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Autore: Ginevra1988    12/05/2017    4 recensioni
All'alba del tre maggio Harry, Ginny e gli altri reduci della Seconda Guerra Magica si ritrovano a fare i conti con... il ritorno alla normalità. Le ferite sono fresche, gli incubi li perseguiteranno ancora per anni e poco sembra essere come prima, ma la voglia di ricominciare è tanta. A passi lenti e incerti dovranno trovare la loro strada verso un futuro nel quale non potevano nemmeno sperare fino a qualche giorno prima.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una ben triste pace è quella che ci reca questo giorno.
Quest’oggi il sole, in segno di dolore, non mostrerà il suo volto, sulla terra.
W. Shackespeare – Romeo e Giulietta
 
 
 
3 maggio 1998 – Hogwarts
 
  Ginny fissava la sagoma scura nel buio. Respirava. L’aveva controllato un centinaio di volte, ma una in più non era mai abbastanza. Harry respirava. Harry dormiva. Harry era lì davanti a lei, reale, concreto e vivo.
  Si stinse le ginocchia al petto. Era l’inizio di maggio ma non era molto caldo nella Sala Grande. Quasi tutto il castello di Hogwarts era stato seriamente danneggiato dalla battaglia finale contro Voldemort e i sopravvissuti erano stati sistemati in lunghe file di sacchi a pelo al posto dei tavoli delle Case che normalmente campeggiavano sotto il soffitto incantato. Chi aveva combattuto tutta la notte del due maggio era stato lasciato riposare anche durante il giorno, un po’ qui e là, dove c’era ancora qualche dormitorio integro o quasi; ma al sopraggiungere della sera tutti avevano preferito radunarsi nella Sala Grande. Non era ancora così facile ricordarsi che il Signore Oscuro era stato sconfitto quando arrivava il buio, anche se non più tardi di qualche ora prima il suo cadavere era stato bruciato al limitare della Foresta Proibita. E non erano da escludersi rappresaglie di Mangiamorte superstiti. Era più sicuro stare tutti insieme nello stesso posto. E più rassicurante.
  “Ginevra, devi dormire.”
  Sua madre le strinse una spalla, gli occhi gonfi e l’aria preoccupata. Ginny scosse la testa.
  “Non ci riesco.”
  “Prendi un po’ di Distillato Soporifero, ne stanno distribuendo a tutti” disse lei dolcemente porgendole una fiaschetta di pelle. La ragazza la respinse.
  “No.”
  “Ginny, non…”
  “No!”
  Cercò di non urlare, ma era difficile tenere bassa la voce. Si asciugò con rabbia gli occhi.
  “Tu… tu non capisci!” sibilò tra i denti, continuando a fissare la sagoma di Harry. “Lui… era morto, o ha rischiato di morire, ancora non lo so! Ho creduto… ero convinta di averlo perso per sempre!”
  Vide sua madre annuire nel buio.
  “E hai paura che se chiudi gli occhi anche solo per un momento al tuo risveglio lui potrebbe non esserci più… di nuovo.”
  La ragazza trattenne il fiato rumorosamente. Forse lo aveva fatto un po’ troppo forte, perché Harry si mosse.
  “Ginny…” mormorò. Si mise a sedere, cercò a tentoni gli occhiali e se li infilò. Lei ricacciò indietro a forza tutte le lacrime, Harry non l’avrebbe vista piangere.
  “Tua madre ha ragione, devi dormire un po’.”
  Lui guardò sua madre come a chiederle un tacito permesso, poi accarezzò la guancia di Ginny. Fu molto difficile non sciogliersi in un pianto, ma si costrinse a guardarlo negli occhi. Aveva sentito così tanto la sua mancanza. C’erano state sere in cui non riusciva più a respirare per il dolore.
  “Non me ne andrò. Quando ti sveglierai sarò ancora qui.”
  Harry la abbracciò e le mani di Ginny scivolarono in modo naturale sulla schiena di lui.
  “Se tu mi vuoi” le sussurrò all’orecchio in modo che nessun’altro sentisse.  “Se tu mi vuoi ancora, io non ti lascerò mai più.”
  Si staccarono e si guardarono negli occhi. Ginny non sapeva che pensare. Lo amava, lo aveva sempre amato, ma lei non era più la stessa di un anno prima. Aveva paura di tutto, persino di Harry, che se ne andasse di nuovo, che le nascondesse altri segreti. Aveva bisogno di riflettere, di ascoltare il proprio cuore e magari anche un’amica.
  “Sì, va bene, dormirò.”
  Era inutile spaccarsi la testa ancora. Decise di fidarsi, almeno per quella sera, di Harry. Prese la fiaschetta che le allungava sua madre e bevve un lungo sorso. Sentì le mani di Harry prenderla e farla sdraiare dolcemente sul sacco a pelo, poi scivolò in un sonno senza sogni.


Angolo di Gin
Ciao a chiunque avrà voglia di arrivare fino a qui!
So che la mia è una fanfic lenta e molto incentrata sui personaggi più che sulle azioni, quindi chiedo scusa sin d'ora perchè i passi della narrazione sono lenti e non a tutti piacerà...! Ma confido che qualcuno dotato di pazienza là fuori che possa apprezzare la mia visione del post seconda guerra magica ci sia!
Grazie a chi ha letto e chi leggerà
Smack
Gin
   
 
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