Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: MaDeSt    09/05/2017    4 recensioni
Non è necessario leggere il prologo ma è caldamente consigliato.
Sei ragazzini provenienti da un villaggio sperduto, cresciuti in un piccolo paradiso, ignoranti dell'orrore che li circonda, si ritrovano ad avere tra le mani sei uova di drago, di cui poi diventeranno amici... e la loro leggenda ha così inizio.
Dovranno salvare il mondo, ecco ciò che ci si aspetta da loro. Ma ne saranno all'altezza? Riusciranno a capire chi è il loro vero nemico prima che questo li distrugga?
[Pubblicazione interrotta. Non aggiornerò più questa storia su EFP, non aggiornerò i capitoli all'ultima versione, pubblicherò solo in privato per chi realmente è interessato a seguire la storia a causa di plagi e ispirazioni non autorizzate non tutelati a discapito del regolamento apparentemente ferreo. Trattandosi della mia unica storia, a cui lavoro da anni e a cui sono affezionata, non vale la pena rischiare. Chi fosse interessato a capire come seguire la storia troverà tutte le informazioni nelle note all'inizio dell'ultimo capitolo pubblicato. Risponderò comunque alle recensioni qualora dovessi riceverne, ma potrei accorgermene con del ritardo.]
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dargovas'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gruppo Facebook

Il colore del titolo del capitolo corrisponde al colore della regione in cui la storia al momento si svolge, tenete d'occhio la mappa per sapere dove ci troviamo!

OUR LITTLE SECRET

Gli unici ad avere lezione il giorno dopo erano Andrew Mike e Susan, che dovettero attendere alla lezione di Evocazione la mattina, mentre gli altri avevano tutta la giornata libera e ne approfittarono per andare di libreria in libreria alla ricerca del loro tomo.
Wolgret chiamò tutti gli studenti a sé, ed erano davvero in molti a seguire Evocazione, ma riuscirono a mettersi uno accanto all’altro formando quasi un cerchio completo al centro dell’aula, nello spazio tra banchi e cattedra. Quel giorno, gli disse, avrebbero provato a evocare dall’Aria. Gli toccò quindi spendere la prima ora a spiegare più o meno il funzionamento di quella magia per chi ancora non avesse frequentato la prima lezione di Elementi nei panni di Ammessi - e dunque non avesse ancora fatto pratica.
Appena ebbe finito di parlare gli diede il via, e tutti tesero le mani in avanti e chiusero gli occhi nel tentativo di contattare l’elemento tutt’attorno a loro. I pochi che riuscirono furono solo alcuni tra quelli che già avevano seguito la lezione di Elementi e quindi in un modo o nell’altro erano già stati iniziati alla pratica.
Velia, che si trovava insieme a loro anche in quella classe, era tra quei pochi riusciti a far prendere all’Aria una strana forma luminosa; la sua in particolare sembrava un cane fluttuante composto da nuvole di pulviscolo giallo paglierino più o meno brillante.
A quella vista Susan smise di far finta di non essere capace, corrucciò la fronte in un’espressione arrabbiata e si concentrò per poi dare vita a una creatura d’aria che prese la forma e le dimensioni di Sulphane; l’aria si tinse di un giallo incredibilmente acceso, quasi come quello delle scaglie della dragonessa, e la creatura sembrò emettere un suono simile a un ruggito quando spalancò le fauci fissando il cane di Velia.
Tutti in classe si volsero a guardare o la creatura o la ragazza che ne era padrona, e a quel punto Mike afferrò di getto i polsi di Susan e la costrinse ad abbassare le mani, distraendola al punto da farle interrompere l’incantesimo. E la creatura si dissolse nel nulla, l’aria di cui era composta tornò invisibile smettendo di brillare.
In realtà tutte le creature evocate erano scomparse, perché i ragazzi erano occupati a guardare nella medesima direzione. Rendendosi conto di aver quasi combinato un possibile disastro, Susan abbassò lo sguardo a terra e si portò le mani dietro la schiena arrossendo d’imbarazzo.
