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Autore: Caroline94    17/05/2017    1 recensioni
Dal testo:
[Karma ricordava quella volta in cui aveva finto di essersi dimenticato l’ombrello. Era stata una scusa pacchiana, ma abbastanza buona da permettergli di condividere un ombrello con lei.]
🌸🌸🌸🌸🌸
{Karmanami - raccolta di drabble - traduzione}
Enjoy!❤
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karma Akabane, Manami Okuda, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note🎶🎵:
questa storia è la traduzione della Karmanami ABC Drabbles di Sasuga Afi. Ovviamente ho apportato delle modifiche per far combaciare le frasi inglesi con quelle italiane (ed anche un po' per una questione di gusti…) ma spero che la storia vi piaccia stesso così come è piaciuta a me tanto da spingermi a tradurla.
Buona lettura!

 
 
 
 
A – Apple
Karma fissò la grande mela rossa che aveva in mano. Lei sarebbe caduta priva di sensi se l’avesse morsa?
Rise. Se fosse accaduto, era più che disposto a baciarla per farla rinvenire come in una favola.
 
B – Bendaggio
Karma osservava con minuziosa curiosità la ragazza fasciargli la caviglia.
Ovviamente non se l’era slogata di proposito, ma forse non era poi tanto male se poteva avere lei come infermiera.
 
C – Chiamata
“Salve, posso parlare con Manami Okuda?”
“Oh, si, ci sono solo io. Karma-kun, vero? Hai bisogno di qualcosa?”
“Ohh, haha, quindi sei ancora sola? In realtà anche io sono solo, che ne dici di fare coppia?”
“…Sto andando a dormire. Buonanotte, Karma”
“E-ehi, ehi, aspetta non-!”
 
D – Dubbio
“Che ne dici di questo?”
Nagisa restò in silenzio.
“O questa?”
Ancora silenzio.
“Oh, questa è bella. Ehi, Nagisa, rispondimi!”
Il ragazzo sospirò.
“Karma, siamo qui da quaranta minuti… ti decidi a scegliere un regalo per Okuda?”
“Accidenti, Nagisa, ti ho chiesto di venire perché pensavo che avresti potuto aiutarmi. Dubito di riuscire a scegliere qualcosa che le piaccia, da solo. Dai, dammi una mano”
Nagisa si strofinò la tempia, affranto: non avrebbero finito tanto presto.
 
E – Eyeglasses
Karma non era un appassionato di occhiali… ma i suoi erano diversi. Non perdeva occasioni per sfilarglieli dal viso e provarli.
Forse aveva sviluppato una specie di passione per gli occhiali di Okuda… o forse era semplicemente ossessionato da lei.
La faccenda era grave.
 
F – Friendzoned
“Ehi, Okuda-san, ma io ti piaccio?”
“Ehm, naturalmente, Karma-kun”
“Davve-”
“Dopotutto, sei il mio migliore amico”
E Karma non sapeva se essere felice a causa del sorriso, o deprimersi per essere stato appena friendzonato.
Com’è dura la vita dei ragazzi.
 
G – Grateful
In realtà, lui, avrebbe dovuto ringraziare Korosensei: era solo merito suo se, in quasi ogni progetto scolastico, era stato in gruppo con lei. Però, una cosa che non avrebbe mai ammesso, era che prestava più attenzione a lei piuttosto che al progetto.
Gli pendeva dal collo la speranza che nessuno se ne accorgesse… tranne quel polpo in gelatina, ovviamente.
 
H – Hiccup
Karma si era ormai convinto che c’era seriamente qualcosa che non andava in lui.
Aveva già capito di essere ossessionato da Okuda ma quando, quella mattina, le era venuto il singhiozzo decretò che era decisamente uscito di testa: perché il singhiozzo di Okuda era… carino. Tenero. Encomiabile.
Sperò solo che non diventasse una dipendenza.
 
I – Innocenza
A volte si chiedeva come fosse riuscita a sopravvivere fino a quel momento: lei era così carina e innocente. Quasi come un cucciolo, ti faceva venire voglia di accarezzarla e sentirla fare le fusa. Ovviamente non avrebbe mai permesso a nessun ragazzo di toccarla.
Tranne lui, ovviamente.
 
J – Jersey
Quando Maehara le aveva accidentalmente rovesciato un intero secchio di acqua addosso, la sorpresa aveva prevalso sul resto. La sua divisa era bagnata fradicia e non ne aveva una di ricambio. In mezzo a quella confusione, Karma si era sfilato la giacca e gliel’aveva gentilmente offerta; eppure, sebbene avesse ringraziato col suo solito sorriso, lui fu sicuro di averla vista arrossire.
Forse c’era ancora speranza.
 
