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Autore: one_bad_day    11/05/2017    1 recensioni
[IL CAVALIERE OSCURO]
Dal testo:
Joker di punto in bianco scoppia a ridere. Ride così forte che l'eco della sua risata rimbomba in tutta Arkham. Ride per almeno cinque minuti, e dopo un po' gli scendono pure le lacrime.
Batman non si scomodò a chiedergli il motivo della sua isterica risata, non ne valeva la pena e sapeva che sicuramente non c'era un motivo preciso, quindi stese zitto. Joker era solo pazzo e non c'era niente da fare.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Joker aka Jack Napier
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Chiacchierata fra nemici

 



Hello, it's me :D finalmente ho cambiato fandom, anche se siamo lo stesso a Gotham ma ok. Dopo la fine del film Joker viene catturato e boh, ad Arkham si annoia quindi decide di farsi una chiacchierata col suo caro vecchio amico, o nemico, Batman. E niente, enjoy!



Un bip forte e fastidioso diede il segnale che la porta era stata sbloccata e si poteva entrare; lentamente quell'ombra oscura la aprì.
"Alla fine hai deciso di venire eh?" osservò Joker.
"Se non fossi venuto non ti avrebbero messo in questa stanza."
"Mh sì in effetti hai ragione, che domanda stupida. Di solito sei tu a farle." lo provoca Joker sorridendo. "Beh comunque pensavo che non venissi essendo una mia richiesta."
Batman era ancora lì, in piedi davanti alla porta con la sua tuta nera, come la maschera che gli copriva tre quarti di viso e come il mantello che toccava quasi terra. Guardava Joker con i suoi occhi freddi ma profondi e la sua espressione impassibile. Joker invece era comodamente seduto in penombra su una sedia mezza scricchiolante e con le mani appoggiate su un freddo tavolino di metallo; fissava il suo acerrimo nemico con la sua solita espressione da finto innocente e con un sorrisetto malizioso. Per Batman era una faccia che meritava di essere presa costantemente a pugni ma doveva controllarsi. Joker aveva i capelli sempre allo stesso modo, corti, un po' mossi, e soprattutto verdi. Aveva sul suo viso tutto bianco due cerchi neri intorno agli occhi e del possibile rossetto che saliva all'insù in entrambe le estremità della bocca per coprire e confondere le cicatrici che formavano un sorriso sul suo volto; insomma, non era cambiato. Tutto il trucco era un po' sbavato ma secondo le guardie se lo 'rinnovava' ogni settimana utilizzando le cose che trovava. Il rossetto era quello più difficile da ottenere, quindi doveva ricorrere ad altri metodi.
Indossava una tuta arancione zucca a mezze maniche e delle scarpe bianche molto somiglianti a delle pantofole. Sulla tuta in alto a sinistra c'era la scritta "Paziente 4479". Sicuramente era molto meglio il suo modo di vestirsi quando era libero, con quel cappotto viola e quel gilet verde di sotto invece di una tuta arancione, ma non aveva deciso lui lo stile che avrebbero dovuto avere i pazienti e quindi non poteva farci niente.
"Non sono venuto per tua richiesta." risponde Batman.
Joker non capendo inarca un sopracciglio.
"Sono venuto perché me l'ha gentilmente chiesto il detective Gordon." precisa.
"Ah beh certo.. e quando mai ascolti me.." si lamenta.
"Ora veniamo al punto" dice Batman sedendosi silenziosamente sulla sedia di fronte a Joker, "perché hai chiesto di vedermi?"
"E me lo chiedi pure?" si sorprende il clown. "Qui è così noioso..." dice mentre alza entrambe le braccia per stiracchiarsi, "..e tu sei l'unica persona decente con cui parlare per passare il tempo in questo posto di merda."
Lo sguardo del pipistrello si posa sulle mani in alto di Joker. "Dove sono le manette?" chiede cambiando discorso.
"Oh me le ero tolte prima mentre ti aspettavo, perché mi stavo seccando a morte, e non sapendo cosa fare mi sono messo un po' a giocarci e all'improvviso si sono tolte!" dice con finta sorpresa, "ma se proprio vuoi me le rimetto.. sono qui." e si abbassa prendendole da terra. "Oppure se vuoi te le regalo." dice porgendogliele con un sorriso.
Batman lo guarda male e non gli risponde. "Comunque.. se non ti piace questo posto dovevi pensarci prima di diventare un pazzo assassino." gli rammenta.
"Ma di certo quando lo sono diventato non ho mica pensato al posto in cui le persone avrebbero potuto rinchiudermi.. Ho pensato a tutte le cose emozionanti che avrei potuto fare.. come uccidere e torturare persone, provocare il panico nella città, far saltare in aria luoghi pubblici.." dice gesticolando a caso con la mano, "..essere ricco.. oh no quello non m'interessa. Ma soprattutto ho pensato di poter fare quello che ogni essere umano desidera ma che puntualmente mette in secondo piano, ovvero DIVERTIRSI. Credo che ognuno di noi dentro nasconda un pazzo criminale desideroso di uscire per divertirsi, anche tu. Ma la società lo uccide - o perlomeno tenta di farlo - durante la nostra crescita. I pochi superstisti, quelli che riescono a salvarsi, poi escono allo scoperto, come è successo a me! E per la cronaca, sto benissimo." dice con fierezza. "Poi beh, riguardo a questo posto.. non mi devo lamentare troppo. Ho cibo gratis, un tetto sopra la testa.. e poi sappiamo benissimo che non ci starò a lungo."
Poi volta il capo alla sua destra e rivolgendosi allo specchio aggiunge "lo sai anche tu commissario.." e scoppia a ridere.
Quella risata. Quella pazza, forte, e sadica risata. Era da tanto che Batman non la sentiva. Era difficile da ammetterlo anche a se stesso ma sì, gli era mancata.
Dopo pochi secondi scaccia via il sentimentalismo e gli risponde: "No, io invece credo che starai qui a lungo."
"Se lo dici tu.." gli risponde Joker con il suo solito sorriso abbastanza inquietante.
Non per Batman. Per Batman non era inquietante, era solo un sorriso, forse uno dei più sinceri e veri in quella città, ma per gli altri era più che inquietante. Era l'incubo dei bambini e il terrore dei genitori, era la maschera del sorriso in un mondo pieno di disperazione in cui si poteva solo piangere, e invece c'era ancora qualcuno che rideva, e di gusto.
Joker di punto in bianco scoppia di nuovo a ridere. Ride così forte che l'eco della risata rimbomba in tutta Arkham. Ride per almeno cinque minuti, e dopo un po' gli scendono pure le lacrime.
Batman non si scomodò a chiedergli il motivo della sua isterica risata, non ne valeva la pena e sapeva che sicuramente non c'era un motivo preciso, quindi stese zitto. Joker era solo pazzo e non c'era niente da fare.
Poi dopo un po' Batman interrompé il silenzio, e decise di dar voce ad un suo pensiero: "Io non ti capirò mai Joker.."
"Beh.. forse perché non ci hai mai provato." gli risponde con un sorriso.
   
 
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