Wolgret, avendo fiutato un certo astio scorrere tra le due ragazze, come Allia ribadì che non avrebbero dovuto esserci scontri tra studenti se non nelle classi in presenza di professori, pena l’espulsione o addirittura un processo se per caso qualcuno fosse morto.
La ragazzina in quel momento avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna, soprattutto perché Velia era tornata a evocare il suo cane e rideva senza pietà di lei, credendo di averla avuta vinta solo perché l’altra era stata rimproverata.
Susan infatti non provò più a evocare quel giorno, per paura di farsi prendere troppo dalla rabbia; Mike volle ancora portare avanti la facciata di non riuscire a contattare la magia, perché già era riuscito nella lezione di Elementi il giorno prima e preferiva fare progressi con cautela.
Invece Andrew volle provare a mettersi in gioco e cercò con tutte le sue forze di non pensare ad Umbreon mentre evocava, perché se la classe avesse visto due draghi evocati nello stesso giorno ed entrambi da ragazzini di Darvil avrebbe potuto insospettirsi. Soprattutto Wolgret.
Quindi alla fine riuscì a concentrarsi su un ragno, il primo animale che gli era venuto in mente, e ne evocò uno delle dimensioni di una ruota di carro, nero e a tratti rosso rubino, che fece gridare di terrore la ragazza accanto a lui. Allora decise di cambiare idea e fargli prendere la forma di un pesce, e lo fece sguazzare per la stanza giocando a fargli rincorrere le altre creature di colori diversi.
L’insegnante concluse la lezione tutto sommato soddisfatto, soprattutto perché nessuno di quelli che era riuscito a evocare aveva lamentato significative perdite di energia anche dopo due ore. Lasciò loro detto di arricchire possibilmente la lezione leggendo Evocando l’Aria, che avrebbero potuto trovare sia nella torre arancione che nel seminterrato - un luogo che occupava tutta l’ampiezza del cortile diviso in scompartimenti dove i ragazzi di diverse materie potevano riunirsi e studiare tutti insieme in un luogo coperto, specie d’inverno.
Si ritrovarono tutti nella sala da pranzo, Cedric teneva la loro copia del libro di storia in una borsa per riprendere la lettura con Layla e Jennifer nel pomeriggio, e per tutta la durata del pasto gli altri tre raccontarono di come fosse andata la lezione. Non nominarono Sulphane finché non si sedettero nello scompartimento del seminterrato dove Jennifer Layla e Cedric avevano letto per metà della mattinata - avevano impiegato diverso tempo a trovare quel libro, e avevano visitato tre diverse librerie a tre diversi piani della torre di Storia.
Naturalmente Susan li lasciò a bocca aperta, ancora vergognandosi per non essere riuscita a controllarsi, e Layla non tardò a rimproverarla.
«Cosa ti prende?» le chiese invece Jennifer «Da quando hai conosciuto quella Velia sei cambiata! Non sei più la timida Susan, sei Susan l’attaccabrighe!»
«E dai, smettila!» si offese l’altra «Non l’ho fatto apposta, è più forte di me! Non la posso vedere!»
Mike appena vide Cedric tirare fuori il libro, per cambiare argomento si schiarì la gola e cominciò: «Avremmo un problema.»
La conversazione morì di punto in bianco, perché ora tutti guardavano lui, e Layla domandò sorpresa: «Quale problema?»
«Noi dovremmo... ecco... leggere un libro sull’Evocazione.» continuò il ragazzino, e appena il più grande girò gli occhi si affrettò ad aggiungere: «Però è solo consigliato!»
«Si farà.» disse Layla con fermezza lanciando un’occhiataccia a Cedric «Che libro sarebbe?»
Mike guardò Andrew e poi Susan, sperando che loro ricordassero il titolo esatto, e a turno balbettarono qualche parola sentendo come suonava alle loro orecchie.
Finché Andrew esclamò: «Evocando l’Aria!»
«Sei sicuro?» gli chiese Jennifer dubbiosa.
«Sì.» rispose Susan «Era quello.»
