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Autore: la luna nera    12/05/2017    6 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alyssa dormiva beatamente con la testa su un cuscino blu, aveva un’espressione rilassata e Jordan non riusciva a distogliere l’attenzione da lei. Non appena si era svegliato infatti aveva subito notato la presenza della ragazza addormentata al suo fianco; non c’era Maddy, evidentemente sua sorella si era già alzata ed era uscita dalla camera da letto. La poca luce che filtrava attraverso le tende infondeva una certa atmosfera calda ed intima, era la prima volta che aveva l’occasione di trovarsi solo con lei da quando erano tornati nel presente. E quella era un’occasione davvero unica e speciale. Le si avvicinò, ancora riposava, continuando a guardarla in assoluto silenzio provava una sensazione di pace e tranquillità mai avvertita prima. Passò vari minuti contemplandola senza fare il minimo rumore con il sorriso stampato sulle labbra e fu così che Alyssa lo vide quando aprì gli occhi.
“Buongiorno.” Le sussurrò.
Lei si stiracchiò appena sollevando di poco la testa dal cuscino. “Mhm…”
“Dormito bene?”
La ragazza sbadigliò portandosi la mano davanti alla bocca. “Si, ho dormito come non facevo da mesi.”
“Allora Merlino è stato di parola.” Le sorrise dopo averle sussurrato questa breve frase con voce calda e pacata.
All’udire il nome di Merlino, Alyssa aprì per bene gli occhi, rendendosi conto che lì con lei ci fosse solo Jordan. Si tirò su stiracchiandosi e si mise seduta. “Dov’è Maddy?” Si guardò attorno.
“Credo sia in bagno, ci trascorre ore intere al mattino.”
“E tu? Che ci fai qui?” Al pigiama party non c’era.
“Sono tornato ieri sera, non ricordi?” Sorrise di nuovo.
Lei invece si prese un attimo per riflettere e riorganizzare le idee: serata con Maddy, chiacchiere da vecchie amiche, lotta coi cuscini, porta che si apre e…. “Ah già, hai ragione.”
“Vuoi che ti porto un caffè?”
“No, grazie. Anzi, forse è meglio se torno a casa, tu sei tornato ieri sera e immagino voglia riposare.”
“Ehilà, buongiorno a tutti!” Maddy entrò in camera con un vassoio pieno di cornetti caldi ed invitanti. “Ecco qua, prendeteli prima che si raffreddino.” Posò tutto sui cuscini. “Datemi due minuti e porto pure il resto. Cappuccino o caffè?”
Jordan fissò la sorella con l’intento di farle capire che quei due minuti dovevano durare molto di più: desiderava restare solo con Alyssa e cercare di chiarire il loro rapporto una volta per tutte. Si avvicinò alla sorella in modo da potersi rivolgere a lei a bassa voce. “Vai giù in cucina e restaci un bel po’, chiaro?” La invitò ad uscire spingendola verso la porta con la certezza che non sarebbe rientrata a breve in camera.
Si voltò e notò Alyssa in piedi davanti alla finestra, aveva tirato la tenda permettendo alla luce del mattino di entrare ad illuminate la stanza. Mangiucchiava uno dei cornetti portati da Maddy, pareva una scusante per evitarle l’imbarazzo di dover affrontare quel discorso da troppo tempo rimandato, ma che ora voleva essere affrontato ad ogni costo.
“E’ buono?” Le disse cingendole la vita con le braccia.
La sentì sussultare nel preciso istante in cui i loro corpi erano entrati in contatto. “Si.” La sua risposta fu minima, al contrario dell’emozione che si fece man mano più grande di tutto ciò che avrebbe voluto o potuto dire. Poi respirò un paio di volte prima di pronunciare qualcosa in grado di spezzare la tensione che la avvolgeva. “Allora… Com’è andato il viaggio?”
“Oh, molto bene, grazie. Gli incontri a cui ho partecipato sono stati davvero interessanti, ho avuto l’opportunità di toccare con mano come nasce un grande progetto ed incontrare grandi nomi dell’architettura moderna.”
La ragazza inclinò lievemente la testa in avanti piegando le labbra in un sorriso denso di soddisfazione. “Mi fa piacere.”
Jordan aveva però l’impressione che lei volesse evitare di proposito di affrontare la loro situazione, forse per timidezza, forse per imbarazzo, lui non lo sapeva. Sapeva bene quello che lui voleva e il desiderio di chiarire una volta per tutte fu più forte di ogni altra cosa. “Lo sai che ho sentito tantissimo la tua mancanza?” La strinse leggermente più forte.
Girò leggermente la testa, trovandosi la punta del naso a pochissimi centimetri da quella di Jordan.
“Dico davvero.” Proseguì lui. “Quando ho accettato l’invito a quel seminario, speravo mi fosse utile per superare l’insonnia e tutti i disturbi che ci hanno colpiti fin dal nostro ritorno nel presente. Volevo fuggire dalla mia ex che ho lasciato una volta per tutte e che continuava a cercarmi, dal vederti sempre di sfuggita come se tu mi evitassi di proposito e….. Insomma, dopo i primi giorni lontano da casa ho avvertito un vuoto enorme: mancavi tu.”
Le sue labbra si schiusero per l’incredulità, non credeva alle sue orecchie!
“E’ andata così, credimi. Abbiamo fatto assieme l’altro viaggio, certo, è stato bizzarro ed assurdo, però eravamo assieme e se dapprima la tua compagnia quasi mi infastidiva, col conoscerti meglio mi sei apparsa attimo dopo attimo sempre più indispensabile. Mi sei mancata Alyssa, mi sei mancata tantissimo, accanto a me c’era un vuoto che solo tu potevi colmare. Per questo ho anticipato di un giorno il mio rientro, ho preso il primo volo disponibile una volta conclusosi l’ultimo incontro e sono tornato qui. Sapevo che mia sorella aveva organizzato un pigiama party con te e non desideravo altro che arrivare a casa prima possibile per rivederti. Queste quattro settimane mi sono sembrate un’eternità.”
“Jordan…. Ma stai parlando sul serio?”
“Certo.” Non riusciva a smettere di guardarla negli occhi. “Io non so se tu provi ancora qualcosa per me, spero che un briciolo di sentimento esista ancora perché muoio dalla voglia di stare con te.”
Quel sogno iniziato tanto tempo fa si stava realizzando. Il cuore di Alyssa era praticamente impazzito, portò lentamente le sue mani su quelle di lui mentre le labbra si piegavano in un sorriso sognante ed innamorato. Era il segnale che Jordan attendeva: le regalò un bacio leggerissimo che fece capitolare completamente la ragazza. Si voltò verso di lui lasciandosi stringere fra le braccia, lasciandosi alle spalle tutti i timori e le paure, cancellando l’orgoglio che le aveva fatto dire cose assolutamente false ed insensate.
“Ehilà! Il caffè si raffredd….a.” Maddy irruppe nella stanza all’improvviso trovandosi davanti quella scena.
“Accidenti a te!” Jordan, visibilmente scocciato, le andò incontro con aria non troppo felice. “Ma come diavolo fai ad arrivare sempre quando non devi?!”
Era paonazza in viso. “E che ne so io di quanto tempo ti serve per rimorchiare le donne?!” Incrociò le braccia visibilmente offesa.
“Ora torna di sotto e restaci!”
Alyssa scoppiò a ridere. “Siete troppo buffi quando discutete così, somigliate a due bambini piccoli!” Quella sua risata riportò la calma fra  fratello e sorella che pure si misero a ridere. “Dai, scendiamo giù.” Esordì la ragazza avvicinandosi ai due. “Ho proprio voglia di un buon caffè.”
“Te lo preparo immediatamente……cara cognata!” E Maddy si beccò un buffetto da entrambi, dopodiché scesero giù per le scale dando inizio ad una giornata memorabile per i due pellegrini del tempo.
 
