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Autore: Tenue    16/05/2017    2 recensioni
[Fanfiction partecipante al contest "Zombie!AU contest - si salvi chi può" indetto da EmmaStarr sul forum di Efp]
Dal testo:
"La prefettura di Miyagi, che solo due giorni prima era una normale cittadina giapponese, ora appariva completamente diversa ai loro occhi. La luce illuminava debolmente i palazzi circostanti ormai abbandonati, i loro piedi incappavano continuamente in detriti, cocci di vetro e ciò che sembravano essere pezzi di corpi in decomposizione e il sangue, sia umano che di zombie, era sparso ovunque.
La città non era più un posto sicuro."
[Zombie!AU; Iwaoi; Kuroken accennata]
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Bene, premetto che non mi sono mai cimentata in una cosa del genere.
L’idea di scrivere una Zombie!AU non mi aveva mai nemmeno sfiorato, ma non appena ho visto il meraviglioso contest a cui ora sto partecipando, l’ispirazione è scesa dal cielo.
E’ stata una sorta di esperimento, quindi si, potrebbe essere davvero una schifezza, non ne ho idea.
Spero di no, mi auguro che la troviate una lettura piacevole.

Perciò buona lettura!

 
Che vivremo o meno, sarò con te

Erano passati almeno venti minuti, anche se Tooru non ne era del tutto certo. Ormai il tempo sembrava dilatarsi e comprimersi a suo piacimento, facendogli totalmente perdere la cognizione di esso. Questo lo faceva impazzire. Persino il tempo era mutato in qualcosa di anormale.
La mano di Hajime premette di più contro la sua bocca, mentre l’altro suo braccio lo spingeva contro il muro. Temeva che Tooru potesse fare rumore rivelando il loro nascondiglio improvvisato ai morti viventi che si aggiravano per la città; anche se in quel momento Tooru non avrebbe fiatato per nulla al mondo. Per quanto la sua recente ossessione per le serie TV su esseri paranormali gli facesse provare un esagerato entusiasmo per quell’apocalisse, il suo corpo era completamente immobilizzato.
Poteva sentire l’inconfondibile odore degli zombie a poca distanza da loro, appena fuori dal vicolo buio nel quale si erano nascosti. I suoi vestiti erano ricoperti in parte di una strana sostanza viscida che lo disgustava; gliel’aveva schiaffata addosso Hajime senza tanti complimenti, mormorando qualcosa riguardo a delle viscere di zombie e al fatto che con quella roba addosso non avrebbero sentito il suo odore da umano.
Improvvisamente la presa di Hajime si allentò –Stai qui.- ordinò.
-Iwa-chan…- prima che Tooru potesse ribattere, Hajime si allontanò dall’ombra, venendo colpito da un fascio di luce polverosa.
Ormai era l’alba.
Tornò indietro di corsa –Se ne sono andati. Dai andiamo.
Tooru annuì, incamminandosi accanto a lui.
Camminavano piano, attenti a qualsiasi rumore nelle vicinanze. La prefettura di Miyagi, che solo due giorni prima era una normale cittadina giapponese, ora appariva completamente diversa ai loro occhi. La luce illuminava debolmente i palazzi circostanti ormai abbandonati, i loro piedi incappavano continuamente in detriti, cocci di vetro e ciò che sembravano essere pezzi di corpi in decomposizione e il sangue, sia umano che di zombie, era sparso ovunque.
La città non era più un posto sicuro.
-Andiamocene in fretta da qui, Iwa-chan.-
Hajime però sembrava star cercando qualcosa tra gli edifici. –Non ancora Oikawa, prima dobbiamo trovare_ Ah! Eccolo.-
Tooru si avvicinò ad Hajime che il più silenziosamente possibile stava scassinando la porta di una vecchia armeria.
Appena misero piede lì dentro Tooru si coprì la bocca con la mano reprimendo un colpo di tosse.
Hajime si mise a frugare tra le varie armi passando all’altro un’ascia, dei pugnali affilati ed una pistola. –Questa- gli disse –solo in caso di emergenza, fa troppo rumore e attireremmo ulteriormente l’attenzione di quei mostri.-
Tooru annuì, mettendosi a cercare qualche altra arma che gli sarebbe potuta servire e un posto dove mettere i pugnali. Si recò dunque sul retro dove trovò uno zaino pieno di proiettili ed un mitra. Ghignò impercettibilmente quando li prese, dirigendosi poi da Hajime che era già uscito sulla strada.
Entrambi erano degli inguaribili divoratori di serie TV sul paranormale e solo recentemente si erano interessati anche agli zombie. Tooru aveva passato settimane ad ossessionare Hajime su quanto la loro vita fosse monotona e su come sopravvivere ad una possibile apocalisse zombie.
Il che aveva probabilmente portato molta sfortuna.
Un virus sconosciuto si era diffuso in tutta la regione di Tohoku e si stava velocemente espandendo in tutto il Giappone.
Sembrava di essere incappati in un sogno fin troppo realistico, una trappola paranormale che avrebbe distrutto la sanità mentale di chiunque. Più o meno.
I due ragazzi uscirono dalla vecchia armeria con cautela, ma prima che Tooru potesse anche solo riabituarsi alla luce, Hajime fece partire un preciso colpo di balestra, squarciando in pieno la faccia di un morto vivente.
Tooru sbattè le palpebre un paio di volte, sconcertato, quando Hajime lo afferrò bruscamente -Andiamo, dobbiamo prendere provviste e cercare il rifugio, gli altri saranno sicuramente già lì.-
Tooru annuì piano -Okay...-
 