«Beh, io non potrò venire con voi a cercarlo, perciò...» disse Cedric, quindi scrisse il titolo su un pezzo di pergamena che poi diede in mano a Mike: «Tu qualcosa sai leggere, prova a cercarlo nella torre. Abbiamo tutto il pomeriggio e la prossima mattina liberi, ma non credo di riuscire a leggervelo.»
«Ma non c’è un altro momento in cui siamo liberi tutti insieme!» protestò Andrew.
«C’è, invece. Il pomeriggio del quinto, la mattina del settimo e la mattina del primo giorno.»
«Sei sicuro?» gli chiese Jennifer.
Il ragazzo la guardò turbato: «Perché me lo chiedi?»
«Hai memorizzato l’orario?» fece scettica.
«No. Cioè... sì. Insomma, non lo faccio apposta. Difficilmente dimentico quello che leggo.» tentennò Cedric in difficoltà.
Susan e Andrew sgranarono gli occhi e la ragazzina esclamò: «Davvero? È per questo che ricordavi la carta di Jennifer da Iven? E la tua stanza sempre in ordine allo stesso modo?»
«Sei oltremodo paranoico?» scherzò Jennifer, dato che il dettaglio della stanza non era mai venuto fuori.
«Possiamo tornare ai libri?» disse lui sentendosi oppresso.
«Cosa recitava il secondo enigma?» gli chiese Andrew lanciandogli la sfida.
Cedric sospirò: «Se ve lo dico mi lasciate in pace?»
«Promesso!» ribatté il ragazzino sporgendosi sul tavolo.
«Non lo faranno...» lo ammonì Layla in un sussurro «Non stare al loro gioco.»
Il ragazzo le diede corda e riaprì il libro di storia dove l’avevano lasciato poco più di un’ora prima, ma Andrew cominciò a lamentarsi e non sembrava voler smettere, attirando gli sguardi di diversi studenti che erano lì per cercare di studiare in altri scompartimenti.
«Stai zitto! Va bene!» disse Cedric a mezza voce, esasperato, quindi recitò in fretta: «Per me il vento è gambe e voce, la mia presenza difficilmente è notata e nuoce, senza me tuttavia la vita è impossibile, la mia mancanza porta a una fine terribile. Contento?»
«E ora lasciaci apprendere.» completò Layla guardandolo accigliata.
Andrew batté piano le mani, ma al di fuori di quello non fece altro per disturbare ulteriormente la loro lettura, anzi rimase buono ad ascoltare per approfondire le proprie conoscenze.
Mike invece se ne andò stringendo il bigliettino tra le mani, deciso a trovare il loro libro sull’Evocazione al più presto; avrebbe sempre potuto chiedere un riassunto a chiunque di loro per farsi un’idea migliore della storia di Dargovas. Tanto più ora che aveva avuto la prova dell’incredibile memoria dell’altro.
Anche lui dovette girare diverse librerie prima di trovare il tomo, ma alla fine ci riuscì. Con le gambe doloranti gli toccò scendere sette piani di scale, ma se la prese molto comoda dal momento che comunque non l’avrebbero letto prima di qualche giorno. Lo sfogliò un poco e vide che c’erano diverse illustrazioni, quindi si concentrò su quelle. Pensò fosse dovuto al fatto che si trattava di un libro che introduceva i nuovi studenti alla materia e quindi necessitava di figure esplicative.

Dopo cena si divisero in due gruppi per ripassare ognuno le proprie lezioni, il gruppo di Storia continuando a leggere il tomo sui culti e il gruppo di Evocazione chiacchierando del metodo più semplice per evocare oppure guardando le figure del libro che dovevano leggere.
E la mattina dopo, nel tempo tra colazione e pranzo, fecero praticamente lo stesso in attesa della lezione di Manipolazione del pomeriggio; nessuno si aspettava granché dalla materia, dal momento che prima di poter manipolare gli elementi li si doveva conoscere e studiare a fondo. Andrew temeva che anche Kir avrebbe dato da leggere qualcosa, ma se non altro in quell’occasione avrebbero dovuto per forza leggere tutti insieme.
