbare la sua espressione rapita. Prese un lembo della propria veste e gliel'accomodò gentilmente sulle spalle. L'anima si riscosse e si raddrizzò, come se si fosse svegliata improvvisamente da un lungo sonno, prima di illuminarsi e iniziare lentamente a rimpicciolirsi. Quando la luce scomparve al suo posto era rimasta una piccola falena dalle ali grigie. L'Angelo la raccolse sul palmo della mano e la osservò attentamente, poi soffiò piano sulle sue ali per aiutarla a spiccare il volo. La falena tentennò un po', poi puntò decisa verso il Cielo. In pochi battiti d'ali era sparita.

L'Angelo sospirò di sollievo e si appoggiò al parapetto del ponte.

Non era male quel lavoro, in fondo. Sentiva tanti dei suoi, ormai, colleghi lamentarsi della routine, ma in quel momento non riuscì a comprenderli; lui si sentiva felice, appagato, in un certo senso. Soddisfatto, come se avesse rimesso ordine nell'Universo.

E poi moriva dalla voglia di vedere la faccia del suo superiore alla notizia del suo primo caso chiuso!

Raccolse la cetra con espressione soddisfatta, diede un colpo d'ali e sparì.

Il vecchietto sbucò da dietro l'angolo del palazzo da cui aveva osservato la scena. Si guardò intorno per assicurarsi che non ci fossero in giro Spiriti che avrebbero potuto vederlo, e iniziò a cambiare.

La sua figura si allungò, i vestiti scurirono...

La Morte raccolse il bastone che stava riacquistando il suo aspetto originale di falce e uscì allo scoperto.

Diede un'occhiata di rimprovero alle nubi, che vagavano leggere in un cielo chiaro e sereno.

<< Certo che ormai promuovono di tutto lassù. Tu sarai anche l'Onnipotente ma se questi sono i tuoi Ministri, vecchio mio, siamo proprio messi male!>> pensò, corrucciandosi alla lieve e celestiale risata che ottenne in risposta.

 



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Nota dell'autrice:

un ringraziamento speciale a M.arco che ha scritto il racconto “Fantasy Cherry” (il cui protagonista è un cherubino pasticcione) che mi ha ispirato. Grazie papà :)

 

 

 

  
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