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Autore: Tony Stark    11/05/2017    4 recensioni
C’era un bunker, nascosto dal mondo. Un bunker che conteneva tutta la conoscenza sul sovrannaturale. Un demone e il cacciatore, suo fratello, che era stato il suo guardiano per tutta la vita.
|10°Stagione!AU|
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester,Castiel, Sam Winchester
Avvertimenti:AU, What if…?
Coppie: Nessuna
Generi: Angst, Drammatico
Ambientazione: 10°stagione AU, la cura non ha funzionato e Dean è ancora un demone.
Introduzione: C’era un bunker, nascosto dal mondo. Un bunker che conteneva tutta la conoscenza sul sovrannaturale. Un demone e il cacciatore, suo fratello, che era stato il suo guardiano per tutta la vita.
Nota di Pre-Storia: E’ la mia prima FF su Supernatural quindi datemi i vostri sinceri pareri su come vi sembra, se i personaggi sono OOC o meno.
In aeternum


Castiel aveva sentito quando le porte del bunker erano state riaperte.
Castiel aveva sentito e in un battito di ali era stato sul posto, non avrebbe permesso che il sacrificio di Sam venisse vanificato da un qualche discendente degli uomini di lettere che non sapeva con cosa aveva a che fare.


L’angelo del Giovedì ricordava con una limpida chiarezza quello che era successo l’ultima volta che aveva incontrato Sam, quando aveva stretto quella promessa.

 
-----
Ci vollero quattro mesi, una settimana, e tre giorni perché Sam facesse un piccolo errore, permettendo che Dean si liberasse.


Dean si era preso il suo tempo, in attesa che Sam abbassasse la guardia, e quando lui lo fece, scattò fuori della trappola del diavolo, che non aveva più effetto su di lui, e poi fuori dalla cella, cercando Sam per tutto il bunker.


<< Il piccolo Sammy pensava che avrebbe potuto tenermi sotto chiave? Tenere il mondo al sicuro dal grande pericolo che sono? >> la voce di Dean risuonava per i corridoi e le sale del bunker, divertita e sarcastica, prima di diventare improvvisamente secca e crudele. << Oh, ma per favore. Se non riesce nemmeno a proteggere sé stesso. Patetico. >>


Questa volta non aveva un martello. Ma un piede di porco che Sam aveva tirato fuori per fare qualche riparazione al bunker-o, come lo considera amaramente adesso, la prigione definitiva sia sua che di Dean. La sua ultima dimora. Sam pensava che sarebbe stato così presto. Pensava che avrebbe potuto continuare a contenere Dean per più tempo.


Sam era quasi morto, steso a terra nel suo sangue, picchiato a morte dal fratello quando Castiel riuscì a rispondere alle sue preghiere disperate e ad allontanare Dean, il demone, da lui. Era di nuovo un angelo, ma in ogni caso era solo questo, solo un angelo, e non poteva competere con un Cavaliere dell'Inferno, col Marchio di Caino. E Dean era ancora incollerito, gli occhi neri che scintillavano di sete di sangue ma Sam, mezzo morto com'era, non era più un gioco divertente per il demone e per questo non venne difficile per Cas trascinarlo nel bunker e poi dritto in una nuova trappola del diavolo, migliore più potente, con un incantesimo di contenimento scritto in enochiano dallo stesso Castiel.


Arrivato lì, lo bloccò di nuovo con le catene( lega di ferro e argento) benedette e prima di lasciarlo ricontrollò ogni cosa due o tre volte per essere sicuro.
Solo allora, una volta che era tutto finito, una volta che il demone era di nuovo bloccato e sotto controllo, una volta che erano al sicuro, tornò a Sam, che era essenzialmente svenuto nel corridoio.


Castiel lo guarì in fretta, pulendolo dal sangue, per poi semplicemente attendere che il giovane Winchester riapra gli occhi.


Sam si svegliò, gli occhi sfocati e confusi. << Cas? >> Chiese. E poi in un istante ricordò tutto. << Oh, Dio, >> sussurrò. << Dean ... lui è...? >> Non sapeva esattamente cosa stava cercando di dire... "e' morto? E' di nuovo nella sua cella?"


<< Di nuovo dove dovrebbe essere >> gli rispose l'angelo. << Tutto risolto. Ora dobbiamo solo occuparci di te... Come stai? >> chiese, pur sapendo che l'umano doveva stare bene... lui lo aveva guarito
<< Sto bene >>rispose infatti << Mi hai guarito Sto bene. Tutto il resto invece...? >>


<< Bene >> disse Castiel. << Mi sono occupato di tutto. Il demone non potrà più farti del male di nuovo. Non glielo permetterò >> promise col tono determinato e sicuro.


La risposta di Sam a quella promessa fu una risata amara, debole che diede i brividi all'angelo.
<< Non mi puoi proteggere >> affermò Sam, sembrava sconfitto rassegnato al suo destino << Nessuno-niente-può. Questa è ... questa è la mia vita, ora, Cas. Sarò il suo custode, il suo guardiano fino alla morte. Ed c'è molta più probabilità che muoia perché' ho sbagliato qualcosa, un altro errore come quello di oggi che non che muoia di vecchiaia. I cacciatori non invecchiano. I Winchester non invecchiano.”Chiuse gli occhi. << Spero solo che le trappole del diavolo sulle porte lo tengano imprigionato qui dentro, quando questo succederà. >>


Riaprì gli occhi di scatto e inchiodò lo sguardo dell'angelo con una nuova determinazione. << E quando accadrà, devi promettermi... >> iniziò la voce più alta e sicura di quanto fosse stata da quando si era svegliato << Devi promettermi Cas che sigillerai il bunker. Che bloccherai tutte le porte dall'esterno, butta via le chiavi non mi interessa... ma non lo lasciare scappare. Non permettergli di scappare >> Chiuse gli occhi ancora una volta e quando parlò di nuovo la sua voce sembrava fiacca. << Io ... ho promesso che gli avrei impedito di ferire chiunque altro. >>


Castiel rimase sconvolto e cercò di rifiutarsi di provare a farlo ragionare, trovare un altra soluzione << Non posso ... Non succederà ...” provò.


Sam scosse la testa. << E' così che andranno le cose >> disse con lo stesso tono di un condannato a morte. << E' così e basta. >>
Castiel voleva rassicurare Sam, dirgli che non avrebbe permesso al Demone di fargli del male, che avrebbe potuto vivere una vita felice e piena, con lui, che sarebbero riusciti a risolvere le cose... come sempre. Ma sapeva che Sam aveva ragione. Le cose non sarebbero finite con un lieto fine.
E così Castiel promise, promise che avrebbe seguito la volontà di Sam. E fu proprio questo che fece, neanche una decina di anni più tardi, un battito di ciglia per l’angelo, quando il Demone uccise Sam Winchester.


Sigillò il bunker, imprigionando il Demone al suo interno per il resto dell’eternità.
Bloccato lì con il cadavere del fratello, che non aveva potuto recuperare. Perché il Demone era veloce, troppo subdolo per permettergli la minima possibilità di fuga.
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Ma ora qualcuno aveva riaperto le porte sigillate, segnate da sigilli in enochiano e latino scritti con sangue umano e angelico che avevano trasformato il bunker in una gabbia perfetta per il Cavaliere dell’Inferno.


L’angelo arrivò al bunker in un battito d’ali, rapido, istantaneo, ma non abbastanza. Il discendente era già entrato nella gabbia del Demone, avendo però l’accortezza di richiudersi la pesante porta blindata alle spalle.
Avrebbe potuto risigillare la porta e lasciare tutto così com’era, ma aveva promesso a Sam che avrebbe impedito al Demone di ferire gli altri.
Doveva salvare quell’incauto umano.

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Entrò nel bunker, inoltrandosi nei corridoi gelidi, tappezzati di glifi di sangue, alcune rune di contenimento in enochiano che lui e Sam avevano fatto e altri simboli che non riconosceva, il sangue era più fresco rispetto a quello dei glifi… dovevano essere stati dei tentativi del Demone di sfuggire. L’aria era pesante, soffocante, un miscuglio asfissiante di muffa, morte e zolfo, c’era anche l’odore della follia e della rabbia qualcosa che solo lui poteva riconoscere tanto bene.


Un grido risuonò per i corridoi vuoti, prima di venire rapidamente soffocato. L’angelo del Giovedì andò verso la direzione dalla quale il suono sembrava essere arrivato.


Castiel si ritrovò nella biblioteca del bunker. La sala che lui ricordava essere sempre ordinata e che invece ora era nel caos, ma anche in quel caos egli trovò quello che cercava.
Il discendente degli uomini di lettere che aveva riaperto il bunker, bloccato dal Demone ad una sedia con uno schiocco di dita, e lo stesso Demone fermo di fronte a lui con un sorriso storto, quasi più sbagliato di quelli che ricordava, che lo fissava con i suoi occhi neri come la pece.
Il Demone non era cambiato di una sola virgola in quegli ultimi ottant’anni, certo Castiel sapeva che non poteva invecchiare, ma il suo aspetto era ancora perfetto, curato come quello del vero Dean Winchester.


Il Demone si rese conto della sua presenza, la sua espressione si tinse di furia, il Marchio brillava dello stesso fuoco dell’Inferno.
<< Castiel >> ringhiò

 
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Trattenne Dean per quanto poté, distraendolo dal ragazzo che era stato liberato una volta che il Demone aveva cambiato idea.
Il ragazzo corse, corse per la sua vita e Castiel distrasse il Demone. Sfidandolo, evitando i suoi attacchi ma senza mai attaccarlo a sua volta.
Allontanarlo, sì, scagliarlo contro qualcosa grazie alla sua grazia solo dopo un attacco… sì lo aveva fatto suo malgrado, ricevendo dal Demone solo sorrisetti e commenti velenosi.
Vuoi sapere come ho ucciso Sam?” gli diceva.
Vuoi sapere quanto l’ho fatto urlare? Quanto tempo mi ci è voluto per farlo impazzire dal dolore?
E Castiel ignorava quei commenti, ci provava.


Un rumore risuonò d’improvviso nel bunker, un rumore secco seguito da un forte tonfo sordo. La porta era stata chiusa, sigillata nuovamente.
Castiel era bloccato lì col Demone per sempre.


<< Sembra proprio che ora siamo solo io e te, Castiel. >> sorrise il Demone << Solo io e te per il resto dell’eternità… Sarà divertente. >> il Demone rise, gli occhi neri pieni di sadico divertimento << Avanti, angelo, fatti sotto. Abbiamo un’eternità per giocare assieme >>


Castiel evocò la sua spada angelica, il Demone sembrò felice di questa sua azione, ululando sarcasticamente parole d’apprezzamento che l’angelo neanche ascoltò, mentre vedeva quel sorriso viscido e distorto sul viso di Dean Winchester. Mentre vedeva la sua anima, un tempo brillante come il sole, contorta e massacrata, bruciata e nera… nera come l’abisso nei suoi occhi.


Ora avevano l’eternità.
E Castiel una promessa da mantenere, avrebbe impedito al Demone di fuggire per il resto dell’eternità.
Anche se doveva rimanere qui, bloccato per l’eternità nella loro prigione. La loro Gabbia
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