I peggiori presentimenti di Andrew divennero realtà quando dopo un’intera lezione passata a studiare l’Aria l’insegnante diede da leggere un libro interamente incentrato sull’elemento, lasciando anche detto che la lezione successiva li avrebbe interrogati.
Lasciarono l’aula brontolando sconfortati e decisero di dedicare il tempo restante alla cena alla ricerca del volume; tutti avevano accesso a ogni piano della torre, e insieme a Deala corsero da un piano all’altro alla ricerca di una libreria; lei era una dei pochi studenti a non lasciarsi influenzare dalle voci di corridoio che Velia aveva messo in giro, e ogni tanto aveva piacere a passare del tempo insieme a loro.
Il tempo era poco e anche la luce, dovettero presto appropriarsi di una torcia e accenderla per farsi strada nei corridoi color cobalto. Ma questa volta ebbero fortuna, perché lo trovarono dopo aver ispezionato solo una libreria.
Confrontando i loro orari con quelli di Deala scoprirono che qualora la materia fosse comune lei aveva scelto gli stessi giorni e gli stessi orari, quindi decisero che ogni volta che tutti loro avessero avuto del tempo libero avrebbero studiato insieme quel libro per Manipolazione, che sembrava essere più urgente delle altre materie.
Per questo motivo dopo cena Jennifer e Layla si unirono a Cedric in camera sua per finire di leggere il volume di Storia nell’ora che precedeva la lezione di Astronomia; rimasero il più a lungo possibile chiusi in camera cercando fino all’ultimo di terminare la lettura, tanto che alla fine lui dovette correre per non arrivare tardi a lezione, mentre Mike già lo aspettava all’ingresso della torre grigia. Mancavano ancora diverse pagine alla conclusione, ma le due ragazze si dissero che ce l’avrebbero fatta in meno di un’ora la prossima volta che tutti e tre avevano del tempo libero.
Di fianco a Mike si sedette Vill e di fianco a Cedric si sedette Noumea, ma durante le quattro ore di lezione - dalle dieci alle due di notte - non fecero molto oltre a studiare le stelle di una singola costellazione; la posizione delle stelle in relazione alle altre e la posizione della costellazione nel cielo durante l’arco dell’anno.
Tra loro Vill e Mike erano gli unici a non avere lezione la mattina seguente, mentre Cedric e Noumea parteciparono alla lezione di Alchimia insieme agli altri ragazzi di Darvil e Deala. Ma non fecero niente di particolarmente impegnativo, limitandosi ad ascoltare con attenzione Elsi mentre spiegava il funzionamento di determinati antidoti; alcuni si potevano preparare solo con una certa percentuale dell’ingrediente che combinato in altro modo prendeva parte alla creazione del veleno.
A pranzo si riunirono tutti e dopo aver mangiato andarono a cercarsi un posto nel seminterrato per studiare il libro di Manipolazione insieme a Deala. La lettura dopo appena un’ora divenne noiosa, perché trattava solamente dell’elemento Aria dal punto di vista fisico, basandosi sulle attuali conoscenze dei maghi e degli studiosi.
Non fecero in tempo a finirlo prima di cena, quindi gli toccò tornare al seminterrato e leggere al buio finché Cedric disse loro di voler riposare almeno quella notte, costringendoli a posticipare la fine della lettura al mattino del settimo giorno, quando sarebbero stati di nuovo tutti liberi.

La mattina dopo Layla riuscì a convincere Cedric a leggere Storia anche se Jennifer sarebbe stata a lezione di Biologia, dicendo che le avrebbero fatto un riassunto dopo cena se necessario, e riuscirono a finirlo nelle ore tra la colazione e il pranzo. Andrew si era unito a loro preferendo spendere quelle ore apprendendo qualcosa anche se al di fuori delle proprie materie d’interesse piuttosto che girovagare senza un fine per la scuola.
Nel frattempo gli altri avevano tenuto un’interessante lezione sulle diverse specie di funghi, molti dei quali velenosi dai colori sgargianti o al contrario molto simili a funghi del tutto innocui se non addirittura commestibili.