-§-
 
Tooru e Hajime si trovavano in pieno centro quando sopraggiunse l'apocalisse. Prima che ogni genere di contatto via telefono venisse interrotto, Hanamaki era riuscito a chiamarli dicendo loro qualcosa riguardo ad un rifugio anti-bomba inutilizzato dalla seconda guerra mondiale, a due isolati dalla loro scuola.
Il loro piano non era complicato. Dopo essersi procurati le armi, era necessario fare scorta di provviste, dopo di che avrebbero cercato un palazzo abbastanza alto con scale anti-incendio in modo da potersi proteggere dagli zombie e riposarsi un po' prima di continuare il loro cammino verso il rifugio.
Tooru  fece scivolare la mano fino a quella di Hajime, afferrandola, e quest'ultimo stranamente lo lasciò fare. Nonostante la paura erano determinati a sopravvivere. Certo era terrificante per dei ragazzini far fronte ad un'apocalisse di morti viventi, ma infondo l'unica cosa che restava loro era la consapevolezza di non essere soli.
Hajime si fermò e con un braccio fece arretrare Tooru dietro di sé
Un'orda di morti viventi apparve in fondo alla via e cominciò lentamente ad avanzare verso di loro. Gettò velocemente un'occhiata alle loro spalle e i suoi sospetti venirono confermati. Arrivavano anche da dietro.
-Oikawa.-
Tooru con un sorriso sospirò rassegnato. Sapeva già cosa stava per chiedergli.
-E andiamo allora...- mormorò eccitato, tirando fuori il mitra trovato in armeria.
-E quello dove diavolo l'hai preso?!- chiese Hajime sconvolto.
-Era sul retro...- si giustificò alzando le spalle, dopo di che puntò e comiciò a sparare. Una raffica di proiettili si scagliò contro di zombie davanti a loro, mentre Hajime, armato di pugnale, si avventava su quelli alle loro spalle.
Solo pochi però, vennero trafitti dai proiettili cadendo a terra dissanguati.
-Oikawa! Ma Cristo santo!- Imprecò Hajime strappandogli il mitra dalle mani -Devi colpire la testa, altrimenti non crepano!-
-Ma io non so come si spara!-
-Ma sei scemo!?-
Hajime prese a sparare e con pochi colpi precisi fece stramazzare a terra i restanti zombie.
Tooru, colpito dall'incredibile agilità di Hajime in battaglia, osservò compiaciuto l'ammasso informe di corpi coperti di sangue a terra, alcuni ancora vivi che si contorcevano nel disperato tentativo di afferrare carne umana.
-Dannazione, abbiamo fatto un casino...- mormorò Hajime.
-Ma era un'emergenza!-
Tooru concesse poi ad Hajime di tenere il mitra. Si guardò attorno e scorse altri morti viventi, che fortunatamente erano ancora molto lontani e non sembravano essersi accorti di loro.
A pochi passi di distanza c'era un supermercato e appena Tooru lo vide parve illuminarsi -Iwa-chan di qua!- Disse afferrandolo per la manica e tirandolo fin dentro al negozio.
 
