Era così agitato che, per la fretta di recarsi nella sua nuova classe, sbatté malamente sulla schiena di un bambino più alto di lui, tanto che il contraccolpo lo fece cadere all’indietro.
[...]
Stava quasi per scoppiare a piangere, quando vide una mano scura invadere il suo campo visivo.
“Io sono Iwaizumi Hajime. Tu come ti chiami?” domandò, schietto come suo solito.
Tooru, troppo stupito per poter reagire subito, fissò per alcuni secondi quella manina scorticata dalle unghie mangiucchiate e, lentamente, la strinse con la sua, candida e rosea.