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Autore: Il_Genio_del_Male    13/05/2017    6 recensioni
Jongin cura la Posta del Cuore di un noto settimanale.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sehun, Sehun
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Sono veramente mortificato per quanto è accaduto. Non era affatto mia intenzione farti credere che stessi per suicidarmi, lo giuro. Forse ho esagerato ad esternare la mia malinconia.
Ho mai contemplato questa ipotesi? Sì, mi è successo. Il mio psicologo dice che è abbastanza frequente fantasticare sulla propria morte, e non solo per le persone soggette a depressione. Però non ho pensato nemmeno una volta di concretizzare simili propositi.
Ci vuole vita per amare la vita, ed io in realtà ce l’ho. Sono troppo attaccato a questo mondo per lasciarlo andare prima del previsto.
Comunque sono contento di sapere che leggi le mie mail. Ti importa ancora di me, dopotutto?

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Sono tornato all’EXO Café, quello vicino alla facoltà di Medicina, te lo ricordi? Abbiamo preparato tanti esami seduti a quei tavoli appiccicosi con le poltroncine in vinile, interrogandoci a vicenda benché frequentassimo corsi diversi. I bubble tea che servono lì sono sempre i migliori della città. Il tuo gusto preferito era tè al gelsomino, succo di mango e pesca con bubble al lychee. L’ho assaggiato ed è veramente buono.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Che testa! Mi sono dimenticato di farti i complimenti per la tua risposta a quella lettera anonima di un paio di settimane fa. Ci credi se ti dico che mi sono commosso?
Chiacchierando con la mia ex moglie del più e del meno, è venuto fuori che lei adora la tua rubrica e non si perde un numero del giornale. Perciò, se non ti offendi, ti porgo anche i suoi omaggi; dice che solo una persona sensibile e matura può parlare, come hai fatto tu, del senso dell’amore. Se scoprisse chi sei davvero probabilmente si sotterrerebbe per la vergogna, perché ti stima moltissimo. Sei una specie di guru per lei. Non è ironico?
Mi sprona in continuazione a rifarmi una vita. In fondo non è una cattiva donna; semplicemente non siamo mai stati compatibili.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Vorrei tanto farti conoscere Jonghun e Vivi. Sono certo che ti adorerebbero.

 

 

 

 

Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 19 14/05/2017

 

 

Cari lettori,
quest’oggi sono io a scrivere una lettera a voi.
Tre anni esatti fa inauguravo una Posta del Cuore che, lo confesso, dubitavo di riuscire a gestire degnamente. Credevo di essere la persona meno adatta a trattare d’amore e dare consigli in merito. Però, per qualche fortunato scherzo del destino la rubrica ha da subito riscosso un grande successo, e di questo vi sono immensamente grato. Tuttavia, ahimè, continuo a ritenermi il peggior Cupido di sempre.
Parlare di problemi altrui, e cercare di risolverli, è relativamente facile. Bastano un po’ di empatia e di tatto, una discreta eloquenza e buonsenso. Ben diverso è preoccuparsi della propria vita sentimentale.
La mia è stata a lungo disastrata. Incapace di riprendermi dal tradimento della persona a me più cara, per molto tempo non ho saputo come convivere con il dolore. La mia maschera di professionista in carriera reggeva bene, ma nel mio intimo le cose erano diverse. Il cuore mi sanguinava senza mai cicatrizzare. Non riuscivo ad elaborare la fine traumatica e brusca, improvvisa, di una storia importante. Una squallida questione di corna fu la causa: un tradimento imperdonabile per me, giacché mi aveva messo di fronte alla mia grande paura di scoprirmi sostituibile, non abbastanza, incapace di offrire un futuro a chi amavo. Perciò in sordina covavo rabbia e risentimento, ignorando se e quando sarebbero esplosi.
Quel momento alla fine è arrivato. La persona colpevole di avermi spezzato il cuore è tornata nella mia vita nello stesso modo plateale con cui se ne era andata. Il rancore di anni ha avuto la meglio sui miei propositi di freddezza. Ho detto cose irripetibili di cui adesso mi pento, perché certe cose non si augurano nemmeno all’ultimo degli uomini.
Questa persona, invece di scappare a gambe levate, mandando all’aria ogni mia aspettativa ha deciso di restare. Tutti i giorni mi scrive qualcosa di sé, aneddoti e considerazioni e confessioni molto dolorose per entrambi. Si scusa senza pretendere il mio perdono.
Dapprima il suo comportamento mi ha dato sui nervi. Non capivo quali motivazioni potesse avere, tanto più che io non accennavo a rispondere a nessuno dei suoi messaggi. Eppure li leggevo. Attraverso quei racconti mi riappropriavo della persona che conoscevo, ricordavo episodi ormai dimenticati. Si è instaurato un dialogo muto in cui il mio silenzio -all’inizio affilato come un’arma- si è tramutato in altro: attesa, curiosità, beneplacito. Leggendo le parole che il mio antico amore usava per descrivere la sua vita, a me sconosciuta ma vissuta a metà tale e quale alla mia, la ferita al cuore (o al mio ego?) ha iniziato pian piano a guarire.
Un caro amico mi ha aiutato ad aprire gli occhi. La verità stava sotto al mio naso, ma sino ad allora ero stato troppo cieco e concentrato su me stesso per rendermene conto. Al di là della sofferenza che ci eravamo procurati l’un l’altro, al di là del tempo sprecato a rimuginare sugli errori commessi; al di là del veleno che gli avevo riversato addosso con il preciso scopo di fare del male, sotto alle ceneri del nostro amore una fiammella, timida ma tenace, resisteva ancora.
Ed è da questa fiammella che voglio ripartire. Penso di meritare un po’ di felicità.
In questi tre anni sono stato reso partecipe delle vostre tribolazioni ripagando la fiducia dimostratami con la cortesia e il distacco (talvolta vera e propria freddezza, e me ne scuso) di un accademico ferratissimo nella teoria ma senza alcuna esperienza sul campo. D’ora in poi, spero, sarà tutta un’altra musica.
Grazie per avermi tenuto compagnia fin qui,

vostro Kai

 

 

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Mioddio, Jongin. E’ da un’ora che piango senza riuscire a smettere.
Ti rendi conto del regalo che mi stai facendo?

 

 

Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr

Certo che me ne rendo conto. Ho voglia di un bubble tea. Vediamoci all’EXO Café, martedì prossimo alle 16?
Ho una riunione, perciò potrei fare un po’ tardi.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Se non ci metti troppo, ti aspetterò tutta la vita.

 

 

 

 

Il sipario cala finalmente su questa fyccina. Grazie di cuore a chi l’ha recensita, letta, inserita tra Preferite e Ricordate. Ho dei lettori molto speciali; so di essere fortunata.

(Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.)

Alla prossima, con molto ammmòòòreH!

   
 
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