Anime & Manga > Noragami
Ricorda la storia  |      
Autore: Generale Capo di Urano    14/05/2017    2 recensioni
[KazuBisha Week 2017] [Day One: Red String of Fate] [May 14th]
«Si dice che, fin dalla nascita, ogni persona porti legato al mignolo della mano sinistra un sottile, invisibile filo rosso che lo lega alla propria anima gemella. È indistruttibile e lunghissimo, e lega indissolubilmente le due persone che, un giorno, saranno destinate a sposarsi…»
***
«Bishamon-sama, a chi è legato il suo filo rosso?»
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bishamon, Kazuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'F o r e v e r '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
KazuBisha Week 2017
Day One (May 14th): Red String of Fate


Formeremo insieme un legame eterno e perfetto


«Si dice che, fin dalla nascita, ogni persona porti legato al mignolo della mano sinistra un sottile, invisibile filo rosso che lo lega alla propria anima gemella. È indistruttibile e lunghissimo, e lega indissolubilmente le due persone che, un giorno, saranno destinate a sposarsi…»
 
«Bishamon-sama?»
«Sì, Shizuha?»
La bellissima dea della guerra tiene sulle ginocchia la bambina, accarezzandole i corti capelli mori, lo sguardo trasognato che fissa la morbida chioma senza davvero vederla; è così piccola, e per quanto ognuno lì possa volerle bene, non riesce a fare a meno di pensare che ciò sia terribilmente ingiusto.
Shizuha, che aveva pochi anni e pochi ricordi, ora non ha completamente più memoria di come fosse vivere – e non se ne cura, seduta sulle gambe di quella che vede come una madre, mentre tiene il capo appoggiato ai suoi seni e con le manine le intreccia le lunghe ciocche bionde.
«Bishamon-sama, a chi è legato il suo filo rosso?»
La donna spalanca gli occhi e per un secondo si blocca completamente, un’espressione sorpresa e confusa dipinta sul volto sottile; si morde il labbro e lascia vagare lo sguardo intorno alla stanza, ma con la mente rivolta a tutt’altro.
«Il mio filo rosso?»
«Ha detto che tutti ne hanno uno.»
Un sospiro, un sorriso malinconico; Bishamonten le sfiora una guancia e le porta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, cercando di trovare le parole che in quel momento paiono esserle sfuggite, non voler essere pronunciate.
«Beh, è un po’ diverso... gli dei di solito non si sposano, il loro compito è occuparsi degli umani. È un lavoro importante, non ci si può distrarre... sarebbe irresponsabile, no?»
La stringe appena poco di più a sé, con dolcezza, ridendo appena– ma suona quasi falso, quel fievole riso, un patetico modo di giustificarsi. «E poi ho tutti voi, non mi serve un marito!»
La bimba gonfia le guance, poco convinta e per nulla soddisfatta della risposta. Accetta però di buon grado le coccole, e capisce di non dover insistere – piccola o no, non è ingenua quanto può sembrare. Forse la dea è solo in un momento “no” e dovrà trovare un altro momento per soddisfare la propria infantile curiosità.
 

 
«Kazuma?»
Lo Strumento Benedetto, piegato sulle ginocchia a frugare tra qualche scatola di cartone impolverata, sussulta appena nel sentirsi chiamare così all’improvviso; rimette al loro posto le scatole con uno scatto fulmineo, prima di girarsi con un sorriso.
«Qualcosa non va, Shizuha?»
«Che c’è lì dentro?»
«Nulla, solo vecchi fumetti...» Non sta mentendo, dopotutto. Si solleva in piedi, risistemando i pantaloni sgualciti.
La bambina lo fissa con gli occhi grandi e curiosi, le manine pallide che stringono la stoffa dell’abitino leggero bianco e azzurro; gliel’ha cucito con le sue mani una dei Tesori Sacri più anziani della casa, contenta di avere una bimba di cui prendersi cura come una nipotina.
«Kazuma, a chi è legato il tuo filo rosso?»
L’uomo non capisce, rimanendo a osservarla perplesso. «Quale filo rosso?»
«Il filo rosso del destino, quello che lega gli innamorati. Bishamon-sama dice che gli dei non ce l’hanno; noi ce l’abbiamo?»
Quello continua a guardarla confuso per dei secondi che paiono interminabili, come un computer un po’ vecchio che impieghi tanto tempo a elaborare una richiesta. Poi pare rinvenire, raddrizza la schiena e si sistema gli occhiali sul naso, sembra fare di tutto per non fissarla negli occhi – la piccola potrebbe giurare di intravedere una piccola goccia di sudore scivolargli sulla tempia.
«Vedi, Shizuha, è un po’ complicato... il nostro compito è quello di stare al fianco di Viin- voglio dire, Bishamon-sama, e aiutarla nel suo “lavoro”. Quindi di solito è difficile concentrarsi su altro...»
«Vuol dire che neanche noi possiamo innamorarci e sposarci?»
Kazuma potrebbe giurare di aver udito una nota di delusione e tristezza nel tono della bambina – quasi va in panico, spaventato dal fatto di poterla aver fatta star male e allo stesso tempo aver potuto provocare del dolore anche alla sua- alla loro Bishamonten.
«Non... non intendevo questo!» Si china nuovamente, raggiungendo l’altezza del suo volto; cerca di sorridere con fare rassicurante. «Di solito non ci sposiamo, però... non è detto che non ci si possa innamorare. Si può stare insieme anche senza sposarsi, no? Il matrimonio è una pura formalità, l’amore non si lascia limitare da certe cose.»
Shizuha spalanca gli occhi, la bocca leggermente aperta. «Sai un sacco di cose sull’amore, Kazuma!»
«Chi, io? Ho solo letto molti libri...» L’uomo ridacchia nervosamente, prima di rialzarsi. «Meglio che vada ora, Viin- Bishamon sarà tornata, avrà bisogno di aiuto. Fa’ la brava!»
La bambina piega la testolina di lato, osservandolo dileguarsi fuori dalla porta, verso gli ampi corridoi del loro palazzo.
 

 
La donna scosta i lunghi capelli dal volto, prendendo con entrambe le mani la tazza di tè che lo Strumento Divino le offre e sorridendo dolcemente. «Grazie.»
«Dovresti riposare un po’, Viina» ribatte l’altro, con tono falsamente infastidito.
«Non ho tempo, e poi non sono stanca. Lavoro tanto perché riesco a lavorare tanto.»
«Ieri ti sei addormentata sulla scrivania.»
Le sopracciglia aggrottate di Kazuma gli donano un’espressione che definire esilarante sarebbe un eufemismo; la dea cerca di nascondere invano i risolini che la scuotono immergendo il volto nella tazza bollente.
«Che... che c’è da ridere adesso?»
 
Karuha, da dietro la porta socchiusa, li osserva battibeccare e ridacchia tra sé, mentre la piccola Shizuha accanto a lei non stacca gli occhi dai due.
«Vedi, Shizuha, Bishamon-sama vuole sempre dimostrare di essere in grado di occuparsi dei suoi affari tutta da sola, ma la verità è che senza Kazuma si sentirebbe completamente persa.»
«Davvero?»
«Certo, praticamente dipendono l’uno dall’altro.»
La bimba continua a fissare l’uomo e la donna che discutono dentro la stanza, ma nelle loro parole intervallate da brevi rise soffocate, invece di avvertire irritazione e stizza, sente solo dolcezza e complicità.
«Sai, Karuha, secondo me il filo rosso di Bishamon-sama è legato a Kazuma...»








Angolo autrice 
Dovrebbe trattarsi di una serie di one-shot per la KazuBisha Week indetta su Tumblr e spero di riuscire a pubblicare per questi giorni, ma non ne sono sicura. Eh vbb, al massimo pubblicherò più tardi in giorni sbagliati e buonanotte al secchio. Perdonate i miei tentativi ridicoli di collegare i vari titoli con un acrostico fallito ^^ scappo a studiareeeeee
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Noragami / Vai alla pagina dell'autore: Generale Capo di Urano