 
Così, complice forse la ritrovata serenità grazie all’intervento di Merlino, erano scomparse anche le paure di parlare col cuore in mano, la voglia di non cedere all’orgoglio e la forza di accantonare il ricordo di certe situazioni spiacevoli. L’esperienza presso Camelot con protagonista Lady Rowanne era svanita come per incanto, così come l’ira scatenatasi a Firenze a seguito del filtro d’amore offerto da Veronica, la fattucchiera. Alyssa era riuscita a farsi conoscere meglio dal ragazzo per cui aveva perso la testa, da lui che aveva scartato a priori il tipo di donna “acqua e sapone” preferendo l’esatto contrario. Certo, anche Jordan aveva i suoi difetti, ma chi non ne ha? Con un po’ di buona volontà e tanto amore la loro storia iniziò a muovere i primi passi, forse all’inizio con qualche titubanza ma con la consapevolezza che quella relazione sarebbe potuta andare avanti davvero.
Tutto bene quindi.
Ricordate però quella borsa di studio tanto inseguita da Jordan?
Ebbene, proprio in concomitanza con le prove orali degli esami di maturità di Maddy ed Alyssa, giunse la notizia tanto attesa: il ragazzo aveva ottenuto ciò che da tempo desiderava. Questi, nonostante tutto, non saltò di gioia: il conseguimento della borsa di studio se da un lato gli spalancava la possibilità di fare quel viaggio in Europa, permettendogli di toccare con mani capolavori architettonici del passato e del presente, dando una svolta significativa al suo percorso professionale, dall’altro lo avrebbe allontanato dalla sua ragazza per sei lunghi mesi. Ovviamente gliene avrebbe parlato, ma solo dopo la conclusione degli esami. Cercava di fare buon viso a cattivo tempo, non era affatto facile ed il nervosismo prese ad insinuarsi fra i due. Lei trascorreva lunghe giornate china sui libri e quando usciva con lui era capace di parlare solo di materie scolastiche. Lui stava in silenzio, lasciava che sfogasse tutta la tensione ascoltandola con pazienza, dandole consigli e suggerimenti utili per affrontare quel grande passo.
 