-Prendi tutto ciò che riesci e mettilo qui dentro- disse Tooru porgendo distrattamente lo zaino ad Hajime -fai in fretta, poi usciremo dal retro. Sono già stato qui e se non sbaglio ci sono le scale anti-incendio fuori.-
Hajime afferrò lo zaino e cominciò a metterci dentro qualsiasi cosa commestibile gli capitasse a tiro -Okay, tu intanto vai a cercare bottigliette d'acqua e altra roba a lunga conservazione.-
Perlustrarono il supermercato il più velocemente possibile, ma non appena cominciarono a dirigersi verso il retro un rumore li fece sobbalzare.
Restarono immobili alcuni secondi.
Gli zombie che avevano visto prima non potavano già essere arrivati fino al supermercato, c'era qualcun'altro dentro al negozio.
Hajime estrasse la pistola e avanzò lentamente sotto alla debole luce al neon ad intermittenza. Un altro rumore, più vicino.
Girò velocemente l'angolo dello scaffale, ritrovandosi faccia a faccia con qualcuno.
-Fermo fermo! Non sparare!- un ragazzo piuttosto alto, semi nascosto dalla penombra indietreggiò di poco con le braccia in alto.
Tooru sbucò da dietro le spalle di Hajime -Aspetta Iwa-chan, lo conosco!- esclamò, facendo abbassare la pistola ad Hajime e si avvicinò di più, per scorgerne meglio i lineamenti facciali -E' il capitano della Nekoma, Kuroo Tetsuro mi sembra...-
Il ragazzo sorrise abbassando le braccia.
Nonostante le profonde occhiaie piuttosto evidenti, aveva conservato il suo ghigno strafottente.
-Stavo facendo razzia di viveri e medicinali da portare di sopra.- spiegò.
-Di sopra?-
Kuroo indicò dietro di sé, la porta del retro. -Io e la mia squadra ci siamo stabiliti sul tetto di questo edificio, lì fuori ci sono le scale.-
Tooru annuì distrattamente -Okay, però... voi cosa ci fate qui?-
Kuroo scrollò le spalle -Amichevoli nel posto sbagliato, al momento sbagliato.- sospirò, chinandosi a raccogliere il suo zaino.-Ora però vado a cercare se c'è una farmacia da queste parti, spero solo di non morire nel intento! Voi andate su intanto!- disse e in meno di un secondo sparì dal negozio.
-Oikawa.- lo chiamò Hajime, afferrandolo -Andiamo.-
 
La vecchia scala in ferro scricchiolava leggermente sotto ai pesanti passi di Hajime e a quelli strascicati e stanchi di Tooru. Dopo aver passato la notte a nascondersi dagli zombie, sarebbero finalmente riusciti a fermarsi un attimo per riposare. Tooru si fermò solo un secondo, appoggiandosi alla ringhiera, per osservare la sua città, divorata da fumo e impestata dall'odore della morte. Si era diffuso un anomalo bagliore rossastro, l'aria sembrava diversa.
Sembrava un sogno. Si chiese se un giorno tutto sarebbe tornato come prima, se qualcuno sarebbe mai stato in grado di ripristinare l'ordine.
Si scosse e continuò a salire, seguendo Hajime, che nel frattempo era già arrivato in cima.
Appena lo raggiunse notò una quindicina di ragazzi seduti girarsi verso di loro.
 
-Quattro casi in tutta la regione di Tohoku.- sentenziò Kenma -Quattro persone che apparentemente senza motivo hanno contratto il virus. Appena notati i primi sintomi, erano state messe subito in quarantena, tuttavia non servì a nulla. Prima che si potesse intervenire, il virus si era già diffuso a decine di altre persone e se ne è perso il controllo.- Disse prendendo una bottiglietta d'acqua. -Comunque, non si sa assolutamente nulla sulla causa, dunque non ci resta altro che aspettare di trovare una soluzione. Bisogna solo cercare di sopravvivere, quassù siamo al sicuro, pare che gli zombie non possano salire le scale.-
Tooru annuì, ma il suo sguardo ricadde sulla mano dell'alzatore della Nekoma.
Con estrema lentezza, stava cercando di svitare il tappo della bottiglia, ma sembrava che qualsiasi piccolo movimento gli provocasse dolore.
-Kozume-kun da qua- Tooru prese la bottiglia e gliela aprì.
-Ah... grazie.-
-Di' un po', che hai fatto alla mano?-
Kenma alzò il braccio, mostrando la mano fasciata con garze ormai sporche.
-Ah, io… ho perso un dito.- mormorò abbassando la testa e facendo così scivolare i capelli davanti al suo viso. Con un gesto nervoso li rimise dietro l’orecchio e solo dopo alcuni istanti tornò a guardare Tooru. -Uno zombie stava per mordermi il braccio, ma fortunatamente mi sono scostato in tempo; mi ha preso solo questo dito e per evitare che mi trasformassi me lo hanno tagliato.-
Tooru sbiancò.
Kenma si strinse meglio nella sua felpa e puntò lo sguardo a terra. -Non preoccuparti, poteva andare peggio.-
Poi smise di parlare. Aveva già parlato molto e gli sembrava quasi strano, non ci era abituato. Forse si era fatto un po' più socievole per non pensare a quanta paura avesse in realtà. Una sorta di strano meccanismo di difesa.
Tooru osservò il piccolo alzatore cominciare ad assopirsi, nonostante fosse ancora pieno giorno.
Poco dopo, Hajime si sedette accanto a lui e gli porse un po' di cibo confezionato. -Mangia un po', partiremo non appena saremo abbastanza riposati entrambi, o domani o dopodomani.-
 