Ma Dalca disse loro che c’era sempre un modo per distinguerli: delle volte si dovevano guardare le lamelle sotto il cappello, perché potevano essere di colore diverso; altre volte li si doveva incidere e se all’interno erano impregnati di liquido poteva essere il segno della presenza di veleno; delle particolari specie di funghi velenosi si potevano sradicare, e dopo alcuni minuti perdevano il colore fasullo per acquisire il loro, lasciando morire il travestimento; oppure alcuni funghi imitavano solo il colore di altre specie innocue, ma non le dimensioni o le proporzioni.
In ogni caso era sempre bene controllare ogni fungo prima di coglierlo e cucinarlo.
Il pomeriggio Andrew Cedric Layla e Susan andarono a lezione nella torre viola. Con grande fastidio scoprirono che anche Velia aveva scelto quell’ora e quel giorno per studiare la materia, seguita come al solito da Irea Hranda e Tegro come guardie del corpo.
Si divisero a coppie, Andrew con Cedric e Layla con Susan, per scrutarsi a vicenda nella mente seguiti passo per passo da Meidrea, la quale girava costantemente tra i banchi dando consigli ad alta voce e controllando che nessuno facesse accidentalmente male al compagno.
Senza l’aiuto dei piccoli draghi e delle loro potenti menti faticarono a raggiungere la mente degli altri, e l’unico che non ebbe difficoltà fu proprio Cedric, perché aveva fatto pratica senza Smeryld. Andrew si spaventò e sussultò appena l’altro s’insinuò quasi con prepotenza nella sua mente; non di proposito, piuttosto perché lui stesso non pensava di farcela tanto in fretta.
Meidrea notò la sua reazione e si avvicinò guardando la coppia con attenzione, pronta a intervenire se fosse successo qualcosa, ma Andrew le sorrise e le disse semplicemente che non era preparato dopo così poco tempo dall’inizio della lezione. Anche l’insegnante sembrò trovarlo strano, ma si limitò a congratularsi e a guidare entrambi perché si dicessero qualcosa col pensiero senza farsi inavvertitamente del male.
Entro la fine della lezione riuscirono a contattarsi vicendevolmente e cercarono di limitare lo scambio di informazioni tramite il pensiero alle sole parole piuttosto che alle emozioni, ma alla fine successe che le due ragazze cominciarono a ridere senza controllo sopraffatte dall’allegria e dall’esaltazione che entrambe involontariamente si scambiarono.
Meidrea rivolse loro uno sguardo severo, ma sotto quegli occhi gelidi si nascondeva un sorriso sinceramente compiaciuto. Tutti gli altri studenti invece le guardarono invidiosi e infastiditi, eccezion fatta per gli altri due ragazzi di Darvil che ancora erano concentrati a scambiarsi solo alcune frasi, senza emozioni di mezzo.
A fine lezione mentre lasciavano l’aula Susan sentì Velia parlare concitata con Irea, la voce sprezzante e roca mentre commentava con stizza il fatto che la biondina fosse riuscita nel compito prima di lei. La ragazzina di Darvil non poté fare a meno di sorridere e passarle accanto superandola a testa alta, assicurandosi che Velia la vedesse. Ma non si guardò indietro, piuttosto domandò agli altri tre se la castana l’avesse guardata.
«Ti stava bruciando con gli occhi.» le rispose Andrew divertito, e Susan rise ancora più forte.

Mike volle approfittare dell’unico giorno alla settimana in cui lui e Jennifer avevano entrambi un momento libero. Loro due soltanto. Doveva assolutamente parlarle di Layla, non aveva avuto altre occasioni prima di allora; in qualche modo c’era sempre stato qualcuno con loro.
Dopo pranzo salutarono rapidamente gli altri e il ragazzino prese l’amica per mano conducendola via verso la propria stanza. La spinse dentro in fretta e richiuse la porta per poi voltarsi e scoprire che lo stava guardando con un’aria metà sorpresa e metà accigliata.
«Che stai facendo?» lo apostrofò con voce acuta.