K – Knives
A volte Okuda si chiedeva quanti coltelli Karma avesse nascosti nella manica. Probabilmente troppi, eppure lei non riusciva ancora a capire la ragione per cui dovesse avere paura di lui.
 
L – Lonely
Okuda fissò la sedia vuota alle spalle di Chiba; Karma era semplicemente assente, ecco tutto.
Sarebbe stata una bugia dire che non le mancava.
Non poteva negare che, almeno un po’, si sentisse sola.
 
M – Milk
“Ehi, Okuda-san! Mi fai assaggiare il tuo latte?”
“Oh, certo, ecco… ma, aspetta, questo non è un bacio indiretto!?”
“Hm? Hai detto qualcosa?”
“Karma!”
 
N – Neck
Gli veniva spontaneo pensare che il suo migliore amico era un vampiro, con i canini aguzzi che si ritrovava. Eppure, arrossì violentemente quando si ritrovò a immaginarsi quegli incisivi sul proprio collo.
Doveva smettere di vedere film sui vampiri.
 
O – Orange
“La mia storia d’amore con Okuda-san sarà dolce come quest’arancia~”
“Ma, Karma…”
“Hmm?”
“Quest’arancia è amarissima”
“Oh, è perché non mi ha ancora notato”
“Vai a confessarglielo, diamine!”
 
P – Poema
C’è stato un tempo in cui Karma ha tentato di scriverle una poesia. Ci aveva passato tutta la notte, ma il contenuto era così imbarazzante che non gliela fece mai leggere.
Quando Terasaka lo rubò, il ragazzo fece in modo che non avesse mai più il coraggio di toccare le sue cose.
 
Q – Quarrel
La prima volta che litigarono seriamente fu anche la prima volta in cui lui si scusò sinceramente con qualcuno.
 
R – Reazione
La sua reazione dopo quella frase fu così dolce e carina. Karma ebbe l’impulso di portarsela a casa e tenerla tutta per sé.
 
S – Sorriso
“Ehi, Karma, ma stai uscendo con Okuda?”
Lui sorrise.
“Indovina” gongolò, e poteva indovinare solo la risposta giusta.
 
T – Tears
L’ultima cosa che Karma voleva era vederla piangere. Ma, quando l’aveva trovata a singhiozzare nello sgabuzzino delle scope, non poté fare a meno di abbracciarla sperando di consolarla.
 
U – Umbrella
Karma ricordava quella volta in cui aveva finto di essersi dimenticato l’ombrello. Era stata una scusa pacchiana, ma abbastanza buona da permettergli di condividere un ombrello con lei.
 
V – Vexation
Era da quella mattina che Karma teneva il broncio. Okuda sospirò.
“Ti ho già detto che Takebayashi mi stava solo aiutando”
Silenzio.
“Dai, non mi ha toccato la mano di proposito!”
“Non di proposito, certo. Mah… la destra”
“Davvero maturo, Karma”
 
W – Weight
“Ehi, Manami-chan, hai messo su qualche chilo perché continuo a nutrirti col mio amore?”
“Uh, potrebbe essere una frase carina… ma mi sento un tantino offesa”
 
X – Xmas
“Ehi, ragazzi, pensate che sia una buona idea fare una festa di Natale?” domandò Isogai, ricevendo esclamazioni di assenso.
“Potremmo usare la casa di Karma, è grande abbastanza-” propose Kataoka.
“Mi dispiace, ragazzi, ma questa volta lo festeggiamo solo noi due” l’interruppe Karma.
“Oh, giusto, me n’ero dimenticato” rispose Isogai.
“Ehi, non c’è bisogno di abbracciarla: sono allergico alle coppiette felici!”
“Zitto, Okajima, e torna nel tuo angolino single!”
 
Y – Yes
Karma la fissò con insistenza: non avrebbe accettato un no come risposta.
“Quindi… accetti di baciare l’utente, ogni tanto?”
“Err-”
Silenzio.
“Uhm, si”
“Lo sapevo, ora baciami”
“NO, KARMA, SIAMO IN PUBBLICO!”
 
Z – Zigzag
“Smettila di zigzagare ovunque”
Zigzag.
“Karma…”
Zigzag.
Bump. Okuda cadde a terra.
“Ops, scusa Manami”
“L’hai fatto apposta!”
“Ehh? Chi, io?”
“E chi altri? E-ehi, aspetta… posso camminare da sola!”
   
 
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