Verso sera videro Kuroo tornare, con sulle spalle uno zaino pieno.
Tooru gli si avvicinò appena si sedette accanto a Kenma, che nel frattempo si era svegliato.
-Ah, Oikawa.- lo chiamò Kuroo -Mi serve che tu faccia una cosa.-
Tooru lo guardò incuriosito -Dimmi.-
Kuroo tirò fuori dallo zaino il disinfettante e poi delle garze, passandone un po' anche a Tooru.
-Tieni, mettigliele in bocca, non farlo urlare.-
-Cosa?- preso alla sprovvista, credette di non aver capito bene.
-Devo cambiare la fasciatura, se Kenma entra in contatto con il sangue di quei mostri tramite la ferita è finito, non posso lasciare la sua mano in queste condizioni. Cercherò di fare in fretta.-
Poi fece stendere Kenma, facendogli posare la testa sul suo zaino. Si abbassò su di lui, e gli accarezzò i capelli cercando di rassicurarlo. Kenma sembrava incredibilmente calmo nonostante tutto.
Tooru osservò quella scena quasi sorpreso. Malgrado l'atmosfera catastrofica, non credeva che avrebbe potuto rivedere una cosa del genere. Kuroo aveva preso la sua mano con delicatezza, mentre Kenma sembrava riporre totale fiducia in lui.
Tooru si mise accanto a lui e fece come gli era stato chiesto. Subito il più piccolo ebbe uno spasmo, Kuroo aveva tolto la garza sudicia e aveva cominciato a tamponare.
Tooru ebbe un conato di vomito, il solo vedere la mano di quel ragazzino con solo quattro dita gli fece gelare il sangue nelle vene. Si sentì fortunato per non aver assistito all'amputazione vera e propria; anche solo il vedere quel piccolo ossicino spezzato lo stava facendo svenire.
Esitante si sporse su Kenma, passandogli una mano tra i capelli, cercando almeno di tranquillizzarlo un po'. Kenma cercava di rimanere il più fermo possibile, ma ai lati dei suoi occhi era impossibile non notare le lacrime scendere copiosamente.
-Ho fatto.- fece Kuroo improvvisamente. Tooru arretrò di poco, togliendogli la stoffa dalla bocca.
Kuroo lo prese subito tra le braccia e aspettò che il respiro di Kenma tornasse regolare, mentre gli accarezzava piano la schiena.
Alzò lo sguardo, mormorando un “grazie” in direzione di Tooru.
-Hey Oikawa- sentì una voce alle spalle e girandosi vide Hajime mettergli una mano sulla spalla.
-Adesso dormiamo un po', okay?-
Tooru si allontanò esitante dai due della Nekoma, seguendo Hajime fin dove aveva messo la loro roba.
-Posso dormire accanto a te?- Gli chiese esitante.
-Certo deficiente, dove vorresti dormire sennò- fece Hajime sdraiandosi con la testa sugli zaini e avvolgendo Tooru con un braccio -Tutto questo sarà anche un gran casino, ma io resto pur sempre il tuo ragazzo...- mormorò imbarazzato.
Tooru sorrise felicemente, facendo sprofondare il suo viso nel petto di Hajime -E menomale che ho scelto te, altrimenti chissà come sarei sopravissuto.-
-Idiota! Anche se non ci fossimo messi assieme, pensi che avrei lasciato morire il mio migliore amico?-
-Hai ragione Iwa-chan-
-Adesso dormi Tooru, qualunque cosa succeda, noi ce la possiamo fare. Sopravviveremo.-
Tooru si raggomitolò contro di lui.
Il vento si alzò e lo fece tremare leggermente, non aveva mai dormito all'aperto prima di allora. Non aveva nemmeno mai sparato e non era mai nemmeno andato sul tetto di un edificio. In ogni caso non era del tutto certo di rimpiangere la sua vecchia solita vita.
 
-§-
 
-Qualunque cosa succeda, evitate i militari.-
Hajime, mentre riponeva le ultime cose nel suo zaino, alzò lo sguardo verso Kuroo.
-I militari?-
-Si, uccidono chiunque gli si pari davanti, che siano zombie o umani non ha importanza. Lo fanno perché hanno paura e ormai hanno perso la ragione. Anche gli umani presto o tardi si trasformano, è questo il ragionamento che fanno, eliminano ogni potenziale minaccia.- Fece una pausa, si girò e osservò Kenma che si riposava tranquillo poco più in là. Sorrise, per poi tornare a guardare Hajime.
-Se vi trovano- riprese -siete fortunati se vi sparano e vi ammazzano sul colpo. Ho sentito che alcune organizzazioni militari rapiscono le persone per farne esperimenti al fine di capire qualcosa sugli zombie. Iniettano il virus e poi cercano i punti deboli. Un mio amico... Koutaru... ha visto rapire uno dei suoi compagni. L'ultima volta che l'ho sentito, prima che le comunicazioni s'interrompessero, pare si stesse dirigendo qui. Tuttavia non l'ho sento da allora, mi chiedo... se anche lui non sia stato trasformato...-
Hajime gli mise una mano sulla spalla -Non pensare al peggio, è inutile rimuginarci se non si hanno certezze. Avrà trovato un altro rifugio.-
-Già... forse hai ragione.-
-Pensa solo a prenderti cura dei tuoi compagni.-
Kuroo sorrise. -Certo, tu invece prenditi cura del ragazzino, ho paura di averlo traumatizzato dopo ieri sera.-
Hajime sospirò -Non hai idea di che tortura sia, prendersi cura di quell'imbecille.-
Kuroo rise -Coraggio andate, sono sicuro che vi staranno aspettando...-
-Già.-
Raggiunse Tooru, intento a fare un sonnellino.
-Andiamo Shittykawa, è quasi pomeriggio e non voglio farmi un'altra notte di terrore a sfuggire agli zombie, quindi vediamo di sbrigarci e arrivare entro sera.- disse punzecchiandogli un fianco.
Tooru mugugnò -Uffa, Iwa-chan... adesso mi alzo...-
 
-§-
 
Forse non si era realmente accorto della gravità della situazione.
Come brevissimi spezzoni nella sua mente, ricomparivano veloci gli avvenimenti di solo poco prima.
 
-Oikawa!- sentì urlare Hajime. Uno sparo, un dolore lancinante e l'impatto del suo corpo contro il terreno freddo.
 
Tooru respirava piano accanto al corpo di Hajime steso accanto a lui.
 
Vide di sfuggita un uomo, un soldato. Poi un altro e un altro ancora.
Erano circondati. Altri spari. Hajime non fece in tempo a prendere le armi.
Non ne ebbe il tempo, erano veloci. Non erano come gli zombie.
Erano veloci, precisi, letali; un po' come lo era stato Hajime.
 
Erano a terra insieme. Si tenevano la mano, perchè nonostante tutto erano ancora insieme.
Era ironico come, alla fine di tutto, ad ucciderli furono stati i soldati.
 
Il corpo militare si allontanò. Tooru scorse in lontananza i morti viventi camminare verso di loro.  Li avrebbero divorati. Sperava solo che lui e Hajime riuscissero a morire prima di subire una cosa del genere.
 
Hajime lo stava guardando, Tooru riuscì a scorgere la loro intera vita nei suoi occhi.
Erano sempre stati insieme. Da bambini, da ragazzi, fino a quel momento.
Era quasi finita, ormai. Gli zombie li avevano quasi raggiunti.
Era finita, ma nonostante tutto loro erano assieme.
Poi vide bianco.
 
 
 
 
 
Tooru si svegliò.
Non che si ricordasse di essersi addormentato, ma in ogni caso aveva come l'impressione di essersi risvegliato da qualcosa.
Gli ci volle qualche istante  per mettere a fuoco ciò che lo circondava.
Vide Hajime, in piedi di fronte a lui, dargli le spalle.
Alzò lo sguardo e con sua sorpresa vide un rifugio anti-bomba della seconda guerra mondiale.
La pesante porta venne lentamente aperta. Hanamaki  comparve sull'uscio e insieme a lui si affacciarono anche i suoi compagni di squadra e i suoi familiari.
Hajime si girò verso di lui -Andiamo, Tooru?-
 
Rimase immobile, avendo paura che un qualsiasi movimento avrebbe potuto distruggere quello che stava vedendo.
Eppure sembrava tutto realistico.
A quel punto, cosa si era immaginato?
Era morto oppure vivo?
 
Alla fine, che cos'era reale?
  
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