Mike si guardò intorno sentendosi in difficoltà, si bagnò le labbra portandosi le mani ai fianchi e si decise a dirle con un sospiro: «Layla.»
«Oh...» fece lei, capendo all’istante perché fosse così ansioso.
«Sei riuscita a parlarle?» continuò lui, spostando di continuo il peso da una gamba all’altra.
«Sì, ci ho provato... Mi dispiace non avertelo detto prima.» tentennò lei; era arrivato il momento di dargli quella che probabilmente sarebbe stata una brutta notizia.
Mike annuì: «L’ho capito da Iven.»
«Esatto. E beh... ha detto che sei carino, ma...» lui prestò più attenzione, avvicinandosi inconsapevolmente di qualche passo «Ma al momento non è interessata a intraprendere quella strada, ecco.»
«Quindi è... è un no. Ma lei non lo sa, vero? Lei... tu non le hai detto chi, o così ha detto da Iven...» balbettò lui speranzoso e preoccupato a un tempo.
«Non le ho detto chi. Chissà cosa avrà pensato. Credo che Andrew l’abbia scartato a priori.»
«Forse ha scartato anche me.» borbottò guardando in basso «Non mi è mai sembrato che mi stesse studiando.»
«Ha studiato bene Cedric al contrario.» ridacchiò lei.
«Oh sì... ma si sarà resa conto in fretta che non è lui.»
«Dici?» domandò ora preoccupata «Secondo me sta ancora cercando di capirlo. Non ha mai rivolto l’attenzione a te o ad Andrew per ora, giusto?»
«Così sembra.» ammise Mike ora guardandola «Ma insomma... non è difficile capire che non può essere lui. Come ti ho detto è praticamente anaffettivo, e lei più o meno lo sa.»
«Ma sa anche che le persone cambiano, e per il momento sembra ancora concentrata su di lui.»
Socchiuse gli occhi: «Credi che sia un bene?»
«Secondo me sì. Voglio dire... avresti il tempo di capire se per lei provi davvero qualcosa o se è meglio lasciar perdere. Hai da poco compiuto dodici anni in fondo, credo che per una risposta più certa dovrai aspettare i quindici.»
«Già, per quel tempo sarò più maturo. E se dovesse continuare a piacermi per tutti questi anni?» domandò poi ansioso.
Jennifer sorrise: «Vorrà dire che forse fino ad ora non ti sei sbagliato del tutto, no? Voglio dire, in tre anni avrete modo di conoscervi meglio! Se dopo tre anni ti piacerà non solo perché è bella ma anche il suo carattere allora...»
«Hai ragione, probabilmente.» la interruppe arrossendo «Ad ogni modo per ora è troppo presto per dirlo. Per ora potrebbe essere solo una cotta perché... perché è bella.» e nel dire questo arrossì ancora di più. Scosse la testa e si affrettò a concludere: «Beh, ti ringrazio per esserti esposta per me. Davvero, sei stata grandiosa.»
La ragazzina sfoderò un sorriso ancora più ampio: «Non c’è di che. È stato un piacere. Sarà il nostro piccolo segreto.»
E Mike annuì poco convinto, non sentendosi del tutto rassicurato da quelle affermazioni; passato l’entusiasmo della novità e l’eccitazione dell’essere effettivamente entrato a far parte di quella scuola aveva ricominciato a sentirsi strano ogni qualvolta Layla fosse stata nei paraggi. E non solo, ultimamente faticava anche a dormire la notte. Talvolta si svegliava con la sensazione di aver sognato la ragazza, altre volte invece gli tornavano alla mente i soldati che li avevano catturati, e li immaginava mentre catturavano anche il suo piccolo Zaffir, riuscendo in qualche modo a trattenerlo, per poi svegliarsi di soprassalto e scoprire che sia Layla che i soldati erano stati solo un sogno.
Quando Jennifer ebbe abbandonato la stanza si lasciò sfuggire un sospiro sconfortato e fece cadere lo sguardo sul braciere incassato tra la parete e il pavimento. Non aveva idea di quanto tempo ancora sarebbe riuscito a sopportare quella situazione.

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: MaDeSt