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Autore: SheDark    04/05/2017    0 recensioni
Tratto dal testo:
"Luke e Calum, divenuti miei amici per buffe coincide, erano diversi come il giorno e la notte e, proprio come il giorno e la notte che non potevano esistere se non senza l'altro, la mia vita mi era parsa vuota e non potevo più immaginare di poter stare in assenza della loro amicizia.
Volevo bene ad entrambi ma sapevo che avrei dovuto fare una scelta: Luke, il biondo che mi era piaciuto dalla prima volta che l'avevo visto e la cui misteriosità mi intrigava, o Calum, il moro capace di farmi ridere come nessun altro e che si era catapultato nella mia vita rendendola più spensierata?
Sarebbe stato estremamente difficile scegliere... buio o luce?"
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Seconda storia della serie 5 Stuff Of Season (5SOS)
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '5 Stuff Of Season (5SOS)'
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Sentii qualcuno scuotermi la spalla nell'intento di svegliarmi, ma pensai (o meglio sperai) che se avessi finto di stare ancora dormendo mi avrebbe lasciato stare.
«Sophie alzati, tra poco dobbiamo andare.»
«Ancora cinque minuti mamma.» cercai di negoziare.
«Dai forza o libero i cani.» la sua finta minaccia mi ricordò il signor Burns dei Simpson.
Pochi minuti dopo due pesi si buttarono sul mio petto iniziando a leccarmi la faccia.
«Piggy, Snow giù!» risi cercando di togliermi di dosso i due cani, ormai ero abituata a svegliami così dato che accadeva quasi tutte le mattine.
La prima, una Bulldog Francese marroncina dai grossi occhi a palla neri, obbedì subito e si mise seduta mentre il secondo, un candido cucciolo meticcio dagli occhi azzurri, continuò imperterrito a sartiarmi addosso scodinzolando. Dovrò insegnargli ad obbedire ai comandi, pensai mentre bloccavo la sua frenesia.
«Sophie tra poco dobbiamo andare,» ripeté mia madre, «potresti aiutarci a portare fuori gli ultimi scatoloni?»
A già il trasloco!  Mi guardai intorno per la stanza pressoché vuota: ero un po' triste di trasferirmi poiché ero cresciuta tra quelle mura, ma allo stesso tempo ero felice di andare via: la nuova casa era davvero bellissima e spaziosa, e il quartiere era tranquillo, un posto perfetto.
Mi alzai dal mio letto improvvisato (un semplice sacco a pelo) lamentandomi per il mal di schiena e mi vestii con gli indumenti che mi ero preparata la sera prima, ritirai le ultime cose e presi gli scatoloni come mi aveva chiesto mia madre, prima di andare controllai di non aver dimenticato nulla. Sulla porta diedi un ultimo saluto alla casa e poi salii in macchina. Mezz'ora più tardi mio padre parcheggiò sul vialetto della nostra nuova abitazione: una graziosa villetta a due piani, esattamente identica a quelle vicine.
 
*  *  *

Scesi dalla macchina seguita ovviamente dai due cani che iniziarono subito a rincorresi nel giardino anteriore. Mentre mio padre dava indicazioni agli addetti al trasloco mia madre mi raggiunse alla porta d'ingresso aprendola, poco dopo due uomini iniziarono a svuotare il furgone rosso che ci aveva seguito per tutto il tragitto e che ora era parcheggiato sulla strada, lasciando che mio padre e un altro si occupassero di portare i mobili dentro casa.
Entrai nella nuova casa storcendo il naso all'odore ancora percepibile del bianco alle pareti, la maggior parte dei mobile erano già stati sistemati i giorni prima e mancavano solo più le ultime cose. L'entrata si affacciava da un lato sul salotto e dall'altro sulla sala da pranzo, che era a sua volta aperta sulla cucina, di fronte c'era la porta del bagno ed accanto una scala ad L. Iniziai a salire gli scalini: al piano superiore c'erano un altro bagno, un balconcino e tre camere da letto, raggiunsi la mia.
I muri della mia stanza erano stati pitturati tutti di bianco tranne uno su cui invece era stata appiccicata una carta da parati dai motivi argentati su base lilla, dello stesso colore erano le ante dell'armadio alla parete vicina, dalla parte opposta c'era un grosso scaffale al cui interno era stata ricavata una scrivania, il letto si trovava di fronte alle finestre appoggiato all'unico muro colorato.
Mi affacciai ad una delle finestre che davano sulla strada e notai che mia madre stava parlando con un paio di ragazzi, mi sembrava di averli già visti a scuola ma non ne ero sicura, decisi di scendere per andare a presentarmi. La ragazza aveva lunghi capelli biondi dai riflessi dorati e gli occhi erano due specchi d'acqua, era poco più bassa di me; accanto c'era il ragazzo, molto alto, i suoi capelli erano di un castano chiaro ma mi parve di notare alcune ciocche rosa e la frangia gli ricadeva su un sopracciglio, gli occhi avevano un colore indefinito, come il muschio in una giornata di nebbia. Come avevo immaginato conoscevo entrambi poiché frequentavano la Nortwest Christian College, lei si chiamava Samantha Harris ed avevamo anche alcune lezioni insieme, lui invece l'avevo già visto qualche volta ma non conoscevo il suo nome.
«Ehi Sophie,» mia madre si accorse che ero sulla porta, «loro sono i nostri vicini.» disse invitandomi a raggiungerli.
«Abitiamo qui davanti.» precisò il ragazzo indicando la casa alle sue spalle.
«Ragazzi, lei è mia figlia Sophie...» iniziò mia madre facendomi irritare e non poco.
Non poteva lasciare che mi presentassi da sola? Mi faceva sentire come se fossi stupida. Tutte le volte era la stessa storia: prima diceva che dovevo sbloccarmi dalla timidezza e quando poi si presentava l'occasione faceva tutto lei facendomi sentire come se fossi un'incapace, a volte mi sembrava che mi trattasse ancora come una bambina.
«Sophie loro sono...»
«Ci conosciamo già: andiamo a scuola insieme.» intervenne la ragazza con un sorriso, mi chiesi se fosse così ovvio che quella situazione mi stava innervosendo. «Come va? Non sapevo che ti saresti trasferita qui.» disse avvicinandosi per abbracciarmi come se fossimo grandi amiche quando invece in classe ci parlavamo appena.
«E io non sapevo che tu abitassi da queste parti.» cercai di scherzare io.
«Allora visto che vi conoscete di già vi lascio tranquilli.» ci salutò mia madre allontanandosi.
«Invece lui è...?» dissi indicando il ragazzo.
«Lui è Michael, mio fratello.»
«Credevo fosse il tuo ragazzo.» dissi ricordando di averli visti insieme a scuola e non certo in comportamenti da semplici fratelli.
«Anche.» si intromise lui.
Ero visibilmente confusa.
«Storia lunga.» rise Samantha.
«Avete bisogno di una mano?» si propose Michael.
Mi guardai intorno prima di rispondere: su buona parte del marciapiede era stato scaricato il contenuto del furgone e c'era un via vai dalla casa all'esterno. «Ehm... sì, grazie. Potreste aiutarmi a portare dentro gli scatoloni, anzi, magari tu puoi aiutare gli uomini con le cose più pesanti.» gli dissi.
Il ragazzo annuì e poi si diresse verso mio padre, invece Samantha mi aiutò a portare in casa tutti gli scatoloni che lasciammo nelle apposite stanze e ad iniziare a riordinare le mie cose nella cameretta.
 
* * *

I nuovi vicini di casa se ne andarono prima di ora di pranzo, come anche gli addetti al trasloco. Io passai il resto della giornata ad aiutare i miei genitori a mettere a posto il contenuto dei vari scatoloni e verso sera riuscimmo a finire di fare tutto.
Mi misi a letto stancata per la giornata pesante, senza che lo chiamassi Snow abbandonò la sua cuccia sotto ad una delle finestre e saltò sulla coperta lilla iniziando a reclamare delle carezze, che ovviamente accontentai. Mentre coccolavo il cucciolo bianco iniziai a pensare che ero felice di essere li, e il fatto che i vicini fossero due ragazzi della mia stessa scuola mi spinse a sperare che sarei riuscita a stringere una buona amicizia con loro.
«Nuova casa, nuova vita, nuovi amici.» pensai ad alta voce.
Sebbene lo dissi più a me stessa che al cane, Snow mi guardò con i suoi occhi di ghiaccio come se capisse quello che intendevo. Non avevo molti amici ma la cosa non mi importava granché perché stavo bene con me stessa, però ai miei genitori preoccupava vedermi sempre da sola. Non ero mai stata brava a relazionarmi con le persone e a stringere una qualche forma di amicizia con qualcuno, ma Samantha e Michael mi sembravano due persone a posto e mi ripromessi che con loro avrei fatto uno sforzo.
 
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ANGOLO AUTRICE

Approfitto di questo piccolo spazio per dare alcune informazioni.
La protagonista femminile si chiama Saphie Todd e da quello che si può dedurre si è appena strasferita in un nuovo quartiere e ciò la porterà a conosce e fare amicizia con nuove persone, non voglio anticipare troppo perciò dovrete continuare a leggere se volete scoprire chi.
Come ho già scritto nella descrizione della storia questa è la seconda fanfiction della serie "5 Stuff Of Season" ...per chi fosse interessato la prima si chiama "Siblings by Chance" e tratta la storia di Michael e Samantha, non è comunque obbligatorio averla letta dato che sono entrambe storie a se, anche se alcuni personaggi o situazioni sono collegate tra una ff e l'altra e la lettura di quella prima sarebbe utile per comprendere meglio questa.
In oltre, come la prima storia, anche questa non sarà molto lunga, pressoché una ventina di capitoli e conterrà dei capitoli più brevi visti dal lato del protagonista maschile (non svelo chi) di cui però avviserò nei capitoli che li precederanno. L'aggiornamento avverrà ogni cinque/dieci giorni, tempo permettendo.
Penso di aver detto tutto, un grazie in anticipo a tutti e lettori.
Alla prossima!
   
 
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