 
EPILOGO
 

Fuori dall’edificio scolastico quel mattino Jordan attese l’uscita di Alyssa: la ragazza, finalmente libera dalla gogna della maturità gli saltò addosso stringendolo forte e baciandolo con le lacrime agli occhi. “E’ finita, amore mio. E’ davvero finita stavolta.”
“Brava, sono fiero di te.” La baciò di nuovo. “Vieni, andiamo a festeggiare.” La prese per mano ed assieme si avviarono verso il bar all’angolo per brindare.
“Maddy è a casa?”
“Sì, sta ancora ripassando.” Rispose lui. “Ha il colloquio domani mattina, se non ricordo male è la prima.”
“Già. A me non sembra vero aver finito tutto!”
Ordinarono due aperitivi freschi ed attesero parlottando del più e del meno che glieli servissero. Alyssa aveva notato una sorta di nervosismo in lui, forse lo era già da prima e lei non se ne  era accora, presa com’era dallo studio.
Sorseggiò il suo drink. “Jordan, va tutto bene?”
Lui  la guardò. “Perché me lo chiedi? Sì, va tutto bene.”
“Mi sembri strano….”
“In effetti….” Prese coraggio, prima o poi doveva dirglielo. “In effetti c’è una cosa di cui dovrei parlarti, ho atteso che tu terminassi gli esami per evitare eventuali problemi perché non è facile dirtelo.”
“Che succede? Mi fai quasi paura.”
“Io…” Respirò profondamente. “Io ho ottenuto quella borsa di studio.”
Lei restò muta.
“Sai che significa, vero?”
Annuì in silenzio abbassando lo sguardo. “Quando parti?”
“Dovrei farlo fra dieci giorni, ma non ho ancora deciso.”
Riportò l’attenzione su di lui. “E perché?”
“Me lo chiedi pure?” Prese le mani fra le sue. “Non so se riesco a stare sei mesi lontano da te, sarei capace di tornare qui dopo una settimana.”
“Così manderesti in fumo tutti i progetti che hai sempre fatto, compreso il sogno di diventare un grande architetto famoso.” Sentiva un enorme nodo alla gola. “Tu devi partire, Jordan. Non puoi rinunciare al tuo futuro in questo modo.”
“Nel mio futuro ci sei anche tu, lo sai, vero?”
Quelle parole le accarezzarono il cuore strappandole un sorriso. “Io ci sarò sempre e ti aspetterò, quell’opportunità no.” Sorrise di nuovo. “Mi sentirei un’egoista nel trattenerti qui.”
Lui era quasi sul punto di piangere nel sentirla parlare a quel modo e come per incanto gli tornarono alla mente le parole di Alyssa quando, a Firenze nel Rinascimento, se ne andò in città lasciandola sola con Veronica, con tutto quello che poi ne era conseguito. Si abbracciarono stretti, il loro amore era forte e la prospettiva di quel periodo di lontananza, benché difficile, sarebbe stato affrontato con uno spirito diverso.
 
DIECI GIORNI DOPO ALL’AEROPORTO
 
Il giorno tanto temuto era arrivato: all’aeroporto Jordan stava attendendo l’apertura del check-in. C’era tutta la sua famiglia e naturalmente c’era anche Alyssa a cui si erano aggiunti anche i suoi genitori.
Il ragazzo era vicino al vetro che permetteva la visione sulle piste di decollo, la sua espressione era molto più rilassata di quella di Alyssa, la teneva per mano, quella mano che era al contempo fredda e sudata.
“Tranquilla.” Le baciò la mano. “Questi mesi passeranno più veloci di quanto immagini.”
“Speriamo.” Sospirò. “E’ solo che…. Insomma… dopo ieri sera forse sentirò ancora di più la tua mancanza.” Le sue guance si tinsero di rosso.
Entrambi ripensarono alla deliziosa cena a lume di candela che avevano consumato assieme, dopo la quale erano rientrati a casa, nel piccolo appartamento che Jordan aveva ricavato nella mansarda (sì, proprio quella in cui un tempo stavano i bauli) e lì fra baci, carezze e la giusta atmosfera, si erano amati per la prima volta.
Il segnale acustico dell’apertura del check-in li riportò al presente.
“E’….aperto…” Bisbigliò la ragazza voltandosi verso il bancone presso cui si stavano avvicinando gli altri passeggeri del volo per Parigi.
“Sì.” Confermò lui.
“Allora….vai.”
Annuì in silenzio. Mise la mano dietro la schiena attendendo che sua sorella si avvicinasse e gli consegnasse una busta. “Prima però devo darti questa.” Gliela porse.
“Che cos’è?”
“E’ qualcosa che ti permetterà di passare i prossimi sei mesi nel migliore dei modi. Tranquilla, è stata un’idea di Maddy.”
“Ah beh….” Si fece scappare un piccolo sorriso.
“Perché non la apri?”
“Lo farò quando sarai partito.”
“Eh no, amore mio, devi farlo adesso.”
“Perché?”
“Tu aprila.”
Alyssa continuava a non capire, tuttavia decise di fare come Jordan le chiedeva: aprì la busta e …. “Ma cosa…? Ma questo è un biglietto!”

“Esatto. E’ il tuo biglietto.”
Dalla sua bocca non usciva un solo suono, tanto era incredula.
“Tu parti con me fra poco più di un’ora.”
“Come-cosa?!” Si guardava attorno in cerca di conferme: vide i suoi genitori con trolley e passaporto in mano e vicino a loro Maddy entusiasta per il risultato brillante ottenuto.
“Non ti azzardare a rifiutare perché non ci rimborsano neanche un centesimo!”
“E’ il nostro regalo per l’eccellente diploma che hai conseguito. Siamo orgogliosi di te.” E fu travolta dall’abbraccio dei suoi genitori.
“Vi voglio bene, tantissimo bene! Siete i migliori del mondo!” Era commossa.
Poi venne la volta di Maddy. “Fate i bravi, tu e mio fratello.”
“Contaci.”
“E non fatemi diventare zia, mi raccomando!”
“Idiota.” Jordan le spettinò i capelli. “Coraggio, adesso è davvero il momento di andare, altrimenti ci lasciano a terra.”
Un veloce abbraccio ai familiari, l’ingresso al gate e nel giro di mezz’ora poco più, Jordan e Alyssa allacciarono le cinture di sicurezza, pronti al decollo verso Parigi, città che aveva fatto da sfondo al momento in cui il loro amore aveva iniziato a muovere i primi passi nel corso del loro pellegrinaggio attraverso il tempo.
 
 
 
 



 
Buon venerdì a tutti!
Siamo arrivati alla fine, il capitolo è forse un po’ troppo lungo e vi chiedo scusa per questo. Come alcuni di voi sanno, non è stato semplicissimo arrivare fino qui e probabilmente con tempi migliori a disposizione, avrei potuto fare di meglio. La conclusione forse è frettolosa e anche per questo mi scuso con voi che avete seguito tutta la vicenda sin dall’inizio, spero comunque che un po’ vi sia piaciuta.
Vorrei ringraziare innanzitutto Emmastory, colei che mi ha dato l’idea per scrivere questa storia, poi lclementi2, alessandroago94, ineedofthem e tutti i lettori silenziosi che l’hanno inserita in una delle liste. Aggiungo anche eppy che non sento da un po’ e crazy lion con cui mi sento con piacere da quasi un mese.
Ho in mente già una nuova storia che tratterà di alieni e cerchi nel grano, spero di riuscire a scriverla e proporvela, non prima della fine dell’estate però. E’ possibile che pubblichi qualche poesia o OneShot nei mesi a venire, devo attendere l’ispirazione giusta.
Di nuovo grazie infinite a tutti e a presto!
 
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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