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Autore: jessthesohodoll    15/05/2017    1 recensioni
[Io prima di te - Jojo Moyes]
---------- Warning : Spoiler per chi non ha letto "Dopo di te" --------------
Louisa Clark sta ancora cercando di far cambiare idea da Will Traynor.
Forse ci sta anche riuscendo. ma cosa succederebbe se un'inaspettata persona scombinasse i suoi piani
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1// surprise yourself

 

Love her if you only knew

The times that train has fooled me too

And tears me from a place I know

It helps me to surprise myself

You know you can surprise yourself

So let go and surprise yourself

Il cielo sopra Stortfold sembrava stranamente limpido quella mattina. C'era d'aspettarselo in fondo.

L'inverno stava lentamente finendo, e mentre l'arrivo della primavera significava orde di turisti che prendevano d'assalto il castello, non potevo che bearmi di quel clima.

Il mio umore era stato nero per giorni dopo la notizia che mi aveva spiattellato la signora Traynor.

Ora mi mancavano tre mesi a quella data e, onestamente , iniziavo a sentirmi con l'acqua alla gola.

Avrei dato qualsiasi cosa per far cambiare idea a Will. Soltanto la sera prima, Will mi aveva sorpreso proponendomi lui un'attività da fare.

Dopo la catastrofe dell'ippodromo, mi sentivo piuttosto scettica su questo concerto.

Ma avevo indossato il mio vestito più bello e alla fine mi era pure piaciuto. Ogni singola nota era emozionante, piena di sentimento.

Se solo ci ripensavo, avevo ancora i brividi un po' ovunque.

Will mi era sembrato stranamente sereno. Sembrava quasi che aspettasse davvero questo concerto con tutto se stesso.

Voleva che quella serata non finisse mai e, sinceramente, neanche io.

Granta House mi si presentò maestosa e minacciosa come ogni mattina davanti agli occhi.

Camilla Traynor mi sorrise dalla finestra del salotto appena aperta, con la sua consueta tazza di tè tra le mani.

Aveva uno dei suoi soliti sorrisini di circostanza sulle labbra, cosa che mi costrinse a risponderle con altrettanto sorrisino finto.

Aprì la porta della Dependance salutata da un insolito rumore fragoroso di risate.

Nathan stava ridendo come non lo avevo mai sentito in vita mia. Sembrava una di quelle risate che ti fanno venire le lacrime, una di quelle risate in cui non puoi fare a meno di tenerti la pancia per il dolore.

Will rideva con lui.

La sua risata era meno rumorosa e sguaiata di quella di Nathan, ma sembrava allegro.

Bene, almeno si prospettava essere una delle sue giornate buone.

Mi ritrovai inaspettatamente a origliare la loro conversazione, mentre appendevo il cappotto nell'armadio all'ingresso.

"E quindi, che cosa avete fatto dopo?" chiese Nathan.

"Non molto. Ci siamo fermati più del dovuto nella sala" disse Will "Clark ti dirà perché abbiamo dovuto aspettare che la sala si svuotasse per poter passare con la sedia a rotelle, ma sono piuttosto sicuro che le servisse un momento per riprendersi"

"Ha pianto?" chiese incredulo Nathan.

"Non credo si possa definire come un vero e proprio pianto, ma si, era piuttosto emozionata" disse Will.

Perfetto, stavano ridendo di me.

"Oh, la prenderò in giro a vita per questo" disse infatti Nathan.

"Vacci piano" disse Will "Era adorabile"

"Amico, ti farai mai avanti con lei?" chiese Nathan "Ormai è palese che ti sei preso una cavolo di cotta adolescenziale per lei"

"Non dire sciocchezze" disse Will "Non starebbe mai con uno come me"

A quella frase le gambe mi cedettero. Dovetti sorreggermi al muro del corridoio.

C'era una vaga possibilità che Will Traynor avesse una "cotta adolescenziale" per me.

Se mai, era decisamente il contrario.

Tecnicamente stavo ancora con Patrick, ma sarei stata stupida a dire che Will Traynor era il sogno di ogni donna, sedia a rotelle o meno.

Entrai in salotto ancora visibilmente accaldata, quando i miei occhi si posarono sul sorriso sghembo di Will.

"Clark, stai bene?" mi chiese "Sembri accaldata"

"Tutto bene" dissi con la voce roca "Tè? Qualcuno ne vuole una tazza?"

Dovevo starmene da sola.

Quella giornata era incominciata in una maniera strana, eppure sentivo come se le sorprese non fossero ancora finite.

***

La giornata era passata placida e tranquilla tra un film e una tazza di tè.

Avevo cercato di comportarmi come se non fosse successo niente, come se non avessi sentito niente.

Will ne sembrava totalmente all'oscuro.

Osservavo la sua mascella rilassarsi e contrarsi mentre teneva gli occhi fissi sul televisore.

Mi ero autoconvinta del fatto che stessero scherzando, infondo non ho mai capito le battute che si scambiavano e che sembravano conoscere solo loro.

Come era possibile che uno come Will Traynor potesse provare qualcosa di più di una relativa sopportazione per me?

Stavo quasi per addormentarmi sul divano quando qualcuno busso con impazienza alla porta.

Erano quasi le quattro del pomeriggio , il cielo si stava già inscurendo e mancavano solo due ore al mio ritorno a casa.

Chi poteva essere?

I genitori di Will avevano le chiavi, così come Nathan.

"Clark, se hanno bussato vuol dire che c'è qualcuno no?" disse Will "Potresti.."

"Certo" disse, alzandomi controvoglia "Stavi aspettando qualcuno?"

"Sinceramente no" disse Will.

Attraversai il corridoio strisciando i piedi sul pavimento.

"C'è nessuno?" chiese la voce di una ragazza.

Lo spioncino mi rivelava solo il viso paffuto e gli occhi fin troppo truccati per la sua età. Indossava una giacca di pelle oversize su uno di quei vestiti che andavano di moda in quel periodo tra le sue coetanea che arrivavano a malapena al ginocchio.

La folta chioma di capelli castani le davano un'aria stranamente famigliare.

"Senti, non so come hai fatto ad arrivare fino a qui, ma sto per chiamare la polizia"

"Ti prego, devo parlare con Will Traynor. La filippina all'ingresso mi ha indirizzato qui.."

Fù la pura e semplice curiosità a farmi aprire la porta.

"E cosa diamine vorresti da lui?"

"Credo sia mio padre"

Mi si gelò il sangue quando sentì il ronzio silenzioso delle ruote di Will su pavimento di legno.

"Clark, perché ci metti così tanto?"

"Papà?" chiese la ragazza, sussurrando appena.

"Che cosa succede?"

"Questa ragazzina sostiene di essere tua figlia" dissi con una risatina isterica.

Non potevo crederci.

Will sbiancò e strabuzzò gli occhi.

"Come ti chiami?" chiese.

"Lily. Lily Houghton-Miller" disse lei tutto d'un fiato

"Clark, falla entrare"

"Perchè? Come puoi credere che..."

"Ho detto di farla entrare" disse Will in tono fermo "E' buio e non avrà più di sedici anni. E poi, credo di sapere chi sia sua madre"


 


 


 


 


 